Il Cda di doBank ha approvato il business plan 2018-2020 che si basa su una strategica ridefinizione societaria del gruppo tesa a far si' che dal 2019 prendera' la forma di una società di servizi di servicing quotata.

Lo si apprende da una nota nella quale si precisa che la nuova struttura del Gruppo, in coerenza con il business mix di doBank che vede la quasi totalità dei suoi ricavi derivare da attività di servicing e solo in maniera marginale dall'attività bancaria, allinea doBank ai peers europei, rimuove rilevanti limiti all'utilizzo del capitale e all'ottimizzazione della struttura finanziaria di Gruppo, fornendo dunque un'ulteriore leva di crescita e permettendo importanti efficienze di costo, anche in termini di oneri fiscali, pur garantendo potenziale upside dalle attività bancarie.

Il Business Plan 2018-2020 conferma le direttrici di crescita che hanno portato doBank alla quotazione in Borsa ed al raggiungimento di risultati 2017 caratterizzati da un sensibile miglioramento della profittabilità e da un'elevata generazione di cassa. Il tutto continuando a far leva sul posizionamento distintivo nel settore del credit servicing attraverso un modello di business asset-light, focalizzato sull'attività di servicing indipendente di portafogli di proprietà dei clienti, banche ed investitori.

A queste direttrici di crescita, core business del Gruppo, si affiancano nuove opportunità in prodotti e mercati, come il servicing degli Utp ed il mercato greco, dove le caratteristiche distintive di doBank sono in grado di rappresentare vantaggi competitivi sostenibili e di migliorare il profilo di crescita del Gruppo nel medio e lungo termine, riducendone al contempo il profilo di rischio. L'attuale attività bancaria di doBank, ricompresa in una banca di nuova costituzione interamente posseduta dalla capogruppo, si concentrerà in servizi di supporto al business del servicing di Utp (incagli) caratterizzato da ristrutturazioni, in Italia e Grecia, presidiando una nicchia di mercato sinergica che non richiede rilevanti assorbimenti di capitale.

Nel piano e' atteso un rafforzamento della leadership di mercato nel Servicing di bad loans e Utp in Italia attraverso l'acquisizione di nuovi mandati di servicing di bad loans pari a circa 15 mld di gbv nel triennio 2018-202 (specificamente per il 2018, tra i 3 e i 5 euro miliardi in aggiunta ai 12 miliardi già annunciati nei risultati al 31 marzo 2018); il mantenimento di un posizionamento distintivo nella catena del valore degli Npl attraverso la gestione di portafogli principalmente corporate, secured e di dimensioni medio/grandi. Segmenti questi caratterizzati da una maggiore complessità e minore pressione competitiva, a protezione di pricing e profittabilità; il miglioramento dell'efficienza degli incassi per massimizzare la valorizzazione del portafoglio gestito e l'impatto sui ricavi: rapporto tra incassi annuali e gbv di fine periodo superiore al 2,6% nel 2020 (2,4% nel 2017), rapporto tra incassi annuali e numero di asset manager superiore a 2,8 milioni nel 2020 (2,5 milioni nel 2017).

E' prevista inoltre la conferma del ruolo dei servizi ancillari specializzati a supporto del core business del credit servicing, con l'obiettivo di aumentare i ricavi per unità di gbv in gestione; la crescita dei ricavi da servicing di crediti classificati Unlikely-to-pay (UTP) in Italia, mercato che sta vivendo una fase di intensa attività, acquisendo nuovi mandati di gestione in aggiunta ai circa 2 miliardi di fine 2017, sviluppando ulteriormente le competenze interne di ristrutturazione tramite l'integrazione di nuove figure professionali di elevato standing nel settore e potendo contare su solidi rapporti commerciali con i principali gruppi bancari italiani, ove si concentra l'esposizione a questa categoria di attivo. Inoltre e' atteso che i ricavi da servicing di Utp in Italia e da servicing di Npl (UTP e bad loans) in Grecia pari a circa il 15% dei ricavi di Gruppo nel 2020.

