A Quando Il Fallimento Dell''Euro?

- 08/4/2011 23:05
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011

GRECIA,IRLANDA,PORTOGALLO ............. CON I LORO DEBITI SOVRANI NON HANNO MINIMAMENTE SCOSSO LA SOLIDITA' DELL'EURO, IL FENOMENO SI SPIEGA DAL FATTO CHE I CREDITORI DEI DEBITI SONO GLI STESSI CITTADINI DELL U.E.

IL CONTO PERO' LO STANNO PAGANDO LE BANCHE CHE NEL LORO ATTIVO DETENGONO TITOLI EMESSI DA QUESTI PAESI.

MA ALLORA, MI CHIEDO, A CHI GIOVA, QUESTA FORZA DELL'EURO SE POI LA CRESCITA MEDIA DEI PAESI DELL U.E. E' MEDIAMENTE INFERIORE ALL'INFLAZIONE.

PER NOI ITALIANI, QUESTA FORZA DELL'EURO STA DISTRUGGENDO LE NS INDUSTRIE CHE NON RIESCONO PIU' A SOSTENERE LE ESPORTAZIONI IN COMPETIZIONE CON PAESI A CRESCITA DOPPIA, TRIPLA, QUADRUPLA E VALUTA DI CAMBIO INDEBOLITA DA FATTORI DI POLITICA MONETARIA.

COSA POSSIAMO FARE?

ASPETTIAMO UNA MORTE LENTA O PREFERIAMO TAGLIARCI LE GAMBE PER CONTINUARE A RESPIRARE.

MI SEMBRA CHE IL POPOLO DEGLI EUROSCETTICI STIA CRESCENDO A DISMISURA (ESCLUSI I POLITICI CHE LA DIFENDONO A SPADA TRATTA).

 

 

 

 

 

 



Lista Commenti
256 Commenti
 ...   9   ... 
161 di 256 - 18/9/2011 12:47
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
DOPO ASSERCI DIVERTITI CI RESTA PERO' QUESTO GRANDE IMBARAZZO, MA COME SIAMO
ARRIVATI A QUESTA SITUAZIONE? E' FORSE COLPA DEL NOSTRO DNA ITALICO? SIAMO
VITTIME DELLE NOSTRE DEBOLEZZE....MEGLIO CICALE CHE FORMICHE.
163 di 256 - 18/9/2011 22:27
duca minimo N° messaggi: 38149 - Iscritto da: 29/8/2006


CI VUOLE UNA PATRIMONIALE DEL 10% , DA CHIAMARE "ORO ALLA PATRIA", DI 400 MILIARDI ...FATTA SOLO SUI PATRIMONI LIQUIDI OLTRE I 500.000 EURO E QUELLI IMMOBILI OLTRE IL MILIONIE ...COMPRESA LA CHIESA !

SI RIPORTA IL RAPPORTO DEBIT/PIL A QUOTA 90 E...

SI SPERA IN UNA PANDEMIA CHE ELIMINI 15 MILIONI DI ITALIANI E TUTTO TORNA NORMALE ...


IL PROBLEMA E' L'EVASIONE FISCALE E IL SISTEMA PENSIONISTICO ....COME LI RISOLVIAMO ?
164 di 256 - 20/9/2011 07:42
ninicap N° messaggi: 3710 - Iscritto da: 02/5/2007
Uscire dall’euro
Piuttosto che lasciarsi prima svenare e poi vendere…
Avv. Marco della Luna - http://marcodellaluna.info/sito/

I rimedi ai problemi finanziari proposti dalle parti sociali e dai partiti sono meri palliativi, inutili, perché servono solo a tirare avanti di qualche settimana. La manovra governativa, anche la seconda, è iniqua e recessiva, sbilanciata sul lato delle entrate, e ha mobilitato resistenze insuperabili nel paese. Ora il governo, dopo che l’UE l’ha approvata, se la rimangia e ne fa un’altra, non migliore, ma semplicemente congegnata in modo da evitare che si coalizzi un’efficace resistenza, sia civile, che interna alla partitocrazia, la quale vuole conservare i suoi canali di spesa. La manovra alternativa del PD frutterebbe solo 1/10 dei 40 miliardi da recuperare (Tito Boeri su La Repubblica del 27 Agosto) e dimostra che l’opposizione non vale nulla, non ha capacità, non ha idee, non ha uomini. Il sistema partitico è oramai solo una zavorra senza capacità di soluzioni e senza valore di rappresentanza. Quindi senza legittimazione.

