Milano Finanza: Paperoni Borsa, prima è la famiglia Del Vecchio (28,4 mld euro)
12 Agosto 2022 - 2:57PM
MF Dow Jones (Italiano)
A Piazza Affari e tra i Paperoni italiani nel mondo è partita la
corsa per trovare il successore di Leonardo Del Vecchio, che ha
lasciato ai suoi otto eredi 28,4 miliardi di euro di sola ricchezza
azionaria, calcolata da MF-Milano Finanza nella sua tradizionale
classifica ferragostana che riunisce i 628 uomini e donne con le
maggiori consistenze azionarie nel listino milanese e gli italiani
con partecipazioni rilevanti in società quotate all'estero alla
data di chiusura di borsa del 3 agosto 2022. La speciale
graduatoria sarà pubblicata sul numero di Milano Finanza in edicola
domani.
La famiglia del patron di Luxottica è ancora prima in
classifica, ma ogni erede ha 3,6 miliardi, che sarebbero comunque
sufficienti a occupare il dodicesimo posto nel ranking, appena
sopra i 3,3 miliardi di Francesco Gaetano Caltagirone.
Dopo i Del Vecchio, il secondo posto è occupato da Patrizio
Bertelli e Miuccia Prada, a capo dell'omonima casa di moda il cui
titolo scambia alla borsa di Hong Kong. Le consistenze azionarie
dei due Paperoni del fashion ammontano a 11,5 miliardi. Per trovare
i primi italiani con partecipazioni solo in Italia bisogna scendere
al terzo gradino del podio, dove compaiono i Rocca, Gianfelice e
Paolo, proprietari dell'azienda di infrastrutture petrolifere
Tenaris, che grazie alla corsa del greggio successiva allo scoppio
della guerra in Ucraina ha vissuto a Piazza Affari una crescita
prossima al 50%. La ricchezza azionaria dei fratelli Rocca è così
balzata a 9,4 miliardi. Sorte analoga a quella dei Benetton, che a
quattro anni esatti dalla tragedia del ponte Morandi di Genova
hanno saputo rialzare la testa, conquistano la quarta piazza a 8,6
miliardi, trainata dal +50% in borsa di Atlantia.
I Benetton, con Atlantia stessa, lasceranno però presto Piazza
Affari, così come la famiglia Agnelli-Elkann, quinta in classifica
con 8,4 miliardi. Da oggi venerdì 12 agosto, infatti, la loro
principale partecipata, Exor, è in dual listing a Milano e
Amsterdam, ed entro 45 giorni sarà quotata soltanto in Olanda.
L'anno prossimo quindi gli eredi di Gianni Agnelli rafforzeranno le
fila dei Paperoni italiani con partecipazioni prevalenti nelle
borse estere: in top ten, oltre agli eredi di Del Vecchio e al duo
Bertelli-Prada compaiono anche al settimo posto (in miglioramento
di tre posizioni) Nicola e Paolo Bulgari, forti dei loro 7,6
miliardi provenienti dal colosso francese Lvmh, e all'ottavo
Stefano Pessina, a capo della multinazionale americana della salute
e del benessere Walgreens Boots Alliance, con 5,6 miliardi.
Chiudono la rosa dei migliori dieci, tre nomi che rappresentano
alcune delle eccellenze del made in Italy nel mondo. In sesta
posizione i Garavoglia, a capo della Campari (8,1 miliardi). Alla
nona Gustavo Denegri di Diasorin (4,3 miliardi). E alla decima
Piero Ferrari (4,2 miliardi), ultimo erede della casa
automobilistica di Maranello.
Dallo scorso anno, oltre a Leonardo Del Vecchio, un altro
gigante ha lasciato la classifica: Ennio Doris, scomparso il 24
novembre 2021 all'età di 81 anni. Ora i suoi eredi, la moglie Lina
Tombolato e i figli Massimo e Sara, occupano la posizione 21 in
graduatoria, con circa 2,1 miliardi di valore. Appena tre piazze
sopra di loro (al 18° posto) compare invece un'altra dinastia che
con il defunto Doris è legata a doppio filo: i Berlusconi.
Ammontano a 2,4 miliardi le ricchezze azionarie di Silvio
Berlusconi e della sua famiglia, ma rispetto allo scorso anno la
flessione in classifica è stata di tre posizioni.
Esultano invece gli storici rivali calcistici dei Berlusconi, i
Moratti: la partecipazione in Saras ha permesso loro di raggiungere
i 517 milioni, ben 25 posizioni in più rispetto al 2021. Anche il
listino delle piccole e medie imprese, l'Egm, ha infine il suo nome
illustre, una new entry assoluta: la famiglia Crippa, guidata dal
patron Giuseppe, primo azionista di Technoprobe, l'azienda dei chip
che ha debuttato a Piazza Affari a febbraio con una
capitalizzazione di oltre 3 miliardi. I Crippa entrano tra i
Paperoni alla posizione 33, con 813 milioni.
MF-Milano Finanza ha calcolato anche la ricchezza azionaria del
Tesoro italiano e dei grandi investitori istituzionali esteri,
nonché quella delle fondazioni bancarie. Lo Stato italiano, con 49
miliardi, resta di fatto il primo azionista di Piazza Affari,
seppur in flessione dai 56 miliardi dello scorso anno. Interessante
notare che le partecipazioni di Cassa Depositi e Prestiti hanno
visto il loro valore aumentare da 27,8 a 28,2 miliardi, grazie
soprattutto alle quote in Eni e Terna. Il ministero dell'Economia e
delle Finanze (Mef) si è invece impoverito di oltre 7 miliardi,
penalizzato dalla flessione borsistica di Enel e dal tonfo di Mps.
Più forti invece i fondi esteri, la cui quota è salita per il
secondo anno consecutivo, arrivando sopra i 45 miliardi. In testa
c'è sempre Norges Bank, il fondo sovrano norvegese, forte di 149
partecipazioni che valgono oltre 8 miliardi. Infine, lo short
selling: le posizioni corte nelle quotate della borsa milanese
ammontano a 540 milioni.
red/alb
(END) Dow Jones Newswires
August 12, 2022 08:42 ET (12:42 GMT)
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