I Tre Moschettieri Del Popolo (MED)

- Modificato il 08/1/2018 12:06
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
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  la mente che si apre ad una nuova idea,non torna mai a quella precedente

















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621 di 800 - 12/12/2014 09:55
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
Nel corso delle ultime sedute la situazione di Mediolanum si è indebolita. Il titolo ha infatti accusato una brusca correzione ed è sceso verso l’importante supporto grafico posto a quota 5,15 euro. Pericoloso il cedimento di quest’ultimo livello in quanto può innes una nuova flessione che avrebbe un primo target in area 5-4,95 euro. L’analisi dei principali indicatori quantitativi evidenzia un rafforza della pressione ribassista, con l’Macd e il Parabolic Sar che si son girati in posizione short. Un rimbalzo dovrà invece affrontare un duro ostacolo attorno a 5,50 euro
622 di 800 - 12/12/2014 09:57
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
ubi
annunciato ieri a mercati chiusi di avere siglato con le principali organizzazioni sindacali un accordo quadro relativo al personale che prevede almeno 500 esuberi (il 3% del totale) nei primi mesi del prossimo anno e l'inserimento di 150 nuove risorse nel biennio 2015-2016, al fine di supportare il ricambio generazionale e sostenere le politiche in tema di occupazione giovanile, oltre che la stabilizzazione di 130 rapporti di lavoro temporaneo già in essere.

Nel complesso, tali interventi consentiranno un risparmio a regime di circa 50 milioni di euro annui, in buona parte conseguibile già dal 2015, mentre gli oneri una tantum relativi agli esodi (che saranno contabilizzati interamente nel quarto trimestre di quest'anno) sono stimati in circa 110 milioni.

Per gli analisti di Equita tale operazione avrà un impatto positivo del 7% sull'utile 2015 e 2016 e il focus sul taglio dei costi deve diventare una priorità per la banca lombarda, visto che oltre due terzi del portafoglio prestiti è rappresentato da crediti a medio e lungo termine, esponendo il gruppo a uno scenario di tassi a breve sfavorevole più della media delle altre popolari.

Inoltre, l'entità dei risparmi derivante dall'operazione non è trascurabile e il rischio di esecuzione è molto basso perché gran parte degli efficientamenti saranno realizzati nel prossimo anno. Per gli analisti della sim il passo successivo dovrebbe essere il superamento del modello federale con un'integrazione delle varie banche reti.

Per ora Equita ha confermato la visione cauta sul titolo (rating hold e prezzo obiettivo a 6,6 euro), poiché tratta a premio rispetto ai multipli di settore con un prezzo/tangible equity di 0,78 volte contro 0,69 volte, ma non ha escluso la possibilità di un re-rating di breve.

Anche per Kepler Cheuvreux (hold e prezzo obiettivo a 6,20 euro) l'azione è cara rispetto ai competitor con un conseguente potenziale di rialzo limitato del 2%. Il broker ha tagliato la stima di utile netto di quest'anno da 206 milioni a 168 milioni di euro, ma ha alzato dello 0,4% quella del prossimo biennio, mentre ha limato i costi attesi nel 2015-2016 dello 0,1%. La stima sul dividendo è rimasta invariata a 0,08 euro corrispondente a un payout del 42%.

La revisione delle precedenti stime è dovuta agli inferiori oneri una tantum attesi (50 milioni di euro anziché 110 milioni) e a un numero di esuberi pari a 300 unità al posto di 500 unità, per un piano di incentivazione superiore del 30%. Il risparmio dei costi, invece, è stato in linea alle attese (45 milioni contro 50 milioni) che non tenevano conto delle 150 assunzioni e della stabilizzazione di 130 rapporti di lavoro in essere.

