WALL STREET: aggiorna record poi rallenta, cautela in attesa trimestrali
15 Luglio 2019 - 5:38PM
MF Dow Jones (Italiano)
Wall Street prosegue la seduta intorno alla paritá, con gli
investitori che rimangono cauti aspettando che la stagione delle
trimestrali entri nel vivo.
I tre indici principali, dopo aver aggiornato nuovamente i
massimi storici intraday in avvio, grazie al taglio dei tassi
d'interesse da parte della Fed, dato ormai per certo dagli
investitori dopo le audizioni di Jerome Powell al Congresso, e la
pubblicazione degli utili di Citigroup, hanno rallentato in attesa
degli altri conti societari che verranno pubblicati nelle prossime
settimane.
Il Dow Jones e l'S&P 500 sono in calo frazionale,
rispettivamente dello 0,02% e dello 0,04%, dopo aver registrato i
nuovi massimi intraday rispettivamente a 27.364,69 e a 3.017,80
punti. Il Nasdaq Composite avanza dello 0,05%, dopo aver toccato
quota 8.264,78.
Citigroup ha riportato un aumento del 7% dell'utile a 4,8
miliardi di dollari nel 2* trimestre, a fronte dei 4,49 mld usd
dello stesso periodo dell'anno precedente. L'utile per azione è
arrivato a 1,95 usd, mentre gli analisti di FactSet avevano
previsto un utile pari a 1,81 usd per azione. I ricavi della banca
sono arrivati a 18,76 mld usd, in aumento del 2% rispetto ai 18,47
mld usd dell'anno precedente. Gli analisti contattati da Refinitiv
avevano invece stimato ricavi per 18,5 mld usd. Citigroup è la
prima delle grandi banche statunitensi ad aver pubblicato i
risultati del 2* trimestre. Negli ultimi mesi la banca di New York
e le rivali hanno tutte subito pressioni derivanti dalla volatilitá
dei mercati che sta avendo un impatto negativo sull'attivitá di
trading. La Federal Reserve ha poi sottolineato di essere pronta a
tagliare i tassi di interesse, il che potrebbe avere un ulteriore
impatto negativo sulla redditivitá degli istituti Usa.
Gli investitori sono concentrati su cosa fará la Federal Reserve
nella riunione di fine luglio, ma stanno perdendo di vista ciò che
conta davvero per i mercati, afferma Aswalth Damodaran, professore
di finanza alla Stern School della New York University. "Penso che
l'ossessione per un taglio dei tassi d'interesse della Fed sia
tutto fumo e niente arrosto", aggiunge l'esperto. Quello a cui
dovrebbero fare attenzione gli investitori sono i rapporti sugli
utili trimestrali. "Nel breve termine" un cambiamento di politica
monetaria della "Fed potrebbe avere qualche effetto" positivo
sull'economia, "ma se i profitti non saranno buoni, la Banca
centrale non potrá fare molto per sostenere il mercato".
Nel frattempo in Cina, il prodotto interno lordo è cresciuto al
ritmo di espansione piú lento da 27 anni a questa parte, al 6,2%
a/a. A livello trimestrale invece il dato è cresciuto dell'1,7%, in
accelerazione rispetto all'incremento dell'1,4% del primo
trimestre. Pechino ha stabilito come range target di espansione del
Pil nel 2019 la forchetta tra il 6% e il 6,5%.
Il presidente statunitense, Donald Trump, 'festeggia' il
rallentamento dell'economia cinese, dovuto, secondo lui, ai dazi
che ha imposto. "La crescita del secondo trimestre in Cina è la piú
lenta in oltre 27 anni.
I dazi statunitensi stanno avendo un grosso effetto sulle
aziende, che vogliono lasciare la Cina per Paesi non colpiti dai
dazi. Migliaia di societá se ne stanno andando. Ecco perchè la Cina
vuole fare un accordo" commerciale con gli Stati Uniti, ha scritto
Trump su Twitter.
"La guerra commerciale con gli Usa è il fattore principale
dietro al rallentamento che è stato in parte ridimensionato dagli
stimoli implementati da Pechino da inizio anno", sottolineano gli
strategist di Unicredit. I dati macroeconomici cinesi confermano
che il rallentamento del Paese asiatico è ancora in atto e quindi i
mercati dovrebbero aspettarsi ulteriori stimoli da parte della PBoC
entro pochi mesi, affermano gli analisti di Oanda. La guerra
commerciale sta impattando negativamente su Pechino e la fine delle
tensioni tra Washington e la Cina sembra ancora lontana.
Edward Moya, strategist di Oanda, puntualizza che, sebbene la
Banca centrale del Paese asiatico abbia giá fornito stimoli
quest'anno, i mercati sono in attesa di un "bazooka" di tagli al
coefficiente di riserva obbligatoria delle banche e di misure
aggiuntive che probabilmente arriveranno se i negoziati commerciali
dovessero finire male. Se Usa e Cina faranno invece passi in
avanti, gli investitori si aspettano che la PBoC fornisca comunque
nuovi stimoli in scia all'atteso taglio dei tassi di interesse
della Fed a fine mese.
Il focus degli investitori rimane inoltre sugli sviluppi
commerciali, in quanto gli Stati Uniti potrebbero iniziare ad
approvare le licenze per le aziende statunitensi che vogliono
riavviare le vendite dei loro prodotti a Huawei tra due settimane,
portando così avanti rapidamente l'allentamento delle restrizioni
nei confronti della societá cinese promesso da Donald Trump.
Sul fronte macroeconomico, l'indice Empire State Manufacturing
elaborato dalla Fed di New York è salito a 4,3 punti a luglio da
quota -8,6 punti di giugno, fortemente al di sopra del consenso
degli economisti, che si aspettava invece un incremento a 0,5
punti. Il sotto-indice relativo ai nuovi ordini si è attestato a
-1,5 punti, in aumento rispetto a quota -12 di giugno, mentre
quello sull'occupazione è sceso a -9,6 punti dai -3,5 del mese
precedente. Infine, il sotto-indice sui prezzi è sceso a 5,8 punti
da quota 6,8 di giugno.
Il cambio euro/usd tratta in lieve calo a 1,1258.
Sull'obbligazionario, il T-Note decennale è al 2,096% e quello
biennale all'1,845%.
voc
(END) Dow Jones Newswires
July 15, 2019 11:23 ET (15:23 GMT)
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