Cina: spesa consumatori crolla tra Covid e difficoltà settore immobiliare
21 Novembre 2022 - 2:33PM
MF Dow Jones (Italiano)
La spesa dei consumatori cinesi sta crollando sotto il duplice
peso dell'aumento dei prezzi degli immobili e dell'epidemia di
Coronavirus, lanciando un avvertimento alle aziende globali che
avevano riposto le loro speranze in una clientela cinese più
disposta a spendere.
Le vendite al dettaglio sono calate inaspettatamente lo scorso
mese e si prevede che resteranno sotto pressione mentre le autorità
cinesi intensificano le misure per contenere l'ultima epidemia di
Covid, che si sta diffondendo rapidamente, e il mercato immobiliare
continua la sua discesa.
Il gigante del commercio online Alibaba Group ha sorpreso i
mercati registrando la scorsa settimana una perdita netta, pochi
giorni dopo aver deciso di non divulgare le cifre di vendita per
l'evento annuale del Singles Day dell'11 novembre.
Le attività in Cina del conglomerato francese del lusso Lvmh
sono rimaste praticamente ferme nell'ultimo trimestre, sebbene la
società abbia registrato un aumento del 19% delle vendite globali.
"Il mercato cinese non sta funzionando o comunque non lavora in
modo normale", ha affermato il mese scorso agli investitori il
direttore finanziario di Lvmh, Jean-Jacques Guiony. "Ci sono ancora
interruzioni, sia in termini di persone isolate sia di negozi
chiusi".
La Cina non è attualmente un luogo facile per le aziende
occidentali, ma ha sempre attratto gli investitori la pena grazie
alle dimensioni del mercato e alle potenziali prospettive di
crescita. Per un momento, la pandemia ha quasi messo in risalto
l'attrattiva della Cina. All'epoca, la ripresa relativamente rapida
della Cina nella prima ondata l'aveva resa l'unica grande economia
mondiale a crescere nel 2020, offrendo un'ancora di salvezza a
molte aziende occidentali.
Invece, la prolungata contrazione della spesa al dettaglio
indotta dall'epidemia sembra destinata a prolungarsi per un quarto
anno, poiché il Paese continua a essere colpito da ondate su ondate
di nuovi casi, in particolare dopo l'arrivo della variante Omicron,
altamente trasmissibile, e la continua insistenza di Pechino nel
voler eliminare anche i piccoli focolai.
Nel frattempo, il crollo del mercato immobiliare, principale
deposito di ricchezza per molte famiglie cinesi e che, secondo
alcune stime, contribuisce a circa un quarto della crescita
complessiva del Paese, non mostra segni immediati di attenuazione,
con il calo dei prezzi delle case, durato mesi, che ha accelerato
in ottobre.
Sebbene all'inizio del mese Pechino abbia presentato nuove
misure di allentamento per attenuare il peso delle politiche, in
entrambi i casi le autorità hanno riaffermato i principi
fondamentali alla base dei loro approcci rigorosi al controllo dei
prezzi degli immobili e della pandemia. "Si tratta di questioni
difficili che richiederanno un po' di tempo per essere risolte",
afferma Duncan Wrigley, capo economista per la Cina di Pantheon
Macroeconomics.
Le politiche potrebbero spingere le aziende a rivalutare le
prospettive del Paese, mentre gli economisti abbassano
costantemente le previsioni di crescita della Cina per il resto del
decennio. L'economia del Paese si è espansa solo del 3% nei primi
tre trimestri dell'anno, attestandosi su un livello molto inferiore
all'obiettivo ufficiale del governo per l'intero anno, pari a circa
il 5,5%.
Secondo gli economisti, la crescita delle vendite al dettaglio
quest'anno dovrebbe essere di appena l'1%. Le vendite al dettaglio
sono cresciute a un tasso annuo di circa il 4% nel 2020 e nel 2021,
dopo un aumento medio annuo di circa il 7% o l'8% nei cinque anni
precedenti il 2019.
ann
anna.dirocco@mfdowjones.it
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November 21, 2022 08:18 ET (13:18 GMT)
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