Banca Carige (CRG)

- 03/7/2007 17:12
daniele3 N° messaggi: 19336 - Iscritto da: 05/4/2006

no ci sono discussioni su questo titolo.
Grafico Intraday: Banca Carige SpAGrafico Storico: Banca Carige SpA
Grafico IntradayGrafico Storico


Lista Commenti
10507 Commenti
 ...   493   ... 
9841 di 10507 - 20/2/2018 16:02
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Carige, Creval e le toppe ai bilanci

Due aumenti simili nella forma e nella sostanza: obiettivo, rimediare ai buchi prodotti dai crediti deteriorati per accontentare la Bce. Sarà vero rilancio?

di Rosario Murgida

Carige ha fatto scuola con il suo aumento di capitale e a dimostrarlo è la decisione del Creval di seguirne le orme con la sua ricapitalizzazione e il coinvolgimento di garanti e subgaranti.

Si tratta di due operazioni con alcuni punti oscuri e numerosi interrogativi anche se l'esito per l'istituto ligure è stato alla fine positivo, al punto da consentire di rispettare gli obblighi imposti dalla Bce e di evitare il salvataggio statale. Alla fine dei conti, però, bisogna chiedersi quanto siano utili operazioni di ricapitalizzazione che non sono altro che un modo per tappare i buchi prodotti dai macigni delle sofferenze. E' il caso del Creval, che nel prospetto informativo ha detto chiaro e tondo che la raccolta di nuovo capitale serve per coprire le perdite legate alla svalutazione dei crediti deteriorati, non per migliorare immediatamente i requisiti patrimoniali. Certo c'è l'effetto indiretto sulla patrimonializzazione ma solo dopo lo smaltimento degli Npl, non prima.

La Bce sta dunque imponendo agli istituti di credito di mettere solo una toppa sui loro buchi di bilancio prodotti dalle sofferenze? La domanda è lecita così come lecito è l'interrogativo sull'effettivo miglioramento dei ratio patrimoniali e sulla solidità degli istituti sottoposti ai diktat della vigilanza dell'Eurotower.

Il fine ultimo degli aumenti di capitale sembra dunque quello di accontentare i desideri della banca centrale evitando al contempo l'intervento dello Stato con i relativi vincoli e limiti imposti da un socio politicamente ingombrante. E, tra l'altro, è lo stesso Stato che non sembra voglia più intervenire nella risoluzione di problematiche di stampo bancario, sia perché la crisi Mps è lì a insegnare cosa significhi salvare una banca senza avere alcuna certezza di recuperare l'investimento, sia perché all'interno dell'organizzazione statale esiste uno strumento di successo come la Sga nata dall'esperienza di recupero dei crediti deteriorati del Banco di Napoli. E infatti la Sga è intervenuta nel caso di Banca Carige... Tutto ciò comunque senza trascurare come sia sempre meglio evitare anche altre modalità di intervento come la risoluzione o il burden sharing con i conseguenti danni d'immagine e ancor di più per piccoli soci e risparmiatori.

Insomma Carige e Creval si sono trovate obbligate a intervenire strutturando operazioni di ricapitalizzazione complesse solo per mettere una toppa ai crediti deteriorati e quindi accontentare le pretese della Bce, per evitare gravose operazioni di salvataggio di natura statale e quindi preparare il terreno ad altre iniziative. Non è un caso che oggi si sia tornato a parlare di consolidamento, aggregazioni e fusioni, quantomeno per gli istituti di media dimensione.

A dimostrare ancor di più quanto le ricapitalizzazione dei due istituti siano solo misure straordinarie di breve respiro sono altri fattori. Carige ha infatti portato a termine la ricapitalizzazione anche grazie all'intervento di realtà come il Credito Fondiario e Chenavari che hanno accettato di aderire all'aumento in cambio dell'esclusiva nell'acquisizione di determinati cespiti. Dopo pochi mesi, però, entrambi hanno ridotto le proprie partecipazioni rivelandosi, per un motivo o per un altro, azionisti di brevissimo termine. Hanno però contribuito alla riuscita dell'operazione così come lo faranno probabilmente anche con Creval, nel ruolo sempre di subgaranti, Algebris, Dortheum e lo stesso Credito Fondiario.

