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- Modificato il 27/9/2022 18:38
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
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1441 di 1598 - 30/11/2022 09:49
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Se vogliamo davvero diventare milionari (in valore reale - e non meramente nominale, con prezzi al consumo pure milionari) ed evitare tasse patrimoniali (direttamente pagate come tali o indirettamente subite tramite l’inflazione) ricordiamoci di alcune semplici, intuitive e genuine verità. La prima, «solo l’equity scaccia il leverage»: ovvero, se vuoi ridurre l’indebitamento devi investire capitale proprio; e se vuoi ridurre il debito pubblico, evitando nuove tasse, devi agire sulla crescita, che impatta positivamente sul gettito erariale, oltre che sul denominatore del rapporto debito pubblico/pil.

La seconda, «solo la produttività (reale) si rimangia l’inflazione (nominale)»: anche perché le soluzioni alternative (politiche monetarie restrittive) rischiano di creare più danni che benefici - non indirizziamo gli errori di politiche monetarie passate con altri errori di politica monetaria, sia pure di segno opposto!

La terza, «l’interesse del Paese parte da quello del suo cittadino», che dovrebbe contemplare anche un investimento equity nell’economia reale del suo Paese e con rendimenti netti (grazie alla fiscalità Pir Alternative) target del 15-25% (a prezzi costanti – questo il rendimento medio del private equity in Italia negli ultimi 3-10 anni, secondo Aifi).

Questi investimenti equity, dalla redditività attesa molto elevata, contribuirebbero inoltre alla diversificazione del portafoglio e alla sua capacità di difesa antinflattiva – un’ottima alternativa rispetto alla liquidità lasciata a giacere quale vittima inerte sui conti correnti. Perché se è certamente vero che in economia «non esistono pasti gratis» e in finanza «non esistono arbitraggi privi di rischio» è pure altrettanto vero che l’ignoranza alla lunga non paga mai, tipicamente ti fa perdere denaro ed è ancora più riprovevole quando perseguita o supportata dai policy-maker. La accendiamo?

1442 di 1598 - Modificato il 30/11/2022 14:40
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Dopo il sell off del 2022, rientrare nei bond e nelle azioni? Ecco da dove ripartire secondo Allianz Global Investors

di Paola Valentini

Nel suo outlook sul 2023 Allianz Global Investors prova a dare alcune risposte agli interrogativi più comuni dei risparmiatori alla conclusione di un anno in cui azioni e bond sono scesi insieme per la prima volta dopo anni | Risparmiare con i tassi alti? Torna di moda il portafoglio bilanciato. Ecco il mix giusto tra azioni e obbligazioni

Sui mercati si assiste a cambiamenti epocali. Il denaro ha di nuovo un costo. Ma si tratta semplicemente di un ritorno a condizioni finanziarie normali dopo un periodo prolungato di tassi di interesse molto bassi e inflazione sotto controllo? Oppure gli sviluppi futuri riserveranno delle sorprese? Secondo l’outlook sul 2023 di Allinaz Global Investors il prossimo anno con l’adeguamento e la fase di iniziale stabilizzazione dei mercati potrebbero emergere delle opportunità per gli investitori dopo che il 2022 ha registrato un’ondata di vendite in contemporanea su bond e azioni, situazione che non si manifestava da almeno 30 anni. «Dopo un simile andamento, gli investitori potrebbero attendersi una ripresa. In ogni caso, molto dipenderà dall’andamento dell’inflazione e dei tassi di interesse, nonché dalla gravità dell’attesa recessione globale. È preferibile usare cautela, ma nel corso dell’anno potrebbero emergere delle opportunità per gli investitori a seguito dell’adeguamento dell’economia globale alla normalizzazione delle condizioni finanziarie, una “normalità” che potrebbe sembrare inusuale dopo il periodo prolungato di tassi bassi», spiega Stefan Hofrichter, head of global economics & strategy della società di gestione tedesca. Secondo cui «Il pessimismo degli investitori raggiunge il picco durante la recessione. In seguito, gli investitori iniziano a scalare il wall of worry, ovvero mettono da parte le preoccupazioni circa le questioni negative e spingono i titoli al rialzo».

