Giappone E Abenomics (0MO3)

- Modificato il 19/7/2021 09:56
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
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I tre pilastri del ventilato rilancio del Giappone sono:

 

1) politica monetaria audace;

2) politica fiscale flessibile;

3) una strategia di crescita con cui la mano pubblica finisce per stimolare gli investimenti privati.

 

Il presupposto è l'accantonamento, almeno tempotraneo, del problema del debito pubblico (pari, in Giappone, a circa il 240% del PIL, più o meno il doppio dell'Italia) per concentrarsi sulla promozione dello sviluppo di una economia appena uscita da una recessione.











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61 di 231 - 27/3/2015 10:31
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Tokyo perde oggi quasi l’1% a causa del dato sull’inflazione di febbraio, scesa allo 0%. E il governatore della Banca centrale ha previsto già un andamento deflattivo. Cina debole, invece, per il timore che il dimezzamento del prezzo del petrolio metta in serie difficoltà i bilanci dei colossi energetici, come ha già fatto con Sinopec.

Alle ore italiane, l’Hang Seng scambiava a -0,14%, Shanghai era positiva per lo 0,3%. Il Nikkei ha chiuso a a 19.285,63 punti (-0,95%).

L’inflazione giapponese è scesa a zero a febbraio, il suo livello più basso negli ultimi due anni e settima discesa consecutiva. L’inflazione era salita dello 0,2% a gennaio. Il paniere di riferimento per comporre l’indice sui prezzi al consumo non inserisce il cibo fresco, soggetto ad elevata volatilità.

E’ il dato più basso dal maggio 2013 e non è neppure in linea con le previsioni degli economisti (+0,1%) interpellati dal Wall Street Journal. E pensare che il governo ha fissato come target un’inflazione del 2%.

Il governatore della Banca centrale giapponese, Haruhiko Kuroda, aveva già annunciato agli inizi di marzo che i prezzi al consumo sarebbero potuti scivolare anche in territorio negativo a breve.

Giù, a Hong Kong, il settore petrolifero, oggi. nonostante la risalita ieri dei futures sul greggio a causa della guerra in Yemen. Gli investitori sono preoccupati che il dimezzamento del prezzo del barile abbia inciso in maniera consistente sul bilancio 2014 delle società. Sinopec, per esempio il maggior raffinatore in Asia, ha reso noto, lo scorso weekend, che i guadagni relativi allo scorso anno sono crollati del 29%, il maggior calo negli ultimi sei anni. Si teme che lo stesso avverrà anche per Cnooc, il più grande produttore offshore di petrolio cinese.
62 di 231 - 31/3/2015 08:42
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Oggi si è indebolito di nuovo lo yen, passato da 119,77 contro il dollaro a 120,05. Ne ha beneficiato, come al solito, il settore tecnologico, anche se Tokyo ha chiuso comunque debole. Secondo alcuni esperti interpellati da Marketwatch, però (gruppo Wall Street Journal), le fluttuazioni delle due monete, negli ultimi 15 giorni, sono piuttosto ridotte. Segno che il mercato non è più disposto a vendere ancora dollari, ovvero che la domanda per il biglietto verde ha raggiunto una stabilità.

In Cina sta tentando un rimbalzo il settore immobiliare, dopo che la Banca centrale e il governo hanno rivelato che avvieranno progetti ad hoc per riavviare il mercato del mattone, in profonda crisi.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng era in rosso per lo 0,5%, Shanghai per lo 0,28%. Tokyo ha chiuso a 19.206,99 punti (-1,05%).

Nel frattempo, Patrizio Bertelli, ad di Prada, luxury group quotato a Hong Kong, ha annunciato che intende attirare l’interesse degli investitori dopo i conti in rosso del 2014 grazie ad un piano di ristrutturazione che prevede il taglio dei costi e l’ottimizzazione del network dei negozi in essere. Quindi per ora non sono previste ulteriori aperture.

