Ftse Mib (FTSEMIB)

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GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
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2961 di 12531 - 21/1/2018 11:50
micio79 N° messaggi: 3926 - Iscritto da: 05/10/2014
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2962 di 12531 - 22/1/2018 11:55
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Cosa accadrà ai risparmi degli italiani in quattro possibili scenari shock

Prometeia ha elaborato le prospettive per i portafogli delle famiglie in diverse ipotesi. Dal minor (o maggior) rischio politico dopo il volto, all'ulteriore rafforzamento dell'euro, fino alla caduta dell'azionario Italia, ecco le asset class più o meno premiate

di Paola Valentini

Quattro scenari, quattro prospettive per i portafogli delle famiglie italiane. Li ha elaborati Prometeia partendo da variabili economiche e politiche e valutarie. La società di consulenza ha formulato un'ipotesi centrale mettendola a confronto con quattro alternative: minore e maggiore rischio politico in Italia dopo il voto, apprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro, elevata avversione al rischio con un'inversione di tendenza dell'azionario Italia rispetto all'andamento positivo di questi ultimi mesi.

Per ogni scenario, i tre analisti di Prometeia che hanno curato lo studio (Lea Zicchino, Alessio Iacopino e Lorenzo Prosperi) hanno stimato il profilo rischio-rendimento delle diverse attività finanziarie ottenendo una possibile evoluzione della ricomposizione della ricchezza finanziaria delle famiglie se tali shock dovessero verificarsi.

La proiezione centrale parte dal fatto che nel 2017 l’economia mondiale è stata favorita dal dinamismo del commercio. Anche in Italia la ripresa si sta consolidando e l’occupazione aumenta. Dopo l’exploit di quest’anno la previsione è che il Pil tornerà ad aumentare a tassi più bassi sopra o intorno all’1% ipotizzando che il differenziale tra rendimenti decennali su Btp e Bund dovrebbe mantenersi sopra i 150 punti base lungo tutto l’orizzonte di previsione, influenzato anche dai minori acquisti e dalla fine del Qe.

Nel caso di minor rischio politico in Italia si stima, all’indomani delle elezioni, una situazione di sostanziale stabilità che si rifletterebbe in un calo del differenziale tra Btp e Bund di circa 40 punti base a fine 2018. Si assume anche un miglior ciclo economico italiano ed europeo. Se l’euro si apprezzasse ancora (del 2% rispetto al dollaro) per le incertezze sulla politica economica della presidenza Trump e un contestuale rafforzamento del ciclo europeo, il rendimento del Btp decennale scenderebbe perché si comprimerebbe il rendimento del Bund (trascinato dal Treasury statunitense) e si ridurrebbe lo spread. Inoltre la politica monetaria della Bce diventerebbe più restrittiva, con il tasso di policy in lieve aumento già a fine 2018.

Lo scenario di elevata avversione al rischio ipotizza una minore crescita dell’indice azionario italiano a fine 2018 (-10% rispetto alla previsione centrale), un aumento del differenziale Btp-Bund (con il rendimento italiano sostanzialmente stabile) e un rallentamento del ciclo economico in Italia e in Europa.

Infine, se dopo il voto del 4 marzo il rischio politico in Italia aumentasse ciò avrebbe come conseguenza, secondo le stime di Prometeia, un aumento del differenziale Btp-Bund di oltre 200 punti base a fine 2018 per effetto di un aumento del titolo decennale italiano a parità di Bund. Prevista anche una contrazione dell’attività economica italiana e, in misura inferiore, quella europea.

L'analisi di Prometeia si è quindi concentrata sul portafoglio finanziario delle famiglie italiane, che è stata suddivisa in otto asset class sulla base dell'edizione di novembre del Rapporto sulla ricchezza degli italiani condotto con Ipsos e sui dati sul risparmio nelle attività finanziarie di Banca d’Italia.