Come rientrare nell’obbligazionario

Dopo il reset di portata storica sui listini obbligazionari globali, gli investitori in particolare si chiedono quale sia il modo migliore per rientrare sui mercati del reddito fisso nel 2023. «Ilquadro macroeconomico si conferma critico. L’inflazione core potrebbe dimostrarsi più vischiosa del previsto, nonostante il possibile rallentamento del trend rialzista dell’inflazione complessiva innescato dalla decelerazione economica», osserva Franck Dixmier, capo degli investimenti globali del fixed income. Secondo il gestore, «gli investitori dovrebbero valutare un mix di “cash bond” a breve scadenza e strategie di copertura basate su derivati al fine di minimizzare la volatilità di tassi, spread e valute. Sottolineiamo che tali strategie di copertura potrebbero comportare esborsi e costi in termini di performance». Focus sulle obbligazioni societarie high-yield e sul debito emergente, che hanno riguadagnato valore e ora offrono flussi di redditoe rendimenti a lungo termine potenzialmente attraenti. Tuttavia, tali asset potrebbero presentare una volatilità e un rischio di default più elevati, pertanto la gestione attiva è essenziale», aggiunge Dixmier.



Da dove ripartire nell’azionario

Il 2023 potrebbe offrire un’opportunità per posizionare i portafogli nell’azionario in un’otticadi lungo periodo. «I cambi di regime si accompagnano di norma a volatilità e disruption, creandoun contesto favorevole agli stock picker attivi e non tanto agli investitori passivi. Nel 2023, in presenza di un contesto volatile, gli investitori dovrebbero vagliare le opportunità per posizionare i portafogli in un’ottica di lungo periodo. In primo luogo, dovrebbero valutare di ancorare i portafogli tramite strategie multi fattoriali a bassa volatilità che offrono fondamenta stabili su cui costruire. In secondo luogo, dovrebbero esplorare le occasioni nei titoli value e growth di qualità, nonché negli asset che generano reddito. Infine, dovrebbero prendere in considerazione gli investimentitematici high-conviction in aree esposte a temi strategici quali sicurezza nazionale, come alimentari, energia, acqua, cybersecurity, innovazione come l’intelligenza artificiale. e il cambiamento climatico», dice Virginie Maisonneuve, capo degli investimenti globali nell’azionario di Allianz Global Investors. Che però segnala alcuni elementi chiave cui fare attenzione: «oltre all’evoluzione delle pressioni inflazionistiche, crediamo ci siano tre segnali importanti cui prestare attenzione nel 2023: gli sviluppi sul mercato del lavoro Usa, la gestione della crisi energetica incorso in Europa e gli adeguamenti alla politica della Cina dopo l’Assemblea nazionale del popolo nel marzo 2023 e il modello di crescita che Pechino sceglierà di adottare». Con un cenno anche alle valute: Allianz Global Investors prevede un dollaro ancora forte, ma in caso di picco dei tassi a lungo termine verrebbe meno un importante driver del biglietto verde e della volatilità di mercato.
1443 di 1598 - Modificato il 02/12/2022 21:38
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Mercati azionari, ecco come capire quando tornerà il toro

di Francesca Gerosa tempo di lettura 3 minMercatiazionari-104460.jpg?w=370&h=&mode

Per vedere una ripresa decisa dei listini azionari sarà sufficiente che l’inflazione dia segnali di rallentamento, ma non che torni del tutto sotto controllo, secondo Giorgio Broggi (Moneyfarm), alla ricerca di segnali convincenti per aumentare il rischio piuttosto che per ridurlo. Ecco quali | Come investire nel 2023 con l’inflazione ancora elevata? Cinque idee vincenti degli esperti di Dws

I mercati azionari si stanno stabilizzando dopo un 2022 turbolento. Tutti si chiedono se l’attuale fase negativa continuerà o se si è arrivati alla fine del ciclo ribassista. Un aiuto può arrivare dalle statistiche delle crisi passate e dai fattori e rischi che possono spostare l’ago della bilancia, secondo Giorgio Broggi (nella foto), Quantitative Analyst di Moneyfarm.classLogo.png
1444 di 1598 - 02/12/2022 21:39
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Il passato fa scuola

Ebbene, se si guarda agli esempi passati, solamente in tre casi: nel 2000, durante la grande crisi finanziaria del 2007 e nel 1973 i mercati hanno generato ulteriori perdite dopo i 200 giorni di ribasso; solo in altri 5 casi, invece, il mercato ribassista è durato più di 200 giorni. Osservare questi numeri, ha indicato Broggi, rammenta che la dinamica di mercato di quest’anno, che aveva stupito per la sua violenza nei primi 100 giorni, rientra per adesso all’interno di un andamento in linea con quanto visto in passato. Landamentodeimercatidal1973aoggi-366167.
L’analisi del grafico riportato ricorda inoltre che, nella maggior parte dei casi passati, i mercati ribassisti hanno teso, dopo un periodo di circa un anno, ad avviarsi verso un assestamento o una correzione.
  • Leggi anche: Borse, il mercato toro è tornato? Ecco come i gestori modificano il portafoglio
  • Leggi anche: Investire nell’anno della recessione? Per i bond meglio le scadenze lunghe e per l’azionario occhio al Giappone
1445 di 1598 - 02/12/2022 21:39
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

