Telecom Italia (TIT)

- Modificato il 04/2/2018 09:06
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
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721 di 14389 - 11/2/2018 15:54
recepito N° messaggi: 337 - Iscritto da: 23/2/2010
Quotando: miss monny penny - Post #720 - 11/Feb/2018 14:37

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722 di 14389 - 12/2/2018 10:57
ENZOMASSIMI N° messaggi: 774 - Iscritto da: 28/2/2012
Segnalo GEQUITY che sta partendo
723 di 14389 - 13/2/2018 15:25
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telecom: né fusione con Open Fiber, né Ipo

L'ad Genish incontrando i sindacati conferma che la nuova società della rete avrà capitale tutto Tim. L'Agcom attende di vedere il piano nero su bianco

di Mirko Molteni

All'indomani dell'incontro a Roma fra l'amministratore delegato di Telecom, Amos Genish, e i rappresentanti delle maggiori sigle sindacali di categoria, ovvero Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom, si conferma che l'annunciato scorporo della rete dal gruppo non intaccherà il cosiddetto "perimetro aziendale".

Nel rassicurare i sindacati fugando eventuali conseguenze sul piano occupazionale, l'ad ha spiegato che lo scorporo sarà un provvedimento più tecnico che finanziario, volto a soddisfare le istanze dell'Agcom e che verrà presentato ufficialmente nel cda di Telecom del 6 marzo, per poi essere sottoposto all'esame della suddetta autorithy, la quale esprimerà una sua valutazione su di esso entro il 30 giugno.

Genish ha ribadito che la nuova società di rete avrà un capitale al 100% Telecom, senza alcuna fusione con Open Fiber e senza nemmeno pensare a una sua quotazione in Borsa. Dal punto di vista lavorativo, assorbirà i circa 20.000 dipendenti Tim che attualmente già si occupano della rete. Sembra così tramontare l'ipotesi ventilata negli ultimi mesi di una rete con pacchetto azionario eventualmente frammentato fra Telecom, Open Fiber e la stessa Cassa Depositi e Prestiti che con Enel forma la joint Open. Del resto, lo stesso ad di Enel, Francesco Starace, aveva già rigettato voci di una partecipazione alla rete scorporata Tim.

Scendendo nel dettaglio, l'ad ha così delineato l'organizzazione industriale: "E' prevista la separazione legale della rete di Tim, la creazione di una "netco", proprietaria dell'infrastruttura fino all'ultimo miglio, sia in rame che in fibra, interamente posseduta da Tim in questa fase, con un board indipendente e un proprio management".

Quanto ai sindacati, sono stati tranquillizzati in buona sostanza da Genish, sebbene chiedano di coinvolgere il governo. Vito Vitale, segretario della Fistel Cisl, commenta: "Abbiamo preso atto delle precisazioni aziendali sul perimetro occupazionale e industriale che non viene modificato. Per la complessità della riorganizzazione crediamo sia necessario il coinvolgimento non solo dell'Agcom ma anche del Governo". Non verrebbe quindi toccato il previsto piano di 4000 prepensionamenti, elevabili a 5000, entro la fine del 2018. Oltre a 2.500 esodi incentivati entro il 2020. Nel complesso, tra 6.500 e 7.500 persone, uscite lenite però da 2000 assunzioni, finanziate con 20 minuti al giorno di solidarietà espansiva per tutto il personale.

Dal canto suo, il segretario della Uilcom, Salvo Ugliarolo ha dichiarato: "L'ad ha rassicurato sul fatto che l'obiettivo è rafforzare l'idea di sviluppo anche nei confronti delle sollecitazioni dell'autorità. Comunque il confronto prosegue e come sindacati manteniamo alta l'attenzione". Più cauto il presidente dell'Agcom, Angelo Marcello Cardani, che attende di avere sott'occhio il piano su documenti ufficiali: "Non ho nessuna intenzione di fare il guastafeste. Ho intenzione di fare il mio mestiere: se mi danno qualcosa di più io lo analizzo, non posso analizzare una lunga chiacchierata e degli appunti".