E' proprio il caso di dire che, per Carige come per il Creval, il fine giustifichi i mezzi: fare qualsiasi cosa per raggiungere un esito positivo di operazioni di difficilissima esecuzione, mettere una toppa e quindi aspettare che passi la nottata. Di certo è difficile parlare di operazioni di rilancio strategico. A dimostrarlo è Mps con un salvataggio rivelatosi un bagno di sangue per azionisti e risparmiatori e oggi alle prese con un presunto piano di rilancio dalle mille incognite anche per i limiti operativi imposti dalle autorità di vigilanza.

Intanto, però, gli aumenti servono almeno a ripulire gli istituti come Carige e Creval. In fin dei conti ci si potrebbe accontentare ma il vero banco di prova sull'efficacia delle operazioni di rafforzamento si avrà nei prossimi mesi quando si vedrà quanto i diversi istituti siano tornati in forma e quali saranno veramente coinvolti nel nuovo processo di consolidamento del settore.

NEWS_44560.jpg
http://www.finanzareport.it
9842 di 10507 - 20/2/2018 16:07
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
ATTENZIONE 1-2-3 LOW JOE ROSS: LONG DA 0,75 €!

6p4ns
9843 di 10507 - 20/2/2018 16:13
rob73gfr N° messaggi: 2576 - Iscritto da: 19/3/2014
cioè?
9844 di 10507 - 20/2/2018 16:14
crisby1 N° messaggi: 11124 - Iscritto da: 19/2/2015
Da 0,75 il segnale è long
9845 di 10507 - 20/2/2018 16:14
Auzu74 N° messaggi: 122 - Iscritto da: 03/7/2016
open_mouth .. più che mai in congestione. Poi se vogliamo dire che può salire.... Ci posso credere.. Diciamo che è un 1-2-3...joy
9848 di 10507 - 21/2/2018 17:47
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Carige verso la cessione del Pos a Nexi

Il Cda dell'istituto ligure ha definito ieri il progetto di vendita dei servizi di pagamento all'ex Icbpi. Sul tavolo anche altri temi, da Cesare Pinti a Mincione fino alle performance di questo primo scorcio d'anno.

di Rosario Murgida

Novità in vista per Nexi non solo sul fronte dell'azionariato ma anche in campo operativo. Se ieri sono emerse indiscrezioni su trattative in corso per un generale rimpasto dell'azionariato, oggi spuntano rumor sulla possibile acquisizione dei servizi di incasso, i cosiddetti Pos, di Banca Carige.

In particolare, secondo quanto scrive il Secolo XIX, il consiglio di amministrazione dell'istituto ligure avrebbe definito ieri "il progetto di cessione del business dei servizi di incasso", all'ex Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, nel quadro del più ampio piano di rafforzamento patrimoniale varato l'anno scorso e comprensivo non solo dell'aumento di capitale da 500 milioni e passa ma anche della dismissione di sofferenze e vari cespiti immobiliari e non.

Nexi, che già collabora con Carige per la fornitura degli stessi servizi agli esercenti, aumenterebbe così la propria massa di attività. Attualmente gestisce 27 milioni di carte di pagamento, 2,7 miliardi di transazioni l'anno e 733 mila punti vendita convenzionati in tutta Italia.

Il Cda di ieri ha però affrontato anche altri temi caldi come il dossier di Banca Cesare Ponti, fino a pochi mesi fa messa sul mercato e ora destinata a un piano di rilancio da affidare a nuovi manager.

Al tavolo del consiglio, secondo il quotidiano genovese, ci sarebbero state anche alcune riflessioni sull'ingresso nell'azionariato del finanziere Raffaele Mincione con il 5,4% circa del capitale. Nessuna polemica sarebbe sorta tra i consiglieri ma solo una presa d'atto di un generale rimpasto dell'azionariato con l'ingresso di una serie di fondi e investitori istituzionali, che potrebbero presentarsi alla prossima assemblea del 29 marzo con una quota del 10/15%.