China Oil and Gas Group, colosso quotato a Hong Kong, specializzato nell’estrazione di gas naturale e in energia, ha registrato un crollo degli utili del 23% nel 2014 a causa dei costi di vendita in aumento. L’utile netto è sceso a 308,7 milioni di dollari di HK (39,8 milioni di dollari americani) dai precedenti 401,5 milioni un anno prima, mentre i ricavi sono cresciuti del 20% a 7,7 miliardi di dollari di HK.
63 di 231 - 02/4/2015 08:50
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Rally del Giappone, oggi, dopo le sedute deboli dei giorni scorsi, mentre i listini cinesi sono cresciuti, ma in maniera leggera. Gli investitori stanno prendendo qualche profitto, visto che la Cina è salita del 24% dagli inizi di febbraio. In ogni caso i listini asiatici hanno ignorato la chiusura negativa di Wall Street.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng scambiava a +0,5%, mentre Shanghai era in calo dello 0,24%. Il Nikkei invece ha chiuso con una crescita dell'1,46% a 19.312,79 punti.

Secondo alcuni esperti sentiti da Marketwatch (gruppo Wall Street Journal), è da attendersi una correzione dei mercati in Asia, anche se la tendenza sarà quella di crescere grazie alle manovre di allentamento monetario in Europa, Giappone, Cina e Australia. E al fatto che gli Usa alzeranno il costo del denaro con grande cautela.

Il forte rialzo del Nikkei è dovuto in larga parte all’intervento del fondo pensioni, uno dei maggiori al mondo, gestito dal sistema previdenziale giapponese, che, come previsto da alcuni mesi, sta spostando gli investimenti sui titoli azionari piuttosto che su quelli di debito.

Sul listino di Shanghai il margine di trading (ovvero il denaro preso a prestito per fare trading) ha oltrepassato i 1.000 miliardi di yuan (160 miliardi di dollari) a febbraio per la prima volta nella storia della borsa cinese.

Nel frattempo, l’Australia ha registrato un deficit commerciale (destagionalizzato) di 1,3 miliardi di dollari australiani (988 milioni di dollari Usa) a febbraio, in forte crescita rispetto ai 1.000 miliardi di gennaio, portandosi ai massimi storici. La borsa di Sidney ha però reagito positivamente, perché i dati sono in linea con le attese degli economisti.
64 di 231 - 10/4/2015 08:51
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Chiusura in leggera flessione per la borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha registrato un ribasso dello 0,15% a 19.907,5 punti, dopo aver toccato un massimo di 20.006 punti in avvio di seduta.

65 di 231 - 13/4/2015 09:59
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
La situazione tecnica della borsa giapponese (indice Nikkei) rimane positiva. Nel corso delle ultime settimane i prezzi hanno infatti compiuto un veloce balzo in avanti e, confermando la tendenza rialzista nella quale si trovano inseriti, si sono portati a ridosso dei 20.000 punti. L’analisi dei principali indicatori quantitativi conferma la presenza di un solido up-trend, con l’Macd e il Parabolic Sar che si trovano in chiara posizione long. Il breakout di quota 20.000 aprirà ulteriori spazi di crescita, con un primo target a 20.400 punti e un secondo obiettivo in area 20.650-20.700. Soltanto una discesa sotto 18.900 potrebbe provocare un’inversione ribassista di tendenza.

(MILANO FINANZA)

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66 di 231 - 20/4/2015 09:17
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Apertura di settimana in lievissimo calo per la borsa di Tokyo. Il Nikkei, principale paniere del mercato giapponese, ha lasciato sul terreno un minimo 0,09% a 19.634 punti. L'area asiatica è stata interessata dalla decisione della banca centrale cinese, che ha comunicato la sua intenzione di abbassare di un punto percentuale (al 18,5%) il parametro minimo sulle riserve che le banche sono tenute ad avere. Una decisione che dovrebbe spingere le banche ad aumentare gli impieghi.

67 di 231 - 21/4/2015 10:11
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Borsa di Tokyo tonica, oggi, aiutata da uno yen che ha ripreso a indebolirsi contro il dollaro dopo la stabilità dei giorni scorsi (119,37 il cambio dal precedente 118,83). Intanto rimbalza Hong Kong, dopo le forti perdite di ieri, le più importanti da quattro mesi a questa parte.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng correva del 2,03%, Shanghai saliva dello 0,88%. Il Nikkei ha chiuso a 19.909,09 punti (+1,4%).