I quattro fattori che condizionano i mercati

Per capire se anche questa volta si ripeterà la medesima dinamica può essere utile esaminare quali siano i fattori in grado di condizionare oggi i mercati e quale sia il loro stato attuale per offrire una bussola con cui navigare i prossimi mesi.
  • Inflazione e politica monetaria: l’inflazione continuerà a essere al centro dell’attenzione degli investitori anche nei prossimi mesi. Un’inflazione ancora in crescita avrebbe due effetti negativi: danneggiare seriamente i consumi e il contesto economico e forzare le Banche centrali ad agire in maniera pro-ciclica, ovvero alzando i tassi di interesse in un periodo di rallentamento economico. “La buona notizia è che, a nostro parere, non bisognerà aspettare necessariamente che torni totalmente sotto controllo. Negli Stati Uniti ci sono già segnali più incoraggianti sul fatto che l’inflazione abbia raggiunto il picco, mentre in Europa e nel Regno Unito è ancora presto per vedere se le mosse delle Banche centrali abbiano già avuto effetto. Sicuramente, la normalizzazione dei prezzi energetici e il graduale efficientamento delle catene di approvvigionamento potrebbero aiutare in senso positivo”, ha spiegato il Quantitative Analyst di Moneyfarm..
  • La crescita economica: il rimbalzo dei mercati solitamente anticipa la crescita economica. "In questo caso ci troviamo in una situazione particolare, perché in molte aree geografiche – inclusi gli Stati Uniti – troviamo ancora dati economici positivi, mentre le principali previsioni per l’anno prossimo ci parlano di una crescita piatta o di una lieve contrazione”, ha precisato l’esperto. In ogni caso, un moderato rallentamento economico costituirebbe probabilmente lo scenario migliore, perché aiuterebbe l’inflazione a rinormalizzarsi senza danneggiare troppo l’economia, dando margine di manovra alle Banche centrali in un’inversione di trend rispetto a quest’anno.
  • I periodi di crescita azionaria sono solitamente preceduti da un ridimensionamento della volatilità. I livelli di volatilità dell’ultimo anno sono relativamente alti rispetto ai precedenti storici, ma non destano troppa preoccupazione, soprattutto se paragonati a quelli delle obbligazioni e anche a fronte della già avvenuta rinormalizzazione dai picchi di ottobre, ha assicurato Broggi.
  • Valutazioni: i mercati azionari tendono a rimbalzare quando le valutazioni sono basse e molti indicatori danno segni di ottimismo in questo senso, anche a confronto delle medie di lungo termine
1446 di 1598 - 02/12/2022 21:41
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

I rischisoccersmoking🥸


Naturalmente bisogna anche tenere in considerazione i rischi. Fra tutti, le preoccupazioni per la situazione in Cina, poiché il settore dello sviluppo immobiliare ha incontrato diversi problemi, e per la guerra tra Ucraina e Russia dove la situazione resta tesa. Ulteriori shock sui prezzi dell’energia, nuovi problemi nelle catene di approvvigionamento e rischi per la sicurezza informatica potrebbero causare maggiori turbolenze sui mercati. “Certamente, rispetto a qualche mese fa, siamo alla ricerca di segnali convincenti per aumentare il rischio piuttosto che per ridurlo”, ha detto Broggi, osservando, infine, che le prospettive stimate di redditività per gli investitori di lungo termine sono in netto aumento, “ciò ci spinge a guardare il futuro con ottimismo, considerando, però, con attenzione le numerose sfide che i mercati saranno chiamati ad affrontare nei prossimi mesi”.

1447 di 1598 - 04/12/2022 18:33
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Si usa dire che il sell side (gli intermediari finanziari che propongono idee operative ai clienti finali) è sempre positivo (o costruttivo, come si dice quando si vuole essere più eleganti e moderati). Spesso è vero. I clienti finali non amano sentirsi descrivere scenari negativi e riducono la loro operatività quando c'è pessimismo nell'aria. I banker e i consulenti, dal canto loro, non amano riportare ai clienti analisi negative che li potrebbero indurre a rifugiarsi nella liquidità. Gli analisti, in questo contesto, ci pensano due volte prima di dare indicazioni non rassicuranti.