Infine sembra ci sia stato uno sguardo anche sull'andamento dei risultati commerciali dei primi due mesi dell'anno, definiti da fonti interpellate dal Secolo XIX come "positivi e in linea con le previsioni del piano".
6pnu3
http://www.finanzareport.it/
9849 di 10507 - 22/2/2018 17:00
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #9848 - 21/Feb/2018 16:47Carige verso la cessione del Pos a Nexi

Il Cda dell'istituto ligure ha definito ieri il progetto di vendita dei servizi di pagamento all'ex Icbpi. Sul tavolo anche altri temi, da Cesare Pinti a Mincione fino alle performance di questo primo scorcio d'anno.

di Rosario Murgida

Novità in vista per Nexi non solo sul fronte dell'azionariato ma anche in campo operativo. Se ieri sono emerse indiscrezioni su trattative in corso per un generale rimpasto dell'azionariato, oggi spuntano rumor sulla possibile acquisizione dei servizi di incasso, i cosiddetti Pos, di Banca Carige.

In particolare, secondo quanto scrive il Secolo XIX, il consiglio di amministrazione dell'istituto ligure avrebbe definito ieri "il progetto di cessione del business dei servizi di incasso", all'ex Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, nel quadro del più ampio piano di rafforzamento patrimoniale varato l'anno scorso e comprensivo non solo dell'aumento di capitale da 500 milioni e passa ma anche della dismissione di sofferenze e vari cespiti immobiliari e non.

Nexi, che già collabora con Carige per la fornitura degli stessi servizi agli esercenti, aumenterebbe così la propria massa di attività. Attualmente gestisce 27 milioni di carte di pagamento, 2,7 miliardi di transazioni l'anno e 733 mila punti vendita convenzionati in tutta Italia.

Il Cda di ieri ha però affrontato anche altri temi caldi come il dossier di Banca Cesare Ponti, fino a pochi mesi fa messa sul mercato e ora destinata a un piano di rilancio da affidare a nuovi manager.

Al tavolo del consiglio, secondo il quotidiano genovese, ci sarebbero state anche alcune riflessioni sull'ingresso nell'azionariato del finanziere Raffaele Mincione con il 5,4% circa del capitale. Nessuna polemica sarebbe sorta tra i consiglieri ma solo una presa d'atto di un generale rimpasto dell'azionariato con l'ingresso di una serie di fondi e investitori istituzionali, che potrebbero presentarsi alla prossima assemblea del 29 marzo con una quota del 10/15%.

Infine sembra ci sia stato uno sguardo anche sull'andamento dei risultati commerciali dei primi due mesi dell'anno, definiti da fonti interpellate dal Secolo XIX come "positivi e in linea con le previsioni del piano".

http://www.finanzareport.it/




6pnu3

6q4cn
9850 di 10507 - 24/2/2018 11:34
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #9848 - 21/Feb/2018 16:47Carige verso la cessione del Pos a Nexi

Il Cda dell'istituto ligure ha definito ieri il progetto di vendita dei servizi di pagamento all'ex Icbpi. Sul tavolo anche altri temi, da Cesare Pinti a Mincione fino alle performance di questo primo scorcio d'anno.

di Rosario Murgida

Novità in vista per Nexi non solo sul fronte dell'azionariato ma anche in campo operativo. Se ieri sono emerse indiscrezioni su trattative in corso per un generale rimpasto dell'azionariato, oggi spuntano rumor sulla possibile acquisizione dei servizi di incasso, i cosiddetti Pos, di Banca Carige.

In particolare, secondo quanto scrive il Secolo XIX, il consiglio di amministrazione dell'istituto ligure avrebbe definito ieri "il progetto di cessione del business dei servizi di incasso", all'ex Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, nel quadro del più ampio piano di rafforzamento patrimoniale varato l'anno scorso e comprensivo non solo dell'aumento di capitale da 500 milioni e passa ma anche della dismissione di sofferenze e vari cespiti immobiliari e non.

Nexi, che già collabora con Carige per la fornitura degli stessi servizi agli esercenti, aumenterebbe così la propria massa di attività. Attualmente gestisce 27 milioni di carte di pagamento, 2,7 miliardi di transazioni l'anno e 733 mila punti vendita convenzionati in tutta Italia.

Il Cda di ieri ha però affrontato anche altri temi caldi come il dossier di Banca Cesare Ponti, fino a pochi mesi fa messa sul mercato e ora destinata a un piano di rilancio da affidare a nuovi manager.