Il premier giapponese Shinzo Abe ha detto che Tokyo e Washington sono vicine a un accordo su un più ampio patto di libero scambio nel Pacifico. Un accordo che rafforzerebbe gli Stati Uniti nel Far East proprio ora che la Cina sta costruendo una banca delle infrastrutture asiatica in evidente concorrenza con gli Usa. Abe ha parlato prima del viaggio previsto negli Usa che avrà luogo dal 26 aprile al 3 maggio.

In Cina, rally di China Mobile (+4,6%) dopo la pubblicazione che gli abbonati al servizio 4G sono balzati del 59% nel primo trimestre nonostante un calo del 5,6%, nello stesso periodo, dell’utile netto. In forte rialzo anche China Unicom Hong Kong (+2,6%), pure ieri sugli scudi (+2,3%), grazie alla crescita dei sottoscrittori dei servizi 3G e 4G nel mese di marzo, balzati del 45%.

Il settore telecom in Cina ha visto correre anche China United Network, quotata a Shanghai, in rally per il quarto giorno consecutivo (il titolo è cresciuto di oltre il 30% dalla metà della settimana scorsa) dopo la pubblicazione di alcuni report secondo i quali il gruppo potrebbe fondersi col competitor China Telecom Corp.
68 di 231 - 22/4/2015 09:00
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Ancora una giornata positiva per la borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha guadagnato l’1,13%, terminando la seduta a 20.134 punti. Si tratta del nuovo massimo degli ultimi 15 anni.

69 di 231 - 23/4/2015 10:00
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Chiusura in frazionale rialzo per la borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha registrato un rialzo dello 0,27% a 20.188 punti. Buone performance per le società attive nel settore assicurativo.
70 di 231 - 23/4/2015 11:45
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Anche il Giappone frena sul piano di uscita dal Qe, il piano di immissione di liquidità nel sistema varato al fine di incentivare l'economia e riportare l'inflazione a un tasso del 2%, ritenuto fisiologico. Durante una sessione parlamentare il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko Kuroda ha spiegato infatti che il target del 2% d'inflazione potrebbe non essere raggiunto prima dell'inizio dell'autunno 2016. "Il tasso d'inflazione probabilmente raggiungerà il 2% per marzo 2016 o nella prima parte dell'anno fiscale 2015", ha dichiarato Kuroda. L'anno fiscale giapponese decorre da aprile a marzo.

A spiegazione delle sue affermazioni Kuroda ha osservato che l'economia continua nel trend di crescita moderata e che gli utili aziendali dovrebbero mantenersi elevati, mentre occupazione e salari dovrebbero migliorare. L'inflazione però sembra destinata a restare su ritmi modesti, tenuta sotto controllo dal calo dei prezzi dell'energia.

Occorre notare, tuttavia, che i tempi per raggiungere 2% saranno più o meno veloci a seconda dell'andamento del prezzo del greggio. "Questo perché, partendo dal presupposto che per i prezzi del greggio si prevede un aumento moderato rispetto ai livelli recenti", ha spiegato il governatore, "l'incremento dei prezzi al consumo rischia di amplificare gli effetti del calo dei prezzi del greggio, così che il target del 2% potrebbe essere raggiunto anche nell'anno fiscale 2015".

In merito al QE, dopo aver fatto l'esame dei rischi di rialzo e ribasso dell'attività economica e dei prezzi, Kuroda ha quindi concluso che è ancora troppo presto per discutere i dettagli circa la strategia di uscita dal programma, e non vede un eccessivo ottimismo sui mercati finanziari.
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71 di 231 - 24/4/2015 08:47
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Dopo i ripetuti rialzi della settimana (l’indice Nikkei è ancora in progresso del 2% rispetto a venerdì scorso) la borsa di Tokyo ha tirato n po’ il fiato, sostenuta comunque dalla performance a Wall Street del Nasdaq, che chiudendo a quota 5.056 ieri ha ritoccato i massimi storici, che risalivano al marzo del 2000.

L’indice del Kabutocho è arretrato dello 0,83%, alla vigilia tra l’altro di un periodo di festività che ha rarefatto gli scambi, anche a causa di un modesto rialzo dello yen, stimolato dai non soddisfacenti dati economici negli Usa che hanno reso meno probabile un prossimo aumento dei tassi di interesse da parte della Fed.