Intendiamoci, il lavoro degli analisti sell side è spesso di ottima qualità e ha comunque valore. L'utilizzatore delle loro analisi, tuttavia, se ha un po' di esperienza è consapevole della loro inclinazione positiva e fa la tara rispetto alle loro indicazioni. Alla fine il sistema è in equilibrio e funziona.
1448 di 1598 - 04/12/2022 18:34
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Dopo queste premesse è interessante notare come in questo momento il tono di alcune tra le case più autorevoli sia più cauto di quello del mercato. L'indice SP 500 si trova infatti sopra l'obiettivo che alcuni degli strategist che di solito fanno opinione indicano non solo per il 2022, ma anche per il 2023.

Il mercato, come è noto, fa quello che vuole e alla fine ha comunque l'ultima parola, perché fa i prezzi. Il mercato va quindi rispettato anche quando si comporta in modo apparentemente irrazionale, se non altro perché la sua irrazionalità può fare parecchi danni non solo a chi si lascia troppo coinvolgere dall'entusiasmo o dal panico, ma anche a chi si mette di traverso e rischia di essere travolto.
1449 di 1598 - 04/12/2022 18:34
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Va poi notato che il mercato è spesso più agile degli analisti e più veloce ad adeguarsi ai mutamenti, reali o percepiti. L'indicazione di un obiettivo di prezzo per un indice di borsa da parte di una grande casa è qualcosa che va attentamente ponderato perché finisce sui media e può avere un impatto importante sui mercati e, attraverso questi, perfino sull'economia. Questi obiettivi di prezzo non sono scolpiti nella pietra, ma non possono essere cambiati troppo spesso, pena la perdita di credibilità.

Non è la prima volta che si produce questo scostamento tra mercati e analisti. Era già successo in agosto, in forma anche più accentuata, quando l'indice SP 500 aveva superato quota 4300. Allora però era chiara la natura esclusivamente tecnica del rialzo, favorito anche dalla rarefazione estiva degli scambi. Questa volta il rialzo ha però almeno un solido argomento dalla sua, ovvero la forte discesa dell'inflazione. Da questa al pensare al pivot da parte della Fed il passo è breve.
1450 di 1598 - 04/12/2022 18:35
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Nella lettura del mercato quasi tutti gli scenari immaginabili sono in un modo o nell'altro positivi. Se l'economia continuerà a crescere con la velocità piuttosto sostenuta che ha mostrato negli ultimi due mesi, questo sarà positivo per gli utili e quindi sosterrà la borsa. Se l'economia crescerà tra lo zero e l'uno per cento avremo uno scenario Goldilocks, che piace sempre. E se anche il rallentamento dei prossimi mesi dovesse trasformarsi in una recessione moderata, allora il pivot verrà anticipato e avremo un'espansione dei multipli trainata dai tassi in discesa e quindi dai bond.

Se poi la Fed dovesse insistere con la linea dura, che Powell e una parte dei componenti del Fomc sembrano voler confermare, allora sarà il forte rialzo dei governativi lunghi a trascinare verso l'alto la borsa.
1451 di 1598 - 04/12/2022 18:35
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Alla peggio, ragiona in questo momento il mercato, si tratterà semplicemente di avere un po' di pazienza e aspettare che anche la Fed si convinca della serietà del processo disinflazionistico. Il lieto fine è comunque sicuro. Al più tardi nel 2024 (ma il mercato pensa già nella seconda metà del 2023) la Fed inizierà a tagliare i tassi. Poiché il mercato cerca sempre di anticipare, ad aspettare la Fed si rischia di dovere comprare su livelli più alti. Tanto vale dunque comprare subito.

Dal lato degli analisti si risponde facendo notare che l'inflazione non è ancora scesa in modo generalizzato. La trimmed inflation, calcolata dalla Fed di Dallas escludendo le code nella distribuzione degli aumenti di prezzo, fatica a scendere. In ogni caso, anche quando tutti gli indicatori saranno diventati rassicuranti, la Fed manterrà il piede sul freno per qualche tempo per essere certa di non ripetere l'esperienza degli anni Settanta, quando i prezzi rimbalzarono non appena la banca centrale iniziò a tagliare i tassi.
1452 di 1598 - 04/12/2022 18:36
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Inoltre, stando alle dichiarazioni di Powell e Bullard, la Fed avrebbe addirittura aggiunto un rialzo, per il prossimo maggio, a quelli di gennaio e febbraio che già il mercato ha scontato. E più il mercato si rilassa e anticipa i festeggiamenti, più la Fed si sente tranquilla nel proseguire coi rialzi.