Al tavolo del consiglio, secondo il quotidiano genovese, ci sarebbero state anche alcune riflessioni sull'ingresso nell'azionariato del finanziere Raffaele Mincione con il 5,4% circa del capitale. Nessuna polemica sarebbe sorta tra i consiglieri ma solo una presa d'atto di un generale rimpasto dell'azionariato con l'ingresso di una serie di fondi e investitori istituzionali, che potrebbero presentarsi alla prossima assemblea del 29 marzo con una quota del 10/15%.

Infine sembra ci sia stato uno sguardo anche sull'andamento dei risultati commerciali dei primi due mesi dell'anno, definiti da fonti interpellate dal Secolo XIX come "positivi e in linea con le previsioni del piano".

http://www.finanzareport.it/



6pnu3

6qu0z
9851 di 10507 - 25/2/2018 10:33
Claudio143 (premium) N° messaggi: 17034 - Iscritto da: 10/1/2012

BIT:CRG - 25 Feb 2018 10:32

9852 di 10507 - 26/2/2018 10:43
SPANALDO N° messaggi: 2806 - Iscritto da: 01/12/2006
Forza CARIGE fai vedere di avere ancora le palle.
9853 di 10507 - 26/2/2018 14:27
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #9848 - 21/Feb/2018 16:47Carige verso la cessione del Pos a Nexi

Il Cda dell'istituto ligure ha definito ieri il progetto di vendita dei servizi di pagamento all'ex Icbpi. Sul tavolo anche altri temi, da Cesare Pinti a Mincione fino alle performance di questo primo scorcio d'anno.

di Rosario Murgida

Novità in vista per Nexi non solo sul fronte dell'azionariato ma anche in campo operativo. Se ieri sono emerse indiscrezioni su trattative in corso per un generale rimpasto dell'azionariato, oggi spuntano rumor sulla possibile acquisizione dei servizi di incasso, i cosiddetti Pos, di Banca Carige.

In particolare, secondo quanto scrive il Secolo XIX, il consiglio di amministrazione dell'istituto ligure avrebbe definito ieri "il progetto di cessione del business dei servizi di incasso", all'ex Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, nel quadro del più ampio piano di rafforzamento patrimoniale varato l'anno scorso e comprensivo non solo dell'aumento di capitale da 500 milioni e passa ma anche della dismissione di sofferenze e vari cespiti immobiliari e non.

Nexi, che già collabora con Carige per la fornitura degli stessi servizi agli esercenti, aumenterebbe così la propria massa di attività. Attualmente gestisce 27 milioni di carte di pagamento, 2,7 miliardi di transazioni l'anno e 733 mila punti vendita convenzionati in tutta Italia.

Il Cda di ieri ha però affrontato anche altri temi caldi come il dossier di Banca Cesare Ponti, fino a pochi mesi fa messa sul mercato e ora destinata a un piano di rilancio da affidare a nuovi manager.

Al tavolo del consiglio, secondo il quotidiano genovese, ci sarebbero state anche alcune riflessioni sull'ingresso nell'azionariato del finanziere Raffaele Mincione con il 5,4% circa del capitale. Nessuna polemica sarebbe sorta tra i consiglieri ma solo una presa d'atto di un generale rimpasto dell'azionariato con l'ingresso di una serie di fondi e investitori istituzionali, che potrebbero presentarsi alla prossima assemblea del 29 marzo con una quota del 10/15%.

Infine sembra ci sia stato uno sguardo anche sull'andamento dei risultati commerciali dei primi due mesi dell'anno, definiti da fonti interpellate dal Secolo XIX come "positivi e in linea con le previsioni del piano".

http://www.finanzareport.it/

6pnu3



6rbil
9854 di 10507 - 26/2/2018 19:18
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Banca Carige vola in borsa: rumors su riassetto azionario spingono rally

L'ingresso di Raffaele Mincione in Banca Carige scatena gli acquisti sulla quotata ligure

di Enzo Lecci

Forti acquisti sul titolo Banca Carige oggi in borsa. La quotata ligure sta segnando un apprezzamento del 5% dopo essere arrivata a guadagnare anche 8 punti percentuali. A spingere in alto Banca Carige è il dibattito sul riassetto azionario interno. Gli acquisti su Banca Carige erano iniziati già la scorsa settimana in scia all’ingresso nel capitale, con una quota del 5,4%, di Raffaele Mincione.

