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MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
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MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
1622 di 1776 - Modificato il 14/6/2023 09:30
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Cina, Nomura: perché tagliare i tassi non è sufficiente. Nikkei al galoppo, +29% nel 2023Xi Jinping



Cina, Nomura: perché tagliare i tassi non è sufficiente. Nikkei al galoppo, +29% nel 2023

di Elena Dal Maso



I mercati azionari asiatici si muovono contrastanti mercoledì tranne il Nikkei che corre dell’1,8% segnando, da inizio 2023, una performance di quasi il 29%. Occhi puntati sulla Fed, in attesa di un pacchetto di stimoli della Cina | Cina, la Banca centrale taglia i tassi a sorpresa

I mercati azionari asiatici si muovono contrastanti mercoledì tranne il Nikkei che corre dell’1,8% segnando, da inizio 2023, una performance di quasi il 29%. Alle ore 7:30 italiane l’Hang Seng cede lo 0,2% mentre Shanghai è positivo per lo 0,3% dopo che martedì la Banca centrale cinese ha tagliato i tassi a breve (repo 7 giorni) in maniera inattesa.
L’oro viaggia a 1.960 dollari l’oncia, il petrolio Wti americano sale dello 0,3% a 69,61 dollari il barile, mentre i futures su Wall Street sono piatti per ora dopo la buona chiusura della sessione precedente.
Gli occhi dei mercati sono tutti concentrati sulla decisione politica della Federal Reserve, le attese sono di una sospensione dopo 10 rialzo consecutivi in seguito alla pubblicazione, ieri dei dati sull'inflazione statunitense più deboli del previsto al 4%. Tuttavia, i mercati rimangono cauti dal momento che il governatore della Fed Jerome Powell potrebbe emettere una forward guidance aggressiva in caso di rischi al rialzo per l'inflazione.
1623 di 1776 - Modificato il 14/6/2023 09:30
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
classLogo.pngLeggi anche: Cina, la Banca centrale taglia i tassi a sorpresa

Cina, tagli inattesi

La Cina sta intensificando gli stimoli per rilanciare una ripresa economica vacillante, anche se l'aumento dei livelli del debito e le preoccupazioni per la stabilità finanziaria indicano che le misure saranno probabilmente limitate rispetto ai pacchetti di sostegno nelle precedenti recessioni.Martedì la Banca popolare cinese ha inaspettatamente tagliato i tassi repo a breve, aprendo la strada all'abbassamento dei tassi sui prestiti a medio termine, atteso per giovedì. I politici stanno prendendo in considerazione un ampio pacchetto di proposte di stimolo, che includono il sostegno al settore immobiliare e alla domanda interna, secondo fonti di Bloomberg. Il pacchetto in esame è stato redatto da più agenzie governative e comprende almeno una dozzina di misure.
1624 di 1776 - 14/6/2023 09:31
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Nomura: tagliare non è sufficiente

PUBBLICITÀDopo mesi di dati deludenti, economisti e trader si aspettano quindi che giovedì il governo cinese taglierà il tasso di interesse ufficiale per la prima volta da quasi un anno.
Il passo è stato preannunciato da un flusso di misure di allentamento per aumentare la liquidità del settore finanziario dopo che giorni fa sei grandi banche hanno tagliato i tassi sui depositi.

Ma molti economisti ritengono che sarà necessaria un'azione più forte per rinvigorire la seconda economia più grande del mondo, appesantita da un persistente rallentamento immobiliare, un commercio più debole, una disoccupazione giovanile record e la mancanza di ottimismo in un momento in cui molti speravano che si sarebbe ripresa.

«Non è abbastanza», spiega Ting Lu, capo economista cinese di Nomura, riferendosi al previsto taglio dei tassi.
«La vera ragione della crescita debole ora non riguarda gli alti tassi di interesse.
Si tratta più di
fiducia nel futuro».

