Ftse Mib (FTSEMIB)

- Modificato il 10/4/2024 09:53
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
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MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
2902 di 12531 - 24/12/2017 09:03
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Piazza Affari chiude la settimana in rosso

Spread stabile attorno ai 148 punti base, non ha pesato eccessivamente la vittoria dei separatisti in Catalogna. Sul fronte macro è aumentata la fiducia dei consumatori in Italia, al top da dicembre 2016. Resistono alle vendite Buzzi Unicem, Recordati e i titoli del lusso

di Marco Sasso

Non è bastato il tentativo di recupero verso il termine della seduta per l’indice FtseMib di Piazza Affari, che ha terminato la settimana in ribasso dello 0,14% a 22.209 punti, con perdite più contenute rispetto alle altre principali piazze europee. Il Dax di Francoforte ha terminato infatti in calo dello 0,27%, mentre il Cac di Parigi ha ceduto lo 0,53% e il Ftse100 di Londra ha lasciato sul terreno lo 0,22%.

Lo spread Btp/Bund, dopo un avvio in allargamento, ha terminato la giornata a 148,675 punti base, poco mosso rispetto alla chiusura di ieri a 148,629 punti. Non hanno destato eccessiva preoccupazione le vicende politiche in Catalogna, dove i separatisti hanno ottenuto la maggioranza dei seggi al parlamento regionale, anche se il premier spagnolo esce come netto sconfitto dalla consultazione. Tuttavia, le divisioni interne al movimento secessionista sulla via da seguire per ottenere l'indipendenza di Barcellona da Madrid rendono estremamente difficile la formazione del governo regionale, aprendo di fatto un periodo di incertezza sulle tempistiche della risoluzione della crisi politica in Spagna.

Sul fronte italiano, il testo della manovra approvato dalla Camera non è ancora arrivato al Senato, dove questa sera si aprirà l'iter per l'approvazione definitiva prevista per domani. Tra la moltitudine di dati macroeconomici rilasciati oggi, è migliorata ulteriormente in Italia la fiducia dei consumatori. Secondo i dati pubblicati dall'Istat a dicembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori è passato da 114,4 a 116,6, il top da dicembre 2016, mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese è rimasto sostanzialmente stabile (da 108,8 a 108,9).

In Gran bretagna il dato definitivo sulla crescita del Pil nel terzo trimestre del 2017 ha confermato le stime preliminari, attestandosi allo 0,4% su base trimestrale. Infine, tanti dati macro provenienti anche da oltreoceano. Negli Stati Uniti, hanno deluso i dati sugli ordini di beni durevoli di novembre (+1,3%, contro il consenso del 2%) e sull’indice di fiducia dell’Università del Michigan di dicembre, sceso più del previsto a 95,9 punti, contro l’attesa di un valore di 97,1 punti.

A Piazza Affari hanno resistito alle vendite Buzzi Unicem (+1,80%), Recordati (+1,51%) e, nel settore del lusso, Moncler (+0,71%) e Ferragamo (+0,36%).

Tra i bancari Mediobanca +0,1%, Ubi -1,01%, Banco Bpm -1,32%, Unicredit -1,61% e Bper -1,97%. Intesa (+0,35%) ha superato i requisiti Srep comunicati dalla Bce. In particolare, il requisito da rispettare in termini di Common Equity Tier 1 ratio è pari all'8,145% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e al 9,33% secondo i criteri a regime. I coefficienti patrimoniali di Intesa al 30 settembre erano pari al 13% e al 13,4%, rispettivamente. Mentre Credem (-0,92% a 7,01 euro) ha annunciato la creazione della divisione sviluppo per il reclutamento di consulenti finanziari, con l'obiettivo di inserire 130 nuovi professionisti per arrivare a quota 700 consulenti nel 2019.

Poco mossa Saipem (+0,11% a 3,724), che ha perso il lodo arbitrale con Sonatrach e dovrà pagare 135 milioni di dollari, un onere non previsto all’interno della guidance. Il contenzioso in essere è relativo alla costruzione di un impianto in Algeria, secondo il contratto concluso tra le parti il 12 novembre 2008.