Secondo alcuni osservatori la mossa di Mincione lascia prevedere nuovi sviluppi nei futuri assetti di Carige anche se bisognerà vedere quale sarà l’atteggiamento dell’attuale socio di riferimento, Vittorio Malacalza, che possiede una quota del 20,6% e che ha sempre voluto difendere il proprio investimento e non vorrà cedere il ruolo di principale azionista di Carige.
6rfg0
https://www.investireoggi.it/
9855 di 10507 - 27/2/2018 11:00
sauzer N° messaggi: 360 - Iscritto da: 05/11/2015
cioe'?0,75? in long?
9856 di 10507 - 27/2/2018 15:14
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Mps, lo Stato sogna fusione in polo bancario

Il mondo della politica delinea due destini diversi per la banca senese: mano pubblica per anni da una parte e aggregazioni dall'altra

di Rosario Murgida

Ai piani alti delle istituzioni romane sembra esserci un po' di confusione sul destino di Banca del Monte dei Paschi di Siena tra ministri oltremodo realisti e funzionari abbastanza sognatori.

Domenica scorsa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in un colloquio con i sindacati a Siena, ha infatti affermato che lo Stato resterà in Mps "per alcuni anni" e ha aggiunto che "dare un numero sarebbe sbagliato e controproducente per i mercati". Sarà anche sbagliato ma da mesi si sa la data di scadenza per la presenza dello Stato tra gli azionisti. Le autorità europee hanno infatti imposto l'uscita dal capitale nel 2021, una volta completato un piano di rilancio, tra l'altro, di difficile realizzazione anche alla luce degli ultimi dati di bilancio pubblicati dalla banca.

"E' la domanda ad essere posta in modo sbagliato: non quanto resterà lo Stato in Mps, ma quanto deve rimanere lo Stato per mettere Mps in condizione di essere una banca che sta in piedi in modo profittevole per Siena e per l'Italia", ha quindi affermato il ministro in risposta a precise sollecitazioni da parte dei rappresentanti dei lavoratori.

Di sicuro ci vorranno diversi anni così come è certa la difficoltà per lo Stato di recuperare quanto finora investito: sulla base dell'andamento attuale delle azioni Mps i "contribuenti" possono già contabilizzare una perdita potenziale di 3 miliardi di euro circa.

I corsi azionari potrebbero però ricevere una spinta al rialzo nel caso le aspettative del mercato su un coinvolgimento nella prossima fase di aggregazioni nel settore bancario si concretizzassero. Da mesi circolano ipotesi di varia natura che assegnano, per esempio, a Mps un ruolo da pivot nel processo di consolidamento soprattutto delle banche di medie dimensioni già oggi al centro di speculazioni e indiscrezioni. Gli analisti di Equita hanno proposto un polo con ben cinque istituti: Mps, Banco Bpm, Bper, Carige e Creval sotto il cappello di una holding sul modello Iccrea.

Si tratta di un'ipotesi certamente suggestiva, seppur di difficile realizzazione, che però sembra già arrivata sui tavoli dei funzionari ministeriali anche se in forme che non potranno che essere diverse come dimostrato dalle recenti indiscrezioni su Ubi. Ieri il capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, Fabrizio Pagani, ha infatti anticipato la possibilità che Mps si fonda con un'altra banca con un ruolo non certo passivo e già nel 2018.

Al momento, però, non ci sono dossier caldi ma resta un fatto incontrovertibile. Il settore bancario italiano, ha spiegato Pagani, ha bisogno di un consolidamento. "Ci sono troppe banche. La Bce continua a chiedere questo consolidamento. In questo senso Mps potrebbe avere un ruolo. Penso che questo potrebbe avverarsi quest'anno". Peccato che ci sia la presenza ingombrante nell'azionariato dello Stato da una parte e dall'altra la continua ombra della Bce e delle autorità comunitarie. Insomma tra sogni e realtà il rischio è che nessuno sappia quale forma dare alla nuova Mps tornata sotto il controllo pubblico.

