Nasdaq Trader Room Avangarde System Top Gain And Pussy Stryke Zoom Dollar'$ Plu$

L'S&P500 rischia di rompere al ribasso la soglia di 3.000 punti

"Se si proietta questa correzione sull'attuale bear market, i principali target al ribasso per l'S&P500 sono nel range compreso tra 3.500 e 3.200 (3.696 nella seduta di oggi, 26 settembre, ndr), fino anche a rompere al ribasso area 3.000 punti", ha previsto Femiano.

La scorsa settimana Goldman Sachs ha tagliato il target di fine anno per l'indice S&P 500 di circa il 16% a 3.600 punti dalla stima precedente fissata a 4.300 punti.

All'inizio del mese, Ubs ha fatto altrettanto, portando la sua stima per l'S&P 500 a fine 2022 a 4.000 punti.

Quindi, le ipotesi implicano la possibilità di un'estensione della correzione nell’ordine del 10-20%.

Un'ultima osservazione: nel quadro di questa correzione la grande assente finora è stata la volatilità, con l'indice Vix che non si è finora mai spinto sopra area 40.

"L'esperienza degli ultimi vent’anni ci ricorda che non c’è stata correzione, o bear market, senza un'escursione sopra area 40", ha evidenziato il fondatore di DLD Capital SCF.

NASDAQ Composite e S&P 500 nuovamente e ritestare i minimi di metà giugno. Torna nuovamente il panico tra gli investitori, come dimostrato nella giornata di venerdì, dove in coincidenza dei minimi, abbiamo anche assistito ad un contestuale aumento forte della volatilità.

Fonte: Investing.com© Fornito da it.investing.com

Come ho già raccontato in analisi precedenti, la particolarità di quest’anno tuttavia è che anche il mercato dei bond non ha offerto protezione (con l’indice globale aggregate sotto anche del 20% YTD) e di conseguenza è normale che diversi investitori, complice anche il solito giochino dei titoloni da prima pagina di paura, posano trovarsi in difficoltà.

Ora, voglio nuovamente tornare su un concetto importante…

In momenti come questi, dobbiamo a mio giudizio fare sempre due cose:

1. Analisi di scenario
2. Strategia a supporto

Mi spiego meglio, essendo arrivati ad un livello delicato, chiaramente qui gli scenari sono due, ovvero un nuovo rimbalzo come già accaduto a giugno, oppure una rottura ed una conseguente discesa (che a mio giudizio potrebbe essere vigorosa ma più di breve durata).

Perciò una volta considerati i possibili scenari, devo adattare la mia operatività a seconda di quale dei due andrà a verificarsi.

In tutto questo, devo anche ricordarmi come funzionano i mercati, e (da investitore) essere lucido nel valutare bene tutto.

Fonte: awealthofcommonsense© Fornito da it.investing.com

Nella tabella sopra, ho messo l’elenco di tutte le recessioni e Bear Market della storia del mercato azionario. Se andiamo ad analizzare quella attuale, considerando che siamo in Bear Market da inizio anno, ad oggi siamo a -25% con 270 giorni circa di calo.

Ora, volendo anche prendere a riferimento un anno di quelli molto negativi (già questo lo è ma ipotizziamo vada peggio), potrei anche immaginare in base alle statistiche (non al sentito dire o ad altre cose campate in aria) che i mercati scendano fino ad un 35-40%.

Verifica la tua intelligenza. Rispondi a 22 domande e scopri qual è il tuo

Ann.

WW IQ Test

Perfetto, a questo punto, se sono un investitore a medio-lungo termine, dovrei sapere che in queste occasioni, semplicemente si compra!

Ora, per chiarire, chi comprende bene la lingua italiana e sa comprendere ed interpretare un testo scritto, sa benissimo che ciò che intendo è che bisogna comprare, con una strategia, non a caso!

E’ dallo scorso anno, quando ero liquido al 30%, che dicevo di entrare gradualmente. Bene la mia operatività non è cambiata. Quindi ripeto, se i mercati dovessero rompere i minimi, e magari ci trovassimo ad un certo punto in calo ulteriore, ecco che andrei ad utilizzare ancora quel 15% di liquidità in portafoglio (metà l'ho utilizzata nel primo 25% di cali). Certo, i mercati potrebbero scendere a -45/50% chi può saperlo, e quindi? Il mio obiettivo principale è il 2030, non sarà certo l’ultimo bear market che dovrò affrontare!

Invece esistono persone che pensano di sapere quando ci saranno i minimi, di quanto calerà il mercato, quanto rimbalzerà, quando stare liquidi e quando investire tutto, beati loro!