Nel complesso, "siamo d'accordo con il ridimensionamento della rete territoriale, considerando la rapida espansione dei servizi di on-line banking in Italia (con il brand IWBank) e la necessità di compensare la pressione delle entrate con maggiore efficienza", ha concluso Kepler Cheuvreux. A Piazza Affari, alle ore 11:50 il titolo Ubi Banca saliva dell'1,32% a 6,145 euro.
623 di 800 - 12/12/2014 10:15
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
'annuncio, arrivato nella mattina di lunedì 1° dicembre, da parte di Unipol gruppo finanziario (Ugf) e di UnipolSai , dell'intenzione di procedere alla conversione obbligatoria in azioni ordinarie dei titoli privilegiati e di risparmio attualmente in circolazione non ha avuto particolari contraccolpi sul mercato. Negli ultimi cinque giorni di borsa aperta i titoli ordinari Ugf e UnipolSai non hanno registrato particolari sbalzi al rialzo o al ribasso rispetto alla chiusura di venerdì 28 novembre, segno che per questa categoria di titoli la conversione è di fatto neutrale. Più variegato è stato invece l'andamento dei titoli che saranno oggetto di conversione.

Nel dettaglio le azioni ordinarie di Ugf hanno chiuso la settimana a 4,17 euro con un rialzo dell'1,02%, le ordinarie UnipolSai a 2,298 euro, praticamente invariate, le UnipolSai risparmio di categoria B hanno guadagnato il 2,41% a 2,292 euro e le Ugf privilegio l'8,2% a 4,118 euro. Le vendite si sono concentrate invece sulle UnipolSai risparmio di categoria A (-16,42% a 202,1 euro), che di fatto è la categoria di titoli che uscirà maggiormente ridimensionata dall'operazione di riassetto varata dal gruppo guidato da Carlo Cimbri.

Nel dettaglio l'operazione prevede la conversione obbligatoria dei titoli privilegiati Ugf in titoli ordinari sulla base di un rapporto di uno a uno, senza pagamento di alcun conguaglio, mentre, per quanto riguarda, UnipolSai i rapporti di conversione sono di 100 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio A e di una azione ordinaria per ciascuna risparmio B. Anche in questi due casi sempre senza conguaglio. Affinché l'operazione possa perfezionarsi sarà necessario il via libera dell'Ivass, quello delle assemblee straordinarie di Ugf e UnipolSai (pressoché scontato visto che Finsoe ha un peso determinante nell'assemblea di Ugf e quest'ultima domina quella della compagnia assicurativa) e quello delle assemblee speciali di ciascuna categoria di titoli che dovrà essere convertita.
624 di 800 - 12/12/2014 10:34
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
La compagnia ha chiuso i primi 9 mesi con un utile netto consolidato di 431 mln di euro, in aumento del 18,7%. L'utile di pertinenza del gruppo è salito a 200 mln, cifra che gli analisti si aspettavano per l'intero esercizio. Positivo il risultato netto del settore bancario (7 mln). Combined Ratio al 92,73% e margine di solvibilità in aumento al 171%
unipol
625 di 800 - 12/12/2014 10:43
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
L'imposizione da parte di Banca d'Italia a Fininvest perché scenda entro 30 mesi sotto il 10% nel capitale di Mediolanum non avrà alcuna ripercussione sulla società. Questo il parere del fondatore Ennio Doris, in un'intervista concessa a Class-Cnbc. Doris apre anche alla possibilità di rilevare parte delle quote che Fininvest dovrà cedere.

Domanda: E' corretto dire che la decisione di Bankitalia è un atto quasi dovuto dopo che Mediolanum è sempre più incanalata nel ruolo di banca a tutti gli effetti?

Risposta: Certamente, perché Mediolanum , quotata in Borsa, é diventata un Gruppo bancario e per questo è scattato il provvedimento.

D.: Questo che cosa significa?