Frattanto, in ambito Telecom si segnalano indiscrezioni dell'agenzia Bloomberg secondo le quali il direttore della filiale brasiliana, Tim Brasil, che ha fatto registrare negli ultimi tempi risultati molto lusinghieri, si appresterebbe a lasciare l'incarico e rientrare in Italia. Si tratta di Stefano De Angelis, che, il condizionale è d'obbligo, avrebbe chiesto di tornare nel nostri paese entro il mese di luglio per "ragioni personali". Nulla più è dato sapere, per ora, se non che, in previsione dell'avvicendamento ai vertici di Tim Brasil, il gruppo stia iniziando a valutare vari candidati, fra cui, i manager, già operanti nella società sudamericana, Pietro Labriola e Adrian Calaza.

intanto il titolo telecom finisce oggi nel mirino dei realizzi, segnando a metà pomeriggio -2,2% a 68 centesimi, contro il -15 del Ftse Mib.
6mkd9
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724 di 14389 - 13/2/2018 15:44
eliconia N° messaggi: 4074 - Iscritto da: 18/1/2013
E dove sta andando ?
725 di 14389 - 14/2/2018 17:28
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telecom fra cessione di Persidera e concorrenza di Iliad

Domani le offerte vincolanti, in prima fila una pattuglia di fondi. Nelle prossime settimane potrebbe debuttare l'operatore francese a basso costo, ma l'impatto è già scontato

di Stefano Neri

Sono attese entro domani 15 febbraio le offerte vincolanti per il 100% di Persidera, la società dei multiplex televisivi controllata al 70% da Telecom Italia e al 30% dal gruppo editoriale Gedi. Lo scrive la Reuters. La scadenza era slittata un mese fa.

Persidera, messa sul mercato a ottobre dal gruppo telefonico e dalla società editoriale Gedi con un incarico di vendita affidato a Barclays e Lazard, è nata nel 2014 dall'integrazione degli operatori di rete Telecom Italia Media Broadcasting e Rete A. Al momento è controllata da Telecom con il 70% mentre il restante 30% è in mano a Gedi. Tim è obbligata a vendere Persidera perché è la condizione posta dall'Antitrust Ue per il via libera al controllo da parte di Vivendi sulla società di tlc.

La società opera nel campo della trasmissione televisiva in modalità digitale con 5 Mux e nell'offerta di servizi accessori e piattaforme di trasmissione del segnale. E' definito come l'operatore di riferimento per i produttori di canali televisivi del digitale terrestre non collegati ai due principali gruppi del settore televisivo italiano, ossia Rai e Mediaset.

In prima fila per l'acquisizione ci sarebbe una pattuglia di fondi, tra cui F2i. E uno di questi potrebbe spuntarla, se non altro per varie e diverse ragioni di antitrust. Restano tuttavia in corsa Raiway, con un Cda che sarebbe stato convocato per domani, ed Ei Towers, l'altra società delle torri che fa capo a Mediaset (di cui Vivendi però ha un quota vicina al 30% dopo la scalata di un anno fa).

In Italia ci sono 20 mux: Raiway, Ei Towers e Persidera ne detengono 5 ciascuno. Gli altri cinque sono suddivisi fra Cairo, H3G, Dfree (che fa capo a Tarak Ben Ammar), Costantino Federico (editore di rete Capri) e Francesco Di Stefano (Europa7). Per motivi di antitrust nessuna società può avere più di cinque mux.

Per Telecom Italia, chiariti i paletti dell'operazione di separazione della rete, e in vista della presentazione del piano il prossimo 6 marzo, si sta quindi per scrivere un'altra pagina importante con la cessione di Persidera.

Intanto secondo indiscrezioni di stampa si avvicina il debutto sul mercato italiano di Iliad, gruppo francese che fa capo all'operatore telefonico low-cost Free Mobile. Si parla ora di marzo. La strategia dell'azienda è di lanciare offerte a basso costo puntando a una quota di mercato del 25% in tre anni. Ma va anche detto che la possibile concorrenza di Iliad è ampiamente scontata nei prezzi del titolo Telecom quotato a Piazza Affari. E pertanto oggi gli analisti di Mediobanca Securities hanno confermato la loro raccomandazione Outperform su Telecom, con target price a 1,30 euro (quasi doppio rispetto ai corsi attuali) "poiché continuiamo a ritenere che il suo impatto nel breve-medio termine sia privo di significato e possa essere gestito nel lungo termine".

In Borsa alle ore 17,20 le azioni Telecom segnano +0,85% a 0,689 euro, indietro però rispetto al +1,9% del Ftse Mib.

