Giappone E Abenomics (0MO3)

- Modificato il 19/7/2021 09:56
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Grafico Intraday: Ishares Nikkei 225 AgGrafico Storico: Ishares Nikkei 225 Ag
Grafico IntradayGrafico Storico

 

I tre pilastri del ventilato rilancio del Giappone sono:

 

1) politica monetaria audace;

2) politica fiscale flessibile;

3) una strategia di crescita con cui la mano pubblica finisce per stimolare gli investimenti privati.

 

Il presupposto è l'accantonamento, almeno tempotraneo, del problema del debito pubblico (pari, in Giappone, a circa il 240% del PIL, più o meno il doppio dell'Italia) per concentrarsi sulla promozione dello sviluppo di una economia appena uscita da una recessione.











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21 di 231 - 03/2/2015 09:50
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Tokyo sotto pressione a causa dello yen forte, mercati cinesi molto volatili, sulla scia dei risultati del gruppo Lenovo, che ha annunciato un calo dell’utile netto del 4,5% nel terzo trimestre, anno su anno. Tuttavia, poiché il risultato è migliore delle attese e la debolezza causata soprattutto dalle acquisizioni negli Usa (si veda la telefonia mobile di Motorola e la divisione server low-end di Ibm), il titolo è rimbalzato.

In Giappone le società che vivono di esportazioni, come i produttori di auto, hanno subito una battuta di arresto a causa della valuta. Il rialzo del costo del petrolio, invece, che è salito dello 0,9% a 49,99 dollari (Wti) ha pesato sui produttori di pneumatici e sulle compagnie aeree.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng era positivo per lo 0,13%, Shanghai per l’1,88%. Il Nikkei, invece, ha chiuso in calo dell'1,27% a 17.335 punti.

Dopo un anno e mezzo che restava ferma, la Reserve Bank of Australia ha tagliato dello 0,25% il costo del denaro a causa dell’inflazione debole e di una moneta più forte di quanto desiderato. I tassi son quindi scesi ai minimi storici del 2,25%. Il dollaro australiano ha perso subito l’1,7% a 76,72 centesimi di dollari americani dai 78 centesimi precedenti. Per contro è salita la borsa, che ha guadagnato l’1,1%.

La Cina ha registrato un avanzo delle partite correnti di 61,1 miliardi di dollari (213,8 miliardi nell’intero 2014) e un deficit in conto capitale di 91,2 miliardi di dollari (96 miliardi di dollari nel 2014) nel quarto trimestre 2014.

Secondo gli economisti, il paese sta affrontando una forte pressione dei capitali in uscita a causa del rallentamento della crescita del pil e di uno yuan debole.
22 di 231 - 04/2/2015 08:53
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Le borse asiatiche sono rimbalzate dopo due settimane di ribassi, grazie alle società delle materie prime e dell’energia, che hanno corso dopo la buona chiusura, ieri, di Wall Street e del prezzo del petrolio, che ha ripreso a salire. All'inizio hanno ignorato i dati, ancora grigi, in arrivo dalla Cina. Poi Shanghai a cominciato a ritracciare.

Il sentiment generale, soprattutto a Tokyo, si è rinforzato dopo le parole del ministro greco delle finanze, Yanis Varoufakis, che ha fatto un passo indietro sulla possibilità di chiedere all’Eurozona un abbattimento del debito greco.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng veniva scambiato a +0,59%, mentre Shanghai era negativa per lo 0,5%. Il Nikkei ha chiuso in rialzo dell'1,98% a 17.678 punti.

In Cina l’indice Pmi del colosso bancario Hsbc relativo ai servizi (Hsbc China services purchasing managers index) è sceso a gennaio ai minimi negli ultimo sei mesi a 51,8 da 53,4 di dicembre. Nonostante il calo dell’indice, l’attività dei servizi è migliorata rispetto al mese precedente, anche se a un ritmo più lento. Una lettura sopra 50 indica che l’economia è in crescita.

Oggi sono stati resi noti i dati anche dell’indice Pmi servizi relativo ad Hong Kong, sceso a 49,4 da 50,3 di dicembre. Si è quindi posizionato in area di contrazione economica.

A Tokyo, il colosso dell’auto Toyota ha registrato un utile netto in rialzo del 14,2% anno su anno a 600 miliardi di yen. E ha battuto così le previsioni degli analisti per 540,6 miliardi di yen.
23 di 231 - 05/2/2015 08:43
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Chiusura negativa per la borsa di Tokyo nella seduta odierna. L'indice Nikkei ha registrato una flessione dello 0,98% a 17.504,5 punti. Seduta spumeggiante, invece, per Sony (+12%), che ha beneficiato delle migliori indicazioni sull’attività nei prossimi trimestri.
24 di 231 - 06/2/2015 10:37
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
La borsa di Tokyo ha terminato la settimana con una seduta positiva. L’indice Nikkei ha guadagnato lo 0,89% a 17.648,5 punti.