In rosso Cnh (-0,35% a 11,340 euro). Iveco Defence Vehicles ha firmato un contratto con il Ministero della Difesa rumeno per la consegna di 173 veicoli militari logistici, da completare entro il 2018. Il titolo non ha beneficiato del giudizio di Banca Akros, che ha mantenuto sul titolo la raccomandazione accumulate con target price a 12 euro. Gli analisti hanno stimato per il contratto un valore sopra i 100 milioni di euro.

Male anche Poste (-0,63% a 6,33 euro), che non è riuscita a festeggiare l'accordo vincolante siglato con Anima (+6,57% a 6 euro) per la partnership nel risparmio gestito. L'operazione prevede la scissione parziale delle attività di gestione di attivi sottostanti a prodotti assicurativi di Ramo I (per oltre 70 miliardi di euro) di cui è titolare Banco Posta Fondi sgr in favore di Anima sgr.

Prysmian ha ceduto lo 0,25% a 27,54 euro dopo essersi aggiudicata un contratto del valore di oltre 150 milioni di euro assegnato dall'operatore della rete elettrica filippina, National Grid Corporation of the Philippines, che riguarda la progettazione e l'installazione di due collegamenti in cavo sottomarino tra le isole Cebu e Negros.

Vendite anche su Italgas (-0,49% a 5,085 euro). Banca Imi ha confermato sul titolo la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 5,7 euro dopo che la società ha sottoscritto con AEnergia Reti un accordo vincolante per l'acquisizione, a fronte di un corrispettivo di 2,2 milioni di euro, di un ramo d'azienda comprendente la concessione e la rete di distribuzione del gas naturale a servizio del Comune di Portopalo di Capo Passero (Siracusa). Gli analisti hanno giudicato questa mossa in modo positivo anche se non si aspettano un impatto sul prezzo di Borsa del titolo nel breve termine.

Invariata invece Eni a 14,02 euro dopo aver decretato il successo del test sulla produzione del pozzo Tecoalli 2 in Messico, che permetterà di raggiungere una produzione di 10 mila barili al giorno. Inoltre, il colosso oil ha siglato con KazMunaiGas un accordo per il trasferimento a Eni del 50% dei diritti di sfruttamento del blocco Isatay nel Mar Caspio.

Sul resto del listino si segnala Falck Renewables (+3,98% a 1,882 euro), che tramite la controllata Auchrobert Wind Energy ha sottoscritto con il gruppo bancario Mufg, Barclays Bank Plc e Banco de Sabadell un contratto di finanziamento in project financing senza ricorso sul socio per un ammontare complessivo di circa 49,3 milioni di sterline, per il parco eolico di Auchrobert (Scozia), operativo dall'aprile scorso.

Infine, buona chiusura di settimana per Sesa (+3,82% a 25,55 euro), società attiva nel settore delle soluzioni It a valore aggiunto per il segmento business e professionale, sostenuta dalla promozione a buy incassata da Banca Imi.
66ae4
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2903 di 12531 - 29/12/2017 11:46
peppedj N° messaggi: 16213 - Iscritto da: 27/9/2007
Finalmente si scende
2904 di 12531 - 01/1/2018 14:38
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #2902 - 24/Dic/2017 08:03Piazza Affari chiude la settimana in rosso

Spread stabile attorno ai 148 punti base, non ha pesato eccessivamente la vittoria dei separatisti in Catalogna. Sul fronte macro è aumentata la fiducia dei consumatori in Italia, al top da dicembre 2016. Resistono alle vendite Buzzi Unicem, Recordati e i titoli del lusso

di Marco Sasso

Non è bastato il tentativo di recupero verso il termine della seduta per l’indice FtseMib di Piazza Affari, che ha terminato la settimana in ribasso dello 0,14% a 22.209 punti, con perdite più contenute rispetto alle altre principali piazze europee. Il Dax di Francoforte ha terminato infatti in calo dello 0,27%, mentre il Cac di Parigi ha ceduto lo 0,53% e il Ftse100 di Londra ha lasciato sul terreno lo 0,22%.