La valuta giapponese ha guadagnato lo 0,15% sul dollar a quota 119,53. Più o meno in linea si sono mosse le grandi società legate all’export, come Toyota che ha perso lo 0,77% a e Nissan, ch ah ceduto l’1,12% a 7.201.

Un po’ in controtendenza la borsa di Hong Kong, il cui indice, l’Hang Seng a pochi minuti dalla chiusura era in marginale progresso (+0,05%) sostenuta dai titoli petroliferi (PetroChina guadagna lo 0,5%) grazie alla ripresa delle quotazioni del greggio sui mercati internazionali.
72 di 231 - 27/4/2015 09:51
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
La borsa di Tokyo ha iniziato la settimana con un minimo ribasso. L’indice Nikkei ha lasciato sul terreno lo 0,18% a 19.983 punti.

73 di 231 - 27/4/2015 10:19
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Tokyo ha cercato di ingranare la marcia giusta, ad inizio di settimana, ma la borsa ha rallentato nel corso della seduta a causa di uno yen in recupero (118,78 il cambio contro la chiusura di venerdì a 119,62) e di un paio di report sul settore auto poco soddisfacenti. Ne hanno risentito Mitsubishi e Mazda Motor dopo la pubblicazione dei rispettivi risultati economici, che non hanno convinto. Il Nikkei ha chiuso a 19.983,32 punti (-0,18%).

Quanto a Hong Kong e Cina alle ore 8 italiane l’Hang Seng quotava in rialzo dell'1,45%, mentre Shanghai era positiva per il 2,24%. Entrambi i listini hanno ignorato i dati piuttosto deboli di marzo sulla produzione industriale cinese pubblicati nel corso del weekend (i profitti delle società nel primo trimestre dell’anno sono scesi del 2,7%)

L'Hang Seng in particolare ha preso la strada del rialzo grazie alle indiscrezioni su Hsbc, che potrebbe realizzare uno spin off delle sue attività inglesi. Il colosso bancario, che rappresenta il primo titolo per importanza nell’indice, secondo il Financial Times starebbe preparando la vendita della sua unit retail inglese a un prezzo attorno a 30,4 miliardi di dollari.

In Cina, invece, China Vanke Co., uno dei maggiori sviluppatori, ha reso noto che l’utile netto del primo trimestre 2015 è caduto del 57,5% rispetto ad un anno fa a 650,2 milioni di yuan (104,8 milioni di dollari), a causa del forte rallentamento del settore immobiliare. Meno forte la discesa dei ricavi, pari al 6,7% a 8,4 miliardi di yuan. Il colosso di Shenzhen è operativo in oltre 60 città della Cina ed è quotato su entrambi i maggiori listini del Paese.

Petrolio debole in Asia, al pari del dollaro: sia il Wti che il Brent hanno perso lo 0,3% rispettivamente a 56,99 e 65,11 dollari.
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74 di 231 - 28/4/2015 10:43
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Un dollaro stabile contro lo yen (119,10 contro il precedente 119,21) ha permesso oggi alla borsa di Tokyo di portare a casa un risultato positivo. Da segnalare il tonfo (-14%) di Electron dopo che la fusione attesa con Applied Materials è fallita a causa di problemi regolatori.

Non ha invece avuto effetto sull’andamento di borsa il taglio del rating a lungo termine sul Giappone da parte dell’agenzia americana Fitch: ha ridotto di un notch il Paese ad A dal precedente A+ a causa dell’incapacità del governo Abe di affrontare il problema fiscale.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng era in rosso per lo 0,16%, Shanghai era scambiata a -0,49%. Il Nikkei ha chiuso a 20.058,95 punti (+0,4%).

In Cina prese di profitto degli investitori dopo i rally dei giorni scorsi. A cedere soprattutto i gruppi del petrolio come Petro China e China Petroleum & Chemical Corp, che hanno perso oltre il 3% dopo aver corso attorno al 7% il giorno prima in scia alle attese del mercato di una serie di fusioni nel settore a causa del rallentamento economico del Paese.

Cede anche Shanghai. Nomura ha pubblicato un report nel quale spiega che i fondi americani che investono sui mercati emergenti stanno riducendo la loro esposizione in Cina.