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25 di 231 - 09/2/2015 08:53
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Giappone moderatamente positivo grazie alla debolezza dello yen e al forte avanzo delle partite correnti. Cina, invece, a due velocità, con Hong Kong in rosso e Shanghai ben intonata. Ma dalla Cina continuano a giungere notizie di un’economia che sta strutturalmente rallentando il passo. Un report pubblicato nel corso del weekend rivela che le importazioni nel Paese sono infatti scese ai minimi negli ultimi cinque anni e le esportazioni sono scese in maniera inattesa. I futures sull’indice Ftse China A50 sono calati dello 0,7% nelle scorse ore alla borsa di Singapore.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng scambiava a -0,47%, mentre Shanghai ha ignorato i dati appena pubblicati ed era positivo per lo 0,59%. Il Nikkei ha chiuso a 17.711,93 punti (+0,4%).

Le esportazioni in Cina sono scese del 3,3% a gennaio rispetto a un anno prima, contro un balzo del 9,7% lo scorso dicembre. Le previsioni degli economisti interpellati dal Wall Street Journal erano per un +4%. Le importazioni sono invece crollate del 19,9% rispetto a un anno prima. Erano scese del 2,4% a dicembre. Gli economisti si attendevano un -3,3%.

La debolezza nell’export si aggiunge a quella della produzione industriale della Cina, che, sempre a gennaio, è scesa ai minimi dal settembre 2012. L’economia cinese è cresciuta del 7,4% lo scorso anno, un ritmo che molti Paesi invidiano ma che per la Cina rappresenta la velocità minima di crociera negli ultimi 24 anni.

Il Giappone ha registrato a dicembre il suo sesto avanzo delle partite correnti grazie ai forti proventi dati dagli investimenti, che hanno superato di gran lunga il deficit commerciale. Il surplus è ammontato a 187,2 miliardi di yen (1,57 miliardi di dollari).

Il surplus dipende dai ricavi degli investimenti esteri balzati nei mesi scorsi in gran parte grazie alla continua debolezza dello yen, che rende il valore dei profitti rimpatriati maggiore in termini di valuta locale. Nel contempo, la caduta dei prezzi del petrolio ha aiutato a mitigare il forte disavanzo commerciale che caratterizza il Giappone dal 2011. Il deficit commerciale di dicembre si è ristretto del 63,1% a 395,6 miliardi di yen.
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26 di 231 - 12/2/2015 08:43
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
La borsa di Tokyo ha ripreso le contrattazioni dopo la pausa di ieri con una seduta decisamente positiva. L’indice Nikkei ha guadagnato l’1,85% a 17.980 punti. Buone performance per le società esportatrici, in scia all’indebolimento dello yen nei confronti del dollaro.
27 di 231 - 12/2/2015 10:12
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Tokyo ben intonata grazie a un dato molto positivo e inatteso sugli ordini dei macchinari da parte dell’industria. Positivi, in maniera più moderata, i listini cinesi, che devono affrontare ora ufficialmente il pericolo che l’economia entri in deflazione.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng veniva scambiato a +0,27%, Shanghai a +0,42%. Il Nikkei ha chiuso a 17.979,72 punti (+1,9%).

Gli ordini dei macchinari core sono saliti più delle attese in Giappone nel mese di dicembre, dell’8,3% rispetto al mese precedente. Un panel di economisti interpellati dal Wall Street Journal aveva previsto una crescita molto più modesta, pari al 2,4%.

Questo, a detta degli esperti, è un segnale che le società intendono investire in maniera crescente dopo che l’aumento dell’iva, lo scorso aprile, aveva gettato il paese in recessione. E’ anche vero che il dato sugli ordinativi dei macchinari è storicamente piuttosto volatile. Nel maggio del 2014 era crollato del 20%, dopodiché aveva cominciato lentamente a risalire, con l'eccezione di ottobre, dove aveva registrato una perdita del 6,4%.

La Cina sta affrontando il rischio di deflazione a causa di una domanda interna debole che frena la crescita economica brillante degli anni scorsi. Lo ha detto a sorpresa un portavoce della Banca centrale cinese nelle scorse ore.