Nel dettaglio, il risparmio delle famiglie è indirizzato in misura prevalente verso i prodotti del risparmio gestito (35%, incluso il Tfr) e verso attività a breve termine e liquidità (31,4%). Per la componente dei titoli di debito (5,6%), le principali categorie sono rappresentate dalle obbligazioni bancarie e dai titoli di Stato. La componente risky asset, costituita dagli investimenti diretti delle famiglie in titoli azionari quotati, è inferiore al 3% e prevede una parte di azionario Italia e una di azionario Ue. La restante parte del portafoglio delle famiglie, assunta costante nel tempo, è costituita dalle partecipazioni in imprese non quotate e un residuo costituito da titoli obbligazionari non italiani, le riserve tecniche assicurative danni e altre voci marginali.

"Rispetto alla nostra previsione centrale, lo scenario di minore rischio politico accelera il processo di ricomposizione dei portafogli delle famiglie verso strumenti di risparmio gestito. Il quadro più favorevole all’economia italiana spinge la famiglia tipo ad allocare nei prodotti gestiti una quota maggiore del proprio portafoglio e a ridurre ulteriormente la componente di depositi e obbligazioni bancarie che, nella previsione centrale, sono solo in leggera riduzione. In particolare il gestito cresce fino a raggiungere una quota del 38,6%, rispetto al 37% previsto nello scenario centrale, mentre la componente obbligazionaria bancaria e governativa scende al 3,3%", spiegano i tre ricercatori di Prometeia.

Anche nel caso di un apprezzamento del tasso di cambio euro-dollaro il portafoglio della famiglia tipo dovrebbe muoversi nella direzione di una maggiore apertura verso il gestito e verso la liquidità, conseguenza di rendimenti che rifletterebbero un incremento dei tassi più rapido rispetto a quanto previsto nello scenario centrale. Per Prometeia, in particolare, il gestito raggiungerebbe la quota massima del 38,7% rispetto alle asset class a basso grado di rischio che scenderebbero fino un minimo dell’1,6%.

Uno scenario di aumento dell’avversione al rischio si dovrebbe tradurre in una riduzione della quota dei prodotti gestiti che porterebbe la quota di gestito sotto il livello corrente. La porzione di depositi e titoli governativi crescerebbe per il disinvestimento dai prodotti gestiti. "Nonostante il maggior rendimento delle obbligazioni bancarie in questo scenario, la famiglia tipo non rallenterebbe il processo di riallocazione da questa classe di attività, il cui profilo rischio-rendimento non sarebbe appetibile in un contesto di mercato fragile", sottolineano i tre esperti di Prometeia. In questo caso l’andamento premierebbe i depositi (32,1%) e la parte più sicura del portafoglio, in accelerazione fino a sfiorare il 5% a danno del gestito che, a fine anno, scenderebbe al 34,9%.

Anche nell’ipotesi di elevato rischio politico per l’Italia il portafoglio della famiglia tipo si sposterebbe dai prodotti di risparmio gestito verso depositi e titoli governativi. "La contrazione sarebbe sufficiente a invertire la nostra previsione centrale sul gestito, mentre la quota di depositi crescerebbe dello 0,52%. In questo scenario, l’aumento del rendimento atteso sui titoli governativi potrebbe attrarre nuovi investimenti e portarli a sfiorare il 4% del portafoglio che, combinato a un andamento delle obbligazioni bancarie in linea con la previsione centrale, spingerebbe l’investimento in titoli al 5,3%. Nel complesso, il portafoglio penalizzerebbe l’investimento nel risparmio gestito che, data la fase di risk-of”, scenderebbe al minimo del 34,8% tra gli scenari alternativi", concludono Zicchino, Iacopino e Prosperi.

6eome
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2963 di 12531 - 23/1/2018 17:17
tarzan7 N° messaggi: 799 - Iscritto da: 18/5/2008

buona sera con il freddo

è ancora long???wink+1

2964 di 12531 - 24/1/2018 13:46
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Molto long ... Forse a 25000 si storna un pochino
2965 di 12531 - 24/1/2018 14:31
tarzan7 N° messaggi: 799 - Iscritto da: 18/5/2008

buona sera

ok grazie

vai con longgrinningwink+1ok_handok_hand

2966 di 12531 - 24/1/2018 15:06
micio79 N° messaggi: 3926 - Iscritto da: 05/10/2014
ORO
6fh-3
2967 di 12531 - 24/1/2018 15:34
peppedj N° messaggi: 16213 - Iscritto da: 27/9/2007
Long mib tranne Beghelli
2968 di 12531 - 24/1/2018 15:39
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
Banche: Nouy, applicazione addendum slitterà ma preparatevi