Sei mesi dopo che le autorità hanno abbandonato il regime zero-Covid che ha tagliato fuori il Paese dal resto del mondo, l'economia cinese rimane un valore anomalo globale. Pechino non ha applicato il tipo di stimolo fiscale o monetario impiegato da altre economie durante la pandemia. Mentre molti responsabili politici nel mondo stanno ora lottando per frenare l'inflazione, i prezzi in Cina sono stagnanti.
1625 di 1776 - 14/6/2023 09:32
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Usa, il tasso di inflazione scende al 4%

Il tasso di inflazione annuo negli Stati Uniti è sceso al 4% a maggio 2023, il dato più basso da marzo 2021, rispetto alle aspettative del mercato del 4,1%, dando spazio alla Fed per sospendere gli aumenti dei tassi.La nuova cifra è meno della metà del picco del 9,1% di giugno 2022, trainato da un calo dei prezzi dell'energia e da un rallentamento dell'inflazione alimentare. Inoltre, l’inflazione core è scesa al 5,3%, il minimo da novembre 2021. (riproduzione riservata)
1626 di 1776 - 15/6/2023 17:30
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

STANNO MANDANDO L' AMERICA IN ORBITArocket

1627 di 1776 - 15/6/2023 22:39
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Il mercato azionario digerisce le dichiarazioni da falco del presidente Fed Jerome Powell. Corre il titolo della ristorazione Cava nel giorno del debutto in borsa, guadagnano anche Domino's Pizza e Microsoft per l'entusiasmo sull'IA. Tesla sale da 13 giorni | IL VIDEO Jeffrey Gundlach (Doubleline) mette in guarda su una possibile recessione | Tesla, il titolo cresce per 13 sedute di fila e aggiunge 240 miliardi alla capitalizzazione | Cina, Bill Gates incontrerà Xi Jinping

Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq chiudono in rialzo rispettivamente dell’1,26% dell’1,22% e dell’1,15%. Gli investitori si scrollano di dosso quella che è stata definita la pausa (o la paura) del falco della Federal Reserve.

I banchieri centrali hanno infatti preannunciato altri due aumenti dei tassi nel 2023 con Powell che ha cercato di trovare il tono giusto nella sua conferenza stampa post-riunione.

Le richieste iniziali di disoccupazione sono inaspettatamente salite a 262.000 contro le 248.000 previste per la settimana terminata il 10 giugno e hanno eguagliato il numero rivisto della settimana precedente.

Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate dello 0,3% a maggio rispetto all'aumento dello 0,4% di aprile, secondo i dati del Dipartimento del Commercio.
Ci si aspettava che scendessero dello 0,1%, ma i consumi sono resilienti.

Perché prendere sul serio Powell

L'analista di Oanda Edward Moya ha avvertito i clienti, riporta l’agenzia Dow Jones, che dovrebbero prendere sul serio Powell e il resto del Fomc alla luce dei dati recenti.

“Il consumi restano solidi, anche se il mercato del lavoro si sta lentamente indebolendo e il settore manifatturiero è pieno di segnali contrastanti”, ha affermato in una nota ai clienti.

Il Nasdaq è salito di oltre l'1,1% nell'ultima ora di negoziazione nel sesto giorno consecutivo di rialzi. CrowdStrike è stato uno dei migliori interpreti del Nasdaq, con un aumento di circa il 4%.

MODERATO IL FIGLIO DEL FRATELLO DI FRUGA (Utente disabilitato) N° messaggi: 442 - Iscritto da: 02/6/2023
MODERATO JOHN GRUVIERA (Utente disabilitato) N° messaggi: 3537 - Iscritto da: 31/7/2020
MODERATO JOHN GRUVIERA (Utente disabilitato) N° messaggi: 3537 - Iscritto da: 31/7/2020
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
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MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
1634 di 1776 - Modificato il 20/6/2023 15:43
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Wall Street, il boom del titoli AI finirà con lo scoppio di una bolla come quella delle dot-com?AI



Wall Street, il boom del titoli AI finirà con lo scoppio di una bolla come quella delle dot-com?

di Akane Otane e Amina Niasse
tempo di lettura 3 min



Molti investitori si comportano come se non credessero agli avvertimenti della Federal Reserve sui prossimi rialzi dei tassi, sicuri che i titoli hi-tech abbiano davanti a loro prospettive di crescita enormi | Intelligenza Artificiale, Hartnett (BofA): bolla a rischio scoppio. Ecco perché

I titoli tecnologici sono in piena corsa. Gli investitori devono ancora capire se il recente boom sia il preludio di un fallimento finale, come quello dell’era delle dot-com, o l’inizio di un’impennata più duratura. L’entusiasmo per l’intelligenza artificiale ha contribuito a far salire le azioni delle società tecnologiche a livelli record quest’anno. Il rimbalzo si è intensificato verso la fine del trimestre.



