Spigolature

- Modificato il 01/12/2017 10:47
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

e di tutto un po'.

gocce di saggezza, briciole di buone letture,

poesia e musica indimenticabile e chi più ne ha più ne metta.

Buona giornata!





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461 di 996 - 03/1/2018 15:11
quasi40 N° messaggi: 1287 - Iscritto da: 25/8/2016
L ' incompetenza del votante è l ' inevitabile contributo da pagare....Come sèguito ciascuno può aggiungere quello che gli pare, và bene in ogni caso e tutto diventa pertinente. L ' avallo a questa mia affermazione l ' attribuisco all ' incompetenza degli uni e alla iattura degli altri di cui Panebianco ci rende edotti. Quanti di noi sapevano di essere incompetenti nell ' esprimere il voto ? Tremendo. Ancor oggi Mattarella ci esorta al voto cercando di risvegliare una coscienza sopita, inconsapevole del sopore di cui ne ricerca la causa, senza trovarla, fino ad oggi in cui finalmente, ed era tempo, Panebianco ci sbatte in faccia una realtá poco gradevole, mortificante, ed essendo tuttavia egli una persona di buona educazione usa il termine " incompetenza ", che, tradotto in volgare significa " non hai capito e continui a non capire un cazzo ". Mi pare abbastanza chiaro. A chi credere, a Mattarella o a Panebianco ? Propendo per il secondo, e non da adesso. Sono sessant ' anni da che votai la prima volta ( la maggiore età era 21 anni ), sono vent' anni da che non voto più ( tolte le comunali dove vivo ) e non me ne pento, avevo sentore di essere incompetente e il dubbio mi spinse in questa direzione: oggi ne ho la conferma. Ciò che in parte mi consola è il mal comune mezzo gaudio, il non sentirmi imbecille unico in questa Italia che vuole essere scaltra e si ritrova, ex-abrupto, a guardarsi in uno specchio dove c ' é scritto " sei un incompetente ". Boccone amaro da digerire. Per addolcire la pillola Panebianco, che non è nato ieri, per bilanciare le colpe, tira in ballo la iattura dei politici i quali non fanno miglior figura di noi sprovveduti elettori. Noi però, questo lo sappiamo perché, un po' va bene ma fino a un certo punto, viene detto per gettare fumo negli occhi, ovvero, si conferma l ' incompetenza e si nega la iattura. Il cui significato riportato per esteso è: " dal latino iactura ossia ' getto, perdita '. Il far getto in mare ( del carico in occasione di tempeste ) iattura deriva dal verbo ' jacere sul comò ' cioè ' gettare ' e richiama il gesto di gettare in mare il carico che si trova su una nave, per esempio in caso di tempesta. " Ecco, quì ci siamo, non ci piove, non si può dire che non vi sia competenza. L ' argomento mi logora e non vado oltre. Anche questa volta ci sarà un elettore in meno, poco importa se competente o non ma che potrà continuare dire a quei signori sei lí ma non con il mio voto, perché io ti vado in culo, anche se all ' atto pratico si verifica il contrario...il tutto, va da sé, in modo virtuale. Non ho il garbo di Panebianco, ho vissuto sulla strada, dove si usa dare il proprio nome ad ogni cosa, come dare dell ' incompetente ad un incompetente della cui incompetenza chi ne beneficia non ha causa. Magari sì, qualcuno, più in là, ci aprirà gli occhi.
462 di 996 - 03/1/2018 17:37
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

