La Banca Popolare di Sondrio non abbandona le velleità autonomiste e per perseguire la via dell'indipendenza e della stabilità ha inserito nello statuto sociale - al momento al vaglio di Bce - proposte di governance che possano contribuire a una sua stabilità anche nell'ottica stand alone.

Tra queste, secondo quanto risulta a MF-Dowjones, c'è il voto maggiorato che ha l'obiettivo di costituire un nucleo stabile di azionisti che possono contare su più voti rispetto alle azioni che possiedono. Il fine ultimo sarebbe quello di costituire un nocciolo duro di soci intorno al 20%-25% del capitale (30% nelle previsioni più ottimistiche) per rendere la banca più stabile e meno scalabile. Funziona così: se un azionista si impegna a non vendere un titolo per più di due anni, quell'azione vale due voti, anziché uno. Tra le altre proposte ci sarebbe anche un rinnovo soltanto parziale del board su base annuale anziché totale.

Soluzioni che incontrano maggiormente - fanno notare alcuni osservatori - le necessità e le esigenze di piccoli soci, imprenditori locali, esponenti del territorio che vogliono avere un ruolo negli indirizzi di governance rispetto a quelle degli investitori istituzionali e di fondi tout court che investono quasi esclusivamente con razionali obiettivi finanziari.

Lo statuto è al momento al vaglio di Bce cui è stato inviato a cavallo di Ferragosto. La banca centrale ha 90 giorni per rispondere, validare o sollevare obiezioni in proposito: il tutto in vista della trasformazione in Spa della banca valtellinese che dovrebbe avvenire entro il 31 dicembre.

Non va dimenticato che sulla scia della sentenza del Consiglio di Stato che ha confermato la legittimità della riforma delle banche popolari spingendo l'istituto valtellinese a trasformarsi in Spa entro l'anno, la compagnia assicurativa UnipolSai ha comprato - in diverse operazioni - oltre il 9% della realtà guidata dal d.g. Mario Alberto Pedranzini. Per ora il gruppo guidato da Carlo Cimbri spiega che l'operazione si inquadra nella strategia di UnipolSai finalizzata a contribuire ai piani di sviluppo della banca, partner industriale di Unipol dal 2010 nel comparto della bancassicurazione Danni e Vita.

A ridosso dell'operazione la Banca Popolare di Sondrio aveva preso atto dell'investimento di UnipolSai "come segnale di fiducia. La banca è stata sempre aperta a partnership industriali che contribuiscano a far crescere l'istituto di credito e allo stesso tempo è determinata a preservare l'autonomia", aveva dichiarato il direttore generale Pedranzini, interpellato da MF-Dowjones sull'operazione. In vista della trasformazione in Spa non è escluso che la realtà assicurativa decida di aumentare la presa sulla banca (per salire ulteriormente sopra la soglia del 10% servirebbe il via libera delle autorità competenti).

Intanto su stimolo e iniziativa dell'economista Marco Vitale, alla guida di un gruppo di soci dell'istituto valtellinese, è nato il Comitato per sostenere l'autonomia e l'indipendenza della Popolare di Sondrio. Il progetto prevede tre ipotesi operative. La prima e più morbida soluzione prevede solo interventi statutari, la seconda prevede un'azione attiva della banca e la creazione di una cooperativa in cui far confluire i 160 mila soci, mentre la terza prevede un'azione attiva di un gruppo qualificato di soci Bps, anche in assenza di ogni iniziativa da parte della banca, per la costituzione di una Newco cooperativa in cui far confluire le proprie quote.

cce

MF-DJ NEWS

2112:09 set 2021

 

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