  • Leggi anche: Intelligenza Artificiale, Hartnett (BofA): bolla a rischio scoppio. Ecco perché
1635 di 1776 - 20/6/2023 15:44
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Il boom del Nasdaq

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Il Nasdaq Composite è reduce dall’ottavo guadagno settimanale consecutivo, la serie più lunga da 10 settimane a marzo 2019. Gli investitori individuali si sono accaparrati le azioni delle società tecnologiche, e i dati di Vanda Research mostrano che la scorsa settimana il gruppo ha investito più denaro in Tesla che in qualsiasi altro titolo. Le scommesse sulle opzioni sono esplose. Secondo i dati di Trade Alert, i contratti più popolari scambiati venerdì 16 erano scommesse rialziste su Tesla, Nvidia, Advanced Micro Devices, Apple e Meta Platforms.
Gli investitori e gli analisti che ritengono che l’impennata abbia ancora spazio di manovra affermano che gli sviluppatori di software, i produttori di chip e le altre aziende che investono nell’intelligenza artificiale hanno il potenziale per essere in prima linea in una tecnologia che potrebbe trasformare la società nei prossimi anni.
«Non mi sembra di essere nel 1999», ha dichiarato Dan Ives, analista senior di Wedbush Securities, riferendosi alla corsa delle società dot-com che ha preceduto un doloroso crollo del mercato l’anno successivo. Altri sono più scettici, affermando che i precedenti cicli di boom e fallimenti hanno insegnato che individuare la manciata di aziende che potrebbero dominare un determinato settore nel lungo periodo è più difficile di quanto possa sembrare. «Nella mia carriera devo ancora assistere a un ciclo tecnologico in cui il rialzo iniziale non fosse più pieno di entusiasmo e di speranze rispetto alle prospettive a lungo termine», ha dichiarato Jason Pride, a capo della strategia di investimento e della ricerca di Glenmede, una società di gestione patrimoniale con sede a Philadelphia.


1636 di 1776 - 20/6/2023 15:45
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
  • Leggi anche: Se l’Intelligenza Artificiale fa il gestore. Ecco come si costruisce un portafoglio con l’AI

Non tutti credono alle promesse di nuovi rialzi Fed...

I money manager avranno la possibilità di ascoltare il presidente della Federal Reserve (Fed) Jerome Powell, che dovrà testimoniare davanti al Congresso domani e dopodomani. Riceveranno inoltre nuovi dati sulle vendite di case esistenti e sull’attività dell’industria manifatturiera. Finora l’economia si è dimostrata più solida di quanto ci si aspettasse. L’inflazione si è mantenuta elevata, nonostante il calo rispetto ai massimi pluridecennali raggiunti l’anno scorso. Questa combinazione di fattori ha spinto la Fed a segnalare che potrebbe aumentare i tassi di interesse almeno altre due volte prima della fine del 2023.
L’anno scorso, messaggi di questo tipo avrebbero probabilmente spaventato gli investitori. I money manager hanno attribuito all’aumento rapido dei tassi di interesse da parte della Fed la colpa del crollo del mercato del 2022, che ha fatto perdere migliaia di miliardi di dollari ai titoli tecnologici. Secondo loro, gli investitori spesso considerano le società tecnologiche come investimenti che si ripagano nel corso di molti anni. Quando i tassi d’interesse aumentano rapidamente, i gestori di fondi possono ottenere rendimenti più elevati in periodi più brevi da altri insiemi di titoli, come quelli di Stato. Questo può rendere le azioni meno attraenti, soprattutto quelle tecnologiche relativamente costose.


  • Leggi anche: La Fed prova a fermare il rialzo delle borse. Per quanto?
Spostandosi al 2023, molti investitori non sembrano più considerare la Fed come una minaccia per la corsa tecnologica. Il Nasdaq Composite è salito del 31% quest’anno, superando di gran lunga il più ampio S&P 500, che è salito del 15%. Una possibile spiegazione è che gli investitori dubitano che la Fed continuerà ad aumentare i tassi di interesse.
«Il mercato sta sostanzialmente dicendo: “Non vi crediamo”», ha detto Brad Conger, viceresponsabile degli investimenti di Hirtle Callagan. Ha osservato che le azioni statunitensi sono salite all’indomani della riunione della Fed della scorsa settimana, con l’S&P 500, Down Jones Industrial Average e il Nasdaq Composite che hanno chiuso ai livelli più alti dal 2022. Ives è tra gli analisti che ritengono che la Fed abbia finito. «Mi sembra che ci siano più probabilità che io giochi nell’Nba che la Fed aumenti per altre due volte, e non sono bravo a basket», ha detto.
In teoria, il fatto che la Fed abbia quasi terminato i suoi rialzi dei tassi d’interesse dovrebbe favorire le società tecnologiche, ha dichiarato Mike Loewengart, responsabile della costruzione di portafogli modello per l’ufficio investimenti globali di Morgan Stanley. Queste aziende spesso si affidano al prestiti di grandi somme di denaro a tassi interessanti per ottenere una rapida crescita, ha affermato. «Quando i tassi scendono, le condizioni iniziano ad allentarsi per le società in crescita», ha aggiunto.


