Spigolature

- Modificato il 01/12/2017 10:47
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

e di tutto un po'.

gocce di saggezza, briciole di buone letture,

poesia e musica indimenticabile e chi più ne ha più ne metta.

Buona giornata!





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561 di 996 - Modificato il 02/2/2018 10:27
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
e.
562 di 996 - 02/2/2018 10:26
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
L CASO AMAZON
Il buonsenso è merce rara e non si compra su Internet

Gli errori di spedizione si possono affrontare anche negoziando un’organizzazione del lavoro capace di conciliare l’efficienza operativa con il rispetto della persona

di Dario Di Vico

Per le aziende dell’e-commerce è decisivo ridurre gli errori di spedizione. Evitare che un libro o un computer diretti a Trieste finiscano invece nella pipeline del corriere-espresso che si muoverà alla volta di Bologna. E siccome gli addetti a questa delicata mansione svolgono per ore un lavoro ripetitivo, la possibilità che sbaglino scatolone e mandino la merce in fuorigioco è elevata. I costi per l’azienda sono alti: il libro va e torna raddoppiando la spesa-trasporto, in più il consumatore che attende il prodotto scelto online sarà indotto a pensare che si è rivolto a un sistema inefficiente e quindi a cambiare fornitore.
Rfid
Per evitare quest’inconveniente la Yoox di Federico Marchetti ha fatto brevettare un sistema nato nell’università di Parma (chiamato Rfid): passando un lettore ottico sopra il codice a barre della merce fa accendere due luci messe in bella evidenza sullo scatolone giusto. In questo modo l’operatore viene aiutato nella scelta e si riducono gli errori. Invece il sistema brevettato da Amazon è differente perché controlla direttamente i movimenti degli addetti al carico tramite il braccialetto elettronico e li indirizza. Per evitare gli errori non aiuta l’operaio dell’e-commerce ma lo robotizza, vincola il corpo (le sue mani) ad andare in una direzione o nell’altra togliendo qualsiasi autonomia di movimento.
Come i robot
Non sappiamo se questo brevetto verrà utilizzato e in quali Paesi. In Italia sicuramente confligge con lo Statuto dei lavoratori e quindi tutto ciò non avverrà, ma al di là della sua applicazione pratica la sola notizia dell’invenzione del brevetto abbatte una barriera simbolica, l’efficienza «comanda» i movimenti delle mani con un dispositivo elettronico e tutto ciò fa gridare al nuovo schiavismo. Ma al di là dei commenti dei politici impegnati nella campagna elettorale l’unico risultato concreto che il bailamme sul «brevetto schiavista» avrà sarà quello di rendere ancora più difficile l’evoluzione delle relazioni industriali in Amazon, almeno in Italia. Il tema degli errori di spedizione si può tranquillamente affrontare non solo con tecnologie «amiche» ma anche negoziando un’organizzazione del lavoro capace di conciliare l’efficienza operativa con il rispetto della persona. Basta ad esempio turnare gli addetti alla spedizione con maggiore frequenza di quanto si faccia. Il buon senso però di questi tempi è merce rara e non si compra online.

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Leggendo questo articolo la buon'anima di totò avrebbe detto
"SIAMO UOMINI O ROBOT!)
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
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571 di 996 - Modificato il 03/2/2018 01:24
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010
ALLA RICERCA DELLA PERDUTA AUTORITA' SUI FIGLI