L'ELOGIO DEL DUBBIO


Vivere nel 3°millennio significa rendersi conto che l’uomo è sempre più disorientato ed
avverte un crescente bisogno di certezze, che acquietino il suo mal del vivere.
Credo che questo bisogno possa essere soddisfatto solo dall’amore per la conoscenza,
che spinge l’uomo a confrontarsi con i dubbi che abitano la sua mente.
Con l’atteggiamento del ricercatore, egli deve muoversi per trovare risposte esaurienti e
certe, ai dubbi che “minano”il suo precario equilibrio, ma che allo stesso tempo lo
costringono all’esercizio del pensiero, della riflessione.
Tant’è che spesso, coerentemente con tale “filosofia” apostrofo i miei amici così:
”Mi raccomando, regalate dubbi alle persone che amate, le costringerete a pensare.”
Molti evitano di raccogliere la provocazione, qualcuno accetta la sfida.
La mia esperienza mi ha insegnato che il dubbio è il catalizzatore della mente, il
compagno discreto di viaggio sulla via di una scelta che possiamo sempre riformulare in
relazione alla crescente consapevolezza.
Il dubbio è il buon senso dell’intelligenza, l’incertezza che sbuffa, nella speranzosa
attesa di diventare certezza.
Nel mio lavoro, dove pratico anche “attività di ricerca” (medicina dell’evidenza), non
rinuncerei mai ad assaporare il gusto del dubbio che si insinua già subito dopo la
conquista dell’apparente ultima scoperta, gusto che si rinnova ogni volta che la presunta
e definitiva verità, viene superata dalla successiva.
Sostengo la necessità del dubbio e accetto di spaziare all’interno dei precari confini che
esso traccia, a patto di ampliarli , per superarli ancora.
Amo il dubbio, quando non lo odio.
Il dubbio è la manifestazione delle tante facce che appartengono alla maschera umana.
Il dubbio è la titubanza della verità, ma anche il diritto alla indipendenza, è cautela ma
anche azzardo. Il dubbio è tutto ed il contrario di tutto.
Il dubbio è un vettore temporale, cioè il tempo che il dardo tirato dall’arco impiega per
cadere dove, come e quando ancora non è dato sapere.
E’una sensazione che frena, limita, modula la nostra azione rendendola però più
perspicace, intrigante, mirata; è una sfida all’attesa, è camminare sulla corda posta a
cinque metri da terra. Il dubbio alimenta la curiosità, la ricerca di percorsi alternativi.
Il dubbio costringe l’uomo a produrre conoscenza.
Filosofi remoti e contemporanei, nonché uomini di cultura, hanno spesso affrontato
questo tema, esprimendo il loro pensiero.

“il dubbio genera saggezza” (Cartesio)

Dott. Lucio Varzi
463 di 996 - 03/1/2018 17:55
trionis98 (premium) N° messaggi: 18880 - Iscritto da: 04/2/2007

Quotando: ducaconte lupogufocorvo - Post #457 - 01/Gen/2018 13:35

Senti un po' Pupilla Trionica, l' anno nuovo è appena cominciato e tu c'hai subito buttato un occhio al forum...

trionis98DucaConte LupoGufoCorvo

...qui si fanno "spigolature" serie e non chiacchere col distintivo...!!! Buon anno


buon anno a te
464 di 996 - Modificato il 03/1/2018 19:07
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
ELEZIONI:IL PEGGIOR VOTO E' NON VOTARE

Siamo consapevoli che è un discorso banale e scontato. Ma, con tutto il parlare che si sta facendo intorno all’intenzione di molti elettori di praticare la cosiddetta “astensione attiva” o il “non voto”, forse è il caso di ricordare un principio che ha, nell’aritmetica – più che nel diritto – la sua spiegazione: la peggiore scelta che il cittadino possa compiere è quella di non recarsi al seggio o di rendere nulla la scheda elettorale.Per spiegarlo, ricorriamo a un esempio numerico.
Mettiamo un’ipotesi virtuale. Da un lato abbiamo due partiti: “A” e “B”; dall’altro abbiamo sei elettori: “1”, “2”, “3”, “4”, “5” e “6”.
Poniamo che l’elettore “3” sia molto indeciso se votare “A” o “B”. Tra i due candidati, tuttavia, “3” ritiene che “A” sia il male minore.
Prima Ipotesi: tutti e cinque gli elettori votano regolarmente, compreso “3”.
Alla fine delle votazioni, la situazione sarà la seguente: per “A” hanno votato “1”, “2”, “3” e “4”; per “B” hanno invece votato “5” e “6”. La vittoria di “A” è schiacciante.
Seconda Ipotesi: “3” decide di non votare o di rendere nulla la scheda per protesta.
La variazione del comportamento di “3” sulla Prima Ipotesi porterà la situazione finale ad avere “A” con il voto di “1”, “2” e “4”, e “B” con il voto di “5” e “6”. Lo scarto tra i due canditati è minore rispetto alla precedente ipotesi.
In questo modo, con il suo non voto, “3” ha agevolato proprio il candidato che mai avrebbe votato. “B”, infatti, in termini “relativi” si è avvicinato di più ad “A” e, quindi, ha acquistato più potere (seggi).
Lo stesso principio si può replicare con un numero più elevato di candidati e di elettori.
Si parte comunque da un principio: che qualsiasi elettore, anche il più indeciso, sappia comunque individuare chi, tra tutti i candidati, è secondo lui il peggiore e che, quindi, mai voterebbe. Qualora l’elettore indeciso decida di votare, porterà un voto in meno – in termini relativi – al candidato da lui considerato peggiore. Invece, nell’ipotesi opposta, il candidato “peggiore” avrà un voto di scarto in meno rispetto ai propri rivali.
Dicevamo: siamo consapevoli che si tratta di un discorso banale e a tutti noto. Ma è proprio per questo che ci chiediamo come sia possibile – nonostante la protesta antipolitica che oggi si leva da più parti – avere la tentazione di non votare. Comprendiamo che la forte delusione del popolo porti con sé un amaro senso di disillusione, che fa apparire anche il voto come un atto a volte del tutto inutile.
Bismarck diceva che “non si mente mai tanto come prima delle elezioni, durante la guerra e dopo la caccia”.
Ma la disillusione è un atteggiamento istintivo e sbagliato: non ha molto senso lamentarsi se, ciascuno, nel proprio piccolo, non contribuisce (anche col voto) a cambiare le cose.

