Webuild aveva un "backlog italiano importante (1/3 del backlog complessivo), ma lento, che contribuiva solo per il 10% ai ricavi, e il 90% del fatturato proveniva dai 2/3 di backlog all'estero". Ora, grazie all'integrazione con Astaldi, "contiamo nel 2021 di riuscire a far si' che il contributo dell'Italia cresca e si allinei al contributo del resto del backlog; auspichiamo che torni al 25-30%".

A dirlo a MF-DowJones, e' Claudio Lautizi, General Manager Global Operations del colosso italiano delle costruzioni che spiega inoltre che "Webuild e Astaldi hanno geografie piuttosto complementari, stiamo supportando l'attivita' di Astaldi nei Paesi che riteniamo strategici, nei quali Salini Impregilo non operava, ovvero Canada, Cile e Romania, che sono accrescitive per il gruppo".

Parlando in occasione della serata organizzata ieri a porte chiuse da Webuild e Fincantieri nel cantiere del nuovo viadotto di Genova, Lautizi ha ricordato che "in Italia nei grandi progetti stiamo gia' con Astaldi", ha proseguito, aggiungendo che "in futuro avremo maggiore capacita' di sinergia nella gestione delle commesse grazie ad una migliore capacita' esecutiva e a una maggiore disponibilita' di risorse e quindi, visto anche l'impegno del Governo a spingere sulle nuove infrastrutture, il gruppo avra' una maggiore capacita' di operare e di mettersi al servizio del Paese per contribuire a realizzare questo grande piano delle infrastrutture".

Dal Governo, ha concluso il manager, "ci aspettiamo che metta in atto quello che sta dicendo, che si facciamo partire opere che finora erano in pipeline e che per problematiche di diversa natura sono state rallentate; e questo gia' sta avvenendo perche' da poco e' partita la Jonica, contratto da 1 miliardo, e a breve ci aspettiamo di far partire operativamente la tratta dell'Alta Velocita' Vicenza-Verona. Ora serve che la spinta propulsiva arrivi anche sulla parte della progettazione".

fch

 

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July 28, 2020 07:13 ET (11:13 GMT)

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