6n26p
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726 di 14389 - 15/2/2018 14:38
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Le offerte basse per Persidera non deprimono Telecom

Entro venerdì sono attese le offerte vincolanti per Persidera. Secondo MF, l'offerta di Raiway-F2i sarebbe intorno a 200 mln di euro ossia ben al di sotto dei 350 mln richiesti. Il titolo non risente neppure del faro acceso dalla Consob sul ruolo di Michel Sibony, braccio destro di Bolloré, nel gruppo. Oggi i conti 2017 di Vivendi

di Francesca Gerosa

Il titolo Telecom Italia (Tim ) non risente per ora in borsa (+0,78% a 0,6934 euro) né della notizia che la Consob ha aperto un nuovo fronte sulla corporate governance del gruppo né delle offerte basse arrivate per Persidera. Nei giorni scorsi, la Commissione di Borsa ha inviato alla società una richiesta formale ai sensi dell'articolo 115 del Tuf non solo in merito ai requisiti di indipendenza di Felicitè Herzog, nel board dal primo ingresso dei francesi in quota Vivendi (primo azionista col 23,9%), ma soprattutto sul ruolo di Michel Sibony, braccio destro di Vincent Bolloré che, da quando è stato incaricato di supervisionare gli acquisti, ha ispirato politiche che le aziende dell'indotto hanno lamentato come molto aggressive.

In questi giorni, secondo indiscrezioni di stampa, sta arrivando una lettera dell'azienda che sollecita uno sconto del 10%, rispetto al 20% ventilato, a tutti i fornitori, già passati dalla "cura Cattaneo" (il precedente ad) che aveva chiesto una riduzione dei prezzi dell'ordine del 20% alle società di servizi (che impiegano soprattutto capitale umano) e del 10% alle società tecnologiche.

Dalle risposte di Telecom, la Consob ha appreso che Sibony non è compreso nell'elenco delle parti correlate, pur avendo lavorato fin dal 2002 a fianco dell'imprenditore bretone nel gruppo di famiglia, dove ha iniziato come direttore acquisti occupandosi poi anche di centro media e dell'attività di logistica in Africa. Da lì Bolloré l'ha piazzato a supervisionare gli acquisti di tutte le province (oltre che a coordinare le sinergie infragruppo), da Havas, a Canal Plus, a Vivendi , dove poco prima di Natale è stato nominato inoltre chief value officer.

Formalmente il rapporto con Telecom è regolato da un contratto di consulenza con la neo-costituita società MSib, sede a Parigi, di cui Sibony è amministratore delegato. La consulenza, mirata a rendere più efficiente il processo degli acquisti di Telecom, è remunerata 50.000 euro fino al 31 marzo prossimo, quando il contratto scadrà senza possibilità di rinnovo tacito. Nessuna procedura per le operazioni con parti correlate è stata dunque attivata da Telecom, sebbene già nel consiglio del 10 novembre il lead independent director, Franco Bernabè, avesse chiesto chiarimenti sul ruolo di Sibony, preannunciato in arrivo come coordinatore degli acquisti.

Separatamente entro venerdì sono attese le offerte vincolanti per Persidera, la società dei multiplex televisivi controllata al 70% da Telecom Italia e al 30% dal gruppo Gedi . Rai Way avrebbe trovato un accordo con il fondo F2i per presentare un'offerta congiunta, mentre Ei Towers dovrebbe ancora individuare un partner (si ricorda che sia Rai Way sia Ei Towers non possono prendere la maggioranza di Persidera per ragioni Antitrust). Si sarebbe, invece, smarcata Discovery, interessata solo a una parte del business.

Il nodo resta il prezzo che verrà offerto a Telecom Italia , obbligata a vendere Persidera per rispettare la condizione posta dall'Antitrust europeo al via libera per il controllo di fatto di Vivendi sul colosso tlc italiano. Tuttavia, secondo quanto anticipato da MF, l'offerta di Raiway -F2i sarebbe intorno a 200 milioni di euro ossia ben al di sotto dei 350 milioni richiesti. L'alternativa per Telecom Italia sarebbe quella di non vendere Persidera, ma di spostare l'asset in un trust.

