WALL STREET: in rosso tra timori Covid e cautela pre-Fomc
17 Settembre 2021 - 6:52PM
MF Dow Jones (Italiano)
Wall Street in rosso, con la volatilità che resta alta e con gli
investitori che continuano a temere l'impatto del Covid sulla
ripresa. Prevale poi la cautela, con lo sguardo del mercato rivolto
alla riunione del Fomc della prossima settimana. Il Dow Jones
scende dello 0,39%, mentre l'S&P 500 cede lo 0,6% e il Nasdaq
Composite lo 0,77%.
Non è riuscito a risollevare il sentiment neanche l'indice di
fiducia dei consumatori statunitensi elaborato dall'Universitá del
Michigan che, secondo la lettura preliminare di settembre, si è
attestato a 71 punti, battendo il consenso degli economisti a quota
70,2. Il sotto-indice relativo alle aspettative si è attestato a
67,1 punti, mentre quello relativo alla situazione corrente è
risultato pari a 77,1 punti. Le aspettative di inflazione a 12 mesi
sono al +4,7% e quelle a 5 anni al +2,9%.
Il sentiment dei consumatori statunitensi è aumentato solo
leggermente a settembre, ma dovrebbe iniziare presto a rimbalzare,
una volta che sará chiaro che l'aumento dei casi di Covid-19 dovuto
alla diffusione della variante Delta di Covid-19 è in piena
ritirata, afferma Ian Shepherdson, capo economista di Pantheon
Macroeconomics. L'indagine sui consumatori dell'Universitá del
Michigan suggerisce che, sebbene le persone abbiano subito il colpo
di Delta, il sentiment si sta stabilizzando. "Il sentiment rimane
depresso rispetto sia alla primavera che al livello pre-pandemia,
ma pensiamo che la lettura di settembre sará il pavimento" da cui
risalire, afferma Shepherdson.
"Quello che questa settimana ci dice è che ci sará questa
normalizzazione irregolare nel prossimo futuro. Tutti questi dati
contrastanti ci mettono un po' in un limbo", commenta Ludovic
Subran, capo economista di Allianz. "Il ritorno della volatilitá è
molto probabile".
Dws si aspetta che la Federal Reserve statunitense "guidi
dolcemente" i mercati, nella prossima riunione di settembre, verso
cambiamenti piú significativi in futuro, afferma Christian
Scherrmann, economista statunitense dell'asset manager tedesco. Ciò
potrebbe essere espresso attraverso un adeguamento del comunicato,
molto probabilmente rispecchiando il discorso del presidente Jerome
Powell a Jackson Hole, quando il numero uno della Fed ha affermato
che "se l'economia si evolverá ampiamente come previsto, potrebbe
essere opportuno iniziare a ridurre il ritmo degli acquisti di
asset quest'anno", puntualizza Scherrmann. Dws si aspetta che la
Fed annunci il tapering nella riunione di novembre e che la
riduzione degli acquisti di asset inizi non prima di dicembre.
"La scorsa settimana alcuni media hanno suggerito che i
funzionari della Fed stanno 'Eying a November Taper'. Tuttavia,
poichè questo coincide con la cosiddetta data x del tetto del
debito del Tesoro (la data in cui il Tesoro finirá i
finanziamenti), sospettiamo che la decisione sul tapering sará
rimandata alla riunione di dicembre", aggiunge Tiffany Wilding,
economista esperta di America Settentrionale di Pimco.
La riunione della "Federal Reserve dovrebbe essere al centro
dell'attenzione dei mercati nella prossima settimana. Crediamo che
la Fed possa annunciare formalmente i suoi piani di taper, con una
riduzione degli acquisti a partire da novembre. È possibile che
questo annuncio venga rimandato alla prossima riunione se tra i
membri del board permarrá incertezza per la variante Delta e altri
venti trasversali nell'economia.
Ma la nostra sensazione è che Powell abbia voluto dare ai
mercati un ampio preavviso dei prossimi passi politici, per cercare
di mitigare il rischio di un taper tantrum sui mercati. In
definitiva, il taper della Fed è stato ben segnalato e ampiamente
discusso per gran parte degli ultimi sei mesi, quindi la sua
introduzione non dovrebbe essere un grande shock", afferma Mark
Dowding, Cio di BlueBay.
"Tuttavia, l'ingente assorbimento da parte della Fed di 120
miliardi di dollari di offerta di Treasury al mese comincerá a
scomparire, e sarebbe molto sorprendente se non ci fosse qualche
reazione nei rendimenti, anche se un'economia in miglioramento
aiuta a ridurre il deficit pubblico e i requisiti di emissione.
Dopo tutto, lo scopo del QE era quello di far abbassare i
rendimenti a lunga scadenza. Dato che questo è stato ampiamente
efficace, è ragionevole che questa tendenza si invertirá al termine
del QE", conclude l'esperto.
alb
alberto.chimenti@mfdowjones.it
(END) Dow Jones Newswires
September 17, 2021 12:37 ET (16:37 GMT)
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