Egr. dott. Augias, ho 38 anni faccio l' autista di bus, ho a che fare ogni giorno con i ragazzi, mi capita spesso di chiedermi se anch' io ero così alla loro età. Giocano col telefonino, se lo abbandonano è per urlarsi dei vaff, degli str, deficiente, testa di qua e di là. La noncuranza per chi li circonda è totale. Salgono e scendono da dove capita, fanno capannelli davanti alle porte, intralciano le altre persone, imbrattano le vetture, prenotano la fermata perché si divertono a schiacciare un pulsante ma quando devono scendere lo fanno con grande lentezza. Se qualcuno si azzarda a criticarli sono risolini di compatimento quando va bene, se sono in gruppo (li fa sentire fortissimi) torniamo agli epiteti di cui sopra al «critico» di turno. Sono ragazzi e forse, telefonino a parte, un po' ero così pure io alla loro età. Però il ricordo che ho dei miei 15 anni è che se ti comportavi in quella maniera, trovavi qualcuno che alzava la voce, l' autista il prof o l' anziano. Qualche volta volavano pure degli scapaccioni. Qualcuno dice che la colpa è dei genitori, altri della scuola. Ma cosa potrà mai fare la scuola se il permissivismo in famiglia è assoluto? Strani genitori moderni, quando sono in vena di sfogo ti confessano che non riescono a tenerli i figli, che la salvezza è l' aula della scuola. Poi se qualcuno si azzarda a toccarglieli perché fanno casino eccoli con i «come si permette», eccetera. Anticamera, quando cresceranno, delle lamentele sui voti bassi. Andrea Amaduzzi a-amaduzzi@hotmail. com Secondo un' indagine Ipsos (febbraio 2005), il 70 per cento di italiani ritiene che i genitori siano troppo permissivi, troppo disposti a proteggere i loro figli: contro un brutto voto a scuola, una qualche azione disciplinare promossa al di fuori della famiglia. L' indagine rivelava anche una diffusa nostalgia delle «punizioni», degli «schiaffi» che, secondo otto italiani su dieci, in alcuni casi «fanno bene». Il dato sorprendente dell' indagine era che questi sentimenti sarebbero diffusi non solo tra gli ' anziani' , genitori e nonni, ma nella stessa misura anche tra i giovani e i giovanissimi. Sono cioè le potenziali ' vittime' a rimpiangere più energiche azioni disciplinari. Dietro questi orientamenti, commentava Ilvo Diamanti: «Si coglie una nostalgia per l' autorità perduta da genitori che oggi appaiono «poco autorevoli», incapaci di proporre tanto meno di imporre modelli e valori. Anche se i figli «dipendono» da loro, più del passato». Qui infatti è il paradosso, ragazzi e ragazze restano più a lungo in casa con i genitori ma i genitori diventano spesso, fin dagli anni dell' adolescenza, degli ' albergatori' dei loro figli: pranzo e cena, biancheria lavata, qualche spicciolo per il cinema, ma nessuna autorità o sfoggio di minacce che suonano ridicole più che temibili. E' difficile essere autorevoli in una società dove ogni principio di autorità viene, sistematicamente, delegittimato, dove gli esempi che grondano dalla pubblicità e dalla televisione sono quelli che sono e la spinta più forte è verso i consumi. Ci vorrebbe nei genitori un' energia e una convinzione che spesso manca. Si preferisce ' dialogare' con i figli annullando così quella ' asimmetria di rapporto' che è alla base di ogni efficace pedagogia.
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
573 di 996 - 03/2/2018 08:10
quasi40 N° messaggi: 1287 - Iscritto da: 25/8/2016
" Oggi i genitori mancano nell ' inculcare il dialogo più semplice e diretto che un minore possa recepire e far suo negli anni a venire." Fatterello accadutomi non molto tempo fa. Per recarmi in centro vado a piedi, è per fare un po' di movimento. Un giorno, avendo fretta, prendo il tram, tre fermate, non mi siedo, mi fermo a ridosso della porta dove, sul primo sedile, è seduto un giovane il quale tiene occupato il posto accanto con una sua specie di marsupio. Alla prima fermata sale una donnina, un po' più giovane di me ( sono già anziano, si potrebbe dire anche vecchio se non fosse che si è allungata la possibilità di vita ), vestita con una certa eleganza, capelli molto curati, espressione severa; ha con sè un borsone a rotelle per la spesa, si ferma, in piedi, accanto a me. " Signora " , le dico, " se vuole sedersi c ' é un posto libero " indicando il sedile tenuto occupato dal marsupio del giovane il quale, indifferente al fatto che ci fossero persone in piedi, non si curava di liberarlo evitando che qualcuno gliene facesse richiesta. Lo volli far notare io in maniera indiretta rivolgendomi alla signora di cui sopra. Lei mi guarda e con tono beffardo mi fa: " Ma ci conosciamo ? ". Sono rimasto gelato, mi son detto meno male alla prossima scendo. " Ma lei ha fatto il boy scout ? " prosegue feroce, guardandomi con cipiglio inaspettato. Ahiahiai...Sì, rispondo per educazione, ma senza guardarla. " Si vede dove ci hanno portato i boy scout " . Ho capito che si riferiva a Renzi. Però, mi son detto, guarda un po' tu questo tappetto...e mi nacque un pensiero un po' cattivello, lo confesso, mi chiesi se la sua acidità dipendesse da qualche mancanza, tipo essere zitella, mi capite, mancanze non più recuperabili...no, no, non doveva trattarmi così. Il giovane con il marsupio si alzò, nè la dama nè altri occuparono il posto. " Le chiedo scusa, signora." - " No, non la scuso. " Eh, sì, mia cara, deve esserti mancato del tutto, vieni, scendiamo, mi auguro di non reincontrarti più. E poi si dice dei giovani...mah ! saranno i tempi.
MODERATO Giuseppe Cavaletta (Utente disabilitato) N° messaggi: 1796 - Iscritto da: 29/1/2018
MODERATO Miss Monny Penny (Utente disabilitato) N° messaggi: 1275 - Iscritto da: 19/10/2017
576 di 996 - 12/2/2018 09:39
lella6 N° messaggi: 1519 - Iscritto da: 01/2/2010