Lo spread Btp/Bund, dopo un avvio in allargamento, ha terminato la giornata a 148,675 punti base, poco mosso rispetto alla chiusura di ieri a 148,629 punti. Non hanno destato eccessiva preoccupazione le vicende politiche in Catalogna, dove i separatisti hanno ottenuto la maggioranza dei seggi al parlamento regionale, anche se il premier spagnolo esce come netto sconfitto dalla consultazione. Tuttavia, le divisioni interne al movimento secessionista sulla via da seguire per ottenere l'indipendenza di Barcellona da Madrid rendono estremamente difficile la formazione del governo regionale, aprendo di fatto un periodo di incertezza sulle tempistiche della risoluzione della crisi politica in Spagna.

Sul fronte italiano, il testo della manovra approvato dalla Camera non è ancora arrivato al Senato, dove questa sera si aprirà l'iter per l'approvazione definitiva prevista per domani. Tra la moltitudine di dati macroeconomici rilasciati oggi, è migliorata ulteriormente in Italia la fiducia dei consumatori. Secondo i dati pubblicati dall'Istat a dicembre l'indice del clima di fiducia dei consumatori è passato da 114,4 a 116,6, il top da dicembre 2016, mentre l'indice composito del clima di fiducia delle imprese è rimasto sostanzialmente stabile (da 108,8 a 108,9).

In Gran bretagna il dato definitivo sulla crescita del Pil nel terzo trimestre del 2017 ha confermato le stime preliminari, attestandosi allo 0,4% su base trimestrale. Infine, tanti dati macro provenienti anche da oltreoceano. Negli Stati Uniti, hanno deluso i dati sugli ordini di beni durevoli di novembre (+1,3%, contro il consenso del 2%) e sull’indice di fiducia dell’Università del Michigan di dicembre, sceso più del previsto a 95,9 punti, contro l’attesa di un valore di 97,1 punti.

A Piazza Affari hanno resistito alle vendite Buzzi Unicem (+1,80%), Recordati (+1,51%) e, nel settore del lusso, Moncler (+0,71%) e Ferragamo (+0,36%).

Tra i bancari Mediobanca +0,1%, Ubi -1,01%, Banco Bpm -1,32%, Unicredit -1,61% e Bper -1,97%. Intesa (+0,35%) ha superato i requisiti Srep comunicati dalla Bce. In particolare, il requisito da rispettare in termini di Common Equity Tier 1 ratio è pari all'8,145% secondo i criteri transitori in vigore per il 2018 e al 9,33% secondo i criteri a regime. I coefficienti patrimoniali di Intesa al 30 settembre erano pari al 13% e al 13,4%, rispettivamente. Mentre Credem (-0,92% a 7,01 euro) ha annunciato la creazione della divisione sviluppo per il reclutamento di consulenti finanziari, con l'obiettivo di inserire 130 nuovi professionisti per arrivare a quota 700 consulenti nel 2019.

Poco mossa Saipem (+0,11% a 3,724), che ha perso il lodo arbitrale con Sonatrach e dovrà pagare 135 milioni di dollari, un onere non previsto all’interno della guidance. Il contenzioso in essere è relativo alla costruzione di un impianto in Algeria, secondo il contratto concluso tra le parti il 12 novembre 2008.

In rosso Cnh (-0,35% a 11,340 euro). Iveco Defence Vehicles ha firmato un contratto con il Ministero della Difesa rumeno per la consegna di 173 veicoli militari logistici, da completare entro il 2018. Il titolo non ha beneficiato del giudizio di Banca Akros, che ha mantenuto sul titolo la raccomandazione accumulate con target price a 12 euro. Gli analisti hanno stimato per il contratto un valore sopra i 100 milioni di euro.

Male anche Poste (-0,63% a 6,33 euro), che non è riuscita a festeggiare l'accordo vincolante siglato con Anima (+6,57% a 6 euro) per la partnership nel risparmio gestito. L'operazione prevede la scissione parziale delle attività di gestione di attivi sottostanti a prodotti assicurativi di Ramo I (per oltre 70 miliardi di euro) di cui è titolare Banco Posta Fondi sgr in favore di Anima sgr.

Prysmian ha ceduto lo 0,25% a 27,54 euro dopo essersi aggiudicata un contratto del valore di oltre 150 milioni di euro assegnato dall'operatore della rete elettrica filippina, National Grid Corporation of the Philippines, che riguarda la progettazione e l'installazione di due collegamenti in cavo sottomarino tra le isole Cebu e Negros.

