Due uomini d'affari, che risultano essere donatori di un
comitato di raccolta fondi che sostiene il presidente degli Stati
Uniti, Donald Trump, e che hanno favorito i tentativi di Rudy
Giuliani, avvocato personale del presidente, di indagare sul
democratico Joe Biden, sono stati arrestati ieri con l'accusa di
aver fatto entrare negli Usa denaro estero per le elezioni
presidenziali e di aver esercitato ingerenze sulla politica
statunitense per conto di un personaggio politico ucraino, non
ancora noto.
Nel documento rilasciato ieri, i procuratori federali di
Manhattan mettono sotto accusa Lev Parnas e Igor Fruman per il loro
coinvolgimento nelle attività politiche americane, tra cui una
campagna di pressione nei confronti di un deputato repubblicano per
rimuovere l'ambasciatore statunitense a Kiev, a nome di uno o più
esponenti politici del Governo. Il presidente Trump ha imposto la
cacciata dell'ambasciatore, Marie Yovanovitch, dalla sua carica a
maggio.
I due uomini sono stati accusati di cospirazione, contraffazione
di documenti, falsa testimonianza dinanzi alla Commissione
elettorale federale (Cef) sulle loro donazioni politiche, tra cui
325.000 dollari trasferiti nel 2018 attraverso una società per
azioni a un comitato d'azione politica, America First Election, che
sostiene la rielezione di Trump.
Parnas e Fruman, entrambi uomini d'affari della Florida,
cittadini americani nati nell'ex Repubblica sovietica, sono apparsi
di sfuggita in una corte in Virginia ieri. Sono stati arrestati
all'Aeroporto Internazionale di Dulles mercoledì mentre aspettavano
un volo internazionale di sola andata.
John Dowd, un ex legale di Trump che ora rappresenta Parnas e
Fruman, si è rifiutato di commentare ma aveva precedentemente
dichiarato al Congresso che i due uomini assistevano Giuliani. I
due avrebbero aiutato l'avvocato di Trump nei tentativi di indagare
sul figlio di Joe Biden, ormai questione centrale attorno a cui
ruota la richiesta di impeachment condotta dai democratici della
Camera dei rappresentanti.
"Non conosco i due signori", avrebbe riferito Trump in risposta
alle accuse, aggiungendo che non ha ancora affrontato la questione
col suo avvocato personale.
Tuttavia, secondo quanto riportato da alcuni post su Facebook,
ormai rimossi, ma immortalati in un report del Progetto sul crimine
organizzato e la corruzione, Parnas e Fruman hanno cenato con il
presidente alla Casa Bianca a maggio del 2018, poco prima che
facessero fluire le loro donazioni nelle casse del comitato per la
rielezione dell'inquilino della Casa Bianca.
Giuliani ha dichiarato che i due uomini d'affari stavano per
prendere un volo per Vienna, in Austria, nella serata di mercoledì
per ragioni legate alle loro attività economiche, e che avevano
fatto la stessa cosa circa due settimane fa. Solo negli ultimi due
mesi si sono recati tra le tre e le sei volte a Vienna. Giuliani ha
detto anche che avrebbe incontrato i due quando sarebbero tornati a
Washington tra pochi giorni.
Uno studio legale, gestito da Joe DiGenova and Victoria
Toensing, due avvocati vicini al presidente Trump, ha assunto
Parnas a luglio nel ruolo di interprete per la difesa di Dimitry
Firtash, un oligarca ucraino, arrestato a Vienna nel 2014 per
accuse di corruzione negli Usa. Parnas non avrebbe dovuto recarsi a
Vienna in relazione a quel caso, ha riferito il legale
DiGenova.
Un procuratore federale ha riferito a un giudice che il Governo
teme che i due uomini possano lasciare gli Stati Uniti. I legali di
entrambe le parti hanno rassicurato sul fatto che torneranno di
fronte al giudice molto presto, non appena sarà definito
l'ammontare della cauzione.
Le loro donazioni sono state finanziate in parte da un cittadino
russo, riporta l'accusa. La legge federale vieta finanziamenti da
contributori stranieri nelle elezioni politiche. Una società per
azioni creata dai due uomini è stata usata per nascondere l'origine
straniera dei 325 mila dollari.
Fruman e Parnas hanno presentato Giuliani a parecchi procuratori
ucraini per discutere del caso Biden, agendo come tramite di
informazione sin dal 2018. A luglio, Parnas ha accompagnato
Giuliani a un incontro con Kurt Volker, allora rappresentante
americano speciale per le trattative ucraine. Durante quella
colazione, Giuliani menzionò le indagine che stava conducendo nei
confronti di Joe Biden e del figlio, così come la vicenda delle
interferenze nelle elezioni presidenziali del 2016, secondo quanto
riportato nella testimonianza di Volker al Congresso.
I due uomini d'affari hanno inoltre pranzato con Giuliani
nell'Hotel internazionale di Trump a Washington mercoledì, secondo
un ospite dell'Hotel che ha visto i tre insieme.
Poche ore dopo che l'accusa era stata resa pubblica, le tre
Commissioni della Camera che stanno portando avanti la richiesta di
impeachment nei confronti del presidente degli Usa, hanno
presentato un mandato per i due uomini. Un legale dei due aveva
dichiarato in una lettera dell'8 ottobre che ci sarebbe voluto del
tempo per recuperare i documenti e che i due non sarebbero stati
disponibili per le deposizioni previste per questa settimana.
