Tim, ecco la notifica Kkr per la rete Netco. Verso l’assemblea, la società risponde ai soci: non ci sono penali stabilite per la rete

Dopo tanto aspettare, è arrivata la notifica dell’operazione Netco da parte di Kkr alla DgComp della Commissione europea. Tim ha pubblicato nel pomeriggio del 19 aprile di aver ricevuto conferma dall'acquirente dell'avvenuta notifica dell'operazione. La società, pertanto, conferma che l’operazione di cessione procede secondo le tempistiche programmate.

In vista dell’assemblea in calendario il 23 aprile sono arrivate anche le risposte alle domande dei soci. La cessione di Netco produrrà impatti contabili, ma solo a valle del closing sarà possibile quantificarli con precisione. E, in base agli accordi presi con Kkr, non sono già stabilite delle penali in caso di mancato rispetto dell’offerta vincolante accettata dal cda guidato dal ceo Pietro Labriola: si applicherà solo il «regime ordinario di responsabilità contrattuale come regolato dal codice civile».

Il contenzioso con Vivendi e i tempi

Per quanto concerne il contenzioso avviato da Vivendi per contestare la legittimità della delibera consiliare di approvazione della cessione delle attività relative alla rete fissa di Tim e delle partecipazioni detenute in Fibercop e Telenergia a Kkr, Tim spiega di essersi costituita nel giudizio per contestare la fondatezza delle argomentazioni e delle richieste formulate da Vivendi, confermando la legittimità delle deliberazioni assunte dal cda e degli accordi sottoscritti con Optics Bidco per l'operazione. Ovviamente Tim ribadisce che l’operazione, ora al vaglio della DgComp dell’Unione europea, verrà completata nei tempi previsti.

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Il valore a bilancio di Sparkle

Un passaggio anche su Sparkle. Al 31 dicembre 2023, spiega la società, la partecipazione detenuta nella società dei cavi ha un valore di 481 milioni di euro, in calo rispetto ai 588 milioni del 2022. Come annunciato pubblicamente, continua la risposta, Tim ha avviato un processo di valorizzazione di Sparkle: sono in corso le discussioni con il Mef.

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L’impatto della solidarietà e l’accordo con Dazn

Sui conti della società, l’accordo siglato con i sindacati a fine marzo sul contratto di solidarietà dovrebbe produrre un impatto di circa 210 milioni di euro nel periodo da aprile 2024 a giugno 2025.

Un piccolo approfondimento è arrivato anche sul nuovo contratto di cinque anni (2024-2029) tra Tim e Dazn. Il gruppo spiega che il nuovo accordo con Dazn sancisce un netto cambio di prospettiva per Tim, con riferimento al business del Calcio vista la durata superiore al precedente e che si tratta di un contratto senza esclusiva, a prevalenza variabile e molto più flessibile del precedente, che riduce l'impegno economico dell'azienda nei confronti di Dazn.

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A BREVE TIM DEVE FARE UNA CANDELOZZA VERDE COME QUELLA DI BIALETTI...MA ANCHE PIU' LUNGA FINO A 0,28

L’attesissima assemblea di Tim del 23 aprile deciderà con il nuovo cda il futuro stesso della prima compagnia telefonica italiana senza la rete, destinata ad approdare nelle mani del fondo americano KKR e del Mef. In campo ci sono tre liste: quella del Cda uscente capeggiata dall’Ad, Pietro Labriola, l’architetto della cessione della rete per fronteggiare i debiti che zavorrano la compagnia telefonica da un quarto di secolo per la sciagurata Opa a debito del 1999, quella del fondo Merlyn che propone uno spezzatino di Tim e candida per la poltrona di Ad l’ex manager Stefano Siragusa e quella del fondo Bluebell di Giuseppe Bivona che strizza l’occhio ai francesi di Vivendi, inquieti primi azionisti della compagnia, candidando la francese Laurence Lafont come Ad.

Proprio Vivendi, con il suo 23,7% in portafoglio, sarà il probabile ago della bilancia dell’assemblea, per la quale si prevede una partecipazione pari al 60% del capitale. A seconda di come voterà può spostare gli equilibri dell’assemblea anche se Labriola ha dalla sua l’appoggio della Cdp (secondo azionista di Tim con il 9,8%)l, di Assogestioni, di Asati (piccoli azionisti) e di importanti fondi internazionali del calibro di BlackRock, Amundi, Norges Bank e Vanguard e molti altri. Il realismo, secondo indiscrezioni dell’ultima ora, sembra ispirare le mosse di Vivendi che dopo aver a lungo contestato la vendita della rete soprattutto per il prezzo, ora sembra capire che terremotare Tim e mettersi contro l’orientamento dello stesso Governo Meloni non sarebbe una scelta saggia e finirebbe per danneggiare i suoi stessi interessei.

Di certo l’assemblea del 23 passerà alla storia di Tim.

Se mi tocca i 0,22 ne compromilioni di pezzi a target 0,44

Sta aspettando l'assemblea del 23 per volare a 33

Stupenda meravigliosa chiusura...domani spacca tutto

Tim spaccattutto come da avvisamento precedente🛒🤠

Peppino e Paketto comprate prima che Tim superi Bialetti,,🥁🥁🥁🤠🤠🤠🛬🛫🛩️

Ah, l'eterna lotta tra le offerte di telefonia e le piccole gioie quotidiane come musse e caffettiere!

In un mondo ideale, Tim dovrebbe stare sopra i 25 centesimi, proprio come una corona regale su un re di sconti e promozioni.

Ma, ahimè, la realtà è spesso meno poetica e più pragmatica.

Immaginate un universo parallelo dove Tim, il gigante della telefonia,

non solo offre servizi di connettività a prezzi stracciati, ma anche musse soffici e caffettiere luccicanti come parte del pacchetto.

"Vieni per la mussa ottica, resta per il cappuccino!" sarebbe lo slogan che farebbe impazzire il mercato.

Ma torniamo alla realtà, dove le offerte di Tim si aggirano intorno ai 25 euro, non centesimi,

e le musse e caffettiere rimangono saldamente ancorate al terreno delle cucine italiane.

Eppure, non si può negare che ci sia un certo fascino nell'idea di unire tecnologia e comfort domestico in un unico, irresistibile pacchetto.

Chissà, forse un giorno Tim ci sorprenderà con un'offerta che include non solo Giga e minuti illimitati,

ma anche un set da barista per esaltare le nostre pause caffè.

Fino ad allora, continueremo a sognare e a versare i nostri 25 centesimi nelle macchinette del caffè,

sperando in un futuro dove la connessione non ci lasci mai... a secco!

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