Vendite anche su Italgas (-0,49% a 5,085 euro). Banca Imi ha confermato sul titolo la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 5,7 euro dopo che la società ha sottoscritto con AEnergia Reti un accordo vincolante per l'acquisizione, a fronte di un corrispettivo di 2,2 milioni di euro, di un ramo d'azienda comprendente la concessione e la rete di distribuzione del gas naturale a servizio del Comune di Portopalo di Capo Passero (Siracusa). Gli analisti hanno giudicato questa mossa in modo positivo anche se non si aspettano un impatto sul prezzo di Borsa del titolo nel breve termine.

Invariata invece Eni a 14,02 euro dopo aver decretato il successo del test sulla produzione del pozzo Tecoalli 2 in Messico, che permetterà di raggiungere una produzione di 10 mila barili al giorno. Inoltre, il colosso oil ha siglato con KazMunaiGas un accordo per il trasferimento a Eni del 50% dei diritti di sfruttamento del blocco Isatay nel Mar Caspio.

Sul resto del listino si segnala Falck Renewables (+3,98% a 1,882 euro), che tramite la controllata Auchrobert Wind Energy ha sottoscritto con il gruppo bancario Mufg, Barclays Bank Plc e Banco de Sabadell un contratto di finanziamento in project financing senza ricorso sul socio per un ammontare complessivo di circa 49,3 milioni di sterline, per il parco eolico di Auchrobert (Scozia), operativo dall'aprile scorso.

Infine, buona chiusura di settimana per Sesa (+3,82% a 25,55 euro), società attiva nel settore delle soluzioni It a valore aggiunto per il segmento business e professionale, sostenuta dalla promozione a buy incassata da Banca Imi.

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2905 di 12531 - 05/1/2018 09:41
peppedj N° messaggi: 16213 - Iscritto da: 27/9/2007
Target?
2906 di 12531 - 05/1/2018 11:58
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
22850 .. circa
2907 di 12531 - 05/1/2018 12:00
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
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2908 di 12531 - 05/1/2018 12:33
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Quotando: rampani - Post #2907 - 05/Jan/2018 11:00tumblr_ooz012ZJde1u652i2o1_500.gif

Hihihi
2909 di 12531 - 05/1/2018 14:39
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Niente più salita si ritorna indietro mha !!
2910 di 12531 - 05/1/2018 15:08
Ricleone1086 N° messaggi: 4455 - Iscritto da: 21/1/2014
In Italia basta mettere i soldi su banca, Fiat, eni e qualche altro titolo ed il listino sale a vista d'occhio! Oggi stanno comprando semplicemente altri titoli che non influiscono più di tanto , diciamo che non hanno peso per far salire listino. Ieri noi abbiamo performato più di altri no perché siamo più importanti, semplicemente per le banche! Dax ad esempio sale come ieri! Importante è che non vendano, e questo mi sembra che nn stia accadendo per adesso!
2911 di 12531 - 05/1/2018 17:19
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Si chiude sui massimi ottimo segnale di continuo rialzo
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
2913 di 12531 - 06/1/2018 11:12
micio79 N° messaggi: 3926 - Iscritto da: 05/10/2014
25 k per metà marzo , giusto giusto per festeggiare il nuovo governo italico.
2914 di 12531 - 06/1/2018 20:14
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
maandaleacciappaleilat…

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2915 di 12531 - 07/1/2018 08:24
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Piazza Affari accelera sul finale sulle ali degli Agnelli

Fca resta sugli scudi (+6,3%). Sale anche Pirelli (+2,4%) L'inflazione core dell'Eurozona ferma a dicembre allo 0,9% e si allontana lo spettro di una fine del Qe a settembre

di Marco Sasso

Chiusura di settimana positiva Piazza Affari, dopo l'ottimo +2,8% registrato ieri, in una giornata ricchissima di dati macroeconomici di rilievo. Il Ftse Mib ha terminato la seduta in rialzo dell'1,1% a quota 22.762 punti, allineato alle altre piazze europee dove hanno ben figurato il Dax di Francoforte (+1,1)%, il Cac di Parigi (+1)% e il Ftse100 di Londra (+0,4%).

