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- Modificato il 27/9/2022 18:38
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020
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61 di 1598 - 16/7/2022 17:20
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020
E allora «aspettiamo mercoledì». Che cos'è, una speranza concreta? O soltanto un mantra? Chissà, magari, tutto può succedere, anche che da qui al 20 luglio si apra uno spiraglio, che il premier ci ripensi, che Conte si scusi, ma insomma, vista dalla prospettiva del Colle, la crisi sta prendendo una brutta piega. Il capo dello Stato (Sergio Mattarella, nel tondo) giovedì ha ricevuto due volte nel suo studio un Mario Draghi furioso, «molto determinato», e «pronto a lasciare».

L'ha risentito ieri informalmente e l'ha trovato più sereno, però ancora «fermo» nella sua scelta: quindi, si sarà detto Mattarella, è meglio non farsi troppe illusioni, mettersi in modalità zen e attrezzare il Quirinale per le prossime tempeste.

Cancellati gli impegni. Annullata una visita in Piemonte, a Stresa e Verbania, dove era previsto un incontro con il presidente tedesco Franklin-Walter Steinmeier.

Sbarrati i canali di comunicazione. «Sono i giorni del silenzio». Smentita ogni forma di intervento diretto sui partiti. «Il presidente della Repubblica non interferisce nelle dinamiche interne», anche se sotto traccia il negoziato continua.
62 di 1598 - 17/7/2022 22:27
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Mario Draghi è un capofila della dura - e soprattutto coesa, il che non era affatto scontato all'inizio - reazione europea all'aggressione russa all'Ucraina. Senza compromessi sulle sanzioni a Mosca, deciso in favore dell'ammissione di Kiev nell'Unione Europea e sull'invio delle armi necessarie al Paese attaccato per difendersi.

63 di 1598 - 17/7/2022 22:27
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Senza dimenticare il suo ruolo politico attivo e determinato per fissare un prezzo massimo per il gas. Tutte cose che il Cremlino non ha apprezzato. Nello scintillante palazzo del potere putiniano hanno ben presente che Draghi, con l'azione del suo governo, ha fatto piazza pulita di quel filorussianesimo più o meno sotterraneo che aveva caratterizzato le scelte dell'Italia nel passato, in particolare ai tempi del gialloverde «Conte I» in cui non ci si faceva problemi a esprimere simpatie e a stendere tappeti rossi reali e virtuali per dittatori euroasiatici.

64 di 1598 - 17/7/2022 22:28
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Nel resto d'Europa e in America dove a differenza che da noi la partecipazione alla Nato e alla stessa Ue non viene vissuta da troppi sia a sinistra che a destra come un obbligo mal sopportato si percepisce più chiaramente la rilevanza del cambiamento di rotta che Draghi ha saputo imporre e che non si vuole veder svanire: un cambio di sentimento, prima ancora che di sostanza politica.

65 di 1598 - 17/7/2022 22:28
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Che pure c'è stata eccome, e basterebbe ricordare che su quel treno diretto a Kiev il mese scorso era stato il premier italiano a insistere con Emmanuel Macron e Olaf Scholz, argomentando lucidamente fino a persuaderli della necessità di esprimere una comune, concreta e inequivocabile posizione di sostegno a Kiev da parte delle tre principali potenze dell'Unione.

66 di 1598 - 17/7/2022 22:29
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Ora, checché ne dicano al Cremlino e al ministero degli Esteri russo, le difficoltà politiche di Macron, del premier britannico Boris Johnson e adesso quelle di Draghi in Italia non vengono affatto vissute con il distaccato rispetto per gli affari interni altrui. Piuttosto, come ha fatto notare il ministro degli Esteri Di Maio, nei palazzi del potere di Mosca si brinda ad esse più che volentieri.

