Gas Plus (GSP)

Spiraglio anche per il Sure

Entro l'inizio di novembre la Commissione Ue "si esprimerà molto chiaramente" sul price cap "e andremo avanti spediti anche sulla solidarietà finanziaria", ha spiegato Emmanuel Macron secondo il quale, su quest'ultimo punto, le opzioni di Bruxelles sono due: uno Sure 2 oppure utilizzare i prestiti ancora disponibili (circa 200 miliardi) nel quadro del RePowerEu, "dando un po' di flessibilità".

C'è l'accordo tra i leader Ue per contenere il prezzo del gas, in picchiata sotto 120 euro

di Francesca Gerosa

Il tetto al prezzo del gas resta nelle conclusioni del vertice Ue. C'è una "solida roadmap per continuare a lavorare", dice la presidente della Commissione Ue, von der Leyen. Ma l'Ungheria ha già ottenuto l'esenzione. La palla passa alla Commissione Ue e al Consiglio dei ministri dell'Energia. Draghi: "è andata bene" | Corsa al gas nazionale? I big stanno già facendo marcia indietro | Raffica di ricorsi contro gli extra-profitti, Italia Solare schiera Dla Piper

Prezzo del gas in picchiata sotto 120 euro a MWh

Così il prezzo del gas europeo scende dell8,44% a quota 116,4 euro a megawattora alla Borsa di Amsterdam. I leader si riuniranno oggi, 21 ottobre, per il secondo giorno del vertice, ma con questioni economiche all'ordine del giorno. L'Ue deve fare i conti con prezzi dell'energia alle stelle, che continuano ad alimentare l'inflazione, mentre lo spettro di una recessione aleggia sull'Europa. Ad aggravare la situazione si sono aggiunti i tagli del gas da parte della Russia dopo l'invasione Ucraina a febbraio. I 27 paesi hanno già concordato di riempire le riserve di gas e di utilizzare gli extra-profitti delle aziende dell'energia per aiutare i consumatori a pagare le pesanti bollette.

La palla passa alla Commissione Ue e al Consiglio dei ministri dell'Energia

Ora il Consiglio europeo ha dato il "mandato" alla Commissione Ue e al Consiglio dei ministri dell'Energia, che si riunisce il 25 ottobre e poi il 18 novembre, "a presentare urgentemente decisioni concrete" sulle proposte di Bruxelles e misure aggiuntive che vengono elencate di seguito. Una formulazione meno ambigua delle bozze iniziali delle conclusioni, in cui si leggeva che il vertice Ue affidava al Consiglio dei ministri e alla Commissione un mandato limitato a "esplorare" o a "esaminare" le proposte. Inoltre, la lista delle misure da proporre non è stata tagliata, eliminando la menzione del "price cap", come volevano i paesi che continuano a opporvisi, Germania in primis. Queste decisioni, ha precisato il Consiglio europeo, dovranno essere presentate "dopo averne valutato l'impatto, in particolare sui contratti esistenti e la non incidenza sui contratti a lungo termine, e tenendo conto dei diversi mix energetici e delle circostanze nazionali".

Ecco tutte le misure

1) Acquisti congiunti di gas da parte dei paesi membri (e di consorzi delle loro imprese private) su base volontaria, eccetto che per un'aggregazione obbligatoria della domanda per un volume equivalente al 15% dei bisogni di riempimento dei depositi di stoccaggio di ogni paese. Gli Stati membri non hanno comunque l'obbligo di accettare, alla fine, i contratti negoziati congiuntamente.

2) Entro l'inizio del 2023, l'instaurazione di "un nuovo parametro di riferimento, complementare" all'attuale indice Ttf ("Title Transfer Facility") di Amsterdam, che rifletta più accuratamente le condizioni del mercato del gas, attribuendo al gas naturale liquefatto (Gnl) il giusto peso che ha assunto oggi nelle importazioni europee, dove ha sostituito in gran parte il metano russo proveniente dai gasdotti.

3) Un "corridoio di prezzo dinamico temporaneo sulle transazioni di gas naturale per limitare immediatamente gli episodi di rialzo eccessivo dei prezzi"; si tratta, in sostanza, del "price cap" sul mercato all'ingrosso del gas, chiesto dall'Italia e da una quindicina di altri Stati membri, ma osteggiato dalla Germania e pochi altri, in particolare Olanda, Austria e Ungheria.