Nella prima parte della giornata l'attenzione degli investitori si è incentrata sui dati macroeconomici provenienti dall'Europa. In particolare, nel mese di dicembre l'inflazione annua è calata all'1,4% dall'1,5% registrato a novembre, risultando comunque in linea con le attese degli economisti. Ha deluso, invece, l'andamento della componente "core" dei prezzi al consumo, quella che esclude energia, alimentari e tabacco, e a cui guardano le Banche centrali per rilevare le componenti di fondo dell'inflazione. L'inflazione "core" di dicembre, infatti, è rimasta stabile allo 0,9% annuo, in misura inferiore alle previsioni degli economisti che si attendevano un aumento dell'1%. "Una lettura troppo bassa per la Bce", ha commentato Christoph Weil, analista di Commerzbank .

A novembre, sempre nell'Eurozona, l'indice dei prezzi alla produzione industriale è cresciuto dello 0,6% su base mensile mentre è aumentato del 2,8% su base tendenziale, battendo le attese degli economisti che si attendevano, per quest'ultimo, un rialzo del 2,4%.

Mentre sul fronte nazionale i prezzi al consumo sono finalmente tornati a crescere nel 2017, registrando un aumento dell'1,2% dopo la flessione dello 0,1% del 2016. Con riferimento al solo mese di dicembre, l'indice è salito dello 0,4% su base mensile e dello 0,9% su base annua. Inoltre, nel terzo trimestre del 2017 si è verificata una discesa del rapporto deficit/pil: l'indicatore è risultato pari al 2,1%, in calo rispetto al 2,4% dello stesso periodo del 2016. Nei nove mesi il dato è risultato al 2,3%, il valore più basso dal 2007. Il differenziale tra Btp e Bund ha così terminato a 155,565 punti base, migliorando rispetto alla chiusura di ieri a quota 157,753.

Sul fronte valutario, il dollaro torna a guadagnare terreno portandosi a 1,2038 dopo che gli investitori hanno trovato il lato positivo dei dati odierni sul mercato del lavoro statunitense. Lo ha affermato Omer Esiner, capo analista di Commonwealth Foreign Exchange, che ha indicato che sebbene i non farm payroll siano aumentati in misura inferiore alle attese, il tasso di disoccupazione rimane ai minimi da diversi anni e i salari sono leggermente migliorati. Pertanto, prosegue l'esperto, la lettura "è certamente abbastanza positiva da mantenere la Federal Reserve in linea per un rialzo dei tassi d'interesse a marzo".

A Piazza Affari continua a festeggiare la scuderia degli Agnelli. Sul principale listino milanese Fiat Chrysler Automobiles ha proseguito la sua corsa, terminando l'ultima seduta della settimana in rialzo del 6,3% a 17,92 euro, aiutata anche dalla promozione di JP Morgan che ha portato il prezzo obiettivo da 14,6 a 21 dollari con raccomandazione overweight. Di riflesso ha brillato Exor , che ha chiuso a +3,2% a 57,10 euro

Su Cnh I. (+0,6% a 11,68 euro) Barclays ha alzato il prezzo obiettivo da 15 a 16 dollari, confermando la raccomandazione overweight. Il titolo è tra le top pick degli analisti. "La piena potenzialità in termini di risultati di Cnh I. deve essere ancora riconosciuta come società standalone", hanno spiegato gli analisti, che nello scenario migliore vedono un margine di rialzo per l'azione intorno al 30%. Inoltre, per gli esperti "potrebbe cercare di valorizzare le sue divisioni powertrain e/o truck con uno scorporo". Nel comparto automotive in rialzo Pirelli & C. (+2,4% a 7,74 euro), Brembo (+2,6% a 13,17 euro) e Ferrari (+0,9% a 93,35 euro). Risale Leonardo (+0,0% a 10,40 euro), nonostante il taglio del target price a 12 dollari da parte di JP Morgan.