67 di 1598 - 17/7/2022 22:30
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

E Di Maio che ormai lo danno tutti meglio di Churchill (fresco di addio al mondo ambiguo dei Cinquestelle, che ben conosce e che secondo fonti dell'entourage di Joe Biden avrebbe goduto di finanziamenti russi in nero) non è il solo a notare la solare evidenza di ciò che ha definito l'offerta a Putin da parte di Giuseppe Conte della testa di Draghi su un piatto d'argento: il leader del M5S avrà certamente come priorità quella di salvare le fortune del suo partito in agonia, ma se appena si solleva lo sguardo dalle miserie dei tatticismi politici italiani giocati sulla tolda del Titanic, è impossibile non accorgersi del favore colossale che egli ha fatto a Vladimir Putin.

68 di 1598 - 17/7/2022 22:32
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Ed è legittimo chiedersi nell'interesse di chi, e su eventuale input di chi, abbia ritenuto di infliggere proprio adesso un tale danno al fronte occidentale.

In Russia e in Ucraina simili preoccupazioni vengono espresse più direttamente. Vladimir Milov, che vent'anni fa fu giovanissimo viceministro russo dell'Energia ai tempi della prima presidenza Putin per poi passare nei ranghi di Scelta Democratica con l'oppositore Aleksei Navalny, scrive secco e chiaro in un tweet che «l'amico di Putin Giuseppe Conte sta cercando di far cadere il governo Di Maio Draghi in Italia».

69 di 1598 - 17/7/2022 22:32
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020
E da Kiev dove si è ben capito cosa ci sia realmente in ballo arriva l'accorato appello-denuncia di Mikhaylo Podolyak: «La tradizionale lotta politica interna nei Paesi occidentali non deve toccare l'unità su questioni fondamentali per il bene e per il male come la fornitura di armi all'Ucraina. Non possiamo permettere al Cremlino scrive il primo consigliere del presidente Volodymyr Zelensky di usare la competizione politica come arma per minare le democrazie».
70 di 1598 - Modificato il 18/7/2022 09:38
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

--Il consorzio di Brookfield Infrastructure Partners LP e DigitalBridge Group Inc. ha accettato di acquistare una partecipazione nel business delle torri di Deutsche Telekom AG per 17,5 miliardi di euro (17,60 miliardi di dollari) incluso il debito, aumentando la loro scommessa su un settore delle telecomunicazioni che ha visto una raffica di accordi conclusi anni recenti. Deutsche Telekom ha accettato di vendere al consorzio una partecipazione del 51% in GD Towers, la sua attivita' di torri in Germania e Austria, dopo uno sforzo durato un anno per vendere parte dell'attivita'. GD Towers gestisce piu' di 40.000 siti in Germania e Austria e consegnera' l'esposizione del consorzio a circa 800 dipendenti. "Questa rappresenta una grande opportunita' per investire in un portafoglio di torri altamente attraente, con flussi di cassa altamente contratti e un forte potenziale di rialzo", ha affermato Sam Pollock, managing partner di Brookfield. Brookfield ha in gestione circa 200.000 torri di telecomunicazioni e siti sui tetti. Per Deutsche Telekom, la vendita dara' piu' margine di manovra per ridurre debiti netti che si attestavano a 135,95 miliardi di euro alla fine di marzo. La societa' si aspetta una riduzione dell'indebitamento netto, compresi i contratti di locazione, di 6,5 miliardi di euro. La conclusione dell'operazione e' prevista verso la fine dell'anno. La societa' tedesca manterra' una partecipazione del 49% nell'attivita' come parte dell'accordo che le conferisce anche significativi diritti di protezione delle minoranze, incluso il diritto di nominare due dei cinque membri del comitato degli azionisti. Deutsche Telekom ha anche il diritto diriprendere il controllo dell'attivita' se lo desidera. La notizia dell'accordo con Brookfield e DigitalBridge arriva dopo la notizia che un consorzio guidato da Kkr & Co. che include Stonepeak Infrastructure Partners LP e Global Infrastructure Partners LLC era vicino alla firma di un accordo con Deutsche Telekom. Per Kkr, un accordo avrebbe segnato la sua ultima incursione nel mercato europeo delle telecomunicazioni. Kkr ha acquistato una partecipazione in un progetto di co-investimento con Tim per 1,8 miliardi di euro nel 2020 e l'anno scorso aveva espresso interesse a privatizzare la societa', anche se l'accordo non si e' concretizzato. La spagnola Cellnex Telecom SA ha confermato di essersi ritirata dalla gara, ponendo fine alla speculazione di aver fatto concessioni per assicurarsi una quota dell'attivita'.

MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
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76 di 1598 - 18/7/2022 17:10
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Gas, Draghi: l'Algeria è il primo fornitore dell'Italia e Putin ce l'ha nel culo🥸

Pronti 4 miliardi di metri cubi aggiuntivi previsti dall'accordo tra Eni e Sonatrach per compensare i tagli di Gazprom. L'annuncio al vertice intergovernativo | Bruxelles intanto prepara il piano d'emergenza

77 di 1598 - 18/7/2022 17:15
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Petrolio, i prezzi affondano, greggio sotto 100 dollari. L'Aie: la crisi energetica potrebbe peggiorare

78 di 1598 - 18/7/2022 17:16
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Il pezzo del petrolio crolla ancora una volta perdendo oltre il 4% a metà della seduta delle borse europee con il Wti sotto la soglia 100 dollari (a 99,83) e il Brent a 103 dollari. Alle preoccupazioni in merito alla recrudescenza dei casi Covid-19 in Cina, si sono aggiunti anche i timori per un rallentamento economico globale, con l'Agenzia Internazionale per l'Energia che avverte che il peggio della crisi energetica potrebbe ancora dover arrivare.

L'allarme di Fatih Birol, numero uno dell'Aie: la crisi energetica potrebbe peggiorare

"Il mondo non ha mai assistito a una crisi energetica così grave in termini di profondità e complessità", ha detto martedì il direttore esecutivo dell'Aie, Fatih Birol, a un forum globale sull'energia a Sydney. "Potremmo non aver ancora visto il peggio".

79 di 1598 - 18/7/2022 17:16
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

"L'intero sistema energetico è in subbuglio a seguito dell'invasione dell'Ucraina di febbraio da parte della Russia, il più grande esportatore di petrolio e gas naturale e uno dei principali attori nelle materie prime", ha proseguito Birol. "Questo inverno in Europa sarà molto, molto difficile", ha detto Birol, "questa è una delle principali preoccupazioni e potrebbe avere gravi implicazioni per l'economia globale".

Il numero uno dell'Agenzia internazionale dell'energia ha inoltre sottolineato che la proposta del G7 di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo dovrebbe includere anche i prodotti raffinati. Il Gruppo dei Sette sta valutando alla possibilità di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo nel tentativo di mantenere attive le forniture di greggio e frenare l'inflazione, limitando però allo stesso tempo i ricavi di Mosca. "La mia speranza è che la proposta, importante per minimizzare l'effetto sulle economie di tutto il mondo, venga accolta da diversi Paesi", ha detto a Reuters il direttore esecutivo dell'Aie in un'intervista a margine del Sydney Energy Forum. "Se venisse posta in essere", ha concluso Birol, "sarà importante che non si concentri solo sul greggio, perché anche i prodotti raffinati rappresentano una sfida importante per le economie e lo saranno ancora di più nei prossimi mesi".

80 di 1598 - 18/7/2022 17:17
Gianni Barba N° messaggi: 32674 - Iscritto da: 26/4/2020

Opec: la produzione di petrolio continua a rimanere indietro

La produzione di petrolio dell'Opec continua a rimanere indietro rispetto agli obiettivi nel mese di giugno, sollevando nuove preoccupazioni sulla capacità del cartello di alleviare la peggiore crisi di approvvigionamento degli ultimi decenni, prima dell'incontro previsto tra il Presidente Usa, Joe Biden, e i leader dei maggiori produttori di oro nero del Golfo nel corso della settimana. La produzione dei 10 membri dell'Opec coinvolti nei piani del cartello per aumentare gradualmente la produzione a livelli prepandemici è stata di 24,81 milioni di barili al giorno a giugno, circa 1,06 milioni di barili al giorno al di sotto della quota concordata di 25,87 milioni di barili. La produzione totale dell'Opec, che comprende tutti i 13 membri del cartello, è aumentata di 234 mila barili al giorno a giugno, raggiungendo i 28,72 milioni.

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