Governo: Zelensky, per ora solo giudizi positivi su Meloni (CorSera)
25 Ottobre 2022 - 9:48AM
MF Dow Jones (Italiano)
"Per ora posso solo parlare in modo positivo del vostro governo
appena insediato, nessuna impressione negativa. Ho avuto una
conversazione telefonica con la nuova premier che si è detta
chiaramente favorevole alla nostra comune alleanza e mi ha
assicurato il suo pieno sostegno per l'Ucraina contro l'aggressione
russa".
Lo ha detto al Corriere della Sera il presidente ucraino,
Volodymyr Zelensky, spiegando che Meloni si è detta favorevole a
"un'alleanza in genere nell'Unione europea. E ora la nuova premier
è pienamente coinvolta nella discussione a Bruxelles per inviarci
un pacchetto di nuovi aiuti militari, mi sembra tutto
positivo".
Sulle dichiarazioni filo-Putin del leader di Forza Italia,
Silvio Berlusconi, Zelensky ha sottolineato che "ha persino
utilizzato le stesse espressioni e la narrativa di Putin. Non ho
visto in quelle frasi le opinioni personali di Berlusconi, si è
limitato a ripetere quelle di Putin e ciò mi spaventa meno. Lo vota
solo l'8% degli italiani e questa è la risposta confortante del
vostro elettorato, ciò mi basta. Comunque, ha quasi 90 anni e gli
auguro di restare in buona salute".
Quanto alle simpatie del leader della Lega, Matteo Salvini, per
la Russia di Putin, "vedo che il popolo italiano sostiene davvero
l'Ucraina. Ma è una sfida difficile, comporta un lavoro quotidiano
contro l'invasione russa lo vedo io stesso ogni giorno, a costo di
sopportare nuove incertezze economiche. So che è difficile
rinunciare a fare affari facili con la Russia nel breve periodo, si
rischia una certa instabilità economica, ma è per il futuro della
stessa stabilità, democrazia, civiltà e libertà europea".
Zelensky ha raccontato la sua conversazione con la premier: Gli
ha detto "Giorgia? Volodymyr chiamami Giorgia!". Mi ha risposto
dopo che io l'avevo chiamata per nome, è andata proprio così,
subito. È stata diretta e personale. Credo che abbiamo costruito
un'ottima relazione in continuità con il periodo iniziato da
Draghi. Con Draghi il livello delle nostre relazioni bilaterali
aveva fatto un salto in avanti e ora continueremo a migliorarlo: le
ho detto questo e lei mi ha risposto che certamente era anche la
sua volontà, che non intende distruggere nulla di ciò che è stato
costruito. Con Giorgia abbiamo condiviso gli stessi concetti e non
vedo come l'Italia possa diventare nel prossimo futuro il cavallo
di Troia della Russia. L'ho invitata a Kiev e lei ha replicato che
verrà. Certo ci sono rischi, ma non credo che al momento dipendano
da noi, siamo aperti e onesti con l'Italia. Ringraziamo per gli
aiuti ricevuti, tengo a dire che sono molto rilevanti. All'inizio
erano rapporti complicati, poi i rappresentanti italiani sono
venuti a Kiev, hanno verificato le conseguenze dell'aggressione
militare e hanno capito. Non serve molto, basta vedere che cosa è
capitato per stare dalla nostra parte. Sono i russi che ancora non
vedono e non capiscono l'evidenza della verità".
Quanto alle richieste specifice dell'Ucraina per l'Italia: "ci
servono difese antiaeree, per noi è vitale. Vogliamo che i nostri
profughi tornino in Ucraina, dobbiamo ricostruire la nostra
economia, che i bambini vadano a scuola, che la società riprenda a
funzionare pienamente. E per questo ci servono armi contro gli
attacchi dall'aria e per garantire la sicurezza dei civili.
L'Italia produce sistemi di difesa antiaerea assieme a Francia,
Germania e pochi altri: speriamo possano aiutarci".
Sull'atteggiamento di alcuni paesi europei nei confronti della
Russia, "noi abbiamo smesso di avere paura il 24 febbraio e abbiamo
iniziato a combattere per difenderci. Non abbiamo il tempo per
avere paura, siamo cambiati, questa guerra ha cambiato un mucchio
di cose. Si deve combattere per tutto, anche per avere buoni
rapporti diplomatici, per le alleanze, per le sanzioni, per le
risoluzioni Onu e per non avere paura. La guerra ha alti e bassi,
certamente in Europa vediamo Paesi con atteggiamenti diversi, ma il
fattore positivo resta che ci ha uniti contro l'invasione".
A chi afferma che sta a lui cercare la pace, Zelensky ha
ribattuto che "sappiamo bene: è la nuova narrativa. Io ho sempre
voluto parlare, ma non con la pistola puntata alla tempia. Sin
dall'inizio non è stato un dialogo, ma una lunga serie di ultimatum
imposti con la forza da Putin. I russi sostenevano che venivano a
difendere chi parlava russo, ma in verità le violenze peggiori le
hanno perpetuate a Kharkiv, Mariupol e nelle zone dove prevalevano
la cultura e la lingua russe. Se volete il dialogo non occupate una
centrale nucleare, non uccidete civili, non sparate oltre 130
missili in un solo giorno. Non è nelle mie mani la possibilità di
fermare la guerra: ciò che posso fare è non perderla, combattere
per difendermi, sono loro che hanno invaso la nostra terra per
massacrarci e lo hanno iniziato sin dal 2014 occupando la Crimea.
Si combatte in Ucraina, non sul territorio russo. Se si
ritireranno, allora sarà possibile iniziare a trattare e cominciare
a convivere da Paesi vicini".
vs
fine
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2509:31 ott 2022
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