I due uomini non soltanto hanno aiutato Giuliani a condurre le
sue indagini su Joe e Hunter Biden ma hanno anche chiesto denaro
agli ucraini, facendo leva sui loro legami con Washington.
Giuliani ha parlato a maggio dei due uomini come suoi clienti,
mentre ieri ha dichiarato di non essere il loro legale in questo
caso, aggiungendo di non essere stato contattato dai procuratori
federali di Manhattan. Jay Sekulow, uno dei legali del presidente
Trump, ha detto che né il presidente né gli organizzatori della sua
campagna elettorale erano a conoscenza di queste transazioni.
Non si era parlato di donazioni politiche da parte dei due
uomini prima di marzo 2018, quando, invece, hanno iniziato a
spendere generosamente in attività politiche, benché Parnas avesse
già contribuito con circa 100.000 dollari alla prima campagna
elettorale del presidente Trump nell'ottobre del 2016.
I procuratori hanno evidenziato lo schema attraverso cui i due
uomini d'affari hanno fatto donazioni e grazie al quale sono
riusciti a celare l'origine straniera dei fondi.
Le accuse recitano che Parnas e Fruman hanno cospirato con altri
due uomini, anche loro chiamati a testimoniare - David Correia,
partner di Parnas da lungo tempo, e il numero due, Andrey
Kukushkin, per effettuare donazioni finanziate da cittadini
stranieri a candidati alle elezioni federali e degli Stati Usa,
"così da acquisire influenza su quei candidati e avere una leva per
ottenere politiche a beneficio di futuri affari commerciali", nel
giro della marijuana ricreativa. Kukushkin è stato arrestato a San
Francisco ma Correia non è stato catturato, hanno dichiarato le
autorità.
A maggio del 2018, Parnas e Fruman hanno donato ognuno 325.000
dollari al principale comitato d'azione politica pro-Trump, America
First Action, attraverso la compagnia Llc Global Energy Producers,
secondo l'accusa e le registrazioni della Commissione elettorale
federale (Fec). Il modo in cui hanno strutturato quel finanziamento
puntava a evadere i requisiti di segnalazione messi a punto dalla
legge federale, sostengono i pubblici ministeri. L'accusa afferma
anche che Fruman ha intenzionalmente sbagliato a scrivere il suo
nome per eludere ulteriormente i controlli della Fec.
Il procuratore generale Usa, William Barr, ha discusso il caso
ieri coi procuratori federali a Manhattan. Un funzionario del
dipartimento di Giustizia ha dichiarato che Barr ha aiutato il
lavoro del dipartimento su questo caso, indagine di cui è stato
informato per la prima volta dopo essere stato confermato come
procuratore generale a febbraio. Mercoledì sapeva che ieri sera i
due uomini d'affari sarebbero stati accusati e presi in custodia,
ha confermato il funzionario.
Oltre a cenare alla Casa Bianca a maggio del 2018, Parnas e
Fruman si sono incontrati lo scorso mese col figlio del presidente
americano, Donald Trump Junior, a una colazione per la raccolta
fondi a Beverly Hills, in California, insieme a Tommy Hicks Junior,
un intimo amico che in quel periodo era a capo del comitato per la
campagna elettorale. Parnas ha postato una foto della loro
colazione quattro giorni dopo che la sua compagnia, Llc, donasse
all'America First Action.
Un portavoce del comitato ha dichiarato che l'America First
Action ha proceduto subito a trasferire i fondi ricevuti in un
conto bancario secretato, dopo che un reclamo della Fec era stato
presentato a luglio del 2018. La donazione "non è stata usata per
nessuno scopo e i fondi rimarranno su questo conto separato fino a
quando tali questioni non saranno chiarite", ha detto la portavoce,
aggiungendo che "prendiamo sul serio i nostri obblighi e
rispettiamo scrupolosamente la legge".
L'accusa riguarda anche un deputato, il repubblicano texano Pete
Sessions, il cui supporto è stato cercato da Parnas per "indurre il
Governo degli Stati Uniti a rimuovere o richiamare l'allora
ambasciatore americano in Ucraina". Si legge nell'accusa che tali
sforzi sono stati condotti "almeno in parte, su richiesta di una o
più autorità ucraine". In una dichiarazione, il senatore ha negato
qualsiasi illecito e ha affermato di essere stato avvicinato dai
due uomini d'affari per un incontro per discutere "il bisogno
strategico dell'Ucraina di rendersi indipendente dall'energia".
A maggio del 2018, Sessions ha mandato una lettera al segretario
di Stato, Mike Pompeo, per chiedere la rimozione dell'ambasciatore
Yovanovitch, accusandolo di mostrare un pregiudizio nei confronti
del presidente durante conversazioni private.
Il presidente americano Trump si è affrettato a cacciare
l'ambasciatore questa primavera in seguito ai commenti di Giuliani,
secondo cui la diplomatica stava minando la sua figura all'estero e
ostacolando i tentativi di indagare su Biden. Lei ha rifiutato di
commentare e le commissioni della Camera stanno chiedendo una sua
testimonianza.
L'accusa cita anche l'incontro dei due uomini a luglio del 2018
a Las Vegas per delineare nuovi piani per avviare un'attività sulla
marijuana in Nevada, New York e altri Stati, finanziata da un
cittadino russo non noto. Quando hanno oltrepassato la scadenza per
presentare la domanda per ottenere la licenza in Nevada, hanno
fatto fluire ulteriori fondi ad alcuni candidati per cercare di
ottenere il via libera per i loro affari.
fux
(END) Dow Jones Newswires
October 11, 2019 05:59 ET (09:59 GMT)
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