Sono decenni che in Italia si fanno sacrifici e manovre di risanamento e di adeguamento ai parametri europei, e siamo messi sempre peggio. Nessuno vuole ammetterlo, ma è palese che non funzionano. Il debito pubblico ha sempre continuato a crescere. Il motore del disastroso processo di indebitamento, su scala mondiale è il monopolio privato e irresponsabile della creazione e distruzione di moneta e credito, in mano a un pugno di banchieri, che controlla le banche centrali, BCE compresa, e ricatta i governi con minacce di declassamento e di non acquisto dei loro titoli del debito pubblico. Essenzialmente, li ricatta a trasferire al settore finanziario crescenti quote di reddito e risparmio dei cittadini e delle imprese.
Recenti dati mostrano che i paesi che hanno dichiarato di non potere o volere pagare il debito pubblico, dopo il default si sono ripresi bene.

Piuttosto che continuare con manovre depressive e socialmente laceranti, che non risolvono niente da decenni, sarebbe preferibile, per l’Italia, il seguente programma:

1-Uscire dall’Euro ritornando alla Lira;

2-Ripudiare il debito pubblico;

3-Nazionalizzare la Banca d’Italia e sottoporla a una commissione parlamentare;

4-Ripristinare i vincoli di portafoglio e di acquisto dei titoli di stato, come prima del divorzio della Banca d’Italia dal Tesoro;

5-Porre un vincolo costituzionale di pareggio di bilancio;

6-Nazionalizzare le banche commerciali che, avendo nel portafoglio molti titoli del debito pubblico, entreranno in crisi .

In tal modo, si eviterebbe tagli depressivi e socialmente laceranti, si risparmierebbe il 22% della spesa pubblica, si azzererebbe il debito pubblico, si potrebbe svalutare e così rilanciare le esportazioni, gli investimenti, l’occupazione; non si avrebbe più bisogno di emettere titoli del debito pubblico, salvo il caso di emergenze; anche in tal caso, li comprerebbe la Banca d’Italia.

Ma continuare con gli inasprimenti fiscali, con la tassazione di redditi presunti, con i tagli allo stato sociale, ai diritti dei lavoratori – continuare con l’indebolimento del paese e l’incremento dell’insicurezza e della paura – tutto questo è utile a portare il paese e la gente in condizioni ottimali per il capitale internazionale che aspira a rilevare dall’esterno l’economia e le risorse, compresi i lavoratori, di un paese in ginocchio, pronto a lavorare per bassi salari, senza garanzie e tutele, livellato al basso. Un paese dove la gente e le imprese devono svendere i propri beni per debiti, anche fiscali. A questo pare che mirino le politiche e i ricatti della c.d. Europa – BCE, UE –, del FMI, delle società di rating. Ma non è l’Europa, bensì la maschera della comunità finanziaria sovrannazionale.