l Palazzo delle parolacce nel Paese della volgarità
di di Marcella Smocovich


Parolacce, gesti osceni e sessisti, in Parlamento, in autobus, a scuola, negli uffici. E gli italiani sembrano rassegnati ad un turpiloquio che ha sempre come oggetto la donna e che spesso viene scambiato come linguaggio di modernità e liberalizzazione. L’italiano, lingua nobile adatta alla poesia, rischia di diventare schiava di una modernità che è ignoranza e scurrilità e dimostra solo la propria volgarità
Il Senato sospende due senatori per gesti osceni, la tv trasmette Vittorio Sgarbi che s’infuria e spara parolacce, mentre Stefano Esposito, assessore (dimissionario) al Comune di Roma durante l’assemblea del Campidoglio bestemmia ed è costretto a scusarsi, e Beppe Grillo da politico e non da comico descrive oscenità omosessuali senza filtri. Il tutto spesso accompagnato da gesti osceni, da braccia ad ombrello, medio alzato, corna. La mimica italiana diventa oscena e si manifesta in strada come nelle istituzioni in tutta la sua volgarità, quasi a diventare linguaggio comune.
Parolacce, gesti osceni e sessisti che ormai, si possono ascoltare ovunque in Italia: in autobus, a scuola, negli uffici. E gli italiani sembrano rassegnati ad un turpiloquio che ha sempre come oggetto la donna e che spesso viene scambiato come linguaggio di modernità e liberalizzazione. E la parolaccia è spesso accompagnata da un gesto osceno. Ma se in passato anche Aristofane, commediografo dell’Antica Grecia accompagnava i discorsi con parolacce, e Dante Alighieri pure, rompere le convenzioni con parole e gesti scurrili è diventata una moda in Italia. E’ recente la sospensione di cinque giorni dei senatori verdiani : il capogruppo Lucio Barani, e il portavoce Vincenzo D’Anna per aver fatto gesti osceni verso una senatrice dei 5Stelle. Il primo ha mimato un rapporto orale, il secondo con ambedue le mani ha indicato i propri genitali. (vedi video Youtube Senatore d’Anna ). Poi ai giornalisti ha negato e spiegato che il suo gesto è stato frainteso e che lui voleva solo dire di ingoiare i fascicoli. Ma ai suoi gestacci, urlando, la senatrice del Movimento 5 Stelle ha gridato in risposta: “Sei un porco!!Maiale!Maiale!”. Una bagarre in pieno Senato. Maschilisti e volgari i senatori hanno fatto indignare non solo il presidente del Senato Grasso, ma anche altre senatrici, anche se non è la prima volta che le Camere d’Italia sono spettatrici di bagarre di questo tipo. Con le donne bersaglio preferito.
Famosissimi sono gli insulti di Sabina Guzzanti a Mara Carfagna, ex ministro delle Pari Opportunità del governo Berlusconi: “ Tu non puoi mettere lì una solo perché ha succhiato l’uc…” , disse in una piazza. Nessuno protestò a sinistra, ma la comica fu condannata a risarcire il ministro con 40 mila euro. Razzismo, sessismo a firma della scrittrice Lidia Ravera, anche per Condoleeza Rice, segretario di Stato Usa che sull’Unità scrisse: “Con quelle guancette da impunita è la lider maxima delle donne-scimmia”. Ancora una volta si colpisce una donna nel suo aspetto fisico, anche a firma di una scrittrice famosa in passato per i temi di libertà ed emancipazione. Prova ne è che la donna è sempre prostituta e puttana quando ricopre ruoli di potere. Donne insultate e additate come pervertite sessuali (accusata di essere lesbica la fidanzata di Berlusconi), ma anche auguri di essere stuprata in piazza all’atleta russa che aveva goffamente difeso le leggi anti-gay di Putin. Ma anche agli uomini tocca essere presi in giro per l’altezza, (Renato Brunetta) gli handicap (Bossi) o difetti fisici, malattie e colore della pelle. E non stiamo parlando di comici che per mestiere ridicolizzano tutti. Insomma un linguaggio che nonostante la paventata parità tra uomini e donne ancora non cambia. A tutti i livelli. Perché se in Senato si usano certi termini, in strada tutti sono autorizzati a fare altrettanto. Senza contare che solo recentemente Facebook ha limitato i commenti osceni, che però spesso continuano. Ma quelle scene in Senato sono uno spettacolo scurrile che indigna e trasforma le istituzioni in arene insopportabili e duelli che di politico