WALL STREET: mercato resta incerto in attesa del Fomc
19 Giugno 2019 - 5:16PM
MF Dow Jones (Italiano)
Wall Street ha aperto la seduta contrastata, con gli investitori
che rimangono in attesa dell'esito della riunione del Fomc, braccio
operativo della Federal Reserve, che si concluderá questa sera.
Il Dow Jones guadagna lo 0,16%, l'S&P 500 è invariato. Il
Nasdaq Composite cede lo 0,08%.
"Il punto chiave della riunione di oggi è se la Fed avvallerà le
ipotesi del mercato di un taglio dei tassi a luglio o se predicando
pazienza cercherà di ridurre le aspetaative degli investitori,
mantenendo così anche più flessibilità d'azione", commenta Peter
Boockvar, chief investment officer di Bleakley Advisory Group.
La Banca centrale europea ha assunto un tono piú accomodante in
occasione del Forum di Sintra e il mercato spera adesso che
l'Istituto americano segua le sue orme e annunci un taglio dei
tassi d'interesse a luglio, per far fronte alle incertezze
economiche e politiche attuali.
Tuttavia, gli operatori rimarranno probabilmente delusi, afferma
Benjamin Schroeder di Ing. Jerome Powell, Governatore della Fed,
cercherá invece di non chiudere le porte a futuri tagli del costo
del denaro, senza però promettere un allentamento della politica
monetaria nel breve termine, precisa l'esperto.
Gli esperti di BlackRock sostengono che la Banca centrale
europea ha aumentato la pressione sulla Federal Reserve che, a
questo punto, potrebbe decidere di tagliare i tassi d'interesse
nella riunione odierna piuttosto che aspettare luglio. Tuttavia, le
probabilitá non sono elevate, ha affermato l'esperto Rick Rieder.
"Penso che Draghi abbia alzato il tiro", commenta l'analista.
"La pazienza non è piú un lusso che il presidente della Federal
Reserve si può permettere", afferma Nick Wall di Merian Global
Investors.
"Se oggi la Fed assumerá un atteggiamento meno accomodante è
probabile che il dollaro subirá un forte rally, esercitando una
pressione al ribasso sul renminbi che, a sua volta, alimenterebbe
le tensioni geopolitiche prima del G20", prosegue Wall. "Questo è
il motivo per cui ha senso aspettarsi una Banca centrale americana
colomba nel corso dell'estate, in quanto qualsiasi reticenza nei
confronti di un allentamento impatterebbe rapidamente sui mercati.
Tuttavia, se la Fed non vorrá diminuire il grado di divergenza in
termini di politica monetaria con gli altri Istituti Centrali dei
mercati avanzati, allora rischierá di spingere questo ciclo
economico al termine, tramite un rally distruttivo del dollaro",
conclude l'analista.
Ad aumentare le pressioni sulla Federal Reserve sono inoltre le
minacce del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha
affermato di considerare l'ipotesi di poter degradare Powell,
togliendogli la carica di numero uno del board.
Sul fronte commerciale, Trump e Xi Jinping hanno accettato di
incontrarsi al vertice del G20, la prossima settimana. "L'imminente
incontro in Giappone difficilmente porterá a un importante passo
avanti nelle relazioni tra Washington e Pechino, ma un dialogo tra
le due parti è sempre meglio di un silenzio", commenta Steven Leung
di Uob Kay Hian.
"Il massimo che possiamo aspettarci dall'incontro tra i due
presidenti è un accordo sul non alzare le tariffe", sottolinea poi
Tom Rafferty di The Economist Intelligence Unit. Tuttavia, il
rischio "che gli Stati Uniti procedano con l'aumento dei prezzi è
piuttosto alto".
"Credo che un'intesa tra Cina e Stati Uniti sia estremamente
improbabile al vertice del G20, in quanto non ci sono stati
sviluppi da quando le discussioni tra i due Paesi si sono concluse
a maggio", conferma Steve Schwarzman di Blackstone.
Per quanto riguarda i dati macroeconomici, nella settimana al 14
giugno l'indice che misura il volume delle richieste di mutui negli
Stati Uniti si è attestato a 511,8 punti, in discesa del 3,4%
rispetto ai 529,8 della settimana precedente. L'indice di
rifinanziamento è diminuito del 3,5% a 1.888,8 punti (1.956,5 punti
la settimana precedente), mentre quello di acquisto è in calo del
3,5% a quota 268,6 punti, rispetto ai 278,4 punti precedenti.
Il cambio euro/usd tratta a 1,1213. Sull'obbligazionario, il
rendimento del T-Note a due anni è dell'1,891%, quello sul
decennale è del 2,092%.
lus/voc
(END) Dow Jones Newswires
June 19, 2019 11:01 ET (15:01 GMT)
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