MF CONTRARIAN: così l'AI rende più complesso il problema della concorrenza
08 Novembre 2023 - 8:48AM
MF Dow Jones (Italiano)
ROMA (MF-NW)--La concorrenza è al passo con i tempi e si avvale
delle tecnologie digitali. Il pensiero corre innanzitutto ai
sistemi di intelligenza artificiale che offrono soluzioni operative
grazie agli algoritmi, sequenze non ambigue e precise di
operazioni, che, applicate meccanicamente e sistematicamente,
consentono di raggiungere un risultato predefinito.
Risultato che in ottica di mercato può assumere una rilevanza
pro-concorrenziale, come pure integrare un illecito antitrust. Uno
stesso sistema AI può essere utilizzato da imprese concorrenti per
uniformare le rispettive strategie commerciali, innalzando il
livello di trasparenza sul mercato, che a sua volta può facilitare
scambi informativi e di qui favorire la conclusione di intese
restrittive della concorrenza. Ancora: i sistemi di determinazione
automatica dei prezzi possono certamente rilevare e reagire alle
deviazioni che si registrano sul mercato, non solo rendendo più
stabile un cartello (grazie al ruolo di «polizia» svolto
dall'algoritmo che è in grado di intercettare eventuali
disallineamenti dai termini e dalle condizioni concordate), ma
anche raccomandando i prezzi da applicare alla luce delle azioni e
reazioni dei concorrenti. Addirittura, gli algoritmi autonomi di
autoapprendimento, monitorando il mercato in tempo reale, possono
consentire la personalizzazione mirata e dinamica dei prezzi o
anche promuovere un equilibrio collusivo senza che le imprese
attivino circuiti informativi o concordino formalmente gli ambiti e
i termini del cartello. In ciascuna delle predette ipotesi, le
imprese coinvolte potrebbero essere ritenute responsabili dell'uso
e degli effetti procurati dalla tecnologia utilizzata. Non c'è
dubbio, infatti, che chi si avvale di un software risponda delle
conseguenze che ne derivano, siano esse benefiche ovvero
distorsive.
Nella decisione Eturas, per esempio, la Commissione Europea ha
concluso che i prezzi praticati dalle agenzie di viaggio sulla loro
piattaforma di prenotazione online fossero espressione di un
cartello garantito da un algoritmo, mentre nella vicenda Asus,
Denon & Marantz, Philips, Pioneer per un verso e in quella
Casio per altro verso la stessa Commissione ha concluso che gli
algoritmi di prezzo usati esprimessero una pratica tesa a
rinforzare una strategia di mantenimento dei prezzi di rivendita.
Sin qui a essere setacciate sono state delle classiche fattispecie
antitrust (come la fissazione dei prezzi), facilitate o
stabilizzate attraverso algoritmi. Tuttavia, gli algoritmi non sono
tutti uguali perché dipendono dalle tecnologie sottostanti, che a
loro volta si differenziano sulla base della distanza,
dell'autonomia rispetto all'imprimatur e alla possibilità concreta
di controllo umano. Anzi, quanto più una tecnologia è avanzata,
tanto meno è incisivo il ruolo dell'uomo al punto che nei sistemi
più innovativi è impraticabile e di fatto sostanzialmente
impossibile risalire ai percorsi logici seguiti in maniera dinamica
dall'algoritmo per ottenere un certo risultato. La domanda che ci
si deve porre è allora se la regola dell'imputabilità e della
responsabilità si estenda al caso in cui si ricorra a un sistema AI
per ottimizzare la propria politica commerciale, senza avere alcuna
idea e soprattutto senza avere la possibilità concreta di
conoscere, comprendere e verificare il razionale di quel risultato,
così all'occorrenza dissociandosi dalla proposta formulata per
sfuggire alla scure antitrust.
La risposta non è ovvia. La trasparenza algoritmica è un'utopia
e la pubblicazione dell'algoritmo antitetica rispetto alle
politiche dell'innovazione, che riconoscono e legittimano la
protezione del segreto industriale e commerciale. Una via di mezzo
(forse) c'è. È la trasparenza by design, non assoluta ma selettiva,
capace di rendere spiegabili ed intellegibili solo alcune delle
scelte alla base del sistema AI. Ci si riferisce a un accesso
parziale, che, nel garantire il know-how aziendale (a tutela delle
imprese), assicuri la tracciabilità di alcuni passaggi e
soprattutto la verificabilità e il controllo delle opzioni
disponibili.
alu
fine
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0808:32 nov 2023
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