Di Marco Sasso (Milanofinanza.it)

La Commissione europea estende i tempi per la copertura dei crediti deteriorati. Secondo quanto riferito da una fonte vicina alla situazione, l'esecutivo europeo avrebbe previsto, in una bozza sui nuovi criteri di rettifica dei crediti deteriorati, un arco di tempo di 8 anni per la copertura totale degli accantonamenti di un credito coperto da garanzie.

Un prolungamento di un anno rispetto a quanto dichiarato dalla presidente della vigilanza della Banca centrale europea, Daniele Nouy, che lo scorso 7 marzo ha confermato la pubblicazione della versione definitiva dell'Addendum della Bce, atteso per il 14 di marzo. Mentre il giorno precedente, la Commissione europea dovrebbe diffondere la sua proposta di primo pilastro per i nuovi criteri di copertura in bilancio dei crediti deteriorati delle banche europee.

Secondo quanto riferito da una fonte sarebbe confermato, invece, il periodo di due anni per la copertura integrale dei crediti in sofferenza non garantiti. Per entrambe le categorie di prestito è prevista una progressione crescente delle coperture. Nello specifico, le posizioni deteriorate di crediti non garantiti dovranno avere il 35% di accantonamento al primo anno e il 65% al secondo anno.

Naturalmente un ulteriore allungamento dei tempi di svalutazione automatica dei crediti deteriorati ridurrebbe ancor di più l'impatto per le banche. Tra le ipotesi allo studio c'è anche la possibilità che le nuove regole si applichino solo ai nuovi crediti, erogati da adesso in poi. Questi ridurrebbe di molto l'impatto sul costo del rischio.

Alcuni analisti stimano che il costo del rischio per il settore bancario italiano possa scendere quest'anno da 83 punti base a 65 punti base grazie all'aumento delle coperture sugli Npl che le banche hanno effettuato nel quarto trimestre 2017 e che effettueranno nel primo trimestre di quest'anno, grazie all'adozione dei principi contabili IFRS9, alla riduzione dei flussi di nuovi crediti deteriorati in scia alla ripresa dell'economia reale italiana, a una maggior attenzione nella gestione e nel recupero delle posizioni deteriorate da parte delle banche, attraverso divisioni dedicate.

Al momento la Commissione europea non ha rilasciato nessun commento a riguardo. Nel frattempo a Piazza Affari il comparto bancario viaggia a due velocità: bene le ex popolari, con Banco Bpm in rialzo dell'1,45% a 3,103 euro e Bper che segna un +1,05% a 4,734 euro. Poco mossa Ubi a 3,909 euro (-0,03%). In positivo Mediobanca , che avanza dello 0,49% a 9,82 euro, mentre Intesa Sanpaolo e Unicredit arretrano, rispettivamente, dello 0,11% e dello 0,42%.

red/cce

 

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February 23, 2018 06:00 ET (11:00 GMT)

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