Il primo ministro ungherese ha già messo le mani avanti, affermando che al vertice Ue è stato raggiunto un accordo in base al quale qualsiasi futuro tetto al prezzo del gas dell'Ue non si applicherà agli accordi di fornitura di gas a lungo termine, come l'accordo di 15 anni che l'Ungheria ha con la russa Gazprom. Viktor Orban ha scritto sulla sua pagina Facebook: "Abbiamo ottenuto un'esenzione dal tetto del prezzo del gas, quindi questo non metterà a rischio la sicurezza dell'approvvigionamento di gas dell'Ungheria". Secondo Orban, anche se in futuro dovesse essere concordato un approvvigionamento comune di gas in Europa "non sarà obbligatorio per l'Ungheria".

4) Un quadro temporaneo Ue per porre un tetto al prezzo del gas usato per la generazione di energia elettrica, che includa un'analisi dei costi-benefici di questa misura, e che impedisca un aumento del consumo di gas. Andrà affrontato l'impatto finanziario e quello sulla distribuzione, e in particolare sui flussi di elettricità sovvenzionata al di là dei confini dell'Ue, nei paesi vicini, come Svizzera e Regno Unito, integrati nel mercato elettrico europeo.

5) Accelerazione della semplificazione delle procedure autorizzative al fine di introdurre più rapidamente le installazioni per la produzione di energie rinnovabili e le reti per il loro trasporto, anche con misure di emergenza.

6) Misure di solidarietà energetica in caso di interruzione dell'approvvigionamento del gas a livello nazionale, regionale o dell'Unione,
in assenza di accordi bilaterali di solidarietà.

7) Infine, la questione dei finanziamenti europei per affrontare le conseguenze della crisi energetica e anche per finanziare gli investimenti necessari alla transizione verde. Qui si accenna a "soluzioni comuni europee", ma in modo vago e ambiguo. Serviranno, infatti, misure per "mobilitare gli strumenti pertinenti a livello nazionale e dell'Ue" al fine di proteggere "le famiglie e le imprese, e in particolare le più vulnerabili nelle nostre società", e anche per "preservare il mercato unico e condizioni di parità" al suo interno.

In Italia atteso il via libera preliminare al progetto del rigassificatore di Piombino

Nel frattempo, Francia, Spagna e Portogallo si sono accordati per sostituire il progetto del gasdotto Midcat con un nuovo "corridoio verde" sottomarino tra Barcellona e Marsiglia in grado di trasportare gas naturale e idrogeno. Mentre in Italia, potrebbe arrivare oggi, secondo alcune fonti, il via libera preliminare al progetto del rigassificatore di Piombino che nelle attese dovrebbe scongiurare una potenziale crisi di approvvigionamento nell'inverno 2023-2024.

Oggi il vertice dei ministri dell'Energia, ci sarà anche Cingolani. Bollette in discesa da dicembre

Il ribasso del metano aiuta il piano Meloni

di Angela Zoppo

Dal 13 giugno non si vedeva un prezzo del gas sulla soglia dei 95 euro. A spingere i prezzi al ribasso contribuiscono i livelli di riempimento degli stoccaggi europei al 94% (quasi il 96% per l'Italia) e le temperature più miti della media in tutta Europa. Ma basta seguire il grafico con l'andamento del future di novembre al Ttf di Amsterdam, per verificare che anche un altro crollo è in agguato.

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Gas, il tetto al prezzo sarà approvato entro fine anno

La commissaria europea all'Energia, Ksdri Simson, parla di accordo possibile entro dicembre, così da renderlo operativo già a gennaio. "Chiediamo all'Acer (l'Agenzia europea per la cooperazione tra i regolatori dell'energia), di sviluppare un nuovo parametro di riferimento prezzi per l'Ue entro il 31 marzo, rispecchiando la situazione attuale", ha detto, "proporremo anche un cap dinamico al Ttf che potrà essere applicato subito".

Le oscillazioni del prezzo

Al Ttf di Amsterdam i future di novembre si sono riportati sotto la soglia di 100 euro, sforata a lungo nella prima parte della giornata, quando la Commissione europea ha espresso posizione contraria alla proposta di estendere a tutta Europa il modello adottato da Spagna e Portogallo, che prevede un tetto al prezzo del gas usato per generare elettricità, perché finirebbe per aumentare i consumi di gas. Al Ttf il prezzo è tornato a oscillare tra i 97 e i 98 euro per MWh, comunque in salita rispetto all'apertura a 92 euro per MWh.

Verso case e uffici a emissioni zero