Contrastato il comparto bancario con Mediobanca +0,4%, Ubi +0,8%, mentre hanno terminato in rosso Unicredit a -0,5%, Intesa a -0,2% e Banco Bpm a -0,9%. Bene Enel (+1,1% a 5,34 euro). Banca Imi, che sul titolo ha confermato la raccomandazione add e il prezzo obiettivo a 6,2 euro, ha sottolineato come l'avvio della produzione in due parchi eolici statunitensi annunciato ieri rappresenti "una conferma degli obiettivi di crescita annunciati nel piano". S.Ferragamo ha guadagnato l'1,2% a 22,72 euro. Bryan Garnier ha alzato target price sul titolo da 20,5 a 22,1 euro, confermando la raccomandazione neutral. In vista dei conti trimestrali gli analisti hanno notato come il trend per Ferragamo sia più debole rispetto al mercato di riferimento, evidenziando comunque come il titolo sia già sceso in Borsa, sottoperformando il comparto.

Fuori dal listino principale ha limato le perdite Falck R. (-0,7% a 2,055 euro). Dopo Kepler Cheuvreux, che ieri ha tagliato il rating da buy a reduce, oggi Equita sim ha rimosso il titolo della società dal proprio portafoglio small cap, abbassando la raccomandazione da buy a hold. Sebbene rimanga fiducia sul settore delle rinnovabili e sulle possibilità di diversificazione internazionale, l'azione ha corso troppo. Trevi Fin. spunta un ottimo +8,3% a 0,435 euro. Il titolo negli ultimi giorni è tornato sotto i riflettori dopo i forti cali segnati da fine settembre. Secondo quanto anticipato da Milano Finanza, l'aumento di capitale allo studio sarebbe di circa 200/300 milioni e Cassa Depositi e Prestiti sarebbe intenzionata a far parte della partita.

Mentre sul segmento Aim, ottima seduta per Bomi (+9,4% a 3,01 euro). Decorrono dallo scorso 31 dicembre gli effetti attivi e passivi della fusione per incorporazione delle società Chasqui, Berga e Logik Trans nella società G. Carrai & C. Srl, tutte controllate direttamente e indirettamente da Bomi . Dunque a fini contabili e fiscali, le operazioni delle società incorporate saranno imputate al bilancio della incorporante a decorrere da ieri.

69um1
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2916 di 12531 - 08/1/2018 14:51
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Indice fiducia economica sui massimi dal 2000, borse toniche

L'indice del sentimento economico nella zona euro ha compiuto a dicembre un nuovo balzo di 1,4 punti raggiungendo quota 116. Anche la fiducia degli investitori della zona euro del mese in corso ha registrato un miglioramento. Il cambio euro/dollaro resta sotto 1,20. Storna Fca, non Cnh Industrial e Ferrari

di Francesca Gerosa

Le borse europee si confermano in frazionale rialzo dopo che a dicembre l'indice del sentimento economico nella zona euro ha compiuto un nuovo balzo di 1,4 punti raggiungendo quota 116, il livello più alto registrato dall'ottobre del 2000, secondo i rilevamenti effettuati dalla Commissione europea. Il dato ha battuto il consenso degli economisti a quota 115 punti. La fiducia è migliorata in tutti i settori comprese industria e consumatori, ma in modo più marcato nei servizi, nel commercio e nelle costruzioni. L'indice del sentimento economico è cresciuto di più in Francia (+2,3) e in Germania (+1,6), mentre è rimasto invariato in Italia.

Nello specifico, la fiducia dei consumatori è migliorata di mezzo punto grazie a una valutazione più ottimista delle prospettive di occupazione e, in misura minore, delle aspettative sul risparmio e della valutazione sulla situazione economica generale futura. La fiducia nel settore dell'industria è cresciuta di un punto, in particolare per il miglioramento delle aspettative sulla produzione.

A dicembre l'indice del clima delle imprese (Bci) è cresciuto di 0,17 punti nella zona euro toccando quota +1,66, il livello più alto registrato dal 1985, cioè da oltre trent'anni, secondo i dati pubblicati dalla Commissione europea. Le aspettative dei manager sugli ordini complessivi, sulle scorte di prodotti finiti e sulla produzione passata e futura sono migliorate. Per contro, le aspettative sugli ordinativi per le esportazioni sono rimaste sostanzialmente immutate. Nell'Unione europea a 28, l'indice del sentimento economico a dicembre è salito di 1,6 punti, arrivando a quota 115,9, il livello più alto dall'agosto 2000.