Quindi, la vendita di Persidera, già tentata in passato, potrebbe saltare nuovamente. Per Telecom Italia la notizia sarebbe marginalmente negativa, ma non rilevante visto il valore dell'asset. Infine si fa presente che oggi Vivendi pubblicherà i conti del quarto trimestre 2017 e dell'intero esercizio. E' prevista una conference call alle 18.00. "Non ci aspettiamo commenti sensibili sulla partecipazione di Vivendi in Telecom Italia e in Mediaset . Tuttavia controlleremo il trattamento contabile di queste partecipazioni nei suoi conti annuali", affermano gli analisti di Banca Imi. In attesa Mediobanca Securities ha ribadito il rating outperform e il target price a 1,30 euro sul titolo Telecom Italia e Banca Imi buy con un prezzo obiettivo a 1,11 euro.
6ng6m
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727 di 14389 - 15/2/2018 15:06
romina72 N° messaggi: 3163 - Iscritto da: 15/9/2009
UN SALUTO A TUTTI DA ROMINA DOPO 5 ANNI SPERO DI RITROVARE VECCHI AMICI .IO RIENTRO SEMPRE QUANDO I TITOLI CROLLANO E ALLORA FORZA E CORAGGIO .
UN SALUTO A RAMPANI
728 di 14389 - 15/2/2018 15:07
romina72 N° messaggi: 3163 - Iscritto da: 15/9/2009
UN SALUTO A TUTTI DA ROMINA DOPO 5 ANNI SPERO DI RITROVARE VECCHI AMICI .IO RIENTRO SEMPRE QUANDO I TITOLI CROLLANO E ALLORA FORZA E CORAGGIO .
UN SALUTO A RAMPANI
AZZZ ANCORA CON STO PREZZO DI MMM ALLORA COMPRIAMO
729 di 14389 - 15/2/2018 17:02
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telecom di nuovo nel mirino della Consob

L'authority del mercato indaga sul ruolo Michel Sibony, braccio destro di Vincent Bolloré ma non indicato fra le parti correlate. Sale l'attesa per la gara su Persidera

di Stefano Neri

Nuova "patata bollente" per la Telecom Italia targata Vivendi, con la Consob che avrebbe acceso un faro sul ruolo di Michel Sibony, braccio destro di Vincent Bolloré ma non indicato fra le parti correlate.

Nei giorni scorsi, secondo quanto scrive il Sole 24 ore, la Commissione ha inviato alla società una richiesta formale ai sensi dell'articolo 115 del Tuf sia in merito ai requisiti di indipendenza di Felicité Herzog, nel board dal primo ingresso dei francesi in quota Vivendi (primo azionista col 23,9%), sia sul ruolo dello stesso Sibony.

Quest'ultimo, nei panni del consulente, è stato incaricato di supervisionare gli acquisti e sarebbe l'ispiratore della rinnovata politica aggressiva nei confronti dei fornitori, la cui eco è arrivata nei giorni scorsi fino ai sindacati, i quali hanno posto la questione nel corso del recente tavolo con l'azienda. Telecom infatti ha spedito lettere in cui sollecita uno sconto del 10% ai fornitori, che si somma a quelli richiesti dall'ex Ad Flavio Cattaneo nell'ordine del 20% alle società di servizi e del 10% alle società tecnologiche. Un pressing che rischia di mettere in difficoltà i fornitori, argomentano i sindacati, mettendo a rischio posti di lavoro nell'indotto di Telecom.

Il rapporto di Sibony con Telecom, per la precisione, è regolato da un contratto di consulenza stipulato a dicembre con la neo-costituita MSib, società sede a Parigi, di cui Sibony è amministratore delegato. La consulenza prevede un remunerazione di 50.000 euro fino al 31 marzo prossimo, quando il contratto scadrà senza possibilità di rinnovo tacito. La Consob in ogni caso contesta il mancato inserimento nell'elenco delle parti correlate, per avere lavorato fin dal 2002 a fianco dell'imprenditore bretone nel gruppo Vivendi, dove poco prima di Natale è stato nominato inoltre chief value officer.

Intanto si avvicina la scadenza oggi a mezzanotte per le offerte vincolanti sul 100% di Persidera, la società dei multiplex televisivi controllata al 70% da Telecom Italia e al 30% dal gruppo editoriale Gedi. Persidera, messa sul mercato a ottobre dal gruppo telefonico e dalla società editoriale Gedi con un incarico di vendita affidato a Barclays e Lazard, è nata nel 2014 dall'integrazione degli operatori di rete Telecom Italia Media Broadcasting e Rete A. Tim è obbligata a vendere Persidera perché è la condizione posta dall'Antitrust Ue per il via libera al controllo da parte di Vivendi sulla società di tlc.

