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164 di 217 - 01/12/2022 14:37
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Gas, ecco come l’Italia diventerà il ponte perfetto tra la costa sud del Mediterraneo e il resto d’Europa

Gas, ecco come l’Italia diventerà il ponte perfetto tra la costa sud del Mediterraneo e il resto d’Europa

Tra marzo e settembre, le forniture di gas russo per l’Unione europea sono crollate dell’80%, secondo l’ufficio studi di Intesa Sanpaolo. Per colmare il vuoto, Bruxelles guarda a nuovi mercati. Dagli armatori forte spinta a investire in navi sostenibili | La guerra in Ucraina cambia il green deal

165 di 217 - 01/12/2022 14:39
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

La guerra in Ucraina ha sconvolto gli equilibri geopolitici, evidenziando i rischi della dipendenza energetica da solo una manciata di fornitori. Negli ultimi vent’anni, il peso del petrolio per l’Europa è calato, ma la risorsa resta la fonte d’energia principale. Mentre il gas, le rinnovabili e i biocarburanti hanno guadagnato una fetta sempre più ampia della torta. Secondo gli esperti di Intesa Sanpaolo, il 2022 è stato un anno di rottura rispetto al passato, dove l’Unione europea, incrinati i rapporti con la Russia, ha dovuto guardarsi intorno alla ricerca di nuovi mercati. L’attenzione di Bruxelles si è spostata da est verso sud, tessendo legami che potrebbero riportare il Mediterraneo al centro del dibattito.

166 di 217 - 01/12/2022 14:39
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Gas: meno est e sempre più sud

Tra marzo e settembre, le forniture di gas russo per l’Unione europea sono crollate dell’80%. È quanto emerge dall’analisi Med & Italian Energy Report presentata oggi al Parlamento europeo dagli esperti del centro studi collegato a Intesa Sanpaolo. Il vuoto lasciato dalle risorse del Cremlino è stato colmato, a fatica, stringendo nuovi accordi di fornitura con i Paesi della costa sud del Mediterraneo, come l’Algeria, l’Azerbaijan e la Libia, e diversificando il mix di risorse. Alla varietà dell’offerta si è aggiunto lo sforzo da parte dei consumatori che hanno tagliato i consumi energetici, anche grazie al sostegno delle politiche nazionali contro il caro bolletta.

«La guerra in corso non è certo il primo momento di crisi dell’Ucraina», sottolinea Ettore Bompard, direttore dell’Esl energy center, in una conferenza rivolta alla stampa. «Già nel 2009 il flusso di gas verso l’Unione era stato sospeso per 13 giorni. All’epoca Bruxelles era più preoccupata del corridoio che della fonte e aveva reagito cercando di aggirare l’Ucraina. Così sono nati i gasdotti del Nord Stream 1 e 2 ed è stato previsto un terzo collegamento che doveva attraversare tutti i Paesi baltici, il Sud Stream». Da allora la dipendenza di gas dell’Europa dalla Russia è aumentata e di pari passo è cresciuto anche il flusso monetario verso il Cremlino.

167 di 217 - 01/12/2022 14:41
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Quanto è strategico il ruolo del Mediterraneo

Rispetto agli ultimi anni, la guerra ha invertito le priorità mettendo «al primo posto la sicurezza e l’accessibilità economica dell’energia e spostando in secondo piano la sostenibilità ambientale», prosegue Bompard. Invece che procedere verso decarbonizzazione, come era stato prefissato, «l’Europa fatto una inversione a U, trasformando il dialogo energetico da verde a un po’ più nero». Nel lungo periodo, il continente dovrebbe puntare a una maggiore indipendenza energetica, appoggiandosi a fornitori diversificati e, se possibile, «geopoliticamente indipendenti».

Anche nella transizione ecologica il Mediterraneo rivestirà un ruolo fondamentale. Secondo lo studio, nei prossimi cinque anni il ritmo di crescita della capacità rinnovabile del Medio Oriente e del Nord America dovrebbe più che raddoppiare, passando da 15 a oltre 32 gigawatt. Il balzo, da questa parte del globo, sarà concentrato in cinque Paesi: il Marocco e l’Egitto cresceranno trainati dal fotovoltaico e dall’eolico onshore, mentre gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita e Israele si faranno spazio con la produzione di idrogeno.

168 di 217 - 01/12/2022 14:41
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020

Combustibili alternativi, una soluzione per arricchire il mix energetico

Una soluzione strategica per il futuro energetico dell’Europa sono i combustibili alternativi. Si tratta sia dei carburanti di origine biologica, come i biocarburanti e i biogas, sia di quelli sintetici, chiamati anche e-fuels. Per Bompard queste nuove risorse «non vanno viste nella logica di compensare taglio alle forniture esistenti. A differenza del gas, che è una commodity disponibile, i combustibili alternativi vanno prodotti, c’è una filiera intera da sviluppare». Ma in alcuni settori, come il trasporto aereo e la navigazione marittima, ha già un’applicazione immediata.

Occhi puntati sui porti del Mediterraneo

«Dal lato degli armatori c’è una forte spinta a investire in navi sostenibili». Come spiega l’esperto, il 46,1% del portafoglio ordini delle nuove navi in termini di tonnellaggio comprende imbarcazioni con motori a combustibili alternativi. «I porti sono infrastrutture cruciali per il funzionamento del mercato», perché, oltre a veicolare buona parte delle risorse, attraggono industrie energivore e altre parti della filiera, diventando veri e propri hub energetici. E da questo dibattito l’Italia non può che trarne vantaggio: «un ruolo centrale dei porti rende l’Italia il ponte perfetto tra la costa sud del Mediterraneo e il resto d’Europa». Nel frattempo, il prezzo del gas registra un altro rialzo: +2,7% a 150,4 euro a MWh.

169 di 217 - 07/12/2022 11:57
Gianni Barba N° messaggi: 33391 - Iscritto da: 26/4/2020
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