Il prossimo appuntamento è fissato attorno a metà maggio, quando il Cda di Ascopiave sarà chiamato a fornire una prima valutazione delle offerte non vincolanti pervenute nei giorni scorsi per il doppio riassetto della società. In quell'occasione, il board della multiutility veneta - che oggi riunisce i propri soci in assemblea per il via libera al bilancio 2018 - potrebbe anche procedere a una prima scrematura delle proposte per arrivare poi a una short list di 3-4 soggetti da portare "in finale".

L'obiettivo, scrive il "Sole 24 Ore", è completare la riorganizzazione entro fine anno. Il processo in atto prevede due operazioni che procedono in parallelo ma sono legate a doppio filo. Da una parte Ascopiave cerca un partner a cui cedere la maggioranza della vendita retail di elettricità e gas, raggruppata principalmente nella controllata Ascotrade: circa 700.000 clienti che vengono valutati oltre 400 mln di euro. Dall'altra, l'utility vuole reinvestire i proventi di questa cessione per rafforzarsi nella distribuzione gas, considerato un business meno esposto ai crescenti rischi competitivi, normativi e di mercato.

Un riassetto dall'architettura evidentemente complessa che richiederà al team incaricato, formato da alcuni esperti degli advisor (Rothschild e BonelliErede) e della stessa Ascopiave, una complessa opera di omegeneizzazione delle offerte ricevute ormai una settimana fa per poi sottoporle al board della multiutility, in cui siede anche - al di là dei rappresentanti pubblici di Asco Holding - Enrico Martorelli, numero uno di Amber Capital, sgr che detiene oltre il 5% del capitale. Tra le offerte non vincolanti arrivate ad Ascopiave, sulle quali vige il più stretto riserbo, figurano - come anticipato nei giorni scorsi da Radiocor- i principali operatori energetici nazionali italiani.

A partire da A2A, che con Aim Vicenza e Agsm Verona (Pwc advisor congiunto), offre in buona sostanza uno swap di asset sul territorio veneto che la porterebbe a ricevere i clienti extra-Regione di Ascopiave mentre sul triangolo veneto Vicenza-Verona-Treviso nascerebbe un polo di dimensioni rilevanti. Edison, che un anno e mezzo fa si è già aggiudicato il pacchetto clienti di Gas Natural Italia (con una valutazione importante che ora, sul mercato, Ascopiave. La sede del gruppo a Pieve di Soligo (Treviso) viene usata come metro di paragone per l'attuale transazione) mette sul piatto i circa i5omila contatori di Infrastrutture Rete Gas e un conguaglio cash.

L'altra proposta che viaggia sul doppio binario clienti-reti è quella di Hera, che punterebbe ai clienti Ascopiave offrendo in cambio un ruolo (tutto da definire) sulle reti della limitrofa Acegas-Aps-Amga. Il tandem del Trentino-Alto Adige formato da Alperia e Dolomiti Energia ha invece un altro piano: fare del Veneto la Regione più "smart" d'Italia e, in questo contesto, propone ad Ascopiave un ruolo nella newco delle reti finalizzata a questo progetto. Restano da decifrare, infine, le mosse di altri potenziali acquirenti che si sarebbero mossi solo per una categoria di asset, come il consorzio Vivigas-Bluenergy o Eni, entrambe interessati al pacchetto dei 700.000 clienti o come Italgas, che attraverso una soluzione articolata offrirebbe ad Ascopiave una significativa opportunità d'investimenti sulle reti. Con un ruolo più marginale nella partita appaiono, almeno per il momento, gli stranieri che sembravano più papabili per un'offerta, cioè E.On, Engie e i portoghesi di Edp.

gug

 

(END) Dow Jones Newswires

April 23, 2019 03:00 ET (07:00 GMT)

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