Il capitano di lungo corso Roberto Colaninno, presidente e ad di
Piaggio , è orgoglioso dei risultati della sua azienda ed è pronto
ad affrontare con ottimismo le sfide del futuro.
Domanda. La settimana scorsa Piaggio ha presentato risultati al
30 settembre molto buoni. Che cosa si aspetta per il futuro di
Piaggio ?
Risposta. Mi aspetto un 2020 migliore del 2019. Nei primi 9 mesi
di quest'anno abbiamo registrato un aumento del 10% dei ricavi e
del 26% dell'utile, maggiori investimenti, la riduzione del debito
e soprattutto abbiamo migliorato la cassa. Il mercato mondiale è
ripartito e ci sono tutte le premesse per fare meglio l'anno
prossimo.
D. Crescita in Europa, nonostante tutto, e crescita negli Stati
Uniti. Quali i fattori che hanno spinto questi risultati?
R. Sicuramente i brand. Il mercato li sta valorizzando
tantissimo. Piaggio è un'impresa presente in tutto il mondo con
brand unici. Se si coniugano bene questi due fattori il successo
sarà incredibile. Lo si vede dall'apprezzamento dei mercati non
solo per Vespa, ma anche per Aprilia e Moto Guzzi.
D. Il mercato indiano, però, ha registrato un rallentamento.
R. L'India ha avuto un generalizzato rallentamento dei consumi
ma si sta già riprendendo. Per quanto riguarda Piaggio , in India
abbiamo già registrato dei numeri incredibili e per noi questo
Paese ha infinite opportunità. Nei 9 mesi di quest'anno abbiamo
venduto 142.500 veicoli commerciali, con un fatturato in crescita
del 5,6% nonostante la lieve contrazione dei volumi del 2%. Il
nostro obiettivo è quello di rafforzare le vendite nel mercato
indiano dello scooter grazie all'offerta di prodotti Vespa e
Aprilia. Per quanto riguarda i veicoli commerciali a tre ruote,
siamo leader nel segmento cargo, con un'offerta che comprende anche
motorizzazioni alimentate a gas e l'Ape E-City, completamente
elettrica, con batterie estraibili. Di certo non è un mercato
semplice, ci vogliono pazienza, determinazione e gli uomini
giusti.
D. Il commercio mondiale frena per la guerra dei dazi fra Usa e
Cina e fra Usa ed Europa. L'auto tedesca diffonde la sofferenza a
tutto l'indotto senza distinzione di Paesi. Piaggio cresce
nonostante i dazi?
R. Sì, certo! La forza di essere globali è anche questa. Noi
produciamo in Europa, in India, in Vietnam e in Cina e riusciamo a
ottenere così un bilanciamento, quasi azzerando l'impatto dei dazi.
Non è semplice gestire bene un'impresa globale: servono uomini
giusti e soprattutto avere una conoscenza dell'evoluzione dei
mercati internazionali che sia in linea con i nostri possibili
clienti. E questo non è sempre facile. Dobbiamo dimostrare che
Piaggio continuerà a fare prodotti belli e innovativi anche nei
prossimi trent'anni. Lavoriamo in quest'ottica e per questo è
fondamentale riuscire a capire e interpretare come evolveranno i
bisogni dei clienti nei prossimi anni e decenni.
D. Ferrari e Armani hanno annunciato iniziative congiunte, in
pratica un'alleanza. Mi sembra di ricordare qualcosa di simile con
Piaggio . Voi ora avete presentato all'Eicma la Vespa Primavera
realizzata da Sean Wotherspoon, che nella sede Piaggio di via
Broletto a Milano ha provocato file di millennials da fermare il
traffico.
R. Sì, noi abbiamo collaborato con Armani quattro anni fa per
una Vespa 946 esclusiva. Wotherspoon è uno dei designer più
creativi e influenti del nostro tempo, capace di raggiungere ed
emozionare. Ed è fondamentale, perché le scelte di acquisto sono
fatte anche in funzione delle emozioni che un prodotto genera.
D. Avete avviato un processo di rivoluzione manageriale volto a
inserire elementi giovani. Missione compiuta?
R. Il processo è iniziato ma non è ancora finito. L'evoluzione e
l'innovazione, anche in campo manageriale, portano ulteriori novità
a cascata. Nella nostra organizzazione i giovani sono un asset
prioritario, fondamentale, e dobbiamo considerarlo comprimario per
avere la garanzia di saper interpretare e gestire il futuro al
meglio. In generale, oggi nelle aziende i giovani sono molto più
importanti di quanto lo fossero trent'anni fa perché le necessità e
le mode dei consumatori mutano molto più velocemente e bisogna
essere rapidi nel seguirle e parlare anche la loro lingua.
D. A proposito di innovazione, Piaggio è entrata dal 2015 anche
nel business dei robot con Piaggio Fast Forward. Gita nelle scorse
settimane ha cominciato a muovere i primi passi negli Stati Uniti,
quando in Italia?
R. Gita è un prodotto di altissima tecnologia, è un robot unico
nel suo genere, in grado di trasportare pesi fino a 20 kg e di
seguire il proprietario in ambienti interni ed esterni. Inizieremo
a produrlo nel nuovo stabilimento di Piaggio Fast Forward di Boston
nei prossimi giorni. È prevista una prima fase di
commercializzazione dedicata solo al mercato statunitense, dove la
circolazione di robot per le strade cittadine è meglio
disciplinata, e poi ci apriremo agli altri mercati.
D. E magari in futuro ci saranno anche vostri droni volanti?
R. Ah, ah, no, quello no. Noi restiamo legati alla mobilità
terrestre.
D. Non posso non approfittarne... Lei che in passato è stato
presidente e consigliere d'amministrazione di Alitalia, mi può dare
un giudizio sulla compagnia di bandiera?
R. È sotto gli occhi di tutti. Ha tanti problemi e ha avuto
tante ottime occasioni. Dipende dai manager e dalle persone che ci
lavorano. Sono ottimista.
D. Alitalia, Whirlpool, Ilva, Pernigotti: perché non si sono
risolte queste questioni?
R. Probabilmente c'è carenza di uomini perché sono loro che
fanno andare avanti le cose, e non è un fatto così casuale. I
mercati internazionali sono molto duri, la caduta dei monopoli è un
altro elemento di sfida notevole. Tutti cercano di migliorare ma il
futuro dipende dalla tecnologia. Ne è un esempio la Cina.
D. Secondo lei l'iniziativa Belt&Road, ovvero la Nuova Via
della Seta, è un progetto concreto o rimarrà un sogno
irrealizzabile?
R. L'evoluzione del genere umano è sempre dipesa dai mezzi di
comunicazione che oggi sono infiniti; però l'infrastruttura che fa
muovere e fa incontrare le persone è la carta vincente e lo sarà
sempre. Belt&Road andrà avanti perché è richiesta dalle
necessità dal genere umano, è la cosa più naturale che ci sia, fa
parte del Dna umano. L'interazione non è solo digitale, ma anche
fisica.
red
(END) Dow Jones Newswires
November 11, 2019 02:39 ET (07:39 GMT)
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