(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Roma, 19 ott - Unirec, l'associazione delle imprese attive nel settore della riscossione del credito, chiede al Governo di garantire "un quadro normativo stabile che permetta agli investitori istituzionali dei piani di azione solidi e sul lungo periodo a supporto del circolo virtuoso dell'economia". Unirec, presieduta da Marcello Grimaldi, ha ricordato come ad oggi in Italia, i crediti deteriorati intesi come 'non performing exposure' (Npe) detenuti dalle banche siano scesi dagli oltre 340 miliardi del 2015 a circa 306 miliardi di fine 2022, permettendo una riduzione di oltre 55 miliardi in 8 anni. Unirec, associazione di Confindustria Sit, ricorda poi che l'industria della gestione del credito riunisce nel Paese oltre 15 mila addetti, "con professionalità specialistiche e rappresenta un punto di forza della nostra economia". L'attenzione del Governo, osserva Unirec, è necessaria considerando che entro la fine di quest'anno l'Italia dovrà recepire la direttiva europea 'Credit Servicers and Purchasers' (relativa ai gestori di crediti e agli acquirenti di crediti) sui deteriorati di origine bancaria. Tra gli scopi della direttiva - ricorda la nota di Unirec - quello di favorire la creazione di un mercato secondario unitario dei crediti, con effetti virtuosi sulla capacità di finanziamento delle banche e benefici attesi anche per i consumatori, grazie a conseguente ripresa del settore del credito al consumo.

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