L'applicazione dell'addendum sui non performing loans potrebbe slittare di qualche mese e verrà chiarito meglio il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce, ha detto il presidente del supervisory board della Bce, chiarendo comunque che "fare troppo poco e tardi non è un'opzione percorribile". A marzo solo una prima bozza sulle nuove misure per i crediti deteriorati

di Francesca Gerosa

L'applicazione dell'addendum della Bce sugli Npl potrebbe slittare di qualche mese e verrà chiarito meglio il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce. E' quanto ha dichiarato stamani in un discorso a Francoforte, Daniele Nouy, presidente del supervisory board della Bce. "L'addendum è stato sottoposto a pubblica consultazione che si è chiusa a dicembre", ha ricordato Nouy. "Abbiamo esaminato tutti i commenti e le opinioni legali che abbiamo ricevuto. Potremmo cambiare la data di applicazione e chiariremo il contesto di Pillar 2 in cui si inserisce".

Allo stesso tempo, ha aggiunto, "ci stiamo coordinando con la Commissione europea sulla sua proposta per un livello minimo di accantonamento prudenziale in base al Pillar 1. L'addendum sarà finalizzato nel primo trimestre di quest'anno". Dunque l'applicazione dell'addendum potrebbe essere ritardata di qualche mese, ma Nouy non smette di incalzare il sistema bancario sul nodo Npl. "Il mio primo messaggio alle banche è questo: fare troppo poco e tardi non è un'opzione percorribile. Porterà sicuramente a maggiori problemi nel futuro" per cui il momento di agire è ora. "Il mio secondo messaggio alle banche è questo: preparatevi per l'addendum".

E' infatti fondamentale che i bilanci vengano ripuliti quando le condizioni sono buone. "Ma a volte, è solo quando le condizioni peggiorano che scopriamo quanto davvero sono puliti. Gli stress test sono, quindi, diventati uno strumento importante per verificare la vulnerabilità dei bilanci". Quest'anno l'Eba condurrà un altro grande stress test, ha ricordato il presidente del supervisory board della Bce, che riguarderà alcune delle banche direttamente supervisionate dalla Bce.

"Per ottenere un quadro più completo", ha indicato, "condurremo un nostro test di stress per molte delle banche che non sono coperte dallo stress test Eba ma che sono comunque supervisionate direttamente da noi". La posta in gioco è ovviamente alta. Le banche con livelli insufficienti di capitale dovranno intervenire per coprire le mancanze. Inoltre i risultati degli stress test saranno resi pubblici, quindi "è probabile che i mercati si aspettino che le banche affrontino le loro carenze di capitale".

In terzo luogo, la vigilanza bancaria europea deciderà, caso per caso, "se le banche che risultano sottocapitalizzate nello scenario avverso dovranno ricapitalizzare", ha chiarito. Nel complesso, lo stress test sarà "un momento della verità per le banche". Ripulire i bilanci è fondamentale, ha ribadito Nouy, e aiuterà le banche a rimanere redditizie e resilienti e, più in generale, aiuterà a ridurre i rischi nel settore bancario. "Questo, a sua volta, è un prerequisito per la creazione del terzo e ultimo pilastro dell'Unione bancaria: un sistema europeo di assicurazione dei depositi, o Edis. E, nota a margine, la creazione dell'Edis potrebbe comportare un'altra revisione della qualità degli asset. Questo dovrebbe rappresentare per le banche un ulteriore incentivo a ripulire i loro bilanci".

Dunque la Bce, secondo alcune fonti interpellate dall'agenzia Reuters, posporrà la pubblicazione delle nuove regole finalizzate a risolvere il problema dei crediti deteriorati a marzo, mese in cui i supervisori dell'Istituto centrale europeo pubblicheranno una prima bozza sulle nuove misure sui crediti deteriorati che sono presenti nei bilanci delle banche e che rappresentano un grosso problema soprattutto per quelle italiane, portoghesi, irlandesi e slovene.