Il processo integrativo europeo dell’Europa allargata a 27 membri è finito. La Commissione conta sempre meno. Le decisioni si prendono tra cancellerie di paesi forti, esclusi gli altri. Soprattutto quelle per decidere le mosse della BCE, in modo che salvaguardi innanzitutto la Germania. Questa, assieme ai suoi satelliti e alla sua imitatrice, la Francia, l’ha oramai detto e ripetuto: non accetterà mai di emettere gli eurobond, cioè di mettere in comune il debito pubblico proprio con quello italiano e degli altri paesi eurodeboli. I paesi euroforti non accetteranno mai l’integrazione politica con l’Italia non solo per il suo debito pubblico, ma anche perché la classe politica e dirigente italiana è troppo marcia e incompetente: all’estero hanno visto tutti abbastanza, oramai, dalla mafia, alle storie dei rifiuti di Napoli, al bunga bunga, alla giustizia a livelli di Africa Nera. Forse negli anni ’90 pensavano che l’Italia avrebbe eliminato questa classe dirigente e corretto i propri difetti grazie alla pressione dell’Euro, ma ciò non è avvenuto. All’estero sanno che l’Italia non riesce a riformarsi, a intervenire sui propri vizi strutturali, e che sta declinando da 20 anni incessantemente. Sanno che inevitabilmente uscirà dall’Euro. Sanno che integrarsi politicamente con un paese come l’Italia sarebbe come impiantarsi una grave malattia. Nessun paese o azienda efficiente ha interesse a integrarsi con un paese o un’azienda inefficiente. Ha per contro interesse a sfruttarlo/a assumendone il controllo dall’esterno.

La Germania (seguita da altri paesi forti) è un paese molto più efficiente, corretto e serio dell’Italia. La sua politica è quindi quella di tenere l’Italia sotto la BCE e gli organismi comunitari, che la Germania può dirigere, al fine di neutralizzarla come paese concorrente sui mercati internazionali, e di costringerla, prima che finisca per lasciare l’Euro, a pagare i propri debiti in Euro verso le banche tedesche anche al costo di dissanguarsi.
E questa linea politica si sta confermando e irrigidendo nel progredire della crisi. Giulio Tremonti, il 27 Agosto, parlando ai Ciellini di Rimini, ha non senza ragioni ammonito la Germania ad accettare l’eurobond e a non ostinarsi nella sua politica solipsistica, perché potrebbe finire a suo danno. Ma ostinarsi nelle politiche solipsistiche è ciò che la Germania sta facendo da quando è nata, dal 1871. Non ha mai cambiato linea, nonostante due guerre rovinosamente perse. Il sistema-paese Germania capisce i fatti, non ragioni, moniti e minacce.

Il governo italiano impone al paese sacrifici durissimi e recessivi in nome dell’integrazione europea. Ma l’integrazione europea è finita, per noi. L’Italia non sarà mai integrata. Quindi sarebbe tempo di rovesciare il tavolo, prima che il governo di centro-destra adesso, e un governo di centro-sinistra domani, facciano qualche altra manovra di salasso, per poi annunciare che, inopinatamente, le manovre non sono sufficienti, e che bisogna alzare l’uva, mettere l’imposta patrimoniale, tagliare le pensioni, marchionnizzare tutto il paese immediatamente e senza discutere per pagare gli interessi sui debiti – in ossequio alla curiosa inversione dei ruoli, oramai dilagata in tutto il mondo libero, in virtù della quale lavoratori, imprenditori e consumatori producono la ricchezza che dà valore alla carta prodotta dal settore finanziario, però si ritrovano di esso eternamente debitori, anzi devono sottomettersi alle sue regole e alla sua morale.

Ripudiare il debito pubblico, dunque, e uscire dall’Euro. Immediatamente, finché non siamo ancora dissanguati.
Alle lamentale di chi ha comperato titoli del debito pubblico italiani e farà l’indignato quando l’Italia non li pagherà, si replicherebbe che li ha comperati sapendo che erano a rischio, che per il rischio ha avuto un premio di maggior rendimento, e che in ogni caso poteva venderli nei mesi scorsi, vista l’aria che tirava; quindi se la prenda con se stesso;

A chi (banche, perlopiù) li ha ricevuti in garanzia in epoca non sospetta, per l’apertura di una linea di credito non speculativa, si offrirebbe una garanzia sostitutiva;

A Germania e soci, si replicherebbe che i benefici dall’Euro, e ancor prima dallo SME, e prima ancora dalla politica agricola comune, li hanno avuti proprio loro, e a spese e danno dell’Italia, soprattutto in fatto di competitività, di quote di mercato, di occupazione;