R.: Si tratta di una legge europea che prevede l'alienazione delle partecipazioni bancarie quando si perde l'onorabilità. In questo caso parliamo di circa un 20%. L'intenzione di Fininvest, mi sembra di capire, è che possano costituire un blind trust che avrà 30 mesi di tempo per occuparsi dell'alienazione. È una cosa che a me dispiace molto e quindi do tutta la mia solidarietà e affetto al mio partner al quale devo moltissimo. Saranno quasi tre anni di tempo durante i quali la Fininvest o il blind trust prenderanno delle decisioni.

D.: Veniamo a Mediolanum . In questo momento il flottante passa dal 30% al 50%. Abbiamo visto la reazione immediata del titolo che è stata molto emotiva e nervosa e sono scattate le vendite. Ma a Mediolanum senza la quota di Fininvest che cosa cambia? Il fatto che il flottante aumenti cosa comporta?

R.: Innanzitutto in Mediolanum non cambia niente perché già da prima la gestione era in mano alla mia famiglia e quindi non ci sono cambiamenti. Secondo, con la mancanza del patto, la famiglia Doris possiede oltre il 40% delle azioni e quindi ha un controllo di fatto molto solido. Poi, quando la Fininvest cederà le azioni, queste potranno essere cedute all'interno della famiglia o fuori. Nel primo caso non succede nulla, nel caso in cui venissero cedute fuori io farà parte di quelli che le vorrà comprare.

D.: A questo punto la quota sarà dismessa e dovrà essere riassorbita.

Ma sarà riassorbita dai membri della famiglia?

R.: Noi, come famiglia, avendo già più del 40%, non avremmo bisogno di arrotondare, ma l'affetto per questo gruppo è così forte che io arrotonderei un po' e mi metterei assieme con gli altri che volessero comprare. Naturalmente ci tengo che l'azienda rimanga quotata in Borsa, quindi non rileverei tutto il 20%, starei sicuramente a quote tali che non mi facciano fare l'Opa, ma il mio interesse c'è. E le garantisco che il giorno in cui metteranno le quote sul mercato, Fininvest troverà la fila. In passato abbiamo ricevuto diverse manifestazioni di interesse da parte di istituti che abbiamo sempre rigettato all'istante. Il pacchetto troverebbe sicuramente collocamento.

D.: Da parte di Fininvest secondo lei, in questi giorni stiamo leggendo diverse notizie che vogliono Mediaset sempre più vicina a Telecom Italia . In qualche modo adesso Fininvest, con la cessione di questa quota, ha le mani più libere, ha più liquidità. Cosa potrebbe fare?

R.: Non lo so, non conosco i loro progetti. Io spero tanto che la partecipazione rimanga nella sfera della famiglia Fininvest e comunque questo è un suggerimento che darò loro se interpellato perché il futuro di questa azienda si prospetta molto positivo e io vedo pochi investimenti migliori. Quindi al posto loro cercherei di tenerla, pur nel rispetto della legge, all'interno della famiglia. Ovvio che nel momento in cui la quota dovesse andare al di fuori della mia famiglia, io fare la mia parte.

D.: A livello di Banca Mediolanum , come sta andando? Quali sono gli scenari in questo momento per il mondo bancario? C'é grande attesa per quelli che saranno gli esiti dopo gli incontri delle diverse realtà bancarie con i vertici di Francoforte?

R.: Se noi andiamo a vedere il common ratio Tier 1, questo indice che la Bce ha imposto e che deve essere superiore all'8% in situazioni normali e al 5,5% in situazioni di stress, se prendiamo le prime 5 banche sono dal 12% vicine al 14%. Quindi, da quello che vedo almeno per queste 5 banche, sono in una situazione solidissima. Nel nostro caso noi siamo sopra il 18% al 30 giugno.

D.: in merito al Jobs Act, è questo il provvedimento che serve di più all'Italia e all'economia italiana e al mercato del lavoro?

