La produzione in Libia "è bassa, siamo intorno ai 150-160 mila barili al giorno. Prima eravamo a 300 mila".

Lo ha affermato Claudio Descalzi, ceo di Eni, a margine dell'inaugurazione del supercalcolatore Hpc5.

"La nostra attenzione è sulle persone e sulla integrità degli asset. Tutto il nostro sforzo è concentrato sulla tenuta degli asset con la massima manutenzione e che le persone siano in sicurezza", ha aggiunto.

Descalzi ha sottolineato che "la situazione in Libia è molto difficile perché da più di tre settimane c'è un milione di barili fermo. Non sta dando impatto sul prezzo dell'olio ma vuol dire tanto in termini di numeri per la Libia perché vuol dire pagare stipendi, comprare medicinali e fare andare avanti il Paese. È una guerra nella guerra. La situazione è molto difficile".

"Un po' siamo impattati. Negli ultimi due anni la Libia ha avuto un impatto non sul business as usual ma su come migliorare la situazione produttiva. La preoccupazione più grande è per la popolazione. Abbiamo più di cinque mila persone e bisogna capire se possiamo pagare i salari. Se non si ritorna alla situazione di un mese fa e' un Paese che può rischiare il collasso e la paralisi", ha concluso.

lab

 

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February 06, 2020 09:39 ET (14:39 GMT)

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