Generali Ass.: Fondazione Crt entra nel patto Caltagirone-Del Vecchio
20 Settembre 2021 - 8:37AM
MF Dow Jones (Italiano)
Dopo giorni di indiscrezioni la Fondazione Crt ha sciolto le
riserve e ha aderito con la propria quota del 1,232% in Generali al
patto di consultazione fra Francesco Gaetano Caltagirone e Leonardo
Del Vecchio.
L'annuncio e' arrivato sabato mattina, a distanza di una
settimana dall'annuncio del patto, e la Consob, come anticipato da
MF-Milano Finanza, ha acceso un faro e monitora attentamente i
movimenti sulla prima compagnia italiana. Con l'arrivo dell'ente
torinese, nonché con gli ultimi acquisti dei due grandi soci
privati della compagnia assicurativa, l'accordo parasociale che
punta a rivedere la strategia di Generali, accelerando su
profittabilità e m&a e sostituendo il ceo Philippe Donnet, sale
al 12,334% del capitale.
Quota ormai decisamente vicina al 12,9% in mano a Mediobanca, da
sempre socio di riferimento del Leone che, in vista del rinnovo
della governance della compagnia previsto per la prossima
primavera, spinge invece per la riconferma di Donnet. A monitorare
la situazione, come anticipato da MF-Milano Finanza, ci sono le
autorità di controllo, a partire appunto da Consob, che sugli
schieramenti degli azionisti ha acceso un faro, Ivass, l'istituto
di controllo del settore assicurativo, e Bankitalia, che svolge un
ruolo di regista di tutti i controlli, come può rivelare
milanofinanza.it, e che può riferire delle evoluzioni alla Banca
Centrale Europea, l'istituto che ha autorizzato inizialmente Mr
Luxottica a salire in Piazzetta Cuccia.
Ad aderire al patto di Del Vecchio-Caltagirone potrebbe essere
anche Benetton, che in mano ha un'ulteriore quota del 3,9%. Mentre
a Mediobanca dovrebbero restare fedeli i Boroli-Drago, che oggi
hanno l'1,7% del capitale e un rappresentante nel board nella
persona di Lorenzo Pellicioli, intenzionato però a lasciare la
compagnia a fine mandato.
Se è vero che i patti di consultazione sono legittimi, e la
mossa di Del Vecchio- Caltagirone va proprio nella direzione di una
maggiore trasparenza verso il mercato, anche al fine di evitare
ogni possibile rischio di concerto, vanno comunicati al pubblico
correttamente. Alla luce del fatto che Del Vecchio, anche se
investitori finanziario, ha una quota di Mediobanca del 19%, con
Caltagirone che ha opzionato il 5%. Da qui la mossa di Consob, che
venerdì 17 ha chiesto ulteriori integrazioni ai pattisti, che hanno
specificato che "per effetto del patto nessun soggetto acquisirà il
controllo, di fatto o di diritto di Generali" e poi la decisione di
Crt di aggiungersi. Mentre in Mediobanca continuano a ribadire la
volontà di proporre una lista del consiglio, cosi come previsto
dallo statuto, ma la situazione è in fase di stallo.
In settimana si terrà una nuova riunione del comitato nomine di
Generali, prima del cda del prossimo 27 settembre, chiamato appunto
a decidere sulla eventuale messa a punto di una lista del cda. Una
prima riunione informale dei consiglieri non esecutivi (in pratica
tutti tranne Donnet), si è già tenuta a inizio settimana e ha
delineato la netta spaccatura dei consiglieri (con tre voti
contrari e un astenuto su 12 votanti). Anche il successivo comitato
nomine di giovedì 16 si è chiuso con un nulla di fatto. Si trattava
solo di questioni procedurali, per preparare il parere per il
consiglio che a sua volta dovrà imbastire il lavoro per l'eventuale
lista del cda. Ma tra i temi che hanno comportato il rinvio è anche
emerso il ruolo che dovrà assumere l'attuale presidente delle
Generali, Gabriele Galateri di Genola, con un focus aperto sul
fronte dell'indipendenza. Questioni che le autorità monitorano con
molta attenzione, non solo Consob. Anche Ivass ha competenze
primarie sulla materia e le due autorità sono pronte a coordinarsi.
Con Palazzo Koch silenzioso coordinatore.
fch
(END) Dow Jones Newswires
September 20, 2021 02:22 ET (06:22 GMT)
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