http://www.finanzareport.it/

6rqbz
9857 di 10507 - 28/2/2018 10:09
maurizio5 N° messaggi: 2909 - Iscritto da: 19/4/2007

Banca Carige - Mincione chiede un posto in cda 27/02/2018 10:35 - EQ

Tutti i giornali riportano che Mincione in virtù del 5.4% in suo possesso ha scritto al presidente chiedendo un rappresentante in cda. Il Messaggero scrive che altri tre fondi avrebbero rastrellato il 4.5-4.9% ciascuno e che Mincione sarebbe favorevole ad aggregazioni citando come opzioni BAMI, BPER e CVAL. Malacalza invece propenderebbe per Credem, infine si starebbe raffreddando l`ipotesi Cariparma.

HOLD con Target Price 0.01

9858 di 10507 - 28/2/2018 11:57
caccamo1 N° messaggi: 515 - Iscritto da: 29/3/2017
Quotando: giola - Post #9856 - 27/Feb/2018 14:14Mps, lo Stato sogna fusione in polo bancario

Il mondo della politica delinea due destini diversi per la banca senese: mano pubblica per anni da una parte e aggregazioni dall'altra

di Rosario Murgida

Ai piani alti delle istituzioni romane sembra esserci un po' di confusione sul destino di Banca del Monte dei Paschi di Siena tra ministri oltremodo realisti e funzionari abbastanza sognatori.

Domenica scorsa il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, in un colloquio con i sindacati a Siena, ha infatti affermato che lo Stato resterà in Mps "per alcuni anni" e ha aggiunto che "dare un numero sarebbe sbagliato e controproducente per i mercati". Sarà anche sbagliato ma da mesi si sa la data di scadenza per la presenza dello Stato tra gli azionisti. Le autorità europee hanno infatti imposto l'uscita dal capitale nel 2021, una volta completato un piano di rilancio, tra l'altro, di difficile realizzazione anche alla luce degli ultimi dati di bilancio pubblicati dalla banca.

"E' la domanda ad essere posta in modo sbagliato: non quanto resterà lo Stato in Mps, ma quanto deve rimanere lo Stato per mettere Mps in condizione di essere una banca che sta in piedi in modo profittevole per Siena e per l'Italia", ha quindi affermato il ministro in risposta a precise sollecitazioni da parte dei rappresentanti dei lavoratori.

Di sicuro ci vorranno diversi anni così come è certa la difficoltà per lo Stato di recuperare quanto finora investito: sulla base dell'andamento attuale delle azioni Mps i "contribuenti" possono già contabilizzare una perdita potenziale di 3 miliardi di euro circa.

I corsi azionari potrebbero però ricevere una spinta al rialzo nel caso le aspettative del mercato su un coinvolgimento nella prossima fase di aggregazioni nel settore bancario si concretizzassero. Da mesi circolano ipotesi di varia natura che assegnano, per esempio, a Mps un ruolo da pivot nel processo di consolidamento soprattutto delle banche di medie dimensioni già oggi al centro di speculazioni e indiscrezioni. Gli analisti di Equita hanno proposto un polo con ben cinque istituti: Mps, Banco Bpm, Bper, Carige e Creval sotto il cappello di una holding sul modello Iccrea.

Si tratta di un'ipotesi certamente suggestiva, seppur di difficile realizzazione, che però sembra già arrivata sui tavoli dei funzionari ministeriali anche se in forme che non potranno che essere diverse come dimostrato dalle recenti indiscrezioni su Ubi. Ieri il capo della segreteria tecnica del ministero dell'Economia, Fabrizio Pagani, ha infatti anticipato la possibilità che Mps si fonda con un'altra banca con un ruolo non certo passivo e già nel 2018.