Angelo Greco

Gentile quasi40 (spero, anzi ne sono sicura che tu abbia un nome in
quanto mi fa strano chiamarti così! sorrido)che ne dici del pensiero
di Angelo Greco? Io non ho di questi problemi perchè ho sempre
votato oggi a maggior ragione visto che non voglio dare a
qualcuno l'alibi per togliere piano piano zitto zitto quei
pochi diritti che ci sono rimasti. Lella
465 di 996 - 03/1/2018 21:03
quasi40 N° messaggi: 1287 - Iscritto da: 25/8/2016
Solo una Signora e, lei sì, di animo gentile, puó vedermi con occhio benevolo e sorprendermi nell ' usare un lusinghiero aggettivo. Non uso il mio nome perché eventuali lettori che non si trovino ad approvare le mie idee abbiano una maggiore libertà, anche di insultarmi, qualora decidessero di interloquire. La verità vera è che insultare un nick non dà, credo, molta soddisfazione e nello stesso tempo non fa lo stesso male a chi l ' insulto lo riceve, in quanto non diretto al nome proprio che ognuno ha. In privato, con gli amici, é un ' altra cosa. Interessanti i tuoi inserti, fornitori di spunti sui quali a volte mi ci butto con molta maleducazione, della quale mi rammarico quando lo legge una donna che oltretutto mi definisce gentile. Avrai capito che sono un ragazzo piuttosto stagionato il quale essendo passato attraverso tutte le fasi della stagionatura, come nel caso del legname, difficilmente ritiene di aver bisogno di un ulteriore periodo per migliorare la stagionatura stessa. Tra i due Angelo articolisti preferisco comunque Panebianco perché diretto, anche brutale nello sbatterti in faccia la sua opinione ma che non cerca di convincermi - in effetti non potrebbe dopo avermi annichilito - più dell ' altro che mi fa sì un ragionamento logico ma fa a cazzotti con l ' opinione che da tempo mi sono fatto di quelli che mio malgrado si definiscono i rappresentanti del popolo italiano. Non li stimo per nulla, non faccio eleggere una persona in un partito perché passi poi nel gruppo misto, solo per dirne una. Quando più della metà del popolo non andrà più a votare forse, ma ne dubito assai, faranno una legge elettorale definitiva e non secondo tornaconto, il loro, naturalmente. Adesso mi guardo il derby, Lella e...lasciamo un po' di spazio al mistero. Con deferenza...qq...
466 di 996 - 03/1/2018 21:15
PRENDILAMANO N° messaggi: 4585 - Iscritto da: 13/9/2008
@Lella6 e @quasi40, lo scrivo piano per non fare rumore...e' un piacere leggerVi, 1000 grazie
468 di 996 - Modificato il 04/1/2018 10:46
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
L'ELEZZIONE DEL PRESIDENTE