“A medio termine, l’incertezza maggiore è rappresentata sia dal rischio di deflazione sia dall’attesa di una deflazione”, ha spiegato Lu Lei, direttore dell’ufficio ricerche della Pboc. Il pil del Paese dovrebbe crescere del 7,1% nel 2015 (era il 7,4% nel 2014) con un’inflazione attesa dell’1,8% (a gennaio è stata inferiore all’1%).

Ma gli economisti si attendono che il governo rettifichi a breve le previsioni abbassando la crescita del pil per l’anno in corso al 7%.
28 di 231 - 16/2/2015 09:07
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Discreto avvio di settimana per la borsa di Tokyo, che ha beneficiato dei buoni dati relativi all’andamento dell’economia giapponese. L’indice Nikkei ha guadagnato lo 0,51% a 18.005 punti.

29 di 231 - 16/2/2015 09:57
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Borse asiatiche positive, nonostante una certa volatilità. L’altalena è dovuta ai colloqui ancora in corso oggi sulla situazione della Grecia e sulle possibili ripercussioni in area euro. Tokyo è trainata dai buoni dati sul pil del terzo trimestre, in crescita, finalmente, anche se ad un ritmo più blando del previsto. Si è trattato infatti in un avanzamento del 2,2% da ottobre a dicembre 2014, contro un +3,7% di rialzo previsto da un panel di analisti interpellati da Bloomberg.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng scambiava a +0,21%, Shanghai era positiva per lo 0,5%. Il Nikkei ha chiuso a 18.004,77 punti (+0,5%).

La Cina ha attirato 13,92 miliardi di dollari di investimenti diretti a gennaio, una balzo del 29,4% rispetto ad un anno prima. A dicembre erano stati 13,32 miliardi, il 10,3% in più se confrontato con l’anno precedente. Gli investimenti della Cina all’estero hanno invece raggiunto 10,17 miliardi di dollari lo scorso gennaio, in salita del 40,6% rispetto al 2013.

I volumi di scambi in Cina sono oggi in ribasso del 28% rispetto alla media degli ultimi trenta giorni. Evidentemente i mercati stanno avvicinandosi ai lunghi festeggiamenti del Nuovo anno lunare, che partiranno mercoledì 18 febbraio.

Ma la vera notizia che oggi giunge dall’Asia riguarda un report firmato BofA Merrill Lynch. Secondo la banca Usa è probabile che il governo cinese sorprenderà il mercato abbattendo lo yuan, spinto a far ciò da un mix di dati di crescita non sufficientemente robusti e stimoli economici dall’effetto alquanto deludente. Basti pensare che l’inflazione, lo scorso gennaio, è scesa allo 0,8% contro l’1,5% del dicembre 2014. E che gli economisti hanno cominciato già a temere un pericolo deflazione in Cina.

La svalutazione dello yuan è uno degli ultimi strumenti forti rimasto ora in mano al governo, sostengono gli esperti di BofA Merrill Lynch.
30 di 231 - 16/2/2015 11:54
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Il Nikkei 225 (oggi 18mila, +0,5%) si muove sui massimi dell'anno, nonché massimi dal luglio 2007.

Misurato in Yen, il guadagno da inizio anno è del 3,2% circa, che si amplia a +10,5% se la performance viene espressa in Euro.

La moneta unica si è infatti deprezzata anche nei confronti dello Yen, in seguito all'annuncio del QE da parte di Mario Draghi.

Nel 2014 la performance del Nikkei è stata del +7%, nel 2013 +56%.

A sostenere il rialzo odierno sono i dati sul PIL: +0,6% nel quarto trimestre 2014 rispetto al trimestre precedente e +2,7% rispetto allo stesso trimestre del 2013.

Pur essendo leggermente inferiori alle attese degli economisti, grazie a questi dati il Giappone è tecnicamente fuori dalla recessione.

Graficamente, il rally esplosivo registrato a cavallo tra il quarto trimestre 2012 e il primo trimestre 2013 ha spinto l'indice oltre la resistenza dinamica di lungo periodo (area 15.500 punti), che descriveva il "bear market" secolare del Giappone in corso dagli anni novanta, dando un forte impulso rialzista.

Le quotazioni hanno raggiunto area 18mila punti, una soglia che rappresenta i massimi raggiunti negli ultimi dieci e più anni.

Espresso in valuta locale (Yen) l'indice è "sotto resistenza" e per trading è più profittevole vendere.

Il quadro di fondo è tuttavia in progressivo miglioramento e sono leciti nuovi ingressi sulla forza in caso di pieno sfondamento di area 18.500 punti.

Sulla debolezza è opportuno collocare gli acquisti verso 16.500 punti. (WEBSIM)
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31 di 231 - 17/2/2015 08:50
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
La borsa di Tokyo ha terminato la seduta odierna con un minimo ribasso. L’indice Nikkei è sceso dello 0,1% a 17.987 punti.

