Iren: Dal Fabbro; serve un Recovery su energia e acqua (Stampa)
02 Settembre 2022 - 8:36AM
MF Dow Jones (Italiano)
"E' il momento di un grande Pnrr sull'acqua e sull'energia". Lo
ha detto alla Stampa il presidente di Iren, Luca Dal Fabbro,
parlando dello choc energetico e della crisi idrica che sta vivendo
l'Europa.
Dal Fabbro ha messo in evidenza come "le discussioni su una
politica comune per l'energia, con un tetto al prezzo al gas, hanno
già avuto un primo effetto: subito dopo l'apertura da misure comuni
europee le quotazioni sono scese di oltre il 20%. Significa che,
dietro i rincari, c'è una grande componente speculativa da parte di
pochi soggetti. Adesso è molto importante che l'Europa dia un
segnale: se c'è una crisi di volumi, i 27 Paesi la affronteranno
assieme".
Questo non basterà a risolvere l'emergenza del prezzo, "ma può
mitigarla. E' chiaro che per il medio e lungo periodo servirà un
piano di investimenti infrastrutturali, non possiamo essere
dipendenti da un solo Paese. Ma attenzione a chi pensa che una
volta finita la guerra il problema sarà risolto. Non è così. Perché
dopo la Russia, ci sarà la Cina, sempre più affamata di gas per
ragioni di crescita e demografia, e poi verrà l'India. La nostra
strada obbligata è installare più fotovoltaico, più idroelettrico,
più eolico e geotermico, con minore impatto ambientale".
Da presidente di Snam, Dal Fabbro ha vissuto le proteste per il
Tap, "e senza, oggi non avremmo 10 miliardi di metri cubi
fondamentali. Se quell'infrastruttura non fosse stata realizzata,
l'Italia sarebbe in ginocchio. Fino a ieri davamo per scontata
l'energia elettrica e il nostro benessere, ora non è così. Non
possiamo più permetterci di dire no".
Parlando di transizione, "in alcuni settori -ha spiegato Dal
Fabbro- sta prendendo forma la convinzione che la sostenibilità sia
un costo, una strada da lasciar perdere. Un cgrave errore di
prospettiva. Ritengo che la strategia energetica italiana ed
europea del futuro debba fondarsi su tre pilastri: la sicurezza, la
competitività e la sostenibilità. Le fonti fossili,
indipendentemente dalla guerra in Russia, sono destinate a
diventare più scarse e più costose. In Italia abbiamo la
possibilità di installare altri 60 mila megawatt di fotovoltaico,
che azzererebbero tutta la dipendenza del gas russo. Gli
investitori ci sono, dobbiamo trovare il modo di stoccare questa
energia e accelerare i processi autorizzativi".
Per affrontare l'emergenza che sta mettendo in grande difficoltà
famiglie e imprese, ci sono "tre leve di azione. La prima è il
contenimento dei consumi da parte di tutti, imprescindibile. La
seconda: fare offerte competitive rispetto al mercato, favorire
l'autoproduzione fotovoltaica e le comunità energetiche. Ma
soprattutto, bisogna eliminare la speculazione sul gas. Se il
prezzo del gas è a 300 euro -ha sottolineato il manager- non esiste
margine per fare molto di più".
In merito alla proposta del sindaco di Torino, Stefano Lo Russo,
di un rigassificatore a Gioia Tauro, "c'è già un progetto di Iren
insieme a un altro socio, già autorizzato in passato, prevede un
terminale da 12 miliardi di metri cubi. Pensiamo che sia necessario
per la sicurezza energetica del Paese perché permetterebbe di
aumentare il mix di gas che non viene da tubo e quindi meno
sensibile alle crisi geopolitiche. Se il governo riterrà che questa
sia una misura strategica -ha precisato il presidente di Iren-
siamo pronti a fare la nostra parte. L'Italia può divenire un
crocevia energetico strategico per l'Europa. Questa crisi
energetica sia almeno una opportunità per il Paese per porre le
nuovi basi per una politica energetica più resiliente e
sostenibile".
vs
fine
MF-DJ NEWS
0208:20 set 2022
(END) Dow Jones Newswires
September 02, 2022 02:21 ET (06:21 GMT)
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