di Trilussa

Un giorno tutti quanti l'animali
sottomessi ar lavoro
decisero d'elegge un Presidente
che je guardasse l'interessi loro.
C'era la Società de li Majali,
la Società der Toro,
er Circolo der Basto e de la Soma,
la Lega indipennente
fra li Somari residenti a Roma;
eppoi la Fratellanza
de li Gatti soriani,de li Cani,
de li Cavalli senza vetturini,
la Lega fra le Vacche,
Bovi e affini...
Tutti pijorno parte a l'adunanza.
Un Somarello, che pe' l'ambizzione
de fasse elegge s'era messo addosso
la pelle d'un leone,
disse: - Bestie elettore, io so' commosso:
la civirtà, la libbertà, er progresso...
ecco er vero programma che' ciò io,
ch'è l'istesso der popolo! Per cui
voterete compatti er nome mio. -
Defatti venne eletto propio lui.
Er Somaro, contento, fece un rajo,
e allora solo er popolo bestione
s'accorse de lo sbajo d'avé pijato un ciuccio p'un leone!
- Miffarolo ! - Imbrojone! - Buvattaro!
- Ho pijato possesso:
- disse allora er Somaro - e nu' la pianto
nemmanco se morite d'accidente.
Peggio pe' voi che me ciavete messo!
Silenzio! e rispettate er Presidente!
469 di 996 - 04/1/2018 11:11
ENZOMASSIMI N° messaggi: 774 - Iscritto da: 28/2/2012
Su Astaldi in atto Breakout di 30 minuti Praticamente sta esplodendo
472 di 996 - 04/1/2018 16:06
quasi40 N° messaggi: 1287 - Iscritto da: 25/8/2016
@ Cara Lella, non ho mai criticato nessuno, nè mai lo farò, perché continua ad andare a votare. Votare, sacrosanto diritto-dovere di cittadini che credono nella democrazia. Poiché da un pezzo non credo più nella democrazia come mi viene venduta, adattata alle circostanze, manomessa a piacere a seconda dell ' utilità che ne può derivare: nella democrazia ci inglobo anche la Costituzione. Tutti ricordiamo il settennato di Scalfaro il quale, all ' approssimarsi della scadenza tentò di farsi lasciare in carica adducendo come valido motivo di continuità, secondo lui, la guida da parte dell ' Italia del semestre europeo. E pensare che mi aveva colpito il suo iniziale " non ci stò " che poi il tempo ha rivelato essere farisaico. Sette anni non gli bastavano, ci provò, per fortuna nostra finì lì ma duró anche troppo: per quanto mi riguarda non lasciò un bel ricordo del suo mandato, nè dei suoi trascorsi in magistratura già ai tempi del fascismo. Pochi italiani sanno e ancora meno ne parlano, eppure fu votato, eletto, fino alla massima carica dello stato che non avrebbe voluto abbandonare. Ed ecco che ci viene in soccorso Trilussa il quale, essendo romano de Roma, ben conosceva " er modo de raggionà " di quelli che approdano ar Parlamento, che non è mai cambiato, rafforzato dall ' ultimo grido " noi siamo diversi dagli altri ", urlato come sfida, come l ' asino di Trilussa che dice quì mi ci avete messo e quì resto, l ' equivalente al contrario del mio dire che gli vado in c... - Il 4 marzo non sarò nel mio comune di residenza e quindi non voterò, ma la ragione principale non è questa, rimane aperto quell ' abisso tra me e loro che loro stessi stanno divaricando ulteriormente con ciò che continuano a dimostrare, tutti contro tutti nella corsa alla poltrona. In nome del popolo italiano...non nel mio però, come diceva il Mauro Corona degli anni di Sgarbi nella televisione di Berlusconi. Punti di vista, ognuno é padrone del proprio.
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
475 di 996 - Modificato il 05/1/2018 14:26
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
@Quasi40 ha detto

"Punti di vista, ognuno è padrone del proprio”

E grazie alla democrazia può esprimerlo e può e deve essere rispettato.

Buona giornata.
MODERATO Fausto Bertinotti (Utente disabilitato) N° messaggi: 801 - Iscritto da: 23/10/2017
MODERATO Fausto Bertinotti (Utente disabilitato) N° messaggi: 801 - Iscritto da: 23/10/2017
MODERATO Fausto Bertinotti (Utente disabilitato) N° messaggi: 801 - Iscritto da: 23/10/2017
479 di 996 - 05/1/2018 21:38
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

L'angolino del sorriso.....

UNA GIORNATA "NO".....


Marco è seduto in un bar. Davanti a lui una birra. Entra Giovanni, un suo amico, vede la birra sul tavolo, la prende e la beve. Marco inizia a piangere. Giovanni:
- Ma cosa c'è? Piangi per una birra?
- Guarda, è la peggior giornata della mia vita. Tutte le cose vanno in modo sbagliato.
- Ma cos'è successo?
- Stamattina, torno a casa dal terzo turno di lavoro e trovo mia moglie a letto con un altro. Verso mezzogiorno mi chiamano quelli della ditta per comunicarmi che sono stato licenziato. Nel frattempo mia moglie è scappata con il suo amante e ha svuotato il conto corrente. Sono rimasto praticamente senza soldi. Ho deciso di suicidarmi perché la vita non ha più senso. Ho preso una corda per impiccarmi, ma la corda si è spezzata. Ho tirato fuori la pistola e ho provato a spararmi in bocca, ma la pistola si è inceppata. Sono uscito fuori e andato a stendermi sui binari, ma sai che da noi i treni sono spesso soppressi. E così, con gli ultimi euro che mi sono rimasti in tasca, ho comprato il veleno che ho versato nella birra, e tu me la bevi...
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
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