TOP STORIES ITALIA: Cda Unicredit fa il punto sul Ceo ma è ancora presto
13 Gennaio 2021 - 11:16AM
MF Dow Jones (Italiano)
Prosegue il lavoro di Unicredit sulla nomina del Ceo e sulla
lista da presentare in occasione dell'assemblea che si occuperà del
rinnovo della governance. La ricerca del nuovo ceo rimane una
priorità per la banca ma non si vede nessuna stretta né
accelerazione in questa direzione ed è probabile che l'investitura
arriverà a metà febbraio, dopo l'approvazione dei risultati
finanziari.
Le riunioni proseguono in modo serrato: oggi si riunirà il Cda
dopo che ieri il Comitato nomine di Unicredit presieduto da Stefano
Micossi ha proseguito il lavoro di identikit per individuare la
figura che sostituirà Jean Pierre Mustier e imprimerà una nuova
strategia al gruppo.
L'obiettivo è arrivare a una short list il prima possibile, ma
serve anche una convergenza di vedute sui profili idonei.
In testa rimangono gli skills di banchiere commerciale ma con
esperienza nell'investment banking e profonda conoscenza del
settore bancario italiano. Tra i nomi circolati nelle scorse
settimane resistono quelli di Andrea Orcel (ex Ubs) e di Alberto
Nagel (attuale a.d. di Mediobanca che tuttavia intende rimanere a
Piazzetta Cuccia) mentre sembrano perdere consistenza le ipotesi di
Marco Morelli e forse anche di Flavio Valeri (ex Deutsche Bank),
gradito però agli azionisti tedeschi e parrebbe anche alla Bce; non
è detta quindi l'ultima parola.
Il principale elemento di incertezza nell'individuazione del
nuovo capo-azienda e nell'eventuale fusione con Mps - scrive MF -
sembra di natura esogena e farebbe riferimento alla crisi di
governo che incombe a Roma. Una eventualità di questo genere
infatti paralizzerebbe l'attività del Tesoro che finora ha seguito
con estrema attenzione la partita. Pur non avendo nemmeno un'azione
Unicredit in portafoglio, via XX Settembre ha individuato nella
banca finora guidata da Mustier il destinatario ideale del
Montepaschi. Proprio per questa ragione molti a Roma hanno spinto
per l'arrivo di un boiardo al vertice di Gae Aulenti, sollevando
non poche perplessità tra i soci internazionali della banca. È
chiaro però che una crisi di governo sarebbe oggi di forte ostacolo
all'attivismo del Tesoro e, secondo qualcuno, potrebbe perfino
mettere in stand-by la privatizzazione del Montepaschi su cui
sinora i funzionari del ministero hanno lavorato intensamente.
Quanto agli altri stakeholder della banca, se i fondi
internazionali preferiscono mantenere le distanze dalla partita, un
certo attivismo si registra nel fronte italiano.
cce
MF-DJ NEWS
1311:00 gen 2021
(END) Dow Jones Newswires
January 13, 2021 05:01 ET (10:01 GMT)
Copyright (c) 2021 MF-Dow Jones News Srl.
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