"I dati sulla fiducia dell'Eurozona sono molto positivi, con quella economica sui massimi dal 2000 e quella delle imprese che ha toccato un nuovo record", afferma all'agenzia Mf-DowJones uno strategist di Mps Capital Services, facendo però notare che sui mercato, nonostante la buona lettura, non ci sono state reazioni particolari. Gli indici odierni faranno sicuramente piacere agli investitori, ma non sono monitorati più di tanto".

Anche la fiducia degli investitori della zona euro del mese in corso ha registrato un miglioramento, sostenuta dalla ripresa economica e da un contesto politico relativamente tranquillo. Infatti, l'indice Sentix relativo alla zona euro, basato su un sondaggio tra 929 investitori, a gennaio è salito a 32,9 da 31,1 di dicembre. Gli economisti si aspettavano un incremento inferiore a 31,5.

La componente relativa alla situazione attuale è balzata ai massimi dall'agosto 2017. L'istituto di ricerca di Francoforte ha sottolineato che l'economia sta registrando segnali di crescita in tutte le aree del mondo. A quanto pare, ha precisato, la comunità finanziaria e gli imprenditori considerano non preoccupante l'assenza di una coalizione di governo in Germania: l'indice relativo a Berlino, infatti, è salito a 40,1 da 39,1.

Dopo questi buoni dati macro il Dax avanza dello 0,39%, il Cac40 dello 0,34%, il Ftse100 dello 0,06%. A Piazza Affari l'indice Ftse Mib segna un +0,22% a 22.811 punti. Il cambio euro/dollaro resta sotto la soglia psicologica di 1,20 a 1,1993. Inferiori alle attese del mercato a livello di numero dei nuovi occupati, i dati Usa di venerdì sul mercato del lavoro hanno messo in evidenza un'incoraggiante ripresa dei salari che dovrebbe permettere alla Federal Reserve di proseguire senza intoppi nel percorso delle prossime strette sui tassi.

"La tendenza più recente dei realizzi sul dollaro si è presa una piccola pausa", osserva Satoshi Okagawa, analista di Sumitomo Mitsui Banking Corporation a Singapore, aggiungendo che il biglietto verde beneficia anche della risalita dei rendimenti sulla curva dei Treasuries. Lo spread Btp/Bund scende di poco a 156 punti base con il rendimento del decennale italiano all'1,99%. JPMorgan si concentra sulle elezioni politiche italiane del 4 marzo e in generale pensa che lo scenario più probabile sia quello di vedere una grande coalizione al governo "che dovrebbe rassicurare i mercati finanziari".

Secondo i calcoli degli analisti questo scenario ha una probabilità del 60% e porterebbe lo spread Btp/Bund a 130 punti base. JPM attribuisce, invece, una probabilità del 5% a un governo formato da partiti non tradizionali (spread a 300 punti base), del 15% a nuove elezioni (spread 225 punti base), del 10% a un governo di centro-destra (spread 150 punti base), del 10% a una coalizione formata dal centro-sinistra, FI e centro (spread a 110 punti base) e una probabilità di circa lo 0% a un governo di centro-sinistra (spread a 100 punti base).

Sul listino milanese si è fermata la corsa di Fiat Chrysler Automobiles, ora -0,39% dopo un balzo in aventi nella prima settimana dell'anno di oltre il 20%. Restano in territorio positivo nell'automotive Cnh Industrial (+0,51%), Ferrari (+0,96%) e Pirelli (+0,65%). Negli altri settori è positiva Telecom Italia (+0,47%) mentre trapelano indiscrezioni di stampa sui tagli di personale allo studio nell'ambito del nuovo piano industriale che il ceo dovrebbe presentare a marzo. Bancari in frazionale rialzo. Fanno eccezione Banco Bpm (+1,21%) e il Credito Valtellinese in calo del 3,53% nel giorno del raggruppamento di azioni e in attesa del lancio del maxi-aumento di capitale previsto il prossimo mese. Tra i titoli minori spicca il +5,36% di Technogym dopo la promozione di Kepler Cheuvreux a buy.
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2917 di 12531 - 09/1/2018 10:14
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
A 23000 c'è un muro di Shorter da magnare, gli squali attendono hehe
2918 di 12531 - 09/1/2018 10:50
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rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
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