Alla BCE si replicherebbe che il suo comportamento è inaccettabile, in quanto non rende nota la quantità di denaro prodotta e la quantità di crediti erogati;

A Bruxelles si replicherebbe che il SEBC viola l’art. 1 e 11 Cost. L’art. 11, perché questo autorizza limitazioni e non trasferimenti della sovranità; li autorizza per fini di tutela della pace e della giustizia, non finanziari, come fatto per la BCE; li autorizza in favore di altri paesi, non in favore di un organismo sovrannazionale, esente da controllo democratico, come è la BCE; li autorizza a condizioni di parità, mentre la presenza nella BCE delle banche centrali di Regno Unito, Danimarca e Svezia, che non sono soggette a Euro e BCE ma partecipano ai suoi utili e alla sua sovranità monetaria anche sull’Italia, viola tale condizione. Inoltre viola la norma fondamentale, l’art. 1, sia in quanto toglie al popolo la sovranità monetaria ed economica, che è la principale componente della sovranità e del governo; sia in quanto il fine della BCE non è la tutela del lavoro, ma del potere d’acquisto della moneta. L’art. 1 afferma per contro i due principi fondamentali: la sovranità appartiene al popolo, e l’Italia è fondata sul lavoro. Questi principi fondamentali sono limiti assoluti, o controlimiti, a quanto possono disporre trattati internazionali come quello di Maastricht che costituisce il sistema della BCE. Un trattato, quindi, illegittimo ed eversivo dell’ordine costituzionale, come tette le controparti dell’Italia dovevano sapere.

Ma che cosa si potrebbe spiegare a Washington e Londra? Potremmo dire loro che l’Italia ha oramai fatto quanto poteva fare, dall’interno dell’UE e dell’Euro, per ostacolare il costituirsi di una potenza europea concorrente degli USA, con una valuta concorrente al Dollaro. E che ora, per contrastare un’unificazione centro-europea sotto i Tedeschi, è indispensabile che riprenda una certa libertà di manovra.
165 di 256 - 26/9/2011 12:45
brunino N° messaggi: 404 - Iscritto da: 23/8/2006
Tutti hanno interesse a tenere su l'euro anche i cinesi.
166 di 256 - 26/9/2011 21:40
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
INCOMINCIO AD INTRAVEDERE UNA PICCOLA LUCE IN FONDO AL TUNNEL E' CIO' E' DOVUTO
ALLA CONSAPEVOLEZZA CHE IL FALLIMENTO DELL'EURO DESTABILIZZEREBBE L'INTERA
ECONOMIA MONDIALE E FORSE IL DANNO PER LA GERMANIA POTREBBE ESSERE SUPERIORE
A QUELLO CHE PATIREBBE L'ITALIA. BISOGNA TROVARE UNA SOLUZIONE PER LA GRECIA
CHE E' PRATICAMENTE GIA' FALLITA. UNA COLONIALIZZAZIONE DA PARTE DELLA BCE
DELLE BANCHE.
167 di 256 - 30/9/2011 21:14
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
A MIO PARERE, LA RICETTA PROPOSTA DA SOROS E' IMPRATICABILE.
LA COLONIALIZZAZIONE DELLE BANCHE DA PARTE DELLA BCE E' IL PRIMO PASSO PER POI
RAGGIUNGERE IL POTERE POLITICO, OGGI SOLO PARZIALMENTE CONDIZIONATO DAGLI EVENTI E, PER IL NOSTRO PAESE, VISTA LA SITUAZIONE POLITICA INTERNA, SAREBBE COSA SAGGIA E GIUSTA PER PORRE FINE A QUESTO SCEMPIO E SPRECO DI RISORSE E
CERVELLI DESTINATI ALL'AGRICOLTURA.
AL DI LA' DI OGNI CONSIDERAZIONE INTERNA, LA GERMANIA HA BEN VALUTATO LA
SUA POSIZIONE ED E' FORSE UN PRIMO PASSO PER COSTRUIRE UN'UNIONE POLITICA
COMUNE EUROPEA.
168 di 256 - 07/10/2011 23:58
nobru41 N° messaggi: 30 - Iscritto da: 30/3/2009
Uscire dall'Euro...siiiiiiii. La BCE è una banda mafiosa di trafficanti della politica che la usano a loro uso e consumo. Ho sentito in questi ultimi tempi
parlare di autarchia e sono anche d'accordo....un ritorno all'economia reale
a servizio dei cittadini italiani . Diverse volte ho chiesto come mai durante
il ventennio ,considerato anche il fatto delle sanzioni ,lo stato Italia non
ha avuto inflazione considerando le immense opere che sono state realizzate?
Nessuno mai mi ha dato una risposta . Se non facciamo un ritorno al passato,
il futuro sarà di fame e schiavitù . Stiamo vivendo senza limiti,questo sarà
fatale per noi .
169 di 256 - 12/10/2011 22:50
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
IL CASO SLOVACCHIA POTREBBE APRIRE NUOVI SCENARI, UN GRANELLINO
POTREBBE FAR CROLLARE IL CASTELLO DI SABBIA.
E' MEGLIO SALVARE LA REGINA O L'EURO?
INTANTO, COME SEMBRE, I MERCATI NEL CULMINE MASSIMO DELLA CRISI RISALGONO
E' IL MOMENTO GIUSTO PER RESTITUIRE I TITOLI PRESI A PRESTITO.
LA BANCHE ARRANCANO, COME POPPANTI, ASPETTANO LA MAMMELLA DELLA BCE.
SPERIAMO.
170 di 256 - 12/10/2011 23:11
axel06 N° messaggi: 1866 - Iscritto da: 13/2/2008
..mercati che risalgono...