Questo documento probabilmente definirà soltanto delle linee guida, mentre gli aspetti essenziali delle nuove regole potrebbero essere decisi nei mesi successivi. D'altra parte "i non performing loan degli istituti di credito europei restano un problema", ha affermato, al World Economic Forum di Davos, il ceo di Ing, Ralph Hamers, puntualizzando che il comparto bancario è in rafforzamento, ma non sta ancora viaggiando "a pieno regime". Per il top manager è quindi importante che le autorità europee facciano passi in avanti e completino l'Unione bancaria.
6fijh
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2969 di 12531 - 25/1/2018 09:05
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Magari un + 3 oggi come ha fatto l'indice brasiliano ieri hehehe , mi sento molto positivo oggi
2970 di 12531 - 25/1/2018 09:06
rampani N° messaggi: 72895 - Iscritto da: 03/9/2007
Seguile il GIALLO…

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MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
2972 di 12531 - 25/1/2018 16:04
GIOLA N° messaggi: 30011 - Iscritto da: 03/9/2014
La Bce conferma tassi a zero e Qe fino a settembre

Il direttivo della Banca centrale europea, nel primo vertice di quest'anno, ha lasciato invariati i tassi d'interesse e confermato il proseguimento fino a settembre del programma di acquisti di titoli al ritmo di 30 mld di euro al mese o oltre se necessario. Ma può esserci volatilità durante la conferenza di Draghi. Piazza Affari in rialzo e Btp ben intonato in attesa nuovo decennale

di Francesca Gerosa

La Bce conferma tassi a zero e Qe fino a settembre. Come ampiamente previsto il direttivo della Banca centrale europea, nel primo vertice di quest'anno, ha lasciato invariati i tassi d'interesse principali. Il refi, il tasso di rifinanziamento pronti contro termine, resta a quota zero, mentre il tasso sui depositi, cioè quello che le banche pagano per depositare i loro fondi a Francoforte, rimane negativo a -0,40%. Invariato anche il tasso marginale a +0,25%.

L'Istituto centrale ha anche confermato il proseguimento fino a settembre del programma di acquisti di titoli al ritmo di 30 miliardi di euro al mese così come i punti chiave della sua comunicazione formale, tra cui la possibilità di proroga del piano di acquisti di titoli o perfino di un suo rafforzamento nell'ipotesi di un peggioramento del quadro economico.

Il programma di acquisti andrà avanti "finché il direttivo non riscontrerà un durevole aggiustamento dell'andamento dell'inflazione in linea con il suo obiettivo" di un incremento dell'indice dei prezzi al consumo prossimo al 2%. Il portavoce dell'Eurotower ha anche ribadito che, "se l'outlook dovesse diventare meno favorevole o se le condizioni finanziarie non dovessero essere più coerenti con l'obiettivo del target di inflazione, il direttivo della Bce è pronto a incrementare il programma di acquisti, in termini di entità e durata".

Le decisioni prese oggi dalla Bce sono in linea con le attese degli economisti. Ma potrebbe esserci volatilità durante la conferenza stampa di Mario Draghi, prevista per le 14:30. D'altra parte la crescita economica in Europa continua sulla sua traiettoria positiva, ma l'inflazione bassa resta un problema per i policymaker. Inoltre, l'apprezzamento dell'euro complica gli sforzi dell'Istituto centrale per raggiungere l'obiettivo di un'inflazione poco sotto il 2%.

Quindi, sebbene le minute della scorsa riunione della Bce indicassero che un cambiamento nella comunicazione sarebbe potuto avvenire "presto", non dovrebbero esserci modifiche alla forward guidance dell'autorità monetaria europea almeno fino a marzo. "I commenti del vice presidente dell'Istituto, Vitor Constancio, supportano questa tesi", a detta degli esperti di Unicredit . "In fin dei conti sono passate appena due settimane dall'inizio del tapering del programma di allentamento quantitativo e l'inflazione core resta al di sotto dell'1%, senza dare segnali di un sostenuto trend al rialzo".