Il secondo ordine di motivi che inducono gli analisti alla cautela è legato alla crescita e agli utili. Ben pochi prevedono ormai una crescita degli utili per il 2023, mentre alcuni stimano in un 10-15 per cento la possibile contrazione. Con valutazioni che, con i tassi a questi livelli, non appaiono sacrificate, lo spazio per un apprezzamento dei corsi è ben poco.
1453 di 1598 - 04/12/2022 18:36
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Ancora più radicale è la voce di Zoltan Pozsar. I mercati, dice, continuano a pensare in termini di normale succedersi dei cicli economici e non vedono l'elefante nella stanza, ovvero l'economia di guerra nella quale siamo entrati da febbraio. Economia di guerra significa disavanzi pubblici elevati, forti spese per il riarmo, per il reshoring di comparti industriali strategici come i semiconduttori e per una transizione energetica complicata e costosa. Questi disavanzi, se non si vuole che generino inflazione, dovranno essere bilanciati da tassi reali ben più alti rispetto a quelli del decennio scorso.

Anche se l'economia globale sembra essersi adattata alla guerra meglio di quanto si poteva pensare, il monito di Pozsar dovrebbe comunque indurre i mercati a creare un premio per i nuovi rischi strutturali che hanno cominciato a profilarsi.
1454 di 1598 - 04/12/2022 18:36
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
Come muoversi tra queste due opposte pulsioni, quella rialzista dei mercati e quella più cauta di molti analisti? Una prima considerazione è che sembra giustificato festeggiare il passaggio da una situazione in cui in fondo al tunnel era tutto buio a una in cui è comparsa la luce. Una seconda considerazione è che il tunnel rischia di essere però ancora lungo e includere un primo semestre in cui i tassi saliranno ancora e un secondo semestre che vedrà un rallentamento dell'economia.

In pratica questo significa che siamo passati da una lunga fase in cui erano da vendere i rialzi a una nuova fase, che durerà tutto l'anno prossimo, in cui saranno da comprare i ribassi. E ribassi ce ne saranno ancora, se è vero che nessuno ha abbandonato la definizione di bear market rally per quello che sta accadendo. Nessuno, in altre parole, sta dicendo che è già iniziato un nuovo bull market.

In sintesi, quindi, tenere, comprare su debolezza e non rincorrere troppo il rialzo in corso se non in un'ottica di trading di qui a fine anno.
1455 di 1598 - 04/12/2022 18:37
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Una luce lontanasmoking🥸

Tenere, comprare su debolezza, ma non rincorrere il rialzo
Alessandro FugnoliAlessandro Fugnoli

Strategist ed esperto in economia, fa parte dal 2010 del team Kairos Partners SGR come responsabile de "Il Rosso e il Nero"
1456 di 1598 - 07/12/2022 00:28
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

L'Ucraina ora attacca la Russia, come cambia la guerra? Ex comandante Nato: «Svolta pericolosa»

Storia di Mario Landi • Ieri 11:23
Reagisci|
1457 di 1598 - Modificato il 07/12/2022 12:02
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
La Cina taglia in maniera secca le importazioni Ue, export al palo. Borse asiatiche in rossoECONOMIA

La Cina taglia in maniera secca le importazioni Ue, export al palo. Borse asiatiche in rosso

di Elena Dal Maso___Ultimo aggiornamento: 07/12/2022 09:32

Importazioni ed esportazioni della Cina relative a novembre sono in deciso calo e oltre le attese. Il dollaro riprende a correre soprattutto contro lo yen, mentre i mercati vendono T bond. Futures su Wall Street fragili

L’Asia viaggia in deciso rosso mercoledì 7 dicembre, appesantita dai dati macro che arrivano dalla Cina e dopo un’altra brutta sessione a Wall Street causata dalla paura di una recessione. Alle ore 7:40 italiane il Nikkei cede lo 0,7% così come Hong Kong, mentre Shanghai perde lo 0,5%.L’oro è in leggero guadagno a 1.783 dollari per oncia, il petrolio Wti americano sale a sua volta dello 0,2% a 74,39 dollari il barile. Il dollaro torna a rinforzarsi, l’euro cede lo 0,12% a 1,0453, lo yen lo 0,5% a 137,76, la sterlina lo 0,105 a 1,2116, mentre il T bond Usa decennale rende il 3,543% e i futures su Wall Street sono volatili.classLogo.png
  • Asia in rosso, inflazione in corsa. La Banca centrale australiana alza i tassi ai massimi dal 2012
  • Cina, il piano da 200 miliardi per salvare il settore immobiliare
  • Perché la Cina ha tagliato fino al 50% l’import di beni agricoli anche se i prezzi interni sono più alti

Cina, export in calo oltre le attese

Il surplus commerciale della Cina è sceso a 69,8 miliardi di dollari a novembre 2022 dai 71,7 miliardi di dollari dello stesso mese dell'anno precedente, mancando il consenso del mercato di un guadagno di 78,1 miliardi di dollari e indicando l'importo più basso da aprile.Sia le esportazioni che le importazioni si sono ridotte più del previsto a causa del deterioramento della domanda globale e interna, nonché a causa dell'impatto di una terza ondata interna di infezioni da Covid.

