"I miei vini non saranno più valutati con un rating dalla guida I Vini d'Italia. La guida riporterà i punteggi di altri valutatori e, se saranno superiori a quelli necessari per avere i "Tre Bicchieri", la guida lo segnalerà". Uno dei produttori di vino regolarmente premiati dalla guida I Vini d'Italia del Gambero Rosso , ma ancor più dalle guide e dalle riviste internazionali, dunque non sottoporrà più i suoi vini al giudizio della guida più conosciuta in Italia e all'estero. Nessuna polemica, chiaramente, ma solo una scelta di correttezza e di eliminazione di ogni possibile conflitto di interesse, poiché il produttore in questione è diventato, di fatto, l'azionista di riferimento del Gambero Rosso .

È la decisione, raccontata a WineNews, di Paolo Panerai, editore e ceo di Class E. (che assieme a DowJones&Co. controlla questa agenzia) , società che da metà dello scorso marzo è diventata azionista di maggioranza del più importante gruppo editoriale del wine & food italiano, acquisendo il 67,48% del capitale della Gambero Rosso Holding attraverso il conferimento in natura delle azioni da parte della Pim spa di Paolo Cuccia (a sua volta diventato azionista al 28% di Class, di cui siederà nel consiglio di amministrazione come amministratore delegato, con deleghe per la gestione delle attività aziendali), e produttore di vino con le sue tenute del gruppo Domini di Castellare (Castellare di Castellina nel Chianti Classico e Rocca di Frassinello in Maremma, in Toscana; Feudi del Pisciotto a Niscemi, a Caltanissetta, e Gurra di Mare a Porto Palo, a Menfi, in Sicilia).

Quella presa in merito alla guida appare come scelta di sensibilità e rispetto dei principi che, si legge su MF, suggeriscono di evitare qualsiasi conflitto di interessi in un Paese dove questa sensibilità è rarissima. La guida I Vini d'Italia del Gambero Rosso è, ad oggi, una delle più seguite e considerate nell'intero panorama italiano e tra le poche ad avere anche un respiro internazionale, ma la scelta di Panerai appare quanto mai condivisibile, sia per la credibilità e l'autorevolezza della guida stessa sia per la produzione vinicola dei Domini di Castellare, spesso premiata per la verità anche dalle altre guide italiane di settore e dalla critica internazionale (I Sodi di S. Niccolò sono stati il primo vino italiano, assieme a Gaja, a entrare nella mondiale Top 100 di Wine Spectator, fin dal 1988).

red

 

(END) Dow Jones Newswires

May 03, 2018 02:12 ET (06:12 GMT)

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