R.: Serve anche questo nel senso che noi viviamo in un mercato, parlando di quello europeo, dove Italia, Germania, Austria e via, hanno la stessa moneta che è l'euro. La Baviera, non è più solo una regione tedesca è anche una regione italiana e il Veneto e la Lombardia sono anche regioni tedesche, perché abbiamo la stessa valuta ma leggi e pressioni fiscali diverse. Quindi le condizioni nelle quali lavorano le imprese degli altri Paesi europei sono determinanti per le condizioni che dobbiamo avere noi per poter stare insieme, altrimenti finiamo per essere l'ultima ruota del carro. E questo significa un mercato del lavoro più flessibile perché lo é in questi altri Stati che hanno l'euro. Significa una minore pressione fiscale in quanto c'é negli altri Paesi dell'euro. A questo si aggiunge un po' meno burocrazia, perché anche questa ha i suoi costi. Questo è il secondo atto, in quanto il primo sono stati gli 80 euro che hanno dato un minimo di sollievo a un certo gruppo di famiglie. Adesso c'é il Jobs Act e sembra che si vada verso un mercato del lavoro più flessibile anche in Italia.
626 di 800 - 12/12/2014 12:46
sonlucky N° messaggi: 112 - Iscritto da: 17/6/2014
Sempre puntuali ed efficienti i tuoi approfondimenti! Riguardo a Mediolanum aspetto di vedere qualche segni di ripartenza per entrare
627 di 800 - 12/12/2014 15:52
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
e borse europee aprono la seduta in territorio negativo sulla scia del nuovo calo dei prezzi del greggio, che impatta sui titoli energetici, e dei timori per la situazione greca. Il primo ministro greco, Antonis Samaras, ieri ha avvertito che il Paese, che questo mese va a elezioni anticipate, rischia un "catastrofico" ritorno ai livelli più gravi della crisi.

Intanto sul fronte macro cresce meno delle attese la produzione industriale cinese, con un +7,2% tendenziale a novembre. Le stime degli economisti erano per un incremento del 7,5%. Meglio delle attese, invece, le vendite al dettaglio: +11,7% tendenziale sempre a novembre, su stime che indicavano un +11,5%. A ottobre la produzione era salita del 7,7% e le vendite al dettaglio dell'11,5%.

Mentre la produzione industriale giapponese è cresciuta dello 0,4% su mese a ottobre, secondo la revisione del dato diffusa questa mattina, rispetto al +0,2% preliminare. Su base annua il dato è stato rivisto a -0,8% su un preliminare di -1%. Sono comunque ancora le incertezze legate alla situazione politica in Grecia a portare volatilità e vendite sui mercati obbligazionari europei, soprattutto quelli periferici.

Il tasso sulla scadenza decennale italiana è risalito in questi giorni fino al 2,10%, dopo essere scivolato al nuovo minimo dall'introduzione dell'euro dell'1,95% sull'onda del meeting Bce della settimana scorsa. Parallelamente lo spread Btp/Bund è tornato sopra i 140 punti base dai 117 toccati venerdì scorso, minimo da luglio 2010 (2,03% e 138 punti base i livelli di ripartenza di questa mattina).

Non è riuscito a riportare la calma sul mercato il risultato della seconda Tltro, condotta ieri dalla Bce. I fondi assegnati sono stati pari a circa 130 miliardi, di cui 26 alle banche italiane: una cifra in linea con le attese ma sensibilmente inferiore al potenziale che non ha modificato le attese per il lancio di un programma di quantitative easing da parte di Francoforte entro i primi mesi del 2015.

A Piazza Affari l'indice Ftse Mib ripiega dello 0,67% a quota 19.072 punti. Scivolano ancora le banche, comprese le big: Unicredit (-0,44% a 5,62 euro), Intesa Sanpaolo (-0,56% a 2,486 euro) e Mps (+0,26% a 0,586 euro). E' atteso per oggi il verdetto del supervisory board della Bce che, secondo le attese, dovrà dare il via libera al piano correttivo della banca senese.