devono raccattare gli ultimi soldi dalle tasche dei poveri malcapitati..
171 di 256 - 24/10/2011 20:47
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
derisi in Europa, meglio tornare alla lira, saranno lacrime anche per la
Francia e Germania.
172 di 256 - 24/10/2011 22:21
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
ricatto dell'Europa sulle pensioni. E' inevitabile che con l'innalzamento
delle aspettative di vita media, si debba procedere al riordino dell'età
per accedere alla pensione.
Ma, a mio parere, il sacrificio dovrebbe essere condiviso anche dagli
attuali pensionati che hanno goduto di un assoluto privilegio nella determinazione dell'entità della pensione calcolata con il sistema retributivo
e quindi assolutamente ingiusto per le future generazioni.
Il ricalcolo della misura sulle pensioni, con assegno mensile superiore ad
euro 5.000,oo, con il metodo contributivo, libera risorse e porta maggiore
equità sociale.
173 di 256 - 29/10/2011 23:34
nobru41 N° messaggi: 30 - Iscritto da: 30/3/2009
Nata 56....pienamente d'accordo . Chi si prende 5000 e. di pensione può
solo essere uno statale , un politico , un sindacalista , un burocrate ,
un generale che non ha mai fatto una guerra o un barbiere di montecitorio che per tutta la vita hanno avuto stipendi esagerati pagati dai cittadini
contribuenti . Di conseguenza questi privilegiati hanno patrimoni immobiliari
e rendite . Pur essendo visceralmente anticomunista , penso che la pensione
per qualsiasi cittadino non dovrebbe superare i 2500/3000 e. al mese ,meglio
2500 , sopratutto per i servitori dello stato a qualsiasi livello.
La giusta cosa da fare per chi si "presta" alla politica sarebbe quella di
riconoscere loro lo stipendio che prendono con i relativi contributi o in
base alla dichiarazione dei redditi per i professionisti . In questa maniera
nessuno ci perde o ci guadagna . E chi non ha una dichiarazione dei redditi
non può essere candidato per qualsiasi carica.
174 di 256 - 30/10/2011 07:41
Caligola N° messaggi: 27329 - Iscritto da: 01/11/2006
Quotando: nata1956derisi in Europa, meglio tornare alla lira, saranno lacrime anche per la
Francia e Germania.