non hanno nulla. E mentre l’Espresso stila una classifica per votare la peggiore volgarità, l’accademia della Crusca accoglie anche neologismi di dubbio gusto. Per esempio, il verbo “sfanculare” è diventano ormai sinonimo di evitare. Per non parlare dei romani in auto. Donne e uomini sono spesso protagonisti di risse incredibili alla guida, per un segnale non rispettato o un sorpasso. In auto, esasperati dal traffico gli automobilisti romani danno il meglio di sé verso pedoni, anziani o incerti guidatori. Urla, grida in auto non solo prerogativa dei tassisti o degli autisti dei bus, ma ho ascoltato con le mie orecchie una volta una distinta signora ingioiellata gridare: “Fatte una dieta”…ovvero cicciona che non sei altro, sbrigati a passare sulle strisce, perché ho fretta. Per non parlare del classico “cornuto” che è accompagno dal gesto della mano
Se negli anni 70 si veniva banditi dalla tv se scappava una parolaccia in diretta, oggi Sgarbi viene invitato anche perché è un rissoso che insulta con veemenza chiunque non sia d’accordo con lui e per questo alza gli ascolti; nella casa del grande Fratello sempre in diretta si assiste a liti con bestemmie e parolacce o gesti osceni, sesso più o meno velato, senza contare i programmi in cui si spiattellano corna, tradimenti e figli illegittimi come niente fosse. Sdoganando così il linguaggio scurrile che ormai in metropolitana o negli uffici è diventato comune. Mentre una volta solo l’espressione “miiii…” che evocava l’organo genitale maschile in siciliano suscitava indignazione, oggi l’esplica e volgarissima di “caxxo” è entrata nel lessico comune come intercalare. E la tv non la censura più.
Stiamo diventato un popolo di volgarissimi sessisti e bestemmiatori? Anche se un tribunale ha stabilito che bestemmiare non è reato, resta orribile ascoltare certe oscenità. L’italiano, una lingua nobile adatta alla poesia rischia di diventare schiava di una modernità che è ignoranza e scurrilità e dimostra solo la propria volgarità.
Ma perché di dicono le parolacce? Secondo certi psicologi della Keele School of Psychology inglese, il gesto volgare, la parolaccia deriverebbe dal livello di aggressività. Arrabbiarsi aumenterebbe la frequenza cardiaca, l’ adrenalina e innalzerebbe la soglia del dolore: imprecare sarebbe quindi un modo per sentirsi meglio. Insomma le parolacce farebbero bene alla salute. E si comincia a 3 anni, ascoltando gli adulti in casa. Ma non si finisce mai......
578 di 996 - 12/2/2018 10:56
ENZOMASSIMI N° messaggi: 774 - Iscritto da: 28/2/2012
Segnalo GEQUITY che sta partendo
579 di 996 - 12/2/2018 12:47
quasi40 N° messaggi: 1287 - Iscritto da: 25/8/2016
@ Nero su bianco una realtá che è sotto gli occhi di tutti, non più mutabile, ormai accettata come dato di fatto, direi omologata e tenuta in auge, proprio coltivata, nel chiamare Sgarbi a partecipare alle varie trasmissioni televisive. Il risultato è garantito. Ovviamente non c ' é solo lui, anche se come lui non c ' é nessuno: d ' altronde lo chiamano e lui ci va, consapevole di non essere più querelato come quando si scagliava contro la magistratura. Anch ' io, qualche volta, ci metto qualche paroletta ( diminutivo quasi vezzeggiativo...insomma, una scusa per farmi perdonare ), anche quando non sono arrabbiato. Indietro non si torna. L ' italiano , non quello nobile di cui parla l ' articolista, l ' abbiamo esportato anche all ' estero: ho degli amici che amichevolmente mi mandano ( e quí lo devo dire...no, non lo dico )...a quel paese, e ci ridono sopra nel vedere l ' effetto che fa; mi dà l ' impressione che si sentano in...altra espressione entrata nel lessico di tutti i giorni. C ' é molta esasperazione e secondo me siamo soltanto all ' inizio di tempi foschi, come l ' orizzonte nel quale si scorgono manifeste avvisaglie. Al momento prevalgono le parole, anche se poco belle, anzi brutte...i fatti cominciano ad affacciarsi, poco belli, anzi brutti anche loro, è l ' inizio di un tempo nuovo rispolverato da un sistema vecchio che l ' uomo non ha mai smesso. In mancanza di alternative ci si avvezza a tutto.
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