Come noto, Mps non ha superato il comprehensive assessment della Bce e ha dovuto mettere a punto in due settimane un capital plan per coprire il deficit patrimoniale da 2,11 miliardi. L'iniziativa principale messa sul tavolo è un aumento di capitale da 2,5 miliardi che dovrebbe servire non solo per coprire lo shortfall, ma anche per rimborsare gli 1,07 miliardi di Monti bond ancora in portafoglio in largo anticipo rispetto alla scadenza del 2017.

Mentre, anche se Moody's ha portato l'outlook sulle compagnie di assicurazioni vita italiane a stabile (il rating sul ramo anni resta stabile), Generali cala dello 0,41% a 16,86 euro e UnipolSai dello 0,96% a 2,264 euro. Non si arresta poi la caduta di Fiat Chrysler (-1,14% a 9,085 euro) che, tra il collocamento di 87 milioni di azioni a 11 dollari e l'emissione del bond convertendo, ha raccolto 3,89 miliardi di dollari. Le banche collocatrici hanno esercitato integralmente le opzioni per l'acquisto di ulteriori 13,4 milioni di azioni ordinarie e di un ulteriore nozionale del bond da 375 milioni di dollari.

Anche Eni scende dello 0,97% a 14,24 euro dopo aver sospeso la valutazione delle opzioni sulla partecipazione in Saipem (-1,21% a 8,58 euro), definita lo scorso luglio non più funzionale agli obiettivi strategici di gruppo, preparando il terreno alla vendita. In evidenza solo Finmeccanica (+0,59% a 7,63 euro) grazie al Pentagono che ha scelto l'Italia, con il suo sito di Cameri gestito da Finmeccanica , per la manutenzione della fusoliera del caccia F35 costruito da Lockheed Martin, con la Gran Bretagna come Paese di sostegno.

Attenzione, infine, a Terna (-0,53% a 3,74 euro) perché la privatizzazione di Admie, la società ellenica che gestisce 11.000 chilometri di linee elettriche in tutto il Paese a cui è interessata Terna , è finita in standby a causa dell'incertezza legata alle elezioni presidenziali alle porte e allo spettro di un ritorno alle urne per il nuovo Parlamento.
628 di 800 - 12/12/2014 17:58
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
MILANO (MF-DJ)--Se la proposta di conversione dei titoli privilegiati di
Unipol e di quelli di risparmio di UnipolSai nelle rispettive classi
ordinarie trovera' accoglimento nelle assemblee straordinarie degli
azionisti indette nel gennaio e nel febbraio del prossimo anno, per le
azioni del gruppo assicurativo potrebbe crescere l'interesse da parte
degli investitori internazionali.

E' quanto ha spiegato l'a.d. di Unipol e UnipolSai , Carlo Cimbri,
durante una conference call di commento alla razionalizzazione della
struttura del capitale annunciata questa mattina da parte di entrambe le
societa'.

Riferendosi in particolare all'operazione messa sul tavolo per le azioni
di risparmio di UnipolSai , il top manager romagnolo ha infatti spiegato
che "la nostra proposta persegue l'obiettivo per tutti gli azionisti di
razionalizzare le categorie e avere una sola classe" scambiata in Borsa.
"Un processo che rendera' piu' eleggibile il titolo per gli investitori
nazionali e soprattuto per quelli esteri, incrementando la liquidita'".

Il numero uno del gruppo bolognese ha inoltre spiegato che UnipolSai non
si sobbarchera' "alcuno sforzo ulteriore rispetto a quanto indicato" per
coprire eventuali recessi, e che pertanto "l'esito dell'operazione e'
totalmente nelle mani del mercato. Se in larga maggioranza gradira' quanto
abbiamo proposto, bene, altrimenti resteremo volentieri con le azioni di
categoria A ancora tra le nostre classi di titoli".