Cina, import ai minimi da 30 mesi

Le importazioni in Cina sono diminuite del 10,6% su base annua a 226,2 miliardi di dollari a novembre 2022 rispetto alle stime di mercato di un calo del 6,0% e dopo una flessione dello 0,7% un mese prima.E’ stato il secondo mese consecutivo di contrazione e il ritmo più veloce da maggio 2020 dal momento che la domanda interna è crollata a causa di una ripresa dei contagi e per le rigide restrizioni imposte dal governo. Gli acquisti di minerale di ferro sono diminuiti del 5,9% mentre quelli di soia sono scesi del 14%. Le importazioni dagli Stati Uniti sono calate del 7,28% mentre gli arrivi dall'Ue sono crollati del 16,25%.
MODERATO FrancoCecchino (Utente disabilitato) N° messaggi: 13603 - Iscritto da: 13/3/2020
1459 di 1598 - Modificato il 09/12/2022 11:33
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
SACE: con la BEI per nuova linea tranviaria Sud-Est SIR3 di Padova
(Teleborsa) - Attraverso un prestito di 34 milioni di euro, assistito dalla Garanzia Green di SACE, la Banca europea per gli investimenti (BEI) darà il proprio rilevante contributo per la realizzazione della nuova linea tranviaria SIR3 della città di Padova. Il finanziamento stipulato rappresenta la prima tranche dell’ammontare complessivo di 43.5 milioni di euro approvato dal Consiglio di Amministrazione della BEI.



APS Holding, società in-house del Comune di Padova, stazione appaltante e soggetto attuatore dell’intera infrastruttura, grazie al finanziamento ministeriale e all’intervento di BEI, aprirà a breve i cantieri - spiega la nota - per la tratta che avrà un’estensione di 5.5 chilometri e collegherà dal 2025 l’area Sud-Est della città di Padova (Voltabarozzo) con la stazione ferroviaria, toccando i principali poli ospedalieri cittadini. La nuova tratta non solo si integrerà con l’esistente linea Nord/Sud (SIR1), ma farà parte del più vasto progetto SMART (Sistema di Mobilità A Rete Tranviaria) che prevede la realizzazione di una terza linea interurbana sull’asse Est-Ovest della città e che interesserà anche i comuni contermini di Vigonza e Rubano.


Il progetto - si legge ancora - include la realizzazione di tredici fermate e l’edificazione di un nuovo deposito a Voltabarozzo adibito alle attività di manutenzione ordinaria della linea Sud/Est (SIR3) e, nella medesima località, verrà costruita una struttura Park and Ride con area dedicata ai servizi di interscambio, dotata di 383 stalli di sosta.

Il finanziamento non è destinato solo alla realizzazione della nuova linea. La seconda tranche di 9,5 milioni di euro è destinata infatti al progetto di APS che prevede il progressivo ammodernamento del materiale rotabile della linea Nord/Sud che verrà ultimato nel 2026 anche attraverso l’implementazione di batterie di ultima generazione, migliorando performance e durabilità e garantendo maggiore autonomia per le tratte prive di catenaria. Il processo di aggiornamento della linea prevedrà inoltre l’ampliamento del deposito di Guizza.



Inoltre, a dicembre 2021 la BEI e APS Holding avevano definito un accordo incluso nel Programma ELENA (European Local Energy Assistance) sotto forma di Assistenza Tecnica a fondo perduto, a copertura dei costi di sviluppo di soluzioni innovative di mobilità integrata fino a massimo 1.6 milioni di euro. Sia per il finanziamento da 43.5 milioni di euro (di cui 9.5 opzionati), sia per il contributo ELENA, APS Holding si è avvalsa della consulenza di Sinloc, che ha fornito assistenza tecnica lungo tutto l’iter di candidatura, configurazione e negoziazione dei relativi contratti sia con BEI sia con l’ente garante, fino alla stipula del finanziamento.