Persidera gestisce cinque mux digitali terrestri (i multiplex televisivi che ospitano più di 60 canali) e ha chiuso il 2016 con ricavi per 80,8 milioni, un ebitda di 46,2 milioni e un debito finanziario netto di 48,8 milioni. Secondo Mediobanca il suo enterprise value è di 375 milioni, 75 milioni a mux.

Le ultime indiscrezioni sono contrastanti. C'è chi vede una possibile offerta di Raiway, che potrebbe correre in cordata con un fondo, si parla di F2i, per superare lo scoglio dell'antitrust (Raiaway infatti ha già raggiunto il "tetto" di 5 mux). Tuttavia sarebbe tornata in auge l'ipotesi di ricorrere a un trust nel quale far confluire la quota di Telecom nella società, a fronte di offerte deludenti. In prima fila per l'acquisizione ci sarebbero comunque diversi fondi di private equity. Più complicata la posizione di Ei Towers, l'altra società delle torri che fa capo a Mediaset, essendo che Vivendi ne possiede una quota vicina al 30%: un incrocio che non sarebbe tollerato dall'antitrust europeo.
6niri
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730 di 14389 - 16/2/2018 18:22
romina72 N° messaggi: 3163 - Iscritto da: 15/9/2009
Vivendi non svaluta la sua partecipazione in . «Il valore delle azioni Telecom Italia contabilizzate con il metodo del patrimonio netto ammonta - si legge nel Financial report per il 2017 - a 4,256 miliardi di euro. Il 31 dicembre 2017, il prezzo delle azioni ordinarie Telecom Italia (0,7205 euro per azione ordinaria) risulta in diminuzione rispetto al costo medio di acquisto di Vivendi (1,0709 per azione ordinaria). Vivendi ritiene, tuttavia, che questo declino non prenda in considerazione l'evoluzione prevista delle prospettive di valutazione di Telecom Italia, tenendo conto del recente cambio della direzione; la volatilità del prezzo delle azioni di Telecom Italia a seguito dell'entrata di Vivendi nel suo capitale; e i recenti sviluppi sfavorevoli delle azioni di telecomunicazioni in Europa. Al 31 dicembre 2017, Vivendi ha implementato un test di perdita di il valore della partecipazione in Telecom Italia per determinare se il suo valore recuperabile fosse superiore al suo valore contabile.
Con l'aiuto di un esperto indipendente, la direzione di Vivendi ha concluso che «il valore recuperabile della sua partecipazione in Telecom Italia, determinato utilizzando i consueti metodi di valutazione era superiore al suo valore contabile».
Vivendi: «Su Telecom influenza significativa, no direzione unilaterale»
Vivendi ribadisce inoltre di avere su Telecom Italia solo una «influenza significativa» e non il controllo. Il gruppo francese, si legge nel Financial report per il 2017 «non crede di avere il potere di dirigere unilateralmente le attività rilevanti di Telecom Italia, ai sensi dell'IFRS 10». Vivendi «ritiene di avere il potere di partecipare alle decisioni in materia finanziaria di Telecom Italia, ai sensi dello IAS 28, e pertanto ritiene di esercitare un'influenza significativa su Telecom Italia». Vivendi ricorda che con due successivi decreti il governo italiano ha deciso di esercitare i poteri speciali (il cosiddetto golden power) su Telecom Italia nei settori della difesa e della sicurezza nazionale e delle telecomunicazioni.
Vivendi crolla a Parigi dopo utile 2017 in calo
Intanto il titolo sta soffrendo sulla Piazza parigina e perde oltre il 5% per effetto dei conti 2017: il colosso francese ha registrato lo scorso anno un utile netto in lieve calo a 1,228 miliardi di euro (-2,2%). «Come previsto dopo il profit warning di gennaio, i risultati del 2017 non sono entusiasmanti», osservano in una nota gli analisti Invest Securities, che sottolineano le difficoltà di Canal+ France e Havas. I ricavi della media company, che è anche primo socio di Telecom Italia e azionista di Mediaset, sono risultati pari a 12,44 miliardi di euro, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Telecom ha contribuito ai profitti di Vivendi per 144 milioni di euro.