In generale il mercato del servicing indipendente di Npl in Italia1 , sofferenze (bad loans) e incagli (utp), è previsto raggiunga circa 260 miliardi nel 2018, da circa 175 miliardi del 2017, per poi superare i 265 miliardi nel 2020. A questo trend contribuiscono: flussi di sofferenze in gestione per conto di banche e investitori stimate in circa 98 miliardi nel 2018, anno di eccezionale attività di mercato dovuta a cessioni di portafoglio, e tra 31 miliardi stimati per il 2019 e i 23 miliardi previsti per il 2020; la conseguente maggiore concentrazione dello stock di Npl dalle banche agli investitori che, non occupandosi direttamente del servicing dei crediti, alimentano il mercato del servicing indipendente; si prevede che nel 2020 gli investitori saranno detentori di circa il 54% dello stock di sofferenze in Italia, dal 33% del 2017; un maggiore livello di outsourcing da parte delle banche a favore di servicer indipendenti. Si prevede in particolare un maggiore ricorso all'outsourcing da parte delle banche anche per la gestione di esposizioni Utp, al pari delle sofferenze, attualmente gestite dal sistema bancario con performance migliorabili.

Il piano punta allo sviluppo del mercato del servicing greco, facendo leva sulle competenze distintive di doBank, attraverso: l'acquisizione di nuovi mandati di gestione in aggiunta al mandato di 1,8 miliardi euro (gbv), attualmente nella fase finale di negoziazione in esclusiva con le quattro banche sistemiche locali ed il conseguente aumento dei ricavi da servicing di Npl (bad loans e Utp), puntando così ad una posizione di leadership nel nascente mercato del servicing locale; lo sviluppo della branch locale doBank Hellas, composta da un team che a fine giugno 2018 raggiungerà circa 30 persone ed è già accreditata presso i principali clienti, banche ed investitori.

Per le dimensioni dello stock di Npl del sistema bancario, pari a circa 100 miliardi euro a fine 2017 (gbv), e gli ambiziosi obiettivi di riduzione con un target previsto pari a circa 65 miliardi (gbv) al 2019, il mercato del servicing greco rappresenta un'importante opportunità di sviluppo per il Gruppo. Le competenze distintive ed il track record di doBank in Italia, costruite grazie ad oltre 18 anni di esperienza, ben si adattano al mercato greco, simile a quello italiano in termini di complessità del sistema legale e di tipologia di crediti, con una prevalenza di esposizioni corporate e con garanzie immobiliari.

Un altro pilastro del piano prevede la riduzione dei costi e significativi investimenti Ict volti a migliorare l'efficienza del Gruppo, introducendo importanti innovazioni tecnologiche attraverso: una progressiva riduzione dei costi di outsourcing, mediante una maggiore internalizzazione della gestione di posizioni di grandi dimensioni e una più ampia esternalizzazione della gestione di crediti di piccola dimensione; una crescita dei costi del personale controllata, nonostante l'ingresso di risorse necessarie allo sviluppo delle nuove iniziative di business, grazie all'ottimizzazione del modello operativo e alla razionalizzazione di strutture non legate alla gestione dei crediti e della rete territoriale; il completamento del processo di integrazione delle piattaforme di gestione Italfondiario-doBank atteso entro la prima metà del 2019, traguardando un modello di gestione proprietario e non replicabile sul mercato che benefici delle eccellenze di entrambi i sistemi; una progressiva riduzione dei costi SG&A e Real Estate in termini di percentuale sui ricavi nell'arco di Piano, nonostante la fase di avvio di nuove iniziative, grazie in particolare ad una maggiore centralizzazione degli acquisti e alla riduzione dei costi complessivi degli spazi; investimenti in Ict volti a razionalizzare l'infrastruttura tecnologica di Gruppo, incrementare l'automatizzazione e la digitalizzazione dei processi e la valorizzazione dei dati.

