Le Borse europee iniziano la giornata in positivo, dopo il dato sull’
inflazione Usa in aumento, sopra la attese, che ha rallentato ieri gli indici di Wall Street. A Milano il
Ftse Mib dopo pochi minuti di contrattazioni segna +0,48%, il
Dax di Francoforte +1,26%, l’
Ibex 35 di Madrid +0,31%, il
Cac 40 di Parigi +0,78% e il
Ftse 100 di Londra -0,14%. In verde la Borsa di Tokyo, che archivia la quarta seduta consecutiva in positivo, con l’indice
Nikkei a +1,3%, sostenuto da elettronica e auto.
SI ALLONTANANO I TAGLI TASSI DELLA FED
Il dato sull’
inflazione Usa al 3% ha fatto crescere i timori per un rinvio del prossimo
taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, pesando su Wall Street. A sostenere i listini del Vecchio Continente c’è anche la prospettiva dell’avvio di una trattativa tra il presidente Usa Trump e quello russo Putin, per risolvere la
guerra in Ucraina. Prospettiva che fornisce sostegno anche ai listini asiatici.
A PIAZZA AFFARI FARI SULLE BANCHE
Il risiko bancario continua a tenere alta l’attenzione a Piazza Affari, con
Commerzbank che in mattinata ha confermato i risultati resi noti nelle scorse settimane e ha annunciato di prevedere un utile a
2,4 miliardi nel 2025, mentre si prepara a tagliare 3.900 posti di lavoro da qui al 2028. Avanti con la stagione delle trimestrali, oggi è il turno di
Moncler che presenterà i conti a mercati chiusi. Inizio in calo per i titoli energetici, con
Tenaris a -1,8% ed
Eni a -0,8%. Realizzi su
Leonardo che scivola a -2,9% in avvio. Scatta
Tim (+3,3%) in vetta al Ftse Mib, dopo conti e accordo per la vendita di Sparkle a Mef-Retelit.
RALLENTA IL GAS, SCENDE IL PETROLIO
Sul fronte valutario, l’
euro si rafforza e scambia a 1,0433
dollari. In calo il prezzo del petrolio, con le scorte negli Usa che sono aumentate più del previsto: il
Brent tratta a 74,5 dollari al barile (-0,9%), mentre il
Wti a 70,69 dollari al barile (-0,95%). Frena la corsa il
gas naturale che ad Amsterdam scambia a 54,1 euro al megawattora (-2,6%). L’
oro si mantiene sui massimi, a 2.917 dollari l’oncia. Lo
spread apre in lieve calo a 107 punti base, con il rendimento del decennale italiano al 3,55%.