Si prevede che il raggiungimento degli obiettivi apporterà molteplici benefici per i cittadini, riducendo il traffico urbano, l’inquinamento acustico e dell’aria, incidenti stradali ed emissioni di gas serra. L’integrazione di una nuova linea tranviaria offrirà maggiori soluzioni di mobilità economica in città ed un accesso facilitato ai servizi educativi, medici e lavorativi. Sono previsti nel corso dei lavori di realizzazione l’impiego di oltre 500 lavoratori.



L’investimento è parte integrante sia della strategia sostenibilità ambientale di lungo termine della città di Padova, nel quadro del Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile approvato nel 2020, sia della Climate Bank Roadmap della BEI, che promuove una mobilità sostenibile a zero emissioni. Grazie agli obiettivi climatici dell’investimento, il progetto beneficerà della Garanzia Green del Gruppo SACE, che ha un ruolo di primo piano nella transizione ecologica italiana e può rilasciare garanzie green in grado di agevolare il passaggio verso un'economia a minor impatto ambientale.


“La decarbonizzazione del settore dei trasporti è fondamentale per raggiungere l’obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di CO2 entro il 2030. Grazie al sostegno della Banca del Clima dell’UE, Padova beneficerà di nuove e moderne linee tranviarie che connettono la citta rapidamente, offrendo ai cittadini un servizio efficiente e, allo stesso tempo, contribuendo alla lotta contro il cambiamento climatico", sottolinea Gelsomina Vigliotti, Vicepresidente della BEI.

Soddisfazione espressa anche da Riccardo Bentsik, Amministratore delegato di APS Holding: “Un percorso articolato e complesso che permetterà ad APS di guardare con serenità agli impegni economici cui è chiamata per la realizzazione delle nuove reti tranviarie e per l’evoluzione tecnologica della flotta esistente. Aver ottenuto un prestito così consistente, attraverso il vaglio stretto e severo di una prestigiosa istituzione come la BEI, è per noi un importante riconoscimento: un simile accordo rappresenta una sorta di sigillo ideale sul progetto”.



L’accelerazione dell’evoluzione sostenibile delle imprese è un obiettivo strategico del nostro piano industriale INSIEME2025. Questa operazione a supporto del Comune di Padova e di APS Holding S.p.A. – peraltro in un settore così strategico come quello infrastrutturale – rientra proprio nel percorso che stiamo portando avanti a beneficio del benessere della collettività”, commenta Alessandra Ricci, Amministratore Delegato di SACE.



Per Andrea Martinez, vicedirettore generale di Sinloc “Le competenze e l’esperienza di Sinloc nell’attivazione di strumenti finanziari nazionali ed europei hanno contribuito a sostenere questo importante progetto infrastrutturale. Il contributo professionale di Sinloc ci conferma motore di sviluppo locale”.



"Oggi abbiamo posato una pietra angolare per la realizzazione della linea SIR3 fino a Voltabarozzo. Opere così importanti e complesse hanno un iter lungo e articolato, con passaggi importanti e questo è uno di quelli. Dimostra anche la concretezza e la capacità che abbiamo nel proseguire con convinzione in un progetto che nel frattempo si è ampliato con una ulteriore linea da Vigonza a Rubano, nel quale crediamo non per un atto di fede ma perché tutti gli studi trasportistici ci dicono che migliorerà significativamente la mobilità non solo in città ma anche nei comuni limitrofi interessati. È questo che deve fare una amministrazione che vuole lasciare un segno positivo per le generazioni future alle quali consegneremo una città più vivibile e moderna", osserva Sergio Giordani, sindaco di Padova.
1460 di 1598 - Modificato il 09/12/2022 11:43
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Lotta ai cartelli tra aziende, scende in campo il crowdfunding

“Con i nostri crowdfunding, supportiamo le PMI quando devono affrontare una controversia legale, con soggetti finanziariamente più forti”, afferma Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart

commenta altre newsEconomia · 09 dicembre 2022 - 11.350Lotta ai cartelli tra aziende, scende in campo il crowdfunding(Teleborsa) - In una controversia fra aziende, una delle strategie è quella di dilatare i tempi del pagamento, intraprendendo una causa legale, così da mettere alle strette la controparte con l’obiettivo di farla desistere.
Nella guerra ai "cartelli" e alle "intese" tra aziende che si coordinano, si alleano su prezzi e condizioni di vendita di qualsivoglia prodotto, rinunciando a farsi concorrenza per ottenere comunque un guadagno garantito, a vincere è quasi sempre il soggetto finanziariamente più forte che, spesso, può permettersi di affrontare molti gradi di giudizio. Tutto ciò è ancor più vero quando si parla di multinazionali o grandi aziende che, in alcuni casi, si uniscono in cartelli, senza subirne alcuna conseguenza negativa.
In questo contesto si inserisce Opstart, il primo fintech hub nazionale del crowdinvesting e uno dei principali player di settore. All’interno della divisione di proprietà Crowdlegal è attiva la campagna di ALI (Antitrust Litigation Investment, leader in Italia del Litigation Funding) società che sta aiutando oltre 3000 PMI italiane ad ottenere il risarcimento che gli spetta, a causa dei danni subiti dal cartello dei camion. A questo proposito, la più importante delle azioni legali si basa, per la raccolta dei capitali, sugli strumenti finanziari partecipativi (SFP), offerti per la prima volta in Italia attraverso una campagna di crowdfunding. Il vantaggio? Gli SFP permettono di raccogliere capitali su uno specifico affare, senza indebitarsi o cedere quote. L’investitore, da parte sua, quando l’affare genererà profitti, verrà remunerato partecipando alla ripartizione degli utili.
"Con i nostri crowdfunding, supportiamo le PMI quando devono affrontare una controversia legale, con soggetti finanziariamente più forti" - afferma Giovanpaolo Arioldi, CEO di Opstart -. "Siamo i primi a farlo utilizzando gli strumenti finanziari partecipativi, grazie ai quali gli investitori supportano la causa e guadagnano in caso di vittoria Crowdlegal permette quindi a chi ha necessità di promuovere un’azione legale, non avendo attualmente le disponibilità economiche per farlo, di finanziarne tutti i costi”.Giovanpaolo Arioldi, CEO di OpstartGiovanpaolo Arioldi, CEO di OpstartIn cosa consiste il cartello dei camion? E quali sono i danni subiti?Con “cartello dei camion” si intende un cartello anticoncorrenziale istituito dai principali produttori di autocarri in Europa. Gli accordi illeciti tra queste imprese hanno avuto ad oggetto i camion di medie (da 6 a 16 tonnellate) e grandi dimensioni (oltre le 16 tonnellate), e hanno riguardato per tutta la loro durata l’intero territorio dello Spazio Economico Europeo - spiega Giovanpaolo Arioldi, ai microfoni di Teleborsa, sentito il parere dei partner legali di Opstart -. Le pratiche di Cartello sono consistite in incontri finalizzati al coordinamento: dei prezzi dei “listini all’ingrosso”; delle tempistiche dell’introduzione delle tecnologie sul controllo delle emissioni (da Euro III fino a Euro VI attualmente in vigore) ritardandone la commercializzazione fino a quando non fosse obbligatoria; della traslazione sui clienti dei costi delle tecnologie di riduzione delle emissioni. Per questa ragione, le imprese danneggiate hanno subito principalmente due tipologie di danni: il maggior prezzo dei veicoli causato dal coordinamento dei prezzi tra le aziende del cartello e i danni causati dalla ritardata introduzione delle tecnologie di riduzione delle emissioni euro 3, 4, 5 e 6. Nello specifico, per quanto riguarda i danni da ritardo tecnologico, le aziende hanno dovuto fronteggiare: minor valore di un autocarro rispetto a quello di una classe ambientale superiore; perdita del rimborso delle accise dal 1 gennaio 2016 per i proprietari di veicoli Euro 2, dal 1 ottobre 2020 per i proprietari di veicoli Euro 3 e dal 1 gennaio 2021 per i proprietari dei veicoli Euro 4; maggior consumo di carburante dei mezzi con classi ambientali più obsolete.C’è già stata una sentenza in Italia sul cartello dei camion?In Italia, recentemente, il Tribunale delle Imprese di Napoli ha pronunciato le prime due sentenze di merito sul Cartello degli autocarri in Italia, che hanno condannato una delle imprese coinvolte al risarcimento del sovrapprezzo causato dal Cartello. È importante precisare che la sentenza è del Tribunale: l’iter potrebbe proseguire in Appello ed eventualmente in Cassazione.A livello europeo si è già espressa l’Antitrust UE?Con le decisioni del 19/07/2016 e del 27/09/2017 la Commissione europea ha accertato e sanzionato un cartello anticoncorrenziale istituito dai principali produttori di autocarri dal gennaio 1997 al gennaio 2011.In generale, le azioni risarcitorie contro il cartello dei costruttori di autocarri stanno impegnando i tribunali di tutta Europa con numerosi giudizi, stante il rifiuto delle case costruttrici di riconoscere spontaneamente i danni causati dal Cartello con risultati favorevoli.
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