Personalmente, così togliamo ogni dubbio, io sono a -4% da inizio anno (non male considerato il momento) con ancora un 15% di liquidità (da usare in caso di rottura e discesa dai minimi) e con un portafoglio ben diversificato al 60% di azionario, 15% cash appunto, ed il resto tra bond e piccola parte di materie prime (4-5%). Ho settato dei livelli di ingresso (basandomi sui possibili cali dell'indice S&P 500) ed userò una determinata percentuale della mia liquidità su questi cali, andando soprattutto su Asset strategici, che mi permetteranno da qui al 2030 di cogliere tutto il potenziale del mercato nel tempo.

Come sempre, quando prendi una posizione e ti esponi, non puoi piacere a tutti, ma la cosa mi importa davvero poco. Sarebbe più facile (avrei decisamente più seguito in questi mesi) parlare di crolli dei mercati, ed instillare paura negli investitori. Ma sarebbe sbagliato, perché non è questo di cui adesso la gente ha davvero bisogno. Ora serve restare lucidi e razionali, capire che questo momento passerà, ed approfittare per comprare bene e con intelligenza.

"L'Eurozona si aspetti un imminente rallentamento". Il monito arriva dagli analisti di S&P, secondo i quali il deterioramento senza precedenti delle ragioni di scambio delle ultime settimane ha sostenuto la corsa dell'inflazione, zavorrando allo stesso tempo la fiducia dei consumatori. Al momento le economie del Vecchio continente sembrano reggere il colpo ma, come spiega S&P, è solo una questione di tempo.

L'economia europea reagisce con due o tre trimestri di ritardo

Mentre i prezzi delle materie prime importate aumentano a vista d'occhio, la crescita dell'Eurozona resta solida, oltre le aspettative degli analisti, e l'occupazione è ai massimi storici. S&P ha perfino rivisto al rialzo le previsioni di crescita del pil dal 2,6% al 3,1% per il 2022. Nel mercato del lavoro l'offerta non manca, continuano gli analisti: "Dallo scoppio della pandemia ha aggiunto 2,9 milioni di posti di lavoro, di cui più di 605 mila solo nel secondo trimestre del 2022, mentre il tasso di disoccupazione (6,6% a luglio) è ai minimi storici, probabilmente al di sotto dell'equilibrio".

Come è possibile? Secondo S&P, l'economia europea reagisce con circa due o tre trimestri di ritardo agli shock commerciali, come l'impennata dei futures dell'energia a cui stiamo assistendo dallo scoppio della guerra in Ucraina. Per questo motivo, gli analisti credono che il continente sia "sull'orlo di un forte rallentamento, al punto che non possiamo escludere una vera e propria recessione: è ormai imminente un brusco rallentamento nella seconda metà dell'anno, con una grave contrazione della spesa per consumi nel quarto trimestre del 2022 e nel primo trimestre del 2023". A questo punto la vera domanda è quanto lunga e profonda sarà la flessione e quale impatto avrà sull'occupazione.

Balzo dell'inflazione nel mese di agosto

Un primo segnale dall'arme si può intravedere nel balzo dell'inflazione che nell'Eurozona ad agosto ha raggiunto il 9,1%, in accelerazione rispetto all'8,9% di luglio. Nel breve periodo, gli analisti affermano che l'outlook sull'inflazione è circondato da una nube di incertezza. Molto è nelle mani dei pacchetti di aiuti disegnati dai governi per contenere gli effetti dei rincari su famiglie e imprese. Infatti, se da un lato l'allentamento dello scudo che proteggeva i consumatori tedeschi dagli aumenti dei prezzi del gas all'ingrosso porta, S&P a rivedere al rialzo le previsioni sull'inflazione, il tetto al gas o all'energia già imposto da altri Stati Membri spinge le stime degli analisti nell'altra direzione. Ponderando le due forze contrastanti, S&P ritiene ora che l'inflazione possa raggiungere l'8,2% nel 2022 (e non più il 7%), per poi rallentare al 5,2% l'anno prossimo, lontano dal 3,4% previsto nelle ultime analisi. Per tornare al target della Banca centrale europea (intorno al 2%) si dovrà aspettare il 2024.

