Antitrust: multa da 20 mln Google ed Apple per uso dati utenti
26 Novembre 2021 - 9:55AM
MF Dow Jones (Italiano)
L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha chiuso due
istruttorie nei confronti di Google Ireland Ltd. e di Apple
Distribution International Ltd., sanzionando entrambe per 10
milioni di euro ossia per il massimo edittale secondo la normativa
vigente.
L'Antitrust ha accertato per ogni società due violazioni del
Codice del Consumo, una per carenze informative e un'altra per
pratiche aggressive legate all'acquisizione e all'utilizzo dei dati
dei consumatori a fini commerciali.
Google fonda la propria attività economica sull'offerta di
un'ampia gamma di prodotti e di servizi connessi a Internet - che
comprendono tecnologie per la pubblicità online, strumenti di
ricerca, cloud computing, software e hardware - basata anche sulla
profilazione degli utenti ed effettuata grazie ai loro dati. Apple
raccoglie, profila e utilizza a fini commerciali i dati degli
utenti attraverso l'utilizzo dei suoi dispositivi e dei suoi
servizi. Quindi, pur senza procedere ad alcuna cessione di dati a
terzi, Apple ne sfrutta direttamente il valore economico attraverso
un'attività promozionale per aumentare la vendita dei propri
prodotti e/o di quelli di terzi attraverso le proprie piattaforme
commerciali App Store, iTunes Store e Apple Books.
In tali contesti, l'Autorità ha ritenuto che esiste un rapporto
di consumo tra gli utenti e i due operatori, anche in assenza di
esborso monetario, la cui controprestazione è rappresentata dai
dati che essi cedono utilizzando i servizi di Google e di
Apple.
L'Autorità ha accertato che sia Google sia Apple non hanno
fornito informazioni chiare e immediate sull'acquisizione e
sull'uso dei dati degli utenti a fini commerciali.
In particolare Google, sia nella fase di creazione dell'account,
indispensabile per l'utilizzo di tutti i servizi offerti, sia
durante l'utilizzo dei servizi stessi, omette informazioni
rilevanti di cui il consumatore ha bisogno per decidere
consapevolmente di accettare che la Società raccolga e usi a fini
commerciali le proprie informazioni personali.
Apple, sia nella fase di creazione dell'ID Apple, sia in
occasione dell'accesso agli Store Apple (App Store, iTunes Store e
Apple Books), non fornisce all'utente in maniera immediata ed
esplicita alcuna indicazione sulla raccolta e sull'utilizzo dei
suoi dati a fini commerciali, enfatizzando solo che la raccolta dei
dati è necessaria per migliorare l'esperienza del consumatore e la
fruizione dei servizi.
Con la seconda pratica, l'Autorità ha accertato che le due
società hanno attuato una pratica aggressiva. In particolare, nella
fase di creazione dell'account, Google pre-imposta l'accettazione
da parte dell'utente al trasferimento e/o all'utilizzo dei propri
dati per fini commerciali. Questa pre-attivazione consente il
trasferimento e l'uso dei dati da parte di Google, una volta che
questi vengano generati, senza la necessità di altri passaggi in
cui l'utente possa di volta in volta confermare o modificare la
scelta pre-impostata dall'azienda.
Nel caso di Apple, invece, l'attività promozionale è basata su
una modalità di acquisizione del consenso all'uso dei dati degli
utenti a fini commerciali senza prevedere per il consumatore la
possibilità di scelta preventiva ed espressa sulla condivisione dei
propri dati. Questa architettura di acquisizione, predisposta da
Apple, non rende possibile l'esercizio della propria volontà
sull'utilizzo a fini commerciali dei propri dati. Dunque, il
consumatore viene condizionato nella scelta di consumo e subisce la
cessione delle informazioni personali, di cui Apple può disporre
per le proprie finalità promozionali effettuate in modalità
diverse.
pev
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November 26, 2021 03:40 ET (08:40 GMT)
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