731 di 14389 - 17/2/2018 07:58
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telecom, Mediobanca: il ritorno al dividendo ciliegina sulla torta

Confermato il rating outperform sul titolo all'indomani della conference call del ceo di Vivendi, De Puyfontaine, e in attesa del nuovo piano industriale (6 marzo). Lo spread azioni ordinarie/risparmio si è ridotto al 14%: il mercato scommette sulla conversione. Per Moody's l'eventuale spin-off della rete non modificherà nell'immediato rating e outlook

di Marco Sasso

Il ritorno alla distribuzione di un piccolo dividendo sarebbe la ciliegina sulla torta per Telecom Italia (Tim ). A dirlo sono gli analisti di Mediobanca Securities in una nota di oggi in cui confermano sul titolo la raccomandazione outperform e un prezzo obiettivo a 1,3 euro. L'ultimo dividendo che il gruppo ha distribuito sull'azione ordinaria risale al 2013 (0,02 euro per azione).

All'indomani della presentazione dei conti da parte di Vivendi e della conference call in cui il ceo, Arnauld De Puyfontaine, ha espresso il massimo supporto all'amministratore delegato di TI, Amos Genish, gli analisti si concentrano sul nuovo piano industriale che verrà presentato il prossimo 6 marzo. "Ci aspettiamo buone notizie in termini di spese operative e investimenti", spiegano gli analisti di Piazzetta Cuccia, "che abbinati ad aggiornamenti sulla questione della rete fissa si tradurrebbero in un rialzo deciso del titolo", un rialzo che potrebbe essere ancora più marcato se arrivassero conferme sul fronte dei ricavi per il periodo 2018-2020.

Gli analisti notano anche che lo spread tra azioni Telecom ordinarie e risparmio si è ridotto al 14%, ai minimi da tre anni, escludendo il tentativo di conversione fatto nel 2015, un valore che si confronta con una media quinquennale del 19,5%. "Apparentemente il mercato sta facendo una forte scommessa sulla conversione", spiegano gli esperti, "una mossa che creerebbe valore e sarebbe percepita in modo favorevole".

Mediobanca apprezza il fatto che De Puyfontaine abbia ribadito, nel corso della conference call, la sua strategia per la creazione di un gruppo leader in Europa nel settore dei media e della comunicazione, vedendo spazio per un inserimento tra i giganti statunitensi e asiatici e considerando Telecom Italia un potenziale partner strategico di lungo periodo. Positivo anche il giudizio di Banca Imi (buy e prezzo obiettivo a 1,11 euro) che evidenzia come Vivendi abbia mantenuto invariato il valore contabile della sua partecipazione nella società a 1,07 euro per azione.

Mentre Moody's, secondo quanto riportato dall'agenzia MF-DowJones, si concentra sul progetto di separazione legale della rete, che la società punta a portare nel prossimo consiglio di amministrazione del 6 marzo. L'agenzia di rating riconosce che con lo spin-off della rete "la pressione normativa su Tim si attenuerebbe" e che "la società potrebbe avere una maggiore prevedibilità sul fronte dei prezzi, un aumento dei ricavi wholesale e più libertà" sugli accordi commerciali. Inoltre, se il progetto di separazione della rete andrà in porto, non andrà a influenzare nell'immediato il rating e l'outlook di Telecom Italia .

Tra l'latro, sempre nel corso della conference call, De Puyfontaine ha sottolineato che la trattativa con Mediaset è in corso. "La prossima udienza in tribunale è fissata per il 27 febbraio, ma una soluzione negoziale può essere trovata in ogni momento", affermano gli analisti di Equita (buy e prezzo obiettivo a 1,06 euro) che ritengono che, se Mediaset e Tim arriveranno a definire l'accordo di fornitura di contenuti da 460 milioni di euro in 5-6 anni, sarà più semplice giungere a un accordo anche sul contenzioso Vivendi -Tim .

