Azimut H.: pronta a acquisizione miliardiaria in Usa (milanofinanza.it)
11 Dicembre 2019 - 1:38PM
MF Dow Jones (Italiano)
Elena Dal Maso - milanofinanza.it
Oggi Azimut è debole a Piazza Affari, il titolo cede l'1,04% a
21,72 euro, ma da inizio anno ha recuperato il 130% per 3,14
miliardi di euro di capitalizzazione. Il gruppo italiano
indipendente del risparmio gestito non vede questi valori dal
dicembre 2015, mentre il top a quasi 28 euro del settembre di
quattro anni fa deve essere ancora raggiunto. Oggi Azimut gestisce
oltre 58 miliardi di asset.
In un quadro europeo piuttosto complicato a causa dei tassi
negativi e del Pil piatto, cui aggiungere la normativa sempre più
stringente legata alla Mifid II che impone maggiore trasparenza
delle società nei confronti dei clienti quanto a costi esplicitati
nei prospetti informativi, la diversificazione geografica ha un
senso industriale e strategico.
Pietro Giuliani, fondatore e presidente di Azimut , sta
guardando da tempo ad un'acquisizione. Che in Italia pare non avrà
luogo perché il gruppo preferisce puntare a una crescita organica
"e un'operazione con uno dei nostri concorrenti ci diluirebbe e
creerebbe duplicazioni", ha spiegato Giuliani a Bloomberg.
Sul fronte opposto, ovvero considerare Azimut una preda,
l'imprenditore milanese ha specificato che la società non è sul
mercato e che in ogni caso non intende accettare proposte "sotto i
100 euro ad azione, ovvero oltre quattro volte il valore attuale
del titolo a Piazza Affari".
La novità che emerge dall'intervista è il progetto sugli Stati
Uniti, dove oggi il gruppo latita, perché considerato da sempre un
mercato complesso, molto maturo e di difficile approccio. Oggi,
però, Giuliani si sente più fiducioso e il progetto per gli Usa
rientra nel piano generale di espansione all'estero come il gruppo
italiano fa da anni a piccoli passi. Azimut guarda quindi a
operazioni di M&A "nei mercati emergenti dove già operiamo e
negli Stati Uniti, dove stiamo esaminando possibili gruppi target",
ha detto Giuliani. Specificando poi: "Possiamo anche considerare
una grande acquisizione".
Ora Azimut potrebbe arrivare a raccogliere 3 miliardi di euro
per l'operazione oppure lavorare in accordo con un gruppo di
private equity per mirare ad un M&A più importante se si
concretizza la possibilità, ha spiegato Giuliani. Il gruppo,
intanto, è impegnato a redigere il nuovo piano industriale che sarà
presentato alla comunità finanziaria dopo l'estate 2020.
Intanto l'autorità di vigilanza lussemburghese ha comunicato un
paio di giorni fa al gruppo l'approvazione della nuova metodologia
di calcolo delle commissioni variabili (performance) sui fondi
lussemburghesi, in linea con quanto indicato dai principi Iosco. Il
nuovo metodo entrerà in vigore gradualmente da gennaio 2020 sui
fondi comuni lussemburghesi del gruppo, dove verranno abbassate le
commissioni variabili senza tuttavia incidere sui margini di
guadagno, ha spiegato Giuliani.
Nonostante una politica di crescita più aggressiva, la strategia
di tenere il dividendo alto non cambierà, grazie "a un debito
basso, quindi ci possiamo permettere di restituire parte dell'utile
agli azionisti dopo averne usato una parte per gli investimenti",
ha raccontato Giuliani. La guidance ufficiale è di un payout fra il
60% e il 75%. Sul fronte degli asset illiquidi, l'obiettivo è di 2
miliardi di euro di raccolta entro il 2020. Il presidente calcola
di riuscire a raggiungere oltre 300 milioni di euro di utile il
prossimo anno. Il gruppo ha già segnato 247 milioni di euro nei
primi nove mesi del 2019.
Sul fronte del debito, qualche giorno fa l'agenzia Fitch ha
tagliato il rating a lungo termine di Azimut a BBB- rimuovendo al
contempo il rating watch negativo. L'outlook è ora quindi positivo.
Il taglio riflette "il significativo incremento" della leva sul
cash flow a seguito della recente nuova emissione senior unsecured
dell'importo di 500 milioni a scadenza 5 anni.
Ieri, invece, è emerso che a seguito di un'ispezione svolta nei
confronti di Azimut Capital Management sgr tra il 19 marzo e il 21
novembre dello scorso anno, Consob ha erogato una sanzione di 200
mila euro alla società. Secondo quanto emerge dalla delibera 21165
che l'authority dei mercati ha pubblicato, al gruppo milanese sono
state contestate violazioni dell'articolo 21 del Tuf sul corretto
svolgimento dei servizi di investimento e di comportarsi con
diligenza, correttezza e trasparenza.
La Consob ha evidenziato violazioni "nel sistema di profilatura
della clientela che non avrebbero consentito la corretta e completa
individuazione delle caratteristiche degli investitori, non essendo
stati adottati presidi idonei a mitigare il rischio connesso
all'autovalutazione da parte degli stessi". Manchevolezze che hanno
portato a "una generalizzata polarizzazione della clientela nelle
classi di rischio più elevate".
red/fch
(END) Dow Jones Newswires
December 11, 2019 07:23 ET (12:23 GMT)
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