1637 di 1776 - 20/6/2023 15:45
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

...ma potrebbbero sbagliarsismoking🤘🥸

Una minaccia a questa linea di pensiero è che gli investitori finiscano per sbagliarsi nel giudicare la Fed. L'inflazione potrebbe non scendere abbastanza rapidamente per i gusti della banca centrale. Ciò potrebbe costringere la banca centrale a procedere con ulteriori aumenti dei tassi di interesse, frenando potenzialmente il rally delle azioni.
Un’altra potenziale minaccia al rally è rappresentata da un aspetto che gli investitori potrebbero non conoscere per un certo periodo di tempo: se le società tecnologiche le cui valutazioni sono salite quest’anno saranno all’altezza delle aspettative degli azionisti. Il boom dell’AI è «un fattore molto reale che guida il settore e il mercato», ha dichiarato Loewengart. «Tuttavia, è importante capire che l’innovazione tecnologica non si tradurrà sempre in aziende durature o in utili duraturi».

MF+MIFI + The Wall Street Journal
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Orario di pubblicazione: 20/06/2023 15:20Ultimo aggiornamento: 20/06/2023 15:21
1638 di 1776 - Modificato il 20/6/2023 17:24
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

La Fed prova a fermare il rialzo delle borse. Per quanto?

di Alessandro Fugnoli

Dal settimanale di strategia “Il Rosso e il Nero” | Opportunità di acquisto da usare con cautela | Fascino e rischi della tecnologia | Breve ricognizione delle idee che circolano nei mercati

A cura di Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos
FugnoliAlessandro-483819.jpg?w=370&h=&moAlessandro Fugnoli
Siamo tutti abituati a parlare della Fed come si trattasse di un’istituzione dotata di una volontà unica. In realtà il Fomc, ovvero il comitato della Fed che decide la politica monetaria, è fatto da democratici e repubblicani, falchi e colombe, keynesiani e monetaristi, accademici e manager.
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Le decisioni sono prese dopo lunghe consultazioni tra fazioni che cercano di influenzare l’esito finale orientando i media e i mercati nelle settimane che precedono le riunioni formali. Lo spoil system ha un ruolo contenuto, la majority rule è temperata dallo spazio lasciato al dissenso e le maggioranze non sono rigide e predefinite.
Il risultato è che le decisioni finali tendono a riflettere il tentativo di bilanciare le opinioni divergenti, concedendo qualcosa alle diverse posizioni e cercando il più possibile di non cristallizzare forme di dissenso permanente.



  • Leggi anche: Breve ricognizione delle idee che circolano nei mercati
Lapesadelcuore-658124.jpg?w=370&h=&mode=La pesa del cuore. Papiro di Hunefer
La ricerca del bilanciamento e del compromesso ha però un prezzo, che si può talvolta manifestare in incoerenze tra la descrizione della situazione e le decisioni prese o tra il tono del comunicato e quello della conferenza stampa. C’è poi un bilanciamento intertemporale, per cui questa volta si dà spazio agli uni e la prossima si darà spazio agli altri. E così il mese scorso le colombe hanno votato per il rialzo in cambio della promessa di lasciare i tassi fermi in giugno. In giugno si sono lasciati i tassi fermi, ma i falchi hanno avuto spazio nei dots e nella porta aperta a un rialzo in luglio.
I dots, i puntini, sono la forma grafica delle previsioni che, ogni tre mesi, ogni singolo componente del consiglio della Fed esprime su economia, disoccupazione, inflazione e tassi. Le previsioni si estendono sull’anno corrente e i due successivi e forniscono un’idea degli umori prevalenti del momento. Vanno presi con cautela, perché nei dots c’è una componente tattica (il tentativo di influenzare il resto del consiglio e i mercati) ma soprattutto perché gli umori del momento tenderanno a cambiare nel corso del tempo.
Le previsioni dei dots sono a volte incoerenti tra loro, con grande gioia dei commentatori che possono esporre queste contraddizioni al pubblico, ma hanno comunque un valore segnaletico ed è quindi giusto dedicare loro attenzione.