32 di 231 - 17/2/2015 09:54
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Tokyo contrastata, oggi, fra rialzi e ribassi continui. Due le cause: gli la bocciatura della Grecia all’offerta europea per il pagamento dei debiti e lo yen. Quest’ultimo ha ripreso a salire negli ultimi tre giorni (nei confronti del dollaro scambiava, nelle scorse ore, a 118,37 contro i 118,59 della chiusura di ieri), quando gli investitori, preoccupati per l’uscita di Atene dall’Eurozona, sono tornati a comprare in Giappone. Da segnalare che verso la chiusura delle contrattazioni in Asia il dollaro ha rialzato leggermente la testa sulla valuta giapponese.

A gennaio è continuata in Cina la fuoriuscita di capitali, mentre i prezzi delle nuove abitazioni hanno ripreso a scendere, anche se a ritmi più blandi. Nonostante ciò, i listini sono positivi in attesa dei festeggiamenti per il nuovo anno lunare.

Alle ore 8 italiane, l’Hang Seng scambiava a +0,13%, mentre Shanghai era positiva per lo 0,67%. Il Nikkei ha invece chiuso a 17.987,09 punti (-0,1%).

La Banca centrale cinese e le istituzioni finanziarie hanno venduto 108,3 miliardi di yuan (17,5 miliardi di dollari) di valuta estera a gennaio, secondo i dati calcolati dalla banca dati del Wall Street Journal.

Gennaio è il secondo mese consecutivo in cui le istituzioni finanziarie cinesi hanno registrato vendite nette di valuta estera dopo i 118,365 miliardi di yuan dello scorso dicembre. Questo significa che i capitali continuano a uscire dalla Cina. La posizione complessiva sugli acquisti di valuta estera del sistema bancario cinese era di 29,301 miliardi di yuan alla fine di gennaio, in calo rispetto ai 29,409 miliardi di dicembre.

Intanto il prezzo medio delle nuove case nelle 70 maggiori città cinesi è sceso a un ritmo leggermente più blando a gennaio dello 0,43% mese su mese, contro lo 0,4% di dicembre. Il calo è stato del 5,1% rispetto all’anno precedente, contro il 4,3% di dicembre 2014.
33 di 231 - 17/2/2015 12:38
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Il Giappone esce dalla recessione tecnica, grazie al Pil tornato a espandersi dello 0,6% a ottobre-dicembre rispetto ai tre mesi precedenti e del 2,2% su base annualizzata. Andamento del Pil trimestrale:
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34 di 231 - 19/2/2015 09:19
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
In frazionale rialzo la borsa di Tokyo, che ha beneficiato delle nuove performance messe a segno dai titoli del settore finanziario. L’indice Nikkei ha guadagnato lo 0,36% a 18.265 punti, il livello massimo dal maggio del 2000.

35 di 231 - 20/2/2015 12:29
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Il Nikkei ha esteso, nelle scorse ore, i suoi guadagni (ha chiuso a 18.332,30 punti, +0,4%), dopo aver toccato i massimi, ieri, negli ultimi quindici anni. Nel frattempo, il costo per assicurare il debito societario giapponese è sceso ai valori più bassi dell’ultimo trimestre. Oggi i listini cinesi sono chiusi per i festeggiamenti del Nuovo anno lunare.

A sostenere la borsa di Tokyo sono stati lo stimolo monetario confermato nei giorni scorsi dalla banca centrale e il fondo pensione del governo, uno dei più grandi al mondo, che ha deciso, già alcuni mesi fa, di avviare una campagna di acquisti di titoli azionari invece di investire prevalentemente nel debito del paese come ha fatto finora.

I gruppi produttori e trasformatori di energia sono stati soggetti a pressioni di vendita, in Australia, in seguito al nuovo declino del prezzo del petrolio a New York, che ieri ha lasciato sul terreno il 2,2%.
36 di 231 - 23/2/2015 08:43
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Buon avvio di settimana per la borsa di Tokyo, che si allinea all’intonazione positiva delle principali piazze finanziarie internazionali. L’indice Nikkei ha terminato al seduta odierna con un progresso dello 0,73% a 18.467 punti.
37 di 231 - 23/2/2015 15:05
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Il Nikkei 225 (oggi 18.466, +0,73%) ha chiuso stamattina sui massimi dall'aprile 2000.

La Borsa è sostenuta dalle indicazioni positive fornite dall'economia giapponese grazie alla politica espansiva messa in campo dal premier Shinzo Abe.

