B.Unicem ha chiuso il 2019 con un utile netto di 385,9 milioni di euro (+0,8% a/a).

Il fatturato consolidato di B.Unicem è stato pari a 3,2214 miliardi di euro (+12,1% a/a), il Margine operativo lordo ricorrente è risultato in miglioramento del 24% a/a a 704 milioni di euro, il risultato operativo si è attestato a 468 milioni di euro (+116 milioni rispetto al 2018), grazie alla variazione favorevole di volumi, prezzi e tassi di cambio. L'indebitamento netto è stato pari a a 568 milioni di euro (-323 milioni), dopo investimenti per 339 milioni, di cui 125 milioni per progetti di sviluppo strategico in Italia ed all'estero.

Il Dividendo proposto è di 15 centesimi per azione ordinaria e 17,4 centesimi per azione di risparmio (12,5 centesimi per azione ordinaria e 14,9 per azione di risparmio nel 2018). Il Consiglio di Amministrazione ha poi deciso di sottoporre all'approvazione dell'Assemblea ordinaria degli Azionisti la proposta di autorizzazione all'acquisto di ulteriori massime 7.000.000 di azioni ordinarie e/o di risparmio. L'autorizzazione è richiesta, altresì, per la disposizione delle azioni proprie detenute dalla società.

Per quanto riguarda l'evoluazione prevedibile della gestione, le analisi ed i programmi sviluppati durante il processo di budget delineavano, per l'anno in corso, un sostanziale consolidamento dei risultati particolarmente positivi realizzati nel 2019, attraverso ulteriori progressi previsti sia in Italia sia in Europa Centrale e variazioni tendenzialmente neutre in Europa Orientale e Stati Uniti d'America; il tutto assumendo un tasso di cambio del dollaro e del rublo abbastanza stabile.

L'andamento delle vendite e del fatturato nel primo trimestre 2020, almeno fino ad una settimana fa, è stato conforme alle previsioni del

budget originale. I recenti sviluppi riguardanti nuovi centri d'infezione da Coronavirus in Europa, Asia, Medio Oriente e Stati Uniti d'America hanno chiaramente modificato la visione secondo la quale l'emergenza sanitaria sarebbe stata di breve durata e limitata alla Cina. Praticamente tutte le nazioni coinvolte stanno rispondendo con misure molto severe per quanto riguarda la mobilità delle persone e lo svolgimento delle attività produttive e commerciali. L'economia

risulta vincolata e si avvia rapidamente verso una fase di recessione globale.

Al crollo dei mercati azionari si è aggiunto quello del prezzo del petrolio e la rapida svalutazione di alcune valute rilevanti per il nostro bilancio, come il rublo russo, il peso messicano ed il real brasiliano. Dal nuovo scenario che si sta delineando ci attendiamo impatti che potrebbero essere assai negativi sul nostro settore d'attività, quali: una marcata caduta della domanda di cemento e calcestruzzo preconfezionato, soprattutto nei mercati dove i casi sono più numerosi e le restrizioni più severe; una variazione favorevole dei costi per i combustibili e l'energia elettrica, in parte controbilanciato dalle interruzioni e dalle difficoltà nei trasporti e nelle catene di

fornitura.

Al momento non siamo in grado di stimare in modo attendibile gli effetti sfavorevoli della pandemia in corso sui risultati del gruppo, che dipenderanno soprattutto dalla sua durata e dall'intensità del contagio nelle diverse aree geografiche di attività. Sarà nostra cura fornire al

mercato indicazioni più precise quando godremo di una migliore visibilità sulle aspettative di breve termine. Una volta superata la crisi, il rimbalzo dovrebbe essere guidato dalle importanti misure di sostegno che i governi hanno già approvato o approveranno nei prossimi giorni (politica monetaria espansiva, progetti infrastrutturali, sostegni al lavoro ed all'occupazione).

com/sda

 

(END) Dow Jones Newswires

March 26, 2020 05:11 ET (09:11 GMT)

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