In particolare, tra il 2018 ed il 2020, si prevedono investimenti per potenziare la data strategy aziendale, le potenzialità del data warehouse e del datalake, l'internalizzazione del data center, ed un impulso ulteriore alla digitalizzazione e all'automazione dei processi, in grado di massimizzare la produttività e l'efficienza degli asset manager e la loro capacità di gestire più posizioni in modo più efficace; investimenti di Gruppo nel 2018 per circa 14 milioni che si ridurranno progressivamente a circa 5 milioni nel 2020; una riduzione significativa dei costi running di Gruppo già a partire dal 2019.

Per quanto riguarda poi la nuova struttura societaria del gruppo, prevede e al vertice, come capogruppo, una società operativa specializzata in attività di special servicing e servizi di real estate, tramite la fusione di doReal Estate nella capogruppo stessa. Questa società, la cui denominazione sarà definita a seguito del conseguimento delle autorizzazioni regolatorie, deterrà il 100% del capitale di: ? Italfondiario, che si specializzerà in attività di master servicing e cash management, per effetto del trasferimento da parte di doBank di un compendio avente ad oggetto le predette attività e della contestuale scissione parziale a favore di doBank avente per oggetto le attività di special servicing non regolamentate; doSolutions, in continuità con la mission della società quale shared service center e polo tecnologico del Gruppo; doData (in precedenza denominata IBIS), in continuità con la sua mission di fornire servizi di business information e data quality management specifici per Npl; Banca di nuova costituzione che, per effetto del trasferimento dell'azienda bancaria da parte di doBank, svolgerà servizi bancari correlati e di supporto all'attività di servicing, con un modello di business capital-light. Per l'importanza dei citati servizi bancari nei processi di ristrutturazione degli Utp, la banca di nuova costituzione, che sarà denominata doBank,

ricomprenderà le attività di supporto al servicing di Utp e allo sviluppo del mercato greco, caratterizzato da una presenza significativa di questa categoria di attività.

Gli adempimenti societari necessari al perfezionamento della riorganizzazione saranno portati a termine, in sostanziale contestualità, dopo l'ottenimento delle necessarie autorizzazioni di Banca d'Italia e della Banca Centrale Europea. Allo stato attuale, si prevede che il processo di riorganizzazione sarà completato nei primi mesi del 2019 ed avrà efficacia per l'intero anno fiscale 2019. La riorganizzazione si configura, visto il coinvolgimento di società appartenenti al medesimo Gruppo, come un'operazione con parti correlate.

La riorganizzazione farà sorgere il diritto di recesso degli azionisti di doBank. Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato una nuova struttura organizzativa che, in coerenza con gli obiettivi del Business Plan 2018-2020, si pone l'obiettivo di semplificare e rendere più rapidi i processi decisionali. In particolare, la nuova organizzazione, prevede una riduzione delle funzioni direttamente a riporto dell'Amministrazione Delegato e la creazione di tre Direzioni volte a migliorare i processi decisionali e l'efficienza del Gruppo. Direzione Servicing: con diretta responsabilità dello sviluppo e gestione del core business e dei servizi ancillari specializzati a supporto del credit servicing, a cui fanno capo sia le funzioni di business in doBank che le controllate Italfondiario, doReal Estate, doData e la branch doBank Hellas. La Direzione è guidata da Fabio Balbinot, fino ad oggi cfo del Gruppo e prima ceo di Italfondiario; Direzione Utp & Banking: con diretta responsabilità dello sviluppo e gestione dei servizi bancari specializzati e degli Utp. La Direzione è guidata da Andrea Giovanelli, con lunga esperienza nel settore del restructuring in Unicredit prima e poi in Pillarstone e Deloitte e che da oggi entra nel Gruppo; Direzione Operations: con diretta responsabilità di tutte le funzioni a supporto del business, a cui fanno capo la controllata doSolutions, Ict Governance & Innovation, Resources & Transformation e Procurement & Facility. La Direzione è guidata ad interim dall'Amministratore Delegato del Gruppo.

La nuova organizzazione vede inoltre la nomina di Manuela Franchi al ruolo di CFO, mantenendo la responsabilità della Finanza e M&A, e di Fabio Ruffini al ruolo di Investor Relator.

com/lab

laura.bonadies@mfdowjones.it

 

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June 19, 2018 02:59 ET (06:59 GMT)

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