Al momento, però, non ci sono dossier caldi ma resta un fatto incontrovertibile. Il settore bancario italiano, ha spiegato Pagani, ha bisogno di un consolidamento. "Ci sono troppe banche. La Bce continua a chiedere questo consolidamento. In questo senso Mps potrebbe avere un ruolo. Penso che questo potrebbe avverarsi quest'anno". Peccato che ci sia la presenza ingombrante nell'azionariato dello Stato da una parte e dall'altra la continua ombra della Bce e delle autorità comunitarie. Insomma tra sogni e realtà il rischio è che nessuno sappia quale forma dare alla nuova Mps tornata sotto il controllo pubblico.
http://www.finanzareport.it/
6rqbz


9859 di 10507 - 28/2/2018 15:59
GIOLA N° messaggi: 29907 - Iscritto da: 03/9/2014
Quotando: giola - Post #9848 - 21/Feb/2018 16:47Carige verso la cessione del Pos a Nexi

Il Cda dell'istituto ligure ha definito ieri il progetto di vendita dei servizi di pagamento all'ex Icbpi. Sul tavolo anche altri temi, da Cesare Pinti a Mincione fino alle performance di questo primo scorcio d'anno.

di Rosario Murgida

Novità in vista per Nexi non solo sul fronte dell'azionariato ma anche in campo operativo. Se ieri sono emerse indiscrezioni su trattative in corso per un generale rimpasto dell'azionariato, oggi spuntano rumor sulla possibile acquisizione dei servizi di incasso, i cosiddetti Pos, di Banca Carige.

In particolare, secondo quanto scrive il Secolo XIX, il consiglio di amministrazione dell'istituto ligure avrebbe definito ieri "il progetto di cessione del business dei servizi di incasso", all'ex Istituto Centrale delle Banche Popolari Italiane, nel quadro del più ampio piano di rafforzamento patrimoniale varato l'anno scorso e comprensivo non solo dell'aumento di capitale da 500 milioni e passa ma anche della dismissione di sofferenze e vari cespiti immobiliari e non.

Nexi, che già collabora con Carige per la fornitura degli stessi servizi agli esercenti, aumenterebbe così la propria massa di attività. Attualmente gestisce 27 milioni di carte di pagamento, 2,7 miliardi di transazioni l'anno e 733 mila punti vendita convenzionati in tutta Italia.

Il Cda di ieri ha però affrontato anche altri temi caldi come il dossier di Banca Cesare Ponti, fino a pochi mesi fa messa sul mercato e ora destinata a un piano di rilancio da affidare a nuovi manager.

Al tavolo del consiglio, secondo il quotidiano genovese, ci sarebbero state anche alcune riflessioni sull'ingresso nell'azionariato del finanziere Raffaele Mincione con il 5,4% circa del capitale. Nessuna polemica sarebbe sorta tra i consiglieri ma solo una presa d'atto di un generale rimpasto dell'azionariato con l'ingresso di una serie di fondi e investitori istituzionali, che potrebbero presentarsi alla prossima assemblea del 29 marzo con una quota del 10/15%.

Infine sembra ci sia stato uno sguardo anche sull'andamento dei risultati commerciali dei primi due mesi dell'anno, definiti da fonti interpellate dal Secolo XIX come "positivi e in linea con le previsioni del piano".

http://www.finanzareport.it/

6pnu3



6s5c1
9860 di 10507 - 01/3/2018 10:00
6nove N° messaggi: 22396 - Iscritto da: 03/8/2012
Cmq dalla lettera di minc(h)ione il titolo ha fatto +17% quindi buono
10507 Commenti
 ...   493   ... 
Titoli Discussi
BIT:CRG 0.00 0.0%
Banca Carige SpA
Banca Carige SpA
Banca Carige SpA
Indici Internazionali
Australia -1.8%
Brazil 0.0%
Canada 0.0%
France 0.4%
Germany 0.8%
Greece 0.8%
Holland 1.1%
Italy 1.0%
Portugal 1.0%
US (DowJones) 0.0%
US (NASDAQ) 0.0%
United Kingdom 0.5%
Rialzo (%)
BIT:1SNAP 13.35 29.9%
BIT:WNUS24 0.14 29.1%
BIT:WOSA25 0.65 28.4%
BIT:WIDNTT 0.09 18.7%
BIT:WTWL24 0.53 15.2%
BIT:WFTC24 0.03 13.7%
BIT:WPAL26 0.32 12.8%
BIT:1TEF 4.19 12.7%
BIT:WMAPS 0.40 12.6%
BIT:1GOOG 164 12.3%

Accedendo ai servizi offerti da ADVFN, ne si accettano le condizioni generali Termini & Condizioni

ADVFN Network