I leader dell'Ue durante il Coniglio europeo hanno raggiunto un accordo per ridurre le emissioni di gas serra dell'Unione a zero entro il 2050, unendo gli sforzi per combattere i cambiamenti climatici con una massiccia transizione economica, pronta a testare l'unità del blocco.

L'accordo storico, già una volta rinviato, è arrivato stanotte dopo trattative lunghe e difficili. A dimostrazione delle sfide future, la Polonia ha rifiutato di attuare la decisione prima di giugno, chiedendo garanzie finanziarie per salvaguardare la propria economia, che fa affidamento sul carbone per l'80% del fabbisogno energetico.

"Questa situazione provvisoria è molto buona", ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel, dopo il vertice, aggiungendo che "ciò costituisce comunque un grande passo avanti".

I leader europei hanno concluso l'accordo il giorno dopo che l'organo esecutivo del blocco, la Commissione europea, ha presentato la sua proposta di Green Deal per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il pacchetto completo include 100 miliardi di euro di finanziamenti per aiutare i Paesi dipendenti a realizzare la transizione dal carbone all'energia pulita, a mettere in atto adeguamenti per il carbonio alle frontiere per proteggere le imprese europee e a introdurre nuove tasse per punire le industrie inquinanti.

"È importante che l'Europa mostri una forte ambizione", ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, dopo aver mediato tra i leader dell'Ue per raggiungere un compromesso, spiegando che "vogliamo che l'Europa sia il primo continente neutrale dal punto di vista climatico".

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che i Paesi dell'Ue hanno diversi punti di partenza per azzerare le emissioni nette, aggiungendo di aver compreso il desiderio della Polonia di esaminare più da vicino le opzioni di finanziamento per la transizione. Von der Leyen ha promesso di dare maggiori dettagli nei prossimi mesi.

"Questo è stato un dibattito intenso e vivido", ha detto la presidente della Commissione, spiegando che "siamo determinati ad affrontare questo cambiamento climatico e trasformarlo in un'opportunità per l'Unione Europea".

Il modo in cui verrà impiegato bilancio settennale dell'Ue per finanziare l'azione per il clima è stato il principale punto di conflitto.

I membri del blocco dell'Europa centrale e orientale chiedono fondi aggiuntivi, cercando di preservare i cosiddetti fondi di coesione destinati ad aiutare i Paesi più poveri per recuperare il ritardo rispetto alle controparti più ricche dell'Europa occidentale, le quali però si rifiutano di sborsare più denaro.

Per eliminare parte dell'onere dal bilancio dell'Ue, la Banca europea per gli Investimenti si è anche impegnata a distribuire i suoi prestiti stanziando 1.000 miliardi di euro di investimenti per l'azione per il clima e la sostenibilità ambientale nel decennio fino al 2030.

Il finanziamento non è stato l'unico problema durante la riunione. I leader hanno anche discusso su come ridurre le emissioni di carbonio. L'Austria e il Lussemburgo si sono scontrati con la Repubblica Ceca e alla Francia circa il ruolo dell'energia nucleare, che non produce emissioni dirette di anidride carbonica ma genera rifiuti tossici.

L'energia nucleare "non è né sostenibile né sicura", ha affermato il primo ministro lussemburghese, Xavier Bettel, aggiungendo che mentre i Paesi dell'Ue possono scegliere come alimentare i loro Paesi, non è possibile attingere al bilancio del blocco per finanziare le centrali nucleari.

Tuttavia, il compromesso tra i leader dell'Ue ha portato a all'accettazione esplicita che alcuni Paesi utilizzeranno l'energia nucleare per ridurre le emissioni. Paesi come il Lussemburgo potranno impedire ad altri di utilizzare il bilancio dell'Ue - attualmente in fase di negoziazione - per progetti nucleari ma la Bei, che eroga i prestiti, ha precedentemente finanziato progetti nucleari e potrebbe tecnicamente fornire finanziamenti per nuovi impianti indipendenti dal bilancio dell'Ue.

"L'energia nucleare è energia pulita, senza emissioni", ha dichiarato il primo ministro ceco, Andrej Babis, aggiungendo che "non so perché molti Paesi abbiano problemi in questo senso".

cos

 

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December 13, 2019 02:48 ET (07:48 GMT)

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