China Telecom, infine, uno dei maggiori operatori di telecomunicazioni in Cina, ha annunciato nelle scorse ore un calo dell’utile netto del 9% a 5,05 miliardi di yuan (813,2 milioni di dollari) a causa soprattutto sull’aumento dell’iva. In discesa nel trimestre anche i ricavi operativi per il 2,1% a 81,45 miliardi di yuan.
75 di 231 - 30/4/2015 08:58
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Pesante ribasso per la borsa di Tokyo, che ha ripreso le contrattazioni dopo la pausa di ieri. L’indice Nikkei ha lasciato sul terreno il 2,69% a 19.520 punti. Tonfo di Honda Motor, che ha perso il 6,7%, in scia al deludente risultato finale ottenuto nell’anno fiscale appena concluso.

76 di 231 - 07/5/2015 11:19
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
La Yellen manda al tappeto le borse asiatiche

Borse asiatiche tutte in rosso dopo i dati poco confortanti sul fronte dell’occupazione negli Usa e le parole del presidente della Fed, Janet Yellen, che ha definito “abbastanza alti” i prezzi delle azioni. Dopo tre giorni di chiusura per festività, la borsa di Tokyo ha chiuso con un ribasso dell’1,26%,a 19.292 punti, mentre Hong Kong alle 8 ora italiana cedeva lo 0,99% e Shanghai l'1,83%.

In Cina, poi, si sono aggiunti altri problemi. Le compagnie di volo hanno subito bruschi arresti in borsa, oggi, fino a perdite per oltre il 6%, dopo che al Nymex i prezzi del petrolio si sono portati ai livelli più elevati da inizio anno. Questo è accaduto quando il governo americano ha reso noto che le scorte sono scese, in maniera del tutto inattesa, per la prima volta in 17 settimane. Il Wti crude con consegna a giugno quota 60,93 dollari al barile (è salito a 62 dollari per poi ritracciare), il June Brent crude è scambiato a 67,77 dollari il barile.

Brutte notizie anche per la cinese Evergrande Real Estate Group, in collasso per l’8,2%, dopo che Standard & Poor’s ha abbassato il rating sul credito a lungo termine dello sviluppatore immobiliare a causa dell’alto indebitamento e della posizione finanziaria in via di deterioramento della società.

Anche l’Australia ha registrato un rally borsistico da inizio anno, che ora si è interrotto a causa anche dei dati macro poco confortanti. Il numero degli occupati è sceso ad aprile, interrompendo una lunga striscia positiva con l’effetto che la Banca centrale ha deciso, martedì, di tagliare il costo del denaro dello 0,25% al 2%, il minimo storico per il Paese.
77 di 231 - 08/5/2015 09:58
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Borsa di Tokyo +0,5%, l'export cinese scende del 6,2%

La borsa di Tokyo ha chiuso in rialzo dello 0,5% a 19.397 punti, grazie allo yen in leggero calo sul dollaro (119,77 il cambio). Balzo del 7% di Nintendo, dopo che la società ha registrato un miglioramento del margine operativo lordo, ha alzato il dividendo e annunciato un deal con i parchi a tema del colosso americano Universal per lanciare i suoi personaggi.

Alle ore 8 italiane la borsa di Hong Kong scambiava a +0,35%, Shanghai a -0,32%. In Cina il calo delle esportazioni è stato ad aprile del 6,2% rispetto a un anno fa (la cifra è espressa in yuan), dopo il crollo del 14,6% di marzo. E le importazioni sono scese oltre le attese, sempre ad aprile, del 16,1% sul 2014 (in yuan), mentre a marzo erano scese del 12,3%. Nel frattempo, il surplus commerciale è cresciuto a 210,21 miliardi di yuan (33,9 miliardi di dollari) dai 18,16 miliardi di marzo.

Questa settimana la borsa di Shanghai ha perso l’1,3% a quota 4.166, un calo del 6%, che, secondo gli osservatori, è il peggiore dal maggio 2010.
78 di 231 - 13/5/2015 08:53
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Listini cinesi sopra la parità, oggi, Tokyo negativa in apertura, a causa di uno yen leggermente più forte contro il dollaro (119,77 contro 120 della chiusura precedente) e sulla scia della debolezza di Wall Street. Nelle ore successive il Nikkei ha cominciato a rinforzarsi grazie al dato sull’avanzo delle partite correnti di marzo, il più alto negli ultimi sette anni. Ha toccato 2.800 miliardi di yen (23,3 miliardi di dollari), oltre 20 venti volte i valori di un anno fa e ai livelli pre-crisi globale.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng era scambiato a +0.10%, Shanghai a +0,06%. Il Nikkei ha chiuso a 19.764,72 punti (+0,7%).