6o51g
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732 di 14389 - 18/2/2018 07:52
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telecom: Vivendi non svaluta quota. Titolo ko a Parigi dopo conti in calo

di Simona Rossitto

Vivendi non svaluta la sua partecipazione in Telecom Italia. «Il valore delle azioni Telecom Italia contabilizzate con il metodo del patrimonio netto ammonta - si legge nel Financial report per il 2017 - a 4,256 miliardi di euro. Il 31 dicembre 2017, il prezzo delle azioni ordinarie Telecom Italia (0,7205 euro per azione ordinaria) risulta in diminuzione rispetto al costo medio di acquisto di Vivendi (1,0709 per azione ordinaria). Vivendi ritiene, tuttavia, che questo declino non prenda in considerazione l'evoluzione prevista delle prospettive di valutazione di Telecom Italia, tenendo conto del recente cambio della direzione; la volatilità del prezzo delle azioni di Telecom Italia a seguito dell'entrata di Vivendi nel suo capitale; e i recenti sviluppi sfavorevoli delle azioni di telecomunicazioni in Europa. Al 31 dicembre 2017, Vivendi ha implementato un test di perdita di il valore della partecipazione in Telecom Italia per determinare se il suo valore recuperabile fosse superiore al suo valore contabile.

Con l'aiuto di un esperto indipendente, la direzione di Vivendi ha concluso che «il valore recuperabile della sua partecipazione in Telecom Italia, determinato utilizzando i consueti metodi di valutazione era superiore al suo valore contabile».

Vivendi ribadisce inoltre di avere su Telecom Italia solo una «influenza significativa» e non il controllo. Il gruppo francese, si legge nel Financial report per il 2017 «non crede di avere il potere di dirigere unilateralmente le attività rilevanti di Telecom Italia, ai sensi dell'IFRS 10». Vivendi «ritiene di avere il potere di partecipare alle decisioni in materia finanziaria di Telecom Italia, ai sensi dello IAS 28, e pertanto ritiene di esercitare un'influenza significativa su Telecom Italia». Vivendi ricorda che con due successivi decreti il governo italiano ha deciso di esercitare i poteri speciali (il cosiddetto golden power) su Telecom Italia nei settori della difesa e della sicurezza nazionale e delle telecomunicazioni.

6ocbh
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733 di 14389 - 20/2/2018 09:27
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Oggi si vola....
734 di 14389 - 20/2/2018 15:47
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telecom, conto alla rovescia per il piano

Analisti positivi in vista delle nuove linee strategiche e dei conti del 2017. Il titolo si concede un recupero in Borsa.

di Stefano Neri

E' partito il conto alla rovescia per il nuovo piano industriale di Telecom Italia, atteso sul tavolo del cda il prossimo 6 marzo assieme ai conti trimestrali.

Secondo diversi analisti le nuove linee guida strategiche, di cui si sono avute alcune anticipazioni nelle scorse settimane, dovrebbero rappresentare un catalyst per il titolo quotato a Piazza Affari, che anche quest'anno ha faticato a risollevarsi fra notizie contrastanti legate alle sorti del management (si cerca il sostituto del vice presidente Recchi, cui affidare le deleghe sensibili) e la possibile svolta sulla separazione della rete con la società interamente controllata dalla stessa Tim.

Resta invece da definire la partita con i sindacati sul piano di ricambio generazionale, che si interseca inevitabilmente con le previsioni del piano.

Stamani comunque le azioni Telecom si mettono in luce con rialzi nell'ordine del 3% e un massimo di seduta in area 72 centesimi.

Gli analisti sono positivi e Intermonte in particolare vede per il quarto trimestre un Ebitda domestico in crescita del 2,7% a livello adjusted. Bank of America Merrill Lynch lima il target price a 1,6 euro da 1,62 euro per azione, comunque ben al di sopra degli attuali livelli, confermando la raccomandazione Buy e indicando che la presentazione del piano potrebbe aggiungere al titolo un potenziale di 0,67 euro per azione, di cui 0,58 euro con la separazione della rete e 0,09 euro per i minori costi del personale. L'azienda da parte sua non ha ancora pubblicato i dati di consensus, come fa solitamente in prossimità delle presentazioni dei conti. Ma c'è da registrare comunque il risultato record ottenuto da Tim Brasil.

Si attende anche una decisione sul dossier Persidera, per la quale sembra esserci sul piatto solo l'offerta di acquisto da parte di Raiway e F2i. Ma l'offerta, secondo quanto trapelato nei giorni scorsi, si attesterebbe tra i 200 e i 250 milioni, quindi al di sotto dei 350 milioni (70 milioni per ciascuno dei cinque multiplex) di valore stimato da Mediobanca, a cui puntavano la stessa Telecom e il socio Gedi che ne controlla il 30%. Si attende ora la decisione dei due azionisti. La vendita di Persidera, imposta dall'antitrust europeo ai francesi di Vivendi come contropartita per il controllo di Telecom, è già naufragata una volta. In questo caso Telecom potrebbe anche rompere gli indugi e depositare la sua quota in trust.