per una lira ?




http://www.youtube.com/watch?v=ZgIaLIn5fI0&feature=related
175 di 256 - 30/10/2011 22:52
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
LE DICHIARAZIONI ANTIEURO DI BERLUSCONI MI FANNO PENSARE.........IL GIOCO
AL MASSACRO TIRERA' GIU' L'INTERA EUROPA, SE ESCE LA GRECIA, L'ITALIA SEGUE
E SIAMO AL CAPOLINEA DELL'EURO. L'ISOLAMENTO DI FRANCIA E GERMANIA LASCIA
POCO SPAZIO AD ALTRE SOLUZIONI.
176 di 256 - 30/10/2011 23:16
pertth N° messaggi: 120 - Iscritto da: 15/5/2011
Quotando: nata1956LE DICHIARAZIONI ANTIEURO DI BERLUSCONI MI FANNO PENSARE.........IL GIOCO
AL MASSACRO TIRERA' GIU' L'INTERA EUROPA, SE ESCE LA GRECIA, L'ITALIA SEGUE
E SIAMO AL CAPOLINEA DELL'EURO. L'ISOLAMENTO DI FRANCIA E GERMANIA LASCIA
POCO SPAZIO AD ALTRE SOLUZIONI.

ma questa è fantascienza economica.... il mondo è in mano alle corporazioni sono loro ke decidono tutto anke se possiamo respirare; il teatrino della crisi finirà tra non molto e l'euro non può fallire non conviene a nessuno nemmeno all'asse anglo-statunitense. il debito giapponese sovrasta quello della somma dei debiti dei singoli paesi europei eppure nessuna cazzoagenzia di cazzorating ha declassato i nipponici.
177 di 256 - 31/10/2011 08:01
Caligola N° messaggi: 27329 - Iscritto da: 01/11/2006
L' Europa fallisce ?

Ma che colpa abbiamo noi ?


http://www.youtube.com/watch?v=6oL38QHAJOY&feature=related
178 di 256 - 01/11/2011 19:06
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
addio euro, la decisione del popolo Greco è scontata.
179 di 256 - 01/11/2011 21:38
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
Quanto sono costati 10 anni di euro (dal sito milano-finanza)



Al premier Silvio Berlusconi la moneta unica non è mai piaciuta. Lo ha ribadito l’altro giorno («l’euro non ha convinto nessuno») e lo disse la prima volta già nel 2004, a soli due anni dalla sua indroduzione. «È una verità assoluta che ha fatto aumentare i prezzi», si lamentò nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi.

E tutti i torti il presidente del Consiglio non li ha, come ha ammesso lo stesso Mario Monti quando ha stigmatizzato recentemente la sua presa di posizione, visto che a dieci anni dal passaggio dalla lira all’euro c’è stata una vera e propria esplosione dei prezzi, come ha potuto ricostruire MF-Milano Finanza esaminando un paniere di sessanta prodotti di uso quotidiano. Dal 2002, infatti, gli aumenti medi sono stati pari al 72%, con punte del 300% per un cono gelato o del 200% per una penna a sfera o per una confezione di caffè. Senza contare il fatto che il costo di beni di consumo pressoché quotidiani, come il biglietto dell’autobus o la giocata al Lotto, è praticamente raddoppiato.

Tutti i dettagli su MF-MilanoFinanza, in edicola domani anche in formato elettronico su pc e iPad.





















180 di 256 - 01/11/2011 21:50
nata1956 N° messaggi: 382 - Iscritto da: 29/1/2011
dolcetto o scherzetto
torniamo alla lira e paghiamo pensioni e stipendi pubblici, superiori a euro 2500,00, al cambio di lire 2.500.000 e in dieci anni abbiamo risolto il problema del debito pubblico
256 Commenti
 ...   9   ... 

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network