  • Leggi anche: Fascino e rischi della tecnologia
Bilanciamedievale-759416.jpg?w=370&h=&moBilancia medievale. Germania
Nei dots di ieri ha colpito l’indicazione di altri due rialzi dei tassi entro fine anno. Per un mercato che fino a poche settimane fa scontava tre tagli nello stesso periodo è un colpo duro. Due rialzi invece di tre tagli significano 125 punti base di differenza a fine 2023.
In conferenza Powell ha poi rincarato la dose dichiarando che non ci saranno tagli nei prossimi due anni, una presa di posizione così forte ed eccentrica da essere stata accolta dai mercati con un’alzata di spalle.
Da ieri, comunque, i mercati non prezzano più nessun taglio da qui a fine anno, ma si rifiutano di incorporare i due rialzi dei dots. Il rifiuto dei mercati di allinearsi con la Fed parte dall’idea che l’inflazione scenderà e che la crescita rallenterà. La Fed parte invece dall’idea che, finché crescita e occupazione tengono, l’inflazione rimarrà vivace e andrà contenuta.
I mercati pensano poi che la Fed stia bluffando e che assuma toni severi solo per abbassare le aspettative d’inflazione. Quando sarà il momento, ritengono, la Fed non avrà il coraggio di rischiare una recessione e invertirà rapidamente il corso della sua politica monetaria.
È più di un anno che assistiamo a questo equivoco tra Fed e mercati. Per buona parte del 2022 i mercati hanno creduto troppo alla Fed, pensando che la dichiarata disponibilità della banca centrale ad andare in recessione significasse recessione certa e imminente. Nel 2023 i mercati credono invece troppo poco alla Fed e pensano che questa bluffi su tutta la linea.



  • Leggi anche: Opportunità di acquisto da usare con cautela
Bilancia-636350.jpg?w=370&h=&mode=cropBilancia. Da un libro di astrologia del XV secolo
Va notato che non è solo la Fed ad avere sbagliato (volutamente o no) le sue previsioni. Anche i mercati hanno sbagliato le loro. Basta pensare al fatto che, ancora a cavallo tra 2022 e 2023, i mercati pensavano a un inizio di ciclo di tagli già in primavera. La primavera è passata e, invece dei tagli, abbiamo visto (e probabilmente continueremo a vedere almeno fino a luglio) solo rialzi.
Con i toni duri di ieri la Fed ha opposto un muro al rialzo azionario che stava prendendo velocità.
Ricordiamo che per la Fed il mercato azionario è uno strumento di politica monetaria e che un rialzo esuberante (che cominciava a mostrare l’intenzione di diventare bolla sui settori caldi come l’intelligenza artificiale) non dà nessun aiuto al tentativo di raffreddare l’inflazione e la crescita.
Il rialzo estivo è così bloccato con blocchi di cemento. Non ci sono al momento ragioni per cui le borse debbano invertire la rotta e iniziare a scendere, ma la continuazione del rialzo diventa ora più complicata. Paradossalmente, i mercati avrebbero preso meglio un rialzo accompagnato dalla promessa di essere l’ultimo.
Bilancia-144423.jpg?w=370&h=&mode=cropBilancia. Dal libro di HIskandar. 1702
Quanto durerà la sosta forzata delle borse? Che cosa potrà fare riprendere il rialzo? La risposta va cercata nell’occupazione (a condizione che si mantenga forte) e, ancora di più, nell’inflazione. Sappiamo già che l’inflazione anno su anno (quella che colpisce di più il pubblico e i mercati) scenderà nei prossimi mesi. Sarà soprattutto effetto base (sarà cioè effetto di quello che è successo un anno fa e non di quello che succede adesso) ma la potenza ottica di un 3 davanti alla virgola sull’inflazione core sarà irresistibile e spingerà il mercato verso nuovi massimi di periodo.
Quanto al mercato del reddito fisso, gli sviluppi che abbiamo descritto spingono a confermare l’idea che, ancora per qualche mese, sia meglio rimanere su scadenze brevi. Con una curva dei tassi invertita, il breve rende più del lungo (a parità di merito di credito, naturalmente) ed è meno volatile.
L’ultima considerazione è sulla Bce. Come la Fed (e come molte altre banche centrali) la Bce corregge al rialzo le sue stime sull’inflazione. Ma mentre la Bce corregge al ribasso le sue stime di crescita (e alza i tassi), la Fed le corregge al rialzo (e non alza i tassi). Interessante.
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
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