Mentre "non ci attendiamo che la Bce mostri preoccupazione per il recente apprezzamento dell'euro", hanno concluso a Unicredit . Certo che il cambio euro/dollaro potrebbe calare a quota 1,23 nel caso in cui Draghi dichiarasse che i rialzi dei tassi d'interesse non arriveranno prima della fine del Qe, "contrastando il tono da falco delle ultime minute", prevedono gli strategist di Bk Asset Management. "Per far in modo che gli operatori smettano di acquistare euro e inizino a venderli, Draghi deve combinare le preoccupazioni relative alla valuta forte e far calare le probabilità di un cambio di guidance".

Dopo il nulla di fatto della Bce sui tassi, l'euro frena, pur restando sopra quota 1,24 dollari, dopo aver toccato il top da tre anni in seguito alle dichiarazioni del Segretario al Tesoro americano, Steven Mnuchin, il quale si è detto preoccupato dell'andamento del biglietto verde, che si è indebolito nelle ultime settimane. La moneta europea passa di mano a 1,24066 dollari, dopo un massimo a 1,2459 dollari.

A Piazza Affari l'indice Ftse Mib sale dello 0,61% a quota 23.776 punti con lo spread Btp/Bund a 131,6 punti base e il tasso del decennale italiano all'1,90%. A mercati chiusi il Tesoro comunicherà i dettagli delle aste a medio lungo di fine mese, in agenda martedì 30. Intesa Sanpaolo prevede il lancio del nuovo Btp decennale con un'offerta fino a 5,5 miliardi, insieme alle riaperture del quinquennale e del Ccteu, per importi fino rispettivamente a 2,5 e 2 miliardi. Il servizio di ThomsonReuters Ifr riferisce che il nuovo febbraio 2028 è "cosa fatta" e che la questione aperta riguarda la size con attese fra 3,5 e 4,5 miliardi.
6fxrq
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2973 di 12531 - 25/1/2018 16:05
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Ovviamente apre l' America e noi andiamo nel cesso ...
2974 di 12531 - 25/1/2018 16:21
20attilio N° messaggi: 2742 - Iscritto da: 23/4/2013
Ma cos'è un slot machine?
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
2976 di 12531 - 25/1/2018 20:05
Ricleone1086 N° messaggi: 4455 - Iscritto da: 21/1/2014
Stamattina nelle prime due ore di contrattazione Tori ed Orsi si guardavano negli occhi come se fossero in un duello! Nessuno faceva il primo passo( praticamente il mercato italiano è stato fermo) , ma poi si è capito subito chi è che comanda in questo momento! Probabile si vada a 25mila circa prima di marzo e da lì poi valutare ritraccio e sopratutto valutare di che entità!! Ma sempre a 28mila andremo blushblush, segnatelo please! Chissà se trovo post di novembre 2016 dove agonizzavo con i mieii 24mila , ero l’unico o uno dei pochi qui! Ma che soddisfazione averli visti stuck_out_tongue_winking_eyestuck_out_tongue_winking_eye
2977 di 12531 - 25/1/2018 20:42
micio79 N° messaggi: 3926 - Iscritto da: 05/10/2014
Quotando: micio79 - Post #2966 - 24/Gen/2018 14:06ORO6fh-3


TF15

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MODERATO La Pastorella (Utente disabilitato) N° messaggi: 223 - Iscritto da: 19/10/2017
2979 di 12531 - 25/1/2018 20:56
Ricleone1086 N° messaggi: 4455 - Iscritto da: 21/1/2014
Scusa sbagliato non agonizzante , ma delirante con i miei 24000 blush Eravamo a 16000 ed i più qui pronosticavano scenari apocalittici a 12mila punti... Ma le mani forti intanto accumulavano e prova ne è stato il dopo referendum, dovevamo crollare, ma quelli avevano già comprato e che facevano dopo? Vabbè dai altrimenti faccio il sapientone e divento antipatico!!
MODERATO DucaConte LupoGufoCorvo (Utente disabilitato) N° messaggi: 2372 - Iscritto da: 23/10/2017
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