La crescita esorbitante (oltre le attese degli analisti, ferme a 2.007 miliardi di yen) è dovuta ai guadagni delle società giapponesi all’estero, trainate da uno yen strutturalmente debole nei confronti del dollaro e da minori importazioni. Queste ultime derivano per lo più dal dimezzamento del prezzo del petrolio nel corso dell’ultimo anno.

Il colosso americano General Electric ha messo in vendita il suo braccio finanziario giapponese per 5 miliardi di dollari, riducendo così molto la sua unit Ge Capital’s Asia, valutata, nel complesso, 500 miliardi di dollari. La mossa segue la vendita, avvenuta a marzo, del business dei credito al consumo in Australia e Nuova Zelanda ad un gruppo di fondi, fra i quali Kkr.

La Cina ha attirato investimenti esteri per 273,61 miliardi di yuan (44 miliardi di dollari) nei primi quattro mesi dell’anno, in crescita dell’11,1% rispetto al 2014.

Il dato nel primo trimestre era di 34,88 miliardi di dollari, in salita dell’11,3% anno su anno. Le cifre relative al mese di aprile non sono state ancora rese note dal ministero del Commercio.
79 di 231 - 14/5/2015 08:55
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Tokyo in rosso: il Nikkei ha perso un punto percentuale

Chiusura negativa per la borsa di Tokyo. L’indice Nikkei ha lasciato sul terreno lo 0,98% a 19.570 punti. Da segnalare il balzo messo a segno da Konica Minolta (+11,9%), dopo l’annuncio dell’aumento del dividendo e l’avvio di un piano di riacquisto di azioni proprie.
80 di 231 - 14/5/2015 11:22
GIOLA N° messaggi: 29914 - Iscritto da: 03/9/2014
Battuta di arresto deciso per la Borsa di Tokyo, appesantita da uno yen più forte contro il dollaro (cambio a 119,2 dalla chiusura precedente di 119,85) e da un mix di report poco soddisfacenti. Cina appena sopra la parità.

Alle ore 8 italiane l’Hang Seng era scambiato a +0,06%, Shanghai a + 0,03%. Il Nikkei ha chiuso a 19.570,24 punti (-1%).

Sumitomo Mitsui Financial Group, secondo maggiore gruppo bancario del Giappone, ha registrato un calo dell’utile netto nell’anno fiscale appena concluso a fine marzo. Il colosso del credito ha chiuso a 753,61 miliardi di yen di utile, giù del 9,8% rispetto ad un anno prima, quando aveva beneficiato dei tentativi di rilancio dell’economia messi in pista dal premier Shinzo Abe. Resta solido il business estero di Sumitomo.

Per ora il Nikkei ha ignorato la notizia che Nissan Motors dovrà richiamare altri 1,6 milioni di veicoli a causa di problemi con gli airbag prodotti da Takata Corp. Il titolo è salito bene grazie alle vendite negli Stati Uniti.

Le istituzioni finanziarie cinesi hanno emesso prestiti per 707,9 miliardi di yuan (114 miliardi di dollari) ad aprile, in calo da 1.180 miliardi di yuan di marzo e sotto le attese degli economisti (11 esperti interpellati dal Wall Street Journal) per 950milioni. Lo ha reso noto la Banca popolare cinese oggi.

Il mercato immobiliare in Cina ha registrato il primo debole segnale di recupero, ad aprile, dal dicembre 2013. Nei primi quattro mesi del 2015 la vendita di abitazioni è scesa del 2,2% a 1.490 miliardi di yuan (240,3 miliardi di dollari) rispetto allo stesso periodo di un anno prima, ma ha registrato un miglioramento se si confronta il dato col -9,2% del primo trimestre.

Futures sul petrolio in leggero ribasso in Asia: le consegne a giugno sono trattate a 60,21 dollari al barile per il Wti e a 66,65 dollari per il Brent.
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