In arrivo nuovi rialzi dei tassi

La resilienza dell'economia europea, l'inflazione ben lontana dai target della Bce e soprattutto le dichiarazioni da falco di Christine Lagarde spingono gli analisti di S&P a credere che la stretta monetaria non sia ancora finita. Per l'agenzia di rating il tasso terminale sui depositi potrebbe raggiungere il 2% entro la fine del primo trimestre del 2023, contro l'1,5% previsto dall'ultimo report. "Un tasso sui depositi del 2% si collocherebbe nella fascia alta delle attuali stime del tasso neutrale, il che significa che la politica monetaria l'anno prossimo sarà leggermente restrittiva, ma non molto rigida", spiegano da S&P. Il tasso, continuano gli analisti, potrebbe tornare intorno alla mediana dell'1,5% all'inizio del 2024 quando "l'inflazione potrebbe scendere rapidamente al di sotto dell'obiettivo." (riproduzione riservata)

L'S&P500 rischia di rompere al ribasso la soglia di 3.000 punti

"Se si proietta questa correzione sull'attuale bear market, i principali target al ribasso per l'S&P500 sono nel range compreso tra 3.500 e 3.200 (3.696 nella seduta di oggi, 26 settembre, ndr), fino anche a rompere al ribasso area 3.000 punti", ha previsto Femiano.

La scorsa settimana Goldman Sachs ha tagliato il target di fine anno per l'indice S&P 500 di circa il 16% a 3.600 punti dalla stima precedente fissata a 4.300 punti.

All'inizio del mese, Ubs ha fatto altrettanto, portando la sua stima per l'S&P 500 a fine 2022 a 4.000 punti.

Quindi, le ipotesi implicano la possibilità di un'estensione della correzione nell’ordine del 10-20%.

Un'ultima osservazione: nel quadro di questa correzione la grande assente finora è stata la volatilità, con l'indice Vix che non si è finora mai spinto sopra area 40.

"L'esperienza degli ultimi vent’anni ci ricorda che non c’è stata correzione, o bear market, senza un'escursione sopra area 40", ha evidenziato il fondatore di DLD Capital SCF.

I timori di recessione innescati dalla corsa ai rialzi dei tassi delle banche centrali deprimono anche oggi Wall Street.
Oggi poi la sterlina è addirittura precipitata in mattinata ai minimi storici sul dollaro, a 1,0382.
Nel pomeriggio sono cominciate a circolare voci di riunione d'emergenza della Banca d'Inghilterra (BoE), che sarebbe stata pronta ad alzare i tassi di interesse addirittura di 150 punti base per bloccare la caduta della sterlina.
Non è stato così, la BoE si è limitata a dichiarare che "non esiterà a modificare i tassi di interesse, se necessario, per riportare l'inflazione all'obiettivo del 2% in modo sostenibile nel medio termine, in linea con il suo mandato".
Tanto è bastato per risollevare un po' la sterlina, riportandola a 1,0697. In tutto questo il Dow Jones ha chiuso in ribasso dell'1,1%, lo S&P500 dell'1% e il Nasdaq dello 0,6%.

Rendimenti britannici alle stelle

Da segnalare che nel giorno in cui è stata inequivocabile la vittoria di Giorgia Meloni alle elezioni italiane, i rendimenti dei titoli di Stato a 5 anni del Regno Unito sono salito fino al 4,535% superando così quelli dei bond di uguale scadenza di Italia e Grecia, entrambi appena al di sotto del 4%. Almeno per ora ai mercati fanno più paura i mega tagli alle tasse decisi dal governo britannico guidato da Liz Truss, con il conseguente più grande aumento del debito pubblico dal 1972 per poterli sostenere. del futuro esecutivo italiano a probabile guida Meloni.

29.000 di Dow e 3.600 Spoor... se reggono... domani è tanta manna per il Mib...🤠

AMERICA IN SPOLVERO

___________________________________________________LO SPOOR500 PROVA AD ATTACCARE I 3.750

DOW FUT +582.1pti

S&P500 FUT +74.94pti

Il contesto tecnico generale evidenzia implicazioni ribassiste in via di rafforzamento per l'S&P 500, con sollecitazioni negative tali da forzare i livelli verso l'area di supporto stimata a 3.614,3. Contrariamente alle attese, invece, sollecitazioni rialziste potrebbero spingere i prezzi fino a quota 3.692,9 dove staziona un importante livello di resistenza. Il dominio dei ribassisti alimenta attese negative per la prossima sessione con target potenziale posto a quota 3.588,1.

Uragano in Florida, scene apocalittiche dopo la tempesta:

case distrutte e 2,5 milioni di persone rimaste senza elettricità

Ian sta ancora investendo alcune aree della penisola della Florida con forti venti, mareggiate e inondazioni «pericolose e catastrofiche»