6p4bl
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MODERATO Superalfio (Utente disabilitato) N° messaggi: 1518 - Iscritto da: 13/2/2014
736 di 14389 - 21/2/2018 14:30
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
https://www.google.it/url?sa=t&source=web&rct=j&url=http://www.corriere.it/economia/18_febbraio_21/tim-ispezione-antitrust-guardia-finanza-progetto-cassiopea-b3aff6e2-1703-11e8-b630-41a05c9e9642_amp.html&ved=0ahUKEwi1-dzujbfZAhWI_qQKHUgkBAwQqUMIJzAA&usg=AOvVaw24PM00lTNujaZ0Mbm-zeTT&cf=1
737 di 14389 - 21/2/2018 14:31
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Inizziano a sparare notizie negative sul titolo...
738 di 14389 - 21/2/2018 14:38
GIOLA N° messaggi: 29991 - Iscritto da: 03/9/2014
Telecom, venerdì cda straordinario per cessione Persidera

Sarà valutata la cessione della società dei multiplex, controllata al 70% dal colosso tlc, dopo l'unica offerta (non soddisfacente) giunta da Rai Way e F2i. Il titolo resiste in borsa. Mediobanca conferma il rating outperform con un target price a 1,3 euro.

di Marco Sasso

Venerdì Telecom Italia terrà un consiglio di amministrazione straordinario incentrato sulla cessione di Persidera. Secondo quanto riferito da una fonte vicina al dossier, la decisione arriva in seguito all'unica offerta arrivata sul tavolo del cda, ossia quella congiunta tra Rai Way e F2i, per la società dei multiplex controllata al 70% dal colosso tlc.

Come anticipato da MF-Milano Finanza, tuttavia, l'offerta per la società dei multiplex (partecipata al 30% da Gedi ), pari a meno di 250 milioni di euro, non ha soddisfatto gli azionisti, che puntavano a un prezzo pari a 350 milioni di euro. Nei prossimi giorni, dunque, gli advisor al lavoro sul dossier, Barclays e Lazard da una parte e Natixis e Mediobanca dall'altra, cercheranno di trovare un'intesa che possa accontentare entrambe le parti. Non è escluso, come anticipato sempre da MF-Milano Finanza, che Telecom Italia conferisca la quota detenuta in Persidera in un trust. L'ex-monopolista è infatti obbligato a vendere la società perché è la condizione posta dall'Antitrust Ue per il via libera al controllo da parte di Vivendi su TI.

Nel frattempi a Piazza Affari il titolo Telecom Italia , che già ieri ha guadagnato il 3%, oggi resiste alle vendite: si attesta sulla parità a quota 0,719 euro (+0,06%). Il prossimo 6 marzo TI riunirà un altro cda che dovrà approvare il bilancio 2017 e il nuovo piano industriale al 2020. In attesa oggi Mediobanca Securities ha confermato sul titolo la raccomandazione outperform con un prezzo obiettivo a 1,3 euro, un valore superiore di quasi l'80% rispetto alla quotazione attuale dell'azione.

Solo ieri Bank of America Merrill Lynch, nonostante abbia limato il target price da 1,62 a 1,6 euro, ha ribadito buy. "Il business plan sarà un catalizzatore che potrebbe far aumentare l'attuale prezzo dell'azione Telecom di 0,67 euro per azione: 0,58 euro grazie allo spin-off della rete e 0,09 euro legati alla gestione degli esuberi. La separazione della rete per gli azionisti sbloccherà, infatti, un elevato valore dalle azioni Telecom", hanno sottolineato gli analisti di BofA, "anche perché potrebbe aprire la strada a una fusione con Open Fiber".

6pkmz
https://www.milanofinanza.it
739 di 14389 - 21/2/2018 14:47
maurizio5 N° messaggi: 2909 - Iscritto da: 19/4/2007

Con chiusure sopra 0,74 entro

740 di 14389 - 21/2/2018 15:27
ken0782 N° messaggi: 1503 - Iscritto da: 26/10/2017
Nulla era solo per tenerla bassa , almeno spero dovremmo risalire ...
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