Risparmio: portafogli vista 6% (Mi.Fi)
27 Febbraio 2023 - 09:28AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'inflazione core negli Usa, quella più resistente, che esclude
cibo ed energia, ha preso di contropiede i mercati: +4,7% a
gennaio, oltre le attese del +4,3%. E le borse hanno iniziato a
perdere terreno, venerdì 24: il Nasdaq ha aperto in rosso del 2%,
il Ftse Mib ha virato al ribasso e chiuso a -1%. I prezzi, negli
Stati Uniti ma anche in Europa, restano un problema difficile da
risolvere a breve. E le attese sui tassi terminali quest'anno
stanno salendo, un'incertezza che fa male ad azioni e obbligazioni.
La curva swap che monitora le attese dei mercati sulle banche
centrali vede i tassi in Eurozona al 3,6% in autunno e al 5,35%
negli Usa. Gli analisti di Deutsche Bank hanno alzato però le
attese al 3,75% in Eurozona, Pictet li aspetta vicini al 4% entro
settembre. Oltreoceano i futures sui fed funds, che tracciano le
aspettative sulla Banca centrale, scommettevano su tassi al 5,75%
prima del dato sull'inflazione di gennaio, con una parte del
mercato (4,4% contro 0 a gennaio) che si aspetta un picco in realtà
al 6% quest'anno. Forse non vedremo i tassi veramente a quel
livello nei prossimi mesi, resta il fatto che il movimento continua
ad essere decisamente al rialzo. Il Btp decennale venerdì è tornato
vicino al 4,5%, quasi il 2% di rendimento sopra il Bund tedesco,
mentre il Treasury americano rende poco sotto il 4%. Il 2023 è
stato un anno buono per i listini, il Ftse Mib ha guadagnato il
13,8% cancellando le perdite del 2022. Ma l'inflazione potrebbe
tornare a fare qualche sgambetto. E i gestori hanno già iniziato a
ruotare i portafogli.
Auto, pharma, bond bancari (corti), Btp. "Nonostante il dato
sull'inflazione, faccio ancora fatica a pensare che arriviamo a
tassi del 6% negli Usa, bisognerebbe avere un'economia
straordinariamente resiliente", spiega Lorenzo Batacchi, portfolio
manager di Bper Banca e membro Assiom Forex. Vale ancora la pena
"avere un portafoglio concentrato sull'Europa giocato ora in
difensiva tornando ad acquistare sui ribassi e sui temi importanti
come l'auto e gli ambiti collegati. Le banche hanno fatto bene
quest'anno proprio grazie ai tassi al rialzo, sarebbero ancora da
tenere". Batacchi inizia già a vedere importanti rotazioni di
portafoglio, infatti il settore finanziario che ha corso «inizia a
restare laterale e va bene l'automotive. Quanto alle utilities,
meglio «restare cauti visto che sono sensibili al rialzo dei
tassi». L'esperto guarda all'oscillazione di movimento del Btp
decennale fra il 4,5% (in quel caso varrebbe la pena comprare) e il
3,5% (un livello cui si può prendere profitto).
Dopo la "sbornia di inizio 2023, i mercati stanno sperimentando
un reality check", interviene Fabio Caldato, partner di Olympia
Wealth Management, "le trimestrali sono buone, ma i tassi
rimarranno alti per diverso tempo". In assenza di visibilità, il
gestore è orientato sui farmaceutici (Sanofi, Glaxo, Roche) e nel
settore food and beverage (Danone, Diageo). "Manteniamo i bond
bancari, ma riducendo la duration e aspettiamo un calo di
quotazioni delle azioni delle banche per comprare, visto che i
finanziari rimarranno beneficiari delle attuali condizioni macro",
aggiunge Caldato. Che punta anche alla nicchia del settore
"riassicurativo, vive un momentum notevole con Scor e Swiss Re
insieme al leader mondiale Munich Re". Quanto alla scommessa su
euro-dollaro, l'esperto resta in area euro, "perché il trend del
biglietto verde adesso è difficilmente intuibile dopo il rally del
2022". La riapertura della Cina dovrebbe avere poi un effetto
positivo sul ferro, almeno nel breve termine e in tal senso "il
titolo Rio Tinto risulta, tra i big minerari, il più esposto con
circa il 70% dell'ebitda generato da questa materia prima". Lato
bond, dopo i profitti degli ultimi mesi, è meglio "accorciare la
duration del portafoglio, concentrare sugli investment grade o
simili, in attesa di una nuova opportunità di ingresso",
conclude.
T-bond a sei mesi. Per Gabriel Debach, market analyst di eToro,
la visione Goldilocks, da riccioli d'oro, caratterizzata da
un'inflazione in discesa, si scontra contro una realtà ben diversa.
"A questo si aggiunga l'acutizzarsi della tensione geopolitica con
Cina e Russia, Mosca ha annunciato la sospensione del trattato
sulle armi nucleari e ora sembra minacciare la Moldavia". Debach
ricorda che il comparto bancario (misurato dall'Etf iShares EXV1) è
salito dai minimi di ottobre del 43% e sui massimi degli ultimi
cinque anni beneficiando "delle ottime trimestrali. Situazione che
dovrebbe continuare a offrire supporto, ma che nel breve periodo
potrebbe essere oggetto di possibili prese di profitto, in un
percorso che resta tuttavia ancora ben posizionato».
I principali rischi restano incentrati su Francoforte, dove
potrebbero emergere "apprensioni sulla quota di debito pubblico
detenuto dalla Bce (quello italiano è superiore al 30%) in un
percorso di QT (riduzione del portafoglio della Banca centrale)".
Debach sottolinea che ora il rendimento dei bond è "decisamente
allettante. I rendimenti dei Treasury a sei mesi (5,05%) sono
diventati persino maggiori dei rendimenti dello S&P 500 (4,6%),
situazione che non si verificava dal 2001". Sul fronte valute, gli
indicatori tecnici rimarcano una tendenza al ribasso dell'euro "con
l'area 1,05 che potrebbe essere il primo supporto da
monitorare".
Occhio al m&a bancario. Filippo Diodovich, senior market
strategist di IG Italia, vede ancora bene in portafoglio le banche,
soprattutto "Unicredit, Intesa Sanpaolo, Banco Bpm e Mediobanca non
solamente per i piani di remunerazione ma anche per gli sforzi
nella pulizia dei bilanci e per gli obiettivi ambiziosi dei piani
strategici". Un altro elemento che potrebbe spingere le quotazioni
dei titoli bancari è una nuova ondata di matrimoni. Diodovich crede
che "Unicredit, Banco Bpm e Mediobanca possano essere coinvolte in
operazioni straordinarie". Sul cambio euro-dollaro l'esperto ha
modificato le prospettive. Tenendo conto dell'approccio più falco
della Fed e dell'incremento delle tensioni geopolitiche, "crediamo
che la coppia valutaria possa scendere fino a 1,04 a medio/breve
termine. Nel lungo periodo ci aspettiamo un ritorno dell'euro in
area 1,1", conclude Diodovich.
red
fine
MF-DJ NEWS
2709:12 feb 2023
(END) Dow Jones Newswires
February 27, 2023 03:13 ET (08:13 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Grafico Azioni Muenchener Rueckversiche... (XE:MUV2)
Storico
Da Mag 2023 a Mag 2023
Grafico Azioni Muenchener Rueckversiche... (XE:MUV2)
Storico
Da Mag 2022 a Mag 2023