Misurato in Yen, il guadagno da inizio anno è del 5,8% circa, che si amplia a +14% se la performance viene espressa in Euro.

La moneta unica si è infatti deprezzata anche nei confronti dello Yen, in seguito all'annuncio del QE da parte di Mario Draghi.

Nel 2014 la performance del Nikkei è stata del +7%, nel 2013 +56%.

Graficamente, il rally esplosivo registrato a cavallo tra il quarto trimestre 2012 e il primo trimestre 2013 ha spinto l'indice oltre la resistenza dinamica di lungo periodo (area 15.500 punti), che descriveva il "bear market" secolare del Giappone in corso dagli anni novanta, dando un forte impulso rialzista.

Le quotazioni hanno superato nelle ultime sedute area 18mila punti, una soglia che rappresenta i massimi raggiunti negli ultimi dieci e più anni.

L'indice sta provando a forzarla definitivamente, evento che farebbe scattare nuovi ingressi/acquisti sulla forza (sopra 18.500 punti) per target verso 21mila punti.

Sulla debolezza è opportuno collocare gli acquisti verso 16.500 punti. (WEBSIM)
38 di 231 - 24/2/2015 11:22
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Borse asiatiche volatili, oggi. A partire dal Giappone, che ha aperto in rosso, per poi tornare positivo. Infatti il Nikkei ha chiuso a 0,7% a 18.603 punti, ai massimi da 15 anni. A rendere instabili i listini ancora le incertezze sulla Grecia (quali saranno, nel concreto, le misure economiche per il Paese?) e sul discorso che Janet Yellen dovrà tenere questa settimana sulla politica monetaria davanti al Congresso americano. Punti salienti: il mercato del lavoro negli Usa e il possibile rialzo del costo del denaro nel 2015.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng fletteva per lo 0,44%, mentre Shanghai era positiva per lo 0,76%.

Hong Kong è stata messa sotto pressione oggi dal suo maggiore titolo, il colosso bancario Hsbc, che ha registrato perdite progressive fino a toccare il -4,6% a causa di ricavi inferiori alle attese.

Il gigante anglo-cinese ha chiuso il 2014 con un calo del 17% degli utili pre-tasse, peggiore rispetto alle stime di mercato. Giù anche Hang Seng Bank, controllata da Hsbc, dopo aver reso noto che l’utile netto 2014 è crollato del 43%.

Hong Kong è stata invece sostenuta da China Mobile (+1,2%), che ha triplicato il traffico dati durante le festività per il nuovo anno, durante la scorsa settimana.
39 di 231 - 25/2/2015 08:45
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Chiusura con un minimo ribasso per la borsa di Tokyo. Nella seduta odierna l’indice Nikkei ha lasciato sul terreno lo 0,1% a 18.585 punti.

40 di 231 - 27/2/2015 15:43
GIOLA N° messaggi: 29917 - Iscritto da: 03/9/2014
Il fondo pensione pubblico del Giappone, il più grande del mondo, ha acquistato azioni domestiche per un valore attuale di circa 15 miliardi di dollari nel quarto trimestre dell'anno scorso, più del previsto, riducendo parallelamente l'esposizione alle obbligazioni sovrane giapponesi.

L'approccio aggressivo verso l'azionario del Government Pension Investment Fund (GPIF) ha alimentato le speranze che ci sia ancora spazio di salita per la borsa di Tokyo, oggi sui massimi degli ultimi quindici anni.

L'equity giapponese del fondo è salito al 19,8% del portafoglio a fine dicembre dal 17,79% del 30 settembre e i bond sono diminuiti al 43,13% dal 48,39%.

Corretto per il rialzo del listino giapponese di circa l'8% nel trimestre, il fondo ha acquistato azioni per 1.700 miliardi di yen netti (14 miliardi di dollari) secondo lo strategist di Daiwa Securities, Shingo Kumazawa.

I cambi di strategia del fondo da 137.000 miliardi di yen(1.150 miliardi di dollari, più del Pil annuo del Messico) sono guardati da vicino dai mercati perchè uno spostamento di un punto percentuale si traduce in un trasferimento di circa 10 miliardi di dollari.

Se il fondo mantenesse per tutto l'anno il ritmo di acquisti sull'azionario del quarto trimestre, il totale di 6.800 miliardi di yen sarebbe più del doppio di quanto acquistato sul secondario dalla Banca del Giappone nell'ambito del suo programma di "quantitative easing". L'esposizione ai bond esteri è salita al 13,14% nell'ultimo trimestre del 2014 da 11,84% e quella alle azioni al 19,64% dal 16,98%
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