Pagamenti: regole per Apple&Co nel credito (MF)
10 Giugno 2022 - 8:42AM
MF Dow Jones (Italiano)
Spauracchio Apple Pay o nuovo business da cavalcare? Tra le
società di credito al consumo c'è chi non vede l'ora che entri in
vigore la nuova direttiva europea che regolerà in dettaglio
strumenti come il buy now pay later, letteralmente «compri oggi e
paghi domani», che consentono di pagare a rate e a costo zero. Ma
c'è anche chi è pronto ad approfittare dell'assenza di regole di
cui godono oggi questi strumenti, destinata a durare almeno per
altri due anni. Gli interrogativi sono tanti, così come lo stato di
allerta delle banche davanti all'annuncio, nei giorni scorsi, di un
colosso come Apple di entrare in autunno, nel mercato del buy now
pay later, a partire dagli Usa ma guardando anche all'Europa e in
Italia, aggiungendosi ad altri giganti del calibro di PayPal e
Amazon, insinuatisi in «un vuoto normativo» delle regole
attuali.
«Ad oggi i finanziamenti inferiori ai 200 euro, le operazioni a
costo zero e quelle che prevedono un rimborso entro tre mesi e
spese solo di entità trascurabile non rientrano nella disciplina
del credito al consumo», spiega Giuseppe Piano Mortari, direttore
operativo di Assofin, l'Associazione italiana del credito al
Consumo e Immobiliare. In pratica società di pagamento come Apple
Pay possono offrire strumenti, che nei fatti sono finanziamenti, in
pochi secondi, con una valutazione del merito creditizio dei
clienti molto semplificata e senza informativa precontrattuale. Un
bel vantaggio. Un mercato che nel 2008, quando la direttiva
attualmente in vigore venne approvata, era praticamente inesistente
ma che con il boom degli acquisti Internet è lievitato e che è
destinato a crescere a ritmi accelerati. «La bozza della nuova
direttiva sul credito al consumo regola strumenti finora esclusi
come il buy now pay later ma il recepimento negli Stati membri non
avverrà prima del 2025», spiega ancora Piano Mortari. Davanti ci
sono quindi almeno altri due anni in cui questo mercato potrà
continuare a crescere senza regole, con i colossi tecnologici che
potrebbero travolgere il settore del credito al consumo, presidiato
in Italia da grandi gruppi come Compass o Findomestic, in un
mercato che vale oggi più di 72 miliardi.
«Ad oggi Amazon ha scelto di offrire prodotti con la formula del
buy now pay later affidandosi a società di credito al consumo
esterne, verosimilmente partendo dal presupposto che la marginalità
di questo mercato è più bassa rispetto al loro core business»,
spiega Piano Mortari. In pratica i colossi della distribuzione
hanno continuato a fare il loro mestiere operando in partnership
con società di credito al consumo che da questa attività ci hanno
guadagnato. E pure lo sbarco di Apple Pay nel settore del buy now
pay later dovrebbe essere limitato ai prodotti della casa di
Cupertino. Insomma, niente guerra aperta, almeno per ora ma i
rischi di una spinta al ribasso dei margini di guadagno del settore
del credito al consumo sono evidenti e nel mercato ci sono pure
società più piccole che la formula del buy now pay later non ce
l'hanno in gamma e che non vedono l'ora che la nuova direttiva
europea uniformi le regole.
red/lde
MF-DJ NEWS
1008:25 giu 2022
(END) Dow Jones Newswires
June 10, 2022 02:27 ET (06:27 GMT)
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