Mediobanca: in agenda Del Vecchio incontri con Nagel e Doris (Sole)
30 Gennaio 2020 - 8:56AM
MF Dow Jones (Italiano)
Dietro le quinte Leonardo Del Vecchio sta tessendo rapporti sul
fronte Generali Ass.-Mediobanca (di entrambe il patron di Luxottica
è azionista di peso). L'atteso faccia a faccia tra Del Vecchio e
l'ad di Mediobanca Alberto Nagel, scrive Il Sole 24 ore, c'è stato
ma nell'ambito di un incontro formale, presente lo staff di
investor relations, per illustrare il nuovo piano triennale di
Piazzetta
Cuccia varato l'11 novembre.
L'imprenditore degli occhiali avrebbe ribadito le parole di
apprezzamento già espresse pubblicamente sul piano, benchè in
precedenza le sue posizioni fossero suonate critiche sulle
strategie della banca perchè, a suo dire, troppo poco focalizzata
sull'investment banking. Ma non è finita qui. Se da ultimo si è
parlato di una visita all'ad di Generali, Philippe Donnet - secondo
alcuni finalizzata a rassicurare il management della compagnia -
Del Vecchio, a quanto risulta, ha voluto incontrare anche Ennio e
Massimo Doris, con Mediolanum che, dopo l'uscita di UniCredit, è
diventata il primo singolo azionista del patto di
consultazione.
Con i Doris, prosegue il giornale, probabilmente Del Vecchio non
ha nascosto l'intenzione di salire ulteriormente nel capitale di
Mediobanca, rispetto al quasi 10% già raggiunto. Anche perché è
noto che stia preparando il terreno per chiedere l'autorizzazione
Bankitalia/Bce a salire con l'aiuto di Vittorio Grilli a tenere i
rapporti con le istituzioni.
L'ex ministro ed ex direttore del Tesoro attualmente è chairman
del corporate e investment banking per l'Europa, il Medio Oriente e
l'Africa e chairman per l'Italia della banca Usa, ma in questa fase
si starebbe muovendo in modo informale.
L'uscita di Mediolanum che ha deciso di svalutare la quota del
3,28%
in Mediobanca e di spostarla nelle partecipazioni disponibili
per la
vendita avrebbe a che fare solo relativamente con i colloqui con
Del Vecchio, che comunque risalgono alla fine dell'anno scorso. Di
fondo c'è
anche una questione tecnica a giustificare la mossa. Infatti
quest'anno, per la prima volta, sarà il consiglio uscente di
Mediobanca a proporre la lista di "maggioranza" per il rinnovo
dell'organo consiliare e non
più invece il patto, "depotenziato" a patto di pura
consultazione. Non sarebbe più giustificato insomma mantenere la
partecipazione al prezzo storico di 13 euro, valutazione che
incorpora un premio di maggioranza rispetto alle quotazioni attuali
(-1,02% ieri a 9,482 euro).
Tuttavia l'ad di Mediolanum, Massimo Doris, ha voluto aggiungere
che così la compagnia ora avrà mani libere di fronte a svolte non
gradite. Se cioè Del Vecchio dovesse salire ancora nel capitale,
divenendo l'azionista dominante e volesse cambiare la governance di
conseguenza, l'indipendenza e le strategie di Mediobanca sarebbero
messe in discussione e Mediolanum, in quel caso, sarebbe pronta a
liquidare la partecipazione.
Per quanto riguarda Mediobanca lo scontro in realtà pare lo
scenario
meno probabile. Scontato che il board a ottobre riproporrà
l'assetto di
vertice attuale con il presidente Renato Pagliaro e l'ad Alberto
Nagel,
anche se è altrettanto evidente che nel compilare la lista - la
macchina si metterà in moto a partire dalla primavera - non si
potrà non tener conto che nel capitale è spuntato un nuovo
azionista con una quota, alla peggio, forte del 10%, quasi quanto
il patto che è rimasto al 12,5%.
vs
(END) Dow Jones Newswires
January 30, 2020 02:41 ET (07:41 GMT)
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