In caso di conversione totale delle azioni di categoria A e B di
UnipolSai , ha inoltre spiegato Cimbri, "Unipol che oggi detiene il 63,4%
del capitale ordinario si ridurra' al 61%". Contestualmente - ipotizzando
una conversione totale anche sui titoli privilegiati di Unipol , "la quota
FinSoe si ridurra' al 31,4%".
ofb
629 di 800 - 12/12/2014 18:00
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
MILANO (MF-DJ)--Unipol gruppo finanziario (Ugf) insieme a UnipolSai ha
proceduto alla conversione obbligatoria in azioni ordinarie dei titoli
privilegiati e di risparmio attualmente in circolazione. Per gli analisti
la semplificazione azionaria voluta da Cimbri, a.d. del Gruppo, e'
favorevole ai portatori di azioni privilegiate Ugf e di risparmio non
convertibili B di UnipolSai .

Nel dettaglio, scrive Milano Finanza, l'operazione prevede la
conversione obbligatoria dei titoli privilegiati Ugf in titoli ordinari
sulla base di un rapporto di uno a uno, senza pagamento di alcun
conguaglio, mentre, per quanto riguarda, UnipolSai i rapporti di
conversione sono di 100 azioni ordinarie per ciascuna azione di risparmio
A e di una azione ordinaria per ciascuna risparmio B. Anche in questi due
casi sempre senza conguaglio.

Secondo i broker, il rapporto di conversione e' favorevole a coloro che
detenevano titoli privilegiati di Ugf prima dell'annuncio dell'operazione,
considerato che tale categoria di azioni aveva chiuso la seduta di
venerdi' 28 novembre con uno sconto del 7,8% rispetto al prezzo delle
ordinarie. Premio che salirebbe all'8,54% rispetto al rapporto di
conversione implicito nei prezzi medi di borsa degli ultimi sei mesi. Il
prezzo di chiusura delle Ugf privilegio di venerdi' 5 dicembre (4,118
euro), inoltre, e' superiore al valore di liquidazione previsto dal
recesso (3,711 euro), pertanto, spiegano dalle sale operative, conviene
aderire all'operazione.
red/cas
630 di 800 - 12/12/2014 18:21
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011

Titoli Discussi
MED 5.05 -3.3%
G 16.69 -1.4%
PMI 0.53 -3.4%
UBI 5.99 -1.4%
UNI 4.13 -2.9%
BP 10.10 -2.9%
AZM 17.38 -1.1%
US 2.21 -3.4%
631 di 800 - 15/12/2014 10:09
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
uni e us al palo..
632 di 800 - 15/12/2014 10:11
simosemo1978 N° messaggi: 21861 - Iscritto da: 24/1/2012
e comunque,in fase ribassista,quando vedi che un titolo fa il 2% dal minimo,esci sempre
633 di 800 - 15/12/2014 10:34
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
ciao simo..
non ho capito..
ma!
in chiusura?
o continua?
634 di 800 - 15/12/2014 10:39
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
come vedi mediomen e unicredit?
635 di 800 - 15/12/2014 11:00
simosemo1978 N° messaggi: 21861 - Iscritto da: 24/1/2012
sempre grafico impostato in giù,ma un parziale recupero ci sta,sptt se l'sp si riprende.
Possibile spazio fino a 2016
636 di 800 - 15/12/2014 11:29
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
le unisai?
637 di 800 - 15/12/2014 12:05
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
Quotando: 2nove - Post #636 - 15/Dic/2014 11:29le unisai?


prese x regalo di natale..
speriamo non sia un PACCO..vuoto
638 di 800 - 16/12/2014 09:42
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
Niente da fare..
La cantina ci aspetta..
639 di 800 - 16/12/2014 20:34
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
Che è successo?
640 di 800 - 17/12/2014 11:44
2nove N° messaggi: 10618 - Iscritto da: 12/9/2011
solo unipol corre..
800 Commenti
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Titoli Discussi
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BIT:G 22.76 -1.2%
BIT:UNI 8.31 -0.7%
BIT:AZM 24.20 -1.4%
BIT:US 2.68 -0.4%
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