Governo: valzer da 300 poltrone (Mi.Fi.)
11 Ottobre 2021 - 9:15AM
MF Dow Jones (Italiano)
Arriverà a poca distanza dall'elezione del nuovo presidente
della Repubblica (febbraio 2022) la tornata di nomine nelle spa
pubbliche per il 2022. E in ballo ci sono quasi 300 poltrone che
daranno da fare alla politica, reduce dagli equilibrismi per la
scelta del nuovo inquilino del Quirinale.
E se davvero il premier Mario Draghi dovesse traslocare al
Colle, probabilmente, anche il modo in cui sarà giocata la partita
per i rinnovi delle partecipate, dirette e indirette, potrebbe
cambiare. Nell'ultimo valzer di poltrone, la scorsa primavera, la
partita infatti si è giocata tutta a Palazzo Chigi, almeno per i
vertici delle grandi controllate, a partire da Cassa Depositi e
Prestiti per esempio, dove come amministratore delegato è arrivata
una conoscenza di lunga data del capo del governo: Dario
Scannapieco. Ma lo stesso metodo, merito e riservatezza, è stato
seguito anche per le altre big pubbliche dalla Rai alle Ferrovie.
Per alcune però ancora non si è arrivati ai rinnovi, come per la
sgr immobiliare Invitto, per esempio, ma anche Eur spa, o alcune
partecipate indirette, a partire dall'Anas, che è sotto il cappello
delle Ferrovie dello Stato, così come Italferr.
Tra le controllate direttamente partecipate dal ministero
dell'Economia e delle Finanze con i consigli in scadenza la
prossima primavera c'è Invitalia, dove da un decennio regna
l'amministratore delegato Domenico Arcuri, ma anche la Sogin e
PagoPa, che sempre più importanza sta assumendo nella gestione dei
pagamenti tracciabili della Pubblica amministrazione e che al
momento è guidata da un amministratore unico (Giuseppe Vigone). In
tutto tra le società direttamente controllate (vedere tabella in
pagina) sono 38 i posti di consigliere di amministrazione che si
libereranno con l'approvazione dei bilanci 2021 o anche prima nei
casi dei cda il cui mandato è già terminato la scorsa
primavera.
Il vero esercito di board in scadenza è però quello delle
partecipate indirette, che hanno un lungo elenco di controllate (o
partecipate) da rinnovare. Eni, Leonardo e Ferrovie dello Stato
sono al top di questa lista, con più di 30 consiglieri e vertici da
nominare, ma segue a pochi passi anche Monte dei Paschi di Siena,
con 29 posti. Anche se, con le nozze con Unicredit in predicato di
andare in porto, questa fetta di nomine potrebbe uscire fuori
dall'orbita pubblica.
Sono in scadenza però anche diverse importanti controllate della
Cassa Depositi e Prestiti, che dovrà rinnovare i consigli di Cdp
equity, braccio armato per le operazioni straordinarie, come
l'acquisto di Borsa Italiana, ma anche Cdp Industria, che raccoglie
le partecipate del settore, le due società immobiliari e la Sace.
Quest'ultima però dovrebbe tornare presto sotto il cappello diretto
del ministero dell'Economia, come stabilito dagli accordi dei mesi
scorsi con la controllante Cassa e dopo che anche le autorità
regolatorie hanno avvallato l'operazione. Altro dossier
interessante da seguire sarà quello per il rinnovo alla scadenza
della prossima primavera del consiglio di Open Fiber, nella quale
Cdp salirà al 60% del capitale, con il perfezionamento
dell'operazione annunciata ad agosto 2021, con l'uscita di Enel e
l'ingresso del fondo australiano Macquarie (40%) al suo fianco.
fch
(END) Dow Jones Newswires
October 11, 2021 03:00 ET (07:00 GMT)
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