Trading Cafe' (DAX)

copio..un sincero Buon Anno a Tutti/e

Cari Amici e Amiche,

e' stato un anno in cui la larga parte delle notizie rilevanti che sono state proposte all'opinione pubblica sono state più che mai manipolate e dove distinguere il vero dal falso richiede molto sforzo di analisi. Sarà sempre più così ora che il concetto di "net neutrality" è stato cancellato da Trump negli Stati Uniti (e per estensione altrove, su internet non esistono notizie locali).
La migliore tecnica per capire se quello che leggiamo è vero o meno è prendersi nota di alcune cose che colpiscono la nostra attenzione e verificarle a distanza di un po' di tempo quando spesso esce una notizia che contraddice la precedente oppure si presentano prove tangibili che quello che leggevamo poco tempo prima era falso; o infine che anche se non abbiamo prove certe vi sono elementi di contrasto così evidenti con quello che leggiamo o ascoltiamo che varrebbe la pena quantomeno di ignorarlo. E' meglio che impariamo tutti a riconoscere le principali "bufale" perché il costo finanziario dell'ignoranza diventa ogni anno più alto.
Rimane un problema irrisolto, soprattutto in Italia, di debito pubblico e mala gestione delle banche: l'unico modo per risolverlo senza che qualcuno fallisca (lo stato, diverse banche), cosa a cui la politica non intende rassegnarsi, è scaricarne il costo sulle spalle dei risparmiatori. E per farlo l'unico modo è costruire notizie false, o nascondere la verità. La manipolazione dei mezzi di informazione non è una novità ma oggi attraverso i social network e internet in generale assume una potenza che mai ha raggiunto nella storia dell'uomo.
Esempi di "fake news" che se non proviamo a mascherare possono farci veramente male:
!) Il sistema bancario italiano sta molto peggio di qualche anno fa, non meglio come ci viene raccontato sistematicamente. A ottobre la Lagarde e il Sole24ore giuravano che le banche italiane avrebbero dismesso sessanta miliardi di sofferenze lorde per il 2016, ieri l'Abi dice che scenderanno di quarantadue miliardi entro il 2019. Si può confondere l'opinione con i numeri, le sofferenze lorde del sistema bancario italiano sono poco meno di trecento miliardi, quelle a valore svalutato in carico alle banche circa centottanta, quelle nette, almeno all'inizio dell' anno circa ottantacinque. Ma a qualsiasi grandezza ci si riferisca (si deve presumere che i sessanta miliardi si riferissero a quelle a valore di libro delle banche) o raccontavano bugie quelli del Sole e Lagarde o le racconta l'Abi, più probabilmente tutti quanti. 2) L'economia italiana non cresce neanche ai ritmi che ci vengono propinati dall'Istat. Abbiamo incrociato più di una volta dati ufficiali con altri incontrovertibili. L'Istat fornisce "statistiche" ad uso politico (gli statistici dell'Istat sono di nomina politica). Sintanto che ci crediamo, ci beviamo le motivazioni per cui ad esempio a gennaio cresceranno i prezzi di elettricità e gas. Potremmo indicare molti incroci che ci fanno immaginare che anche i dati per la crescita euopea sono gonfiati: che è il motivo per cui abbiamo un euro a livelli folli contro dollaro, nonostante i dati americani (quelli veri, tipo le costruzioni di nuove case, il migliore indicatore economico in assoluto) continuino ad essere molto migliori di quelli europei.
3) Non esiste nessuna possibilità di salvare l'Ilva, la ex Lucchini, l'Alitalia e tutti gli altri carrozzoni che coprono enormi prebende per il sistema politico. Ilva è un controsenso storico, fare siderurgia in Italia è assurdo (la Corea produce a meno di metà del prezzo) inquina a livelli insostenibili e il bando di assegnazione ha favorito senza nessun contraddittorio Banca Intesa e Marcegaglia: ragione per cui Emiliano ha impugnato, la regione Puglia non era stata informata dei dettagli del bando, anche se adesso il governatore sembra fare marcia indietro. Contro questi sprechi di denaro pubblico occorre costruire consapevolezza fino all'utilizzo di strumenti giuridici quali la "class action" contro l'irresponsabilità del parlamento, perché se attendiamo che sia la politica a bocciarli ci illudiamo. E' proprio attraverso questi carrozzoni che la macchina pubblica, di qualsiasi colore, si alimenta.
La constatazione evidente è che le "fake news", arrivano principalmente dai principali organi di comunicazione, gli stessi che condannano i blog che passano su Internet per la pretesa diffusione di informazioni false: scriviamo con una certa vena polemica nei confronti di stampa "mainstream" (in Italiano tradurremmo "di regime") e televisione, si puo’ essere in accordo o in disaccordo ma c'è tanto bisogno di informazione indipendente, anche se il costo che si paga per provare a diffonderla non è indifferente.
Quali che siano le convinzioni intime il fatto che questa legislatura abbia deciso di non discutere il tema dello "ius soli", indica quale mancanza di responsabilità connoti la classe politica, l'appello di Mattarella contro l'astensionismo suona davvero ridicolo.
Non è una questione di colore politico: con questa legge elettorale e questi meccanismi di rappresentanza chiunque si metta a governare dopo un pò fa uso dei consistenti privilegi. La unica cosa che rimane per difendersi è appunto cercare di capire quando ci si trova di fronte a una palese manipolazione della realtà.L'Italia non è un eccezione: da Brexit, al programma economico di Macron, alle diatribe tedesche, alle uscite di Trump (che nonostante l'improvvisazione rischia di essere un presidente di successo, perché smette di spendere soldi dei contribuenti in interventi militari e contributi Nato per concentrarsi, anche se in modo rozzo e pregiudiziale sul proprio paese) il mondo Occidentale è in balia delle "fake news": una volta prerogativa dei sistemi non democratici come la Cina, che oggi sono invece probabilmente più trasparenti dell'Occidente.

ringrazio di cuore tutti gli scriventi per